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ODISSEA DI PAROLE - Viaggio intorno all'uomo e dentro il cuore
ODISSEA DI PAROLE - Viaggio intorno all'uomo e dentro il cuore
ODISSEA DI PAROLE - Viaggio intorno all'uomo e dentro il cuore
E-book63 pagine25 minuti

ODISSEA DI PAROLE - Viaggio intorno all'uomo e dentro il cuore

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Info su questo ebook

Anche le parole hanno la loro "odissea". A scriverne il poema, o meglio, il poemetto, è Michele Sarrica, poeta e autore di testi teatrali ed ora cantore della grande avventura del linguaggio, che è l'"eroe" dal "multiforme" aspetto, dalle infinite risorse, che procede tra cadute, impennate ed alti voli al servizio e al passo dell'uomo "quasimodiano", il quale non ha mai preso le distanze dal remotissimo passato, dal tempo «della pietra e della fionda».

(Dalla prefazione di Guglielmo Peralta)
LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2019
ISBN9788831629577
ODISSEA DI PAROLE - Viaggio intorno all'uomo e dentro il cuore

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    ODISSEA DI PAROLE - Viaggio intorno all'uomo e dentro il cuore - Michele Sarrica

    vita.

    PREFAZIONE

    Anche le parole hanno la loro odissea. A scriverne il poema, o meglio, il poemetto, è Michele Sarrica, poeta e autore di testi teatrali ed ora cantore della grande avventura del linguaggio, che è l’eroe dal multiforme aspetto, dalle infinite risorse, che procede tra cadute, impennate ed alti voli al servizio e al passo dell’uomo quasimodiano, il quale non ha mai preso le distanze dal remotissimo passato, dal tempo «della pietra e della fionda».

    Con quest’uomo, antico nel suo divenire, le parole hanno iniziato il loro viaggio facendosi artefici del suo destino; tali le considera il nostro poeta che le fa protagoniste di una narrazione epica, di un canto che possiamo definire del cielo e della terra. Nate in celeste dimora le parole sono precipitate nella casa terrena, dove l’uomo le abita e le usa nell’oblio della loro origine, col risultato che esse hanno finito per governarlo, per anticipare e decidere le sue azioni nel bene e nel male, per disporre di lui e gettarlo, soprattutto, nell’agone di una società senza freni, senza inibizioni, assoggettato e consegnato a un linguaggio degenerato, dissoluto e violento, oltre che banale e vuoto.

    Sono, dunque, le parole a dire l’uomo fino a smascherarlo, a svelarne i reconditi disegni e i bubboni che immiseriscono irrimediabilmente la sua natura, sì che il tessuto sociale, di cui le parole costituiscono la fitta trama, finisce per essere sempre più minato, deteriorato, e con esso anche la natura, la quale è violentata, de-florata in questa nostra terra senza voce, dove restano inascoltati e inosservati il pianto di un ulivo sradicato / la gioia di un grappolo d’uva/ il pomodoro quando diventa rosso / le api quando ronzano tra i fiori / (…) il frassino che parla a un oleandro / il coro della zagara e dei fiori.

    La natura ci parla, ma solo il poeta le rivolge lo sguardo e l’ascolta dichiarando l’urgenza di una nuova antropologia, l’avvento di un uomo nuovo, che sia devoto alla terra

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