Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Fuoco sotto la cenere: Harmony Collezione
Fuoco sotto la cenere: Harmony Collezione
Fuoco sotto la cenere: Harmony Collezione
E-book154 pagine2 ore

Fuoco sotto la cenere: Harmony Collezione

Valutazione: 3.5 su 5 stelle

3.5/5

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Di nuovo fra la braccia del marito.



Sono passati quattro anni da quando Emma ha sposato l'uomo della sua vita, l'uomo che ha amato alla follia e che le ha quasi dato un figlio. Purtroppo però le cose sono andate diversamente da come lei aveva previsto, e il suo matrimonio non è durato più di un sogno. Una volta scoperta la sua infedeltà, Emma lo ha lasciato ed è scappata lontano da lui. Ora però Raúl Velez-Saldaña è tornato, e sembra voler reclamare sua moglie come se nulla fosse successo. Come se nulla fosse cambiato. E se in pubblico sembrano una coppia perfetta, in privato i fantasmi del passato li tormentano ancora. Una cosa, però, è ancora esattamente come entrambi la ricordano.
LinguaItaliano
Data di uscita9 feb 2018
ISBN9788858977699
Fuoco sotto la cenere: Harmony Collezione
Autore

Helen Bianchin

Helen è nata e cresciuta in Nuova Zelanda. Amante della lettura e dotata di grande fantasia, ha iniziato a scrivere storie sin dall'adolescenza. I passatempi di Helen spaziano fra il tennis, il ping-pong, lo judo e la lettura. Inoltre adora il cinema e conduce un'intensa vita sociale.

Leggi altro di Helen Bianchin

Autori correlati

Correlato a Fuoco sotto la cenere

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Fuoco sotto la cenere

Valutazione: 3.5 su 5 stelle
3.5/5

2 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Fuoco sotto la cenere - Helen Bianchin

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Public Marriage, Private Secrets

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2010 Helen Bianchin

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5897-769-9

    1

    Emma uscì dal palazzo che si affacciava sull’oceano e percorse la breve distanza che la separava dalla spiaggia su cui si frangevano le onde. Il cielo, quella mattina, era di un pallido blu e il sole primaverile prometteva una giornata calda.

    Cambiare fa bene, si disse mentre raggiungeva la pallida sabbia, senza soffermarsi a esaminare il motivo per cui aveva scelto una corsa all’aria aperta invece della solita palestra.

    Era colpa della luna? Oppure di una notte insonne per via di sogni inopportuni?

    A ogni modo essere fuori a respirare la brezza marina era un buon antidoto contro i demoni tenaci.

    Quaranta minuti di esercizio fisico e un caffè prima di tornare al suo appartamento e prepararsi per andare al lavoro.

    Bellissima, la boutique di regali prestigiosi che possedeva in uno dei quartieri più alla moda di Gold Coast, godeva di un’ottima reputazione grazie al suo mix di oggetti locali e di importazione. Candele profumate, saponi pregiati, cristalleria ornamentale, piccole sculture in vetro ebano e avorio, tovaglioli ricamati di lino irlandese, cuscini di seta e molti altri oggetti ancora.

    Il destino le aveva dato la possibilità di rilevare il negozio praticamente l’anno successivo alla sua assunzione come manager durante una assenza della proprietaria. Adesso, dopo due anni, il nuovo look della boutique, un catalogo aggiornato ogni semestre e la qualità dei prodotti avevano dato i loro frutti.

    La vita, rifletté Emma mentre correva sul bagnasciuga, era bella. All’età di ventotto anni possedeva un’attività di successo, un appartamento e si era ritagliata un’esistenza soddisfacente.

    Era stata capace di andare avanti dopo la rottura del suo breve matrimonio, tre anni prima, con il potente spagnolo che aveva conosciuto durante un soggiorno in Spagna, constatò sentendo la brezza marina che le accarezzava la pelle del viso.

    Raúl Velez-Saldaña.

    Un uomo vicino ai quaranta, alto, scuro, attraente e pericoloso per la pace mentale di qualsiasi donna.

    Chi avrebbe potuto resistergli? Quale giovane avrebbe voluto farlo?

    Un solo sguardo era stato sufficiente per cadere ai suoi piedi. Be’, non proprio. All’inizio aveva lottato contro di lui e poi contro se stessa, consapevole che, se gli avesse ceduto, sarebbe stata completamente perduta.

    Emma rabbrividì, malgrado il calore del sole, mentre correva lungo la spiaggia.

    Ciò che avevano condiviso non era stato soltanto sesso. Tra loro c’era stata una intesa strabiliante, oltre a una primitiva intimità.

    Avevano trascorso insieme sei mesi perfetti durante i quali stare separati era diventato via via più difficile.

    Finché non aveva accettato di trasferirsi nel suo lussuoso appartamento di Madrid nel quartiere residenziale di Salamanca.

    I giorni trascorsi insieme erano stati magici...

    E poi era successo l’imprevedibile. Il lungo volo intercontinentale per partecipare alle nozze di suo fratello Ben a Sydney, il fuso orario e una lunga dormita avevano fatto sì che si dimenticasse la pillola anticoncezionale.

    Emma ricordava ancora bene il giorno in cui aveva avuto il primo sospetto che potesse essere incinta. Anzi, il momento esatto in cui il test di gravidanza era risultato positivo. Lo aveva rifatto tre volte in quarantotto ore per essere sicura che non ci fossero errori.

    Si era lacerata per giorni prima di dirlo a Raúl e lui aveva accolto la notizia con una calma strabiliante. Alla fine la sua soluzione era stata il matrimonio.

    Alla sua domanda perché volesse sposarla non era seguita la dichiarazione d’amore che lei aveva sperato.

    «Nessuno dei miei figli nascerà fuori dal matrimonio» le aveva risposto Raúl.

    La possibilità di un aborto non era stata nemmeno presa in considerazione, pertanto non le erano rimaste molte alternative: o tornare in Australia e allevare il bambino da sola, lottando con Raúl per la sua custodia, oppure sposarlo.

    Si era torturata giorni interi per cercare di prendere la giusta decisione. Alla fine era stata la madre di Raúl a farle capire che un figlio meritava di avere un padre e una famiglia.

    Quell’argomento era stato vincente visto che lei aveva perso sua madre anni prima in un incidente d’auto. Il padre si era risposato e si era trasferito a Parigi, dove si era rifatto una famiglia. Si vedevano raramente; per lo più comunicavano per posta elettronica, a eccezione di qualche sporadica telefonata.

    Con suo fratello Ben, invece, erano rimasti uniti. Per il resto aveva poche amiche, molte delle quali vivevano in diverse parti del mondo.

    Sapeva che Raúl teneva a lei. Era già abbastanza. E anche se non si trattava d’amore chi poteva prevedere cosa avrebbe riservato loro il futuro?

    Purtroppo, sette settimane dopo essere diventata la signora Velez-Saldaña, aveva avuto un aborto.

    In quel periodo aveva sentito il disperato bisogno di essere confortata da Raúl, di sentire il suo tocco e le sue carezze nelle sue lunghe notti insonni.

    Il dolore, la sofferenza e gli ormoni le avevano sconvolto la mente, senza contare le spietate parole di Sierra, una delle ex amanti del marito, che si era premurata di dirle quanto sarebbe stato meglio se avessero aspettato a sposarsi.

    Da quel momento in poi tutto era andato di male in peggio. Raúl trascorreva sempre più tempo in ufficio. Al mattino usciva prima che lei si svegliasse e tante volte non tornava nemmeno a cena. La comunicazione tra loro si era ridotta a formali cortesie in privato, mentre cercavano di mantenere in pubblico l’immagine richiesta.

    Il tracollo era avvenuto una sera che lo aveva chiamato durante un suo viaggio d’affari in Brasile e aveva risposto al telefono Sierra, la quale si era subito affrettata a comunicarle che quello non era un buon momento.

    «Raúl sta riempiendo la vasca da bagno e credo proprio che lo raggiungerò» aveva cinguettato interrompendo subito la conversazione.

    Dopo l’ottundimento era seguita la rabbia. Poi, con calma, aveva fatto le valigie e chiamato un taxi per farsi portare all’aeroporto e prendere il primo volo per l’Australia. Aveva ricominciato una nuova vita nel Queensland, abbandonando Sydney, la città in cui era cresciuta e aveva studiato. Ormai considerava Gold Coast, con il suo clima tropicale e le sue splendide spiagge, casa sua.

    Il grido acuto di un gabbiano solitario la distrasse dai suoi pensieri. Emma osservò il volatile afferrare con il suo becco rosso un piccolo granchio in mezzo alla sabbia.

    La marea continuava a salire e presto le onde sarebbero aumentate trasformandosi nella gioia dei surfisti.

    Emma cambiò direzione e raggiunse il marciapiede. Attraversò la strada ed entrò in un bar dove ordinò un latte macchiato. Erano quasi le sette e mezza quando rincasò. Si spogliò, si fece la doccia, mangiò della frutta e uno yogurt, dopodiché si preparò per andare a lavorare.

    Un breve tragitto la condusse verso l’esclusivo centro dall’architettura unica con le sue vele che si innalzavano verso il cielo e che ospitavano diverse boutique, tra cui la sua: Bellissima. Emma sorrise osservando la vetrina del negozio.

    Era attraente, si disse chinandosi ad aprire la porta d’entrata. Forse avrebbe potuto sostituire il vaso in peltro con la conchiglia di strombo in cristallo.

    Quel negozio era la sua creatura. La disposizione della vetrina rifletteva il suo eccellente gusto artistico e la sua innata abilità a combinare insieme oggetti diversi per catturare la massima attenzione.

    Ogni pezzo era messo in risalto dalla luce fluorescente che ne valorizzava il pregio. Emma si concesse un attimo di orgoglio prima di raggiungere il bancone e accingersi ad affrontare un’altra giornata di lavoro.

    La mattina trascorse veloce tra acquisti da parte dei clienti e pacchetti confezionati a regola d’arte. Fornire un servizio accurato le dava un immenso piacere e le aveva garantito una clientela fedele e selezionata.

    Aveva fatto di quella boutique la sua vita, sempre alla ricerca di articoli inusuali da proporre alla gente. Aveva anche predisposto un catalogo e creato un sito internet.

    Il fatto di avere realizzato tutto quello da sola, con un prestito della banca, la riempiva di orgoglio. L’importo mensile che Raúl versava direttamente su un conto bancario separato era rimasto intatto.

    Il lavoro, alla fine, aveva riempito le sue ore solitarie. Le sue energie erano concentrate sul presente, o al massimo sull’immediato futuro.

    Aveva alcuni buoni amici, però non usciva con nessuno in particolare; una cena e una piacevole conversazione non implicavano automaticamente un accordo per trascorrere anche una notte di sesso.

    I suoi amici le volevano bene e ci tenevano a vederla felice e contenta accanto a un uomo. Purtroppo, malgrado le buone intenzioni, tutti i loro sforzi erano falliti.

    O forse era lei che non era stata capace di lasciarsi veramente alle spalle Raúl.

    Lui era sempre lì. La sua immagine fisica era così presente nella sua mente che si aspettava di vederselo di fronte da un momento all’altro. A volte le capitava di trattenere il respiro quando scorgeva una figura maschile alta e con le spalle ampie che gli assomigliava. Per alcun istanti il cuore smetteva di battere, finché l’uomo non si metteva di profilo e si accorgeva che si trattava di uno sconosciuto.

    Emma si scosse e si rimproverò. Doveva lavorare, fare gli ordini, controllare le consegne... insomma aveva un’attività da portare avanti.

    Essere impegnata le faceva bene. Alcuni clienti che volevano la sua assistenza le impedirono di pensare e riflettere ulteriormente.

    Emma accolse contenta l’arrivo di Annaliese, la sua commessa part-time che l’aiutava in negozio dalle dieci e mezza alle quattro del pomeriggio da ormai due anni.

    Carina, gentile e con un grande senso dell’umorismo, Annaliese era una preziosissima aiutante che amava molto il suo lavoro.

    «Ciao, Emma. Ecco un caffè macchiato per madame

    Quel caffè

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1