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Hammurabi Road
Hammurabi Road
Hammurabi Road
E-book66 pagine54 minuti

Hammurabi Road

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Info su questo ebook

Hammurabi Road è un racconto noir di bifolchi, vendetta, giustizia rurale e l'avvicinarsi di un orso nero ai limiti dell'immaginabile. Inizia con l'eterno triangolo: quattro uomini su un furgone, tre davanti e uno dietro legato e imbavagliato. È un chiaro caso di vendetta nelle ferrovie, freddo come un coltello da caccia gelato.

LinguaItaliano
Data di uscita18 gen 2020
ISBN9781071526781
Hammurabi Road
Autore

Steve Vernon

Everybody always wants a peek at the man behind the curtain. They all want to see just exactly what makes an author tick.Which ticks me off just a little bit - but what good is a lifetime if you can't ride out the peeve and ill-feeling and grin through it all. Hi! I am Steve Vernon and I'd love to scare you. Along the way I'll try to entertain you and I guarantee a giggle as well.If you want to picture me just think of that old dude at the campfire spinning out ghost stories and weird adventures and the grand epic saga of how Thud the Second stepped out of his cave with nothing more than a rock in his fist and slew the mighty saber-toothed tiger.If I listed all of the books I've written I'd most likely bore you - and I am allergic to boring so I will not bore you any further. Go and read some of my books. I promise I sound a whole lot better in print than in real life. Heck, I'll even brush my teeth and comb my hair if you think that will help any.For more up-to-date info please follow my blog at:http://stevevernonstoryteller.wordpress.com/And follow me at Twitter:@StephenVernonyours in storytelling,Steve Vernon

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    Anteprima del libro

    Hammurabi Road - Steve Vernon

    HAMMURABI

    ROAD

    Un racconto noir di bifolchi

    di

    Steve Vernon

    HAMMURABI ROAD

    La luna era a un tiro di schioppo dal Jack Pine Stretch e le luci della città non erano altro che un ricordo lontano e noi tre stavamo appiccicati sul sedile anteriore del pickup perché il sedile posteriore era occupato da Tyree . Stava scalciando, cercando di liberarsi dal nastro isolante, dalla trappola a laccio e dalla corda con cui lo avevamo legato, ma a parte questo non stava facendo molto rumore. Il bavaglio aiutava un po’ e la paura della ritorsione faceva il resto.

    Le alci sono le peggiori, dissi.

    Peggiori delle mucche? domandò Donny.

    È sempre stato così con Donny, non si preoccupava sempre di sentire la risposta. Per lui parlare era un po’ come giocare a ping pong. Lo scopo del gioco era rilanciare la palla all’avversario il più velocemente e violentemente possibile. Donny aveva l’incurabile abitudine di fare domande perché era dannatamente garantito che avrebbe avuto una risposta. Le parole suonavano maledettamente bene mentre gli uscivano dalla bocca, immagino. Non mi importava. Donny mi rispettava e non ne faceva segreto. Io facevo del mio meglio per esserne all’altezza. Bert ed Ernie non avrebbero potuto fare di meglio.

    Peggiori degli orsi, dissi. Di solito un alce rimbalza, ma attenzione, quando gli zoccoli rimangono incastrati nei binari la locomotiva le può trascinare per un miglio prima che lascino andare. Devi lavar via le carcasse dalle ruote della locomotiva. Ti sto dicendo che nulla puzza come un alce morto. Nemmeno Irvin.

    A Donny piacque. Mi sorrise con il suo sorriso alla Donny, tutto storto da una parte, lumisono e innocente. Guardando Donny sorridere in quel modo seppi che niente sarebbe mai cambiato tra noi. Donny ed io discutemmo di quale animale investito puzzi di più dopo essere stato trascinato e frullato per mezzo miglio da un treno merci. Succede più frequentemente di quanto si possa pensare.

    Ne sei sicuro, vero? domandò Donny.

    Sicuro come sparare un colpo, replicai.

    Sparare non è mai una certezza, fece notare Donny. A volte la gente manca il bersaglio.

    Donny aveva ragione nel suo strano modo. Questa era la magia di Donny. Non era lento o ritardato o comunque vuoi chiamarlo. Aveva solo un modo diverso di vedere le cose, tutto qui.

    Sai cosa voglio dire Donny.

    So cosa pensi di voler dire, ma stai solo tirando a indovinare. Ci sono tre aspetti di ogni storia, disse Donny. Il tuo, il mio e la verità.

    Sorrisi e annuii, preferendo non discutere, ma sapevo di cosa stavo parlando. Nei miei venti anni di lavoro nelle ferrovie avevo spalato e spazzato e lavato via più vittime dai binari della CNR del resto dei passeggeri del pickup messi insieme, incluso Tyree. C’era qualcosa di magnetico su quelle rotaie che attirava la morte con più sicurezza di quanto il vento del nord attiri a casa l’oca selvatica errante.

    Pensi che ci siano orsi là fuori? chiese Donny nervosamente.

    Donny diventava ansioso quando si parlava di orsi, anche del tipo di Winnie the Pooh. Si può dire che aveva dei precedenti con gli orsi.

    Tutti gli orsi saranno giù alla discarica della città, a mangiarsi gli avanzi del weekend, dissi. E noi siamo qui fuori, a perderci lo spettacolo.

    Era vero come è vero un binario ferroviario. Gli orsi stavano intorno alla vecchia discarica della città e aspettavano tutta la settimana che i camion della spazzatura scaricassero qualcosa da mangiare. Era una scelta facile, certo, ma penso che per loro fosse anche qualcosa da fare. Proprio come noi andavamo alla discarica nei weekend e guardavamo gli orsi che frugavano tra la spazzatura. A volte la vita non era altro che far passare il tempo.

    Donny aveva il suo modo per passare il tempo. Quando era un bambino e poi quando era più grande scendeva alla discarica con un fucile a pallini, e sparava agli orsi. Gli piaceva punzecchiare quegli orsi, pensando che fossero così dannatamente grandi da non farci caso. Tranne il giorno in cui uno di loro si mise in mente di dimostrare a Donny il contrario. Non ho mai visto un uomo adulto arrampicarsi su un albero così in fretta. Peccato che anche l'orso sapesse arrampicarsi. Se non fossi arrivato con il pickup sotto l'albero quando Donny saltò giù, la storia sarebbe finita con ciò che restava di Donny che usciva dal buco del culo dell'orso in lenti pezzi scuri. Da allora a Donny non importava

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