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5 fratelli
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E-book133 pagine1 ora

5 fratelli

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Info su questo ebook

5 sconosciuti, 5 serial killer, 5 fratelli, un'eredità milionaria, un viaggio attraverso l'America e il loro passato.
LinguaItaliano
Data di uscita30 gen 2020
ISBN9788831656955
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    Anteprima del libro

    5 fratelli - Ivan Poletti

    Indice

    Tim

    Sally

    Dave

    Bob

    John

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Capitolo 21

    Capitolo 22

    Capitolo 23

    Capitolo 24

    Capitolo 25

    Capitolo 26

    POLETTI IVAN

    5

    FRATELLI

    Youcanprint

    Titolo | Cinque fratelli

    Autore | Ivan Poletti

    ISBN | 978-88-31656-95-5

    Prima edizione digitale: 2020

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Marco Biagi, 6 - 73100 - Lecce

    info@youcanprint.it

    www.youcanprint.it

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    Tim

    L'ascia cade con assoluta precisione, spaccando il ceppo di legno in due parti pressoché uguali che cadono a destra e a sinistra aumentando i due mucchi preesistenti.

    Come una macchina, a ogni pezzo spaccato un altro prende subito il suo posto. E così ancora una volta, un tronco dietro l'altro.

    Il movimento consuma energie ma allo stesso tempo crea il calore necessario per non sentire il freddo che inizia a scendere veloce dall'artico.

    L'inverno arriva in fretta e quando arriva devi essere pronto a ogni evenienza.

    Questo gli è stato insegnato, e questo ha imparato. E poi spaccare legna è una fonte di guadagno in un mondo dove sopravvivere è la regola principale.

    E ha imparato anche questo.

    Spacca l'ennesimo tronco poi si ferma ad ascoltare con attenzione quello che il fruscio degli alberi e il soffio del vento gli stanno dicendo.

    Pianta l'ascia nel tronco di sostegno, poi si mette a raccogliere i pezzi tagliati da uno dei due mucchi, disponendoli in maniera perfetta, maniacale, nella legnaia adiacente alla casa.

    «Tre ... due ... uno» parla da solo, o ai ciocchi di legna impilati.

    Un fuoristrada bianco sbuca dalla strada creata in mezzo agli alberi fermandosi, con uno stridio di freni, al confine dello spazio aperto che delimita e buca la foresta come un brufolo appena scoppiato.

    «Tim» esclama sorridente Glenda Rovers saltando fuori dalla Jeep.

    «Hey Tim» abbottonandosi il giubbotto sopra ai due seni più grossi che avesse mai visto.

    «Ciao Glenda» risponde al saluto uscendo dalla legnaia.

    «Mi offri un caffè ?» gli domanda in modo civettuolo.

    «Ah sì» risponde laconicamente e, senza aggiungere altro, la precede sulla piccola scala che conduce alla porta d’ingresso.

    Una volta entrati, al caldo della stufa a legna che sta divorando con avidità uno dei ceppi tagliati, Glenda si slaccia il giubbotto lasciando esplodere all'esterno le sue bombe.

    Volevo ben dire che non me le mostrava pensa Tim prendendo una tazza dalla mensola.

    «Vuoi solo un caffè ?».

    «Sono di fretta: Jason mi aspetta all'emporio» risponde.

    Ah si ... pensa, Jason Rovers il marito, quello stronzo, grasso, pelato e cornuto .

    «Sono qui per darti questa» gli dice consegnandogli una busta. «E' arrivata stamattina ... da New York».

    Studio legale Samuel & Samuel recita l'intestazione. Taglia la carta col coltello e inizia a leggere.

    «Sai che hanno trovato i corpi di quei due escursionisti dispersi da maggio ?» parla Glenda.

    «Ah si ... e dove ?» risponde senza mostrare interesse.

    «Nella zona sotto al passo» spiega.

    «Ah si ... ma non dovevano andare dalla parte opposta ?» chiede aggrottando le ciglia, continuando a leggere.

    «Sarà per quello che non li trovavamo» ridacchia Glenda levandosi il giubbotto.

    «Beh, ora li abbiamo trovati» voltando il primo foglio.

    «Mezzi mangiati dai lupi e dai corvi» aggiunge Glenda.

    Tim non si scompone e sgrana gli occhi.

    «Però il coroner pensa siano stati uccisi» prosegue nel racconto.

    «Ah sì ... uccisi» le fa eco Tim senza ascoltarla.

    «Così anche lo sceriffo incomincia a pensarla come lui». Glenda gli si avvicina. «Qualcosa non va ? Sei pallido» domanda.

    «Io devo andare via ... per un po’» le risponde borbottando le parole a bassa voce.

    «Senti» dice Glenda strusciandosi addosso, «Jason può aspettare ancora un pochino».

    Allora Tim si rianima dalla lettura. Accartoccia i fogli meglio che riesce dentro la busta; poi la prende sotto braccio e la accompagna in modo poco signorile alla porta.

    «Ora non posso io» e la sbatte fuori insieme al giubbotto.

    «Ma che cazzo ... vaffanculo» sbraita Glenda raccogliendolo e dirigendosi a passo sostenuto verso il fuoristrada, sgommando via a tutta velocità.

    Tim guarda fuori in direzione delle montagne incappucciate dalle nuvole che tra poco porteranno la prima neve e pensa, con un po’ di rammarico, che non sarà lì a guardarla cadere, a sentirla scivolare su di sé, ad ascoltare la meravigliosa sensazione di pace che gli porta l'inverno.

    La pace di poter osservare il mondo senza restrizioni.

    La pace di sentire passare il tempo, sentirlo scorrere addosso, sentirlo portar via ogni scoria, ogni rifiuto interno.

    La pace che ti porta a ricaricare le energie, ritrovare le voglie per affrontare una nuova stagione estiva di caccia.

    Sale in soffitta, avvicinandosi alla parete nella quale ha costruito un doppio fondo. Leva il pannello di legno e tira fuori una scatola di biscotti.

    Dentro ad alcune buste di plastica chiuse sotto vuoto ci sono delle orecchie, evidentemente strappate.

    La pace che, d'estate, non gli danno gli escursionisti.

    Sally

    Sole, mare, onde e surf. La California è tutto questo. Ma non solo.

    Anche feste, ragazze con corpi da sballo e ragazzi con un fisico da urlo, strafatti di adrenalina e con gli ormoni in quantità così elevate da poter essere venduti a barili.

    Sally esce dall'acqua stretta nella muta che ne mette in risalto le curve da pin-up.

    Si muove leggera sulla sabbia reggendo sottobraccio la sua inseparabile tavola da surf.

    Un ragazzo le si fa incontro. Ha addominali estremamente scolpiti e due tatuaggi sulle spalle, uno con un delfino e l'altro con uno squalo che addenta una tavola.

    «Ti ho vista cavalcare la fuori e devo dirtelo» approccia, «sei una bomba».

    «Grazie» risponde continuando a tirare dritto attraverso le dune.

    «Mi chiamo Sam» dice lui seguendola come un cagnolino. «Piacere Sam, io sono Erika».

    «Piacere Erika» le prende la mano e la bacia sul dorso. «Enchantè».

    «Oh, muscoli e cultura» sorride, «mi piace».

    «Sono contento» spalancandole un enorme sorriso. «Non ti avevo mai vista da queste parti» attacca bottone.

    «Sono arrivata da poco» taglia corto fermandosi accanto ad una macchina.

    «Perfetto» gongola. «Mi piacerebbe portati a fare un giro .... anche subito».

    Lei ci pensa su un attimo sistemando la tavola sul tetto. «Subito ... certo che non perdi tempo tu».

    Sam sorride bloccandogli la portiera.

    «Ok, ma alle mie condizioni» mostrandogli l'anello che porta all'anulare. «Niente cellulare, si usa la mia auto e si va dove decido io».

    Sam non ha niente da obiettare. Lei gli porge un sacchetto e lui ci mette dentro il marsupio con cellulare e portafogli. Lo nasconde sotto la sabbia, segnando il posto con un legnetto biforcuto.

    Percorrono circa un’ora di strada costiera, poi Erika volta improvvisamente per un sentiero che sale verso la zona più alta della costa.

    Durante il tragitto non hanno parlato molto: lei era intenta a pensare alla busta che scivolava sul cruscotto seguendo le curve della strada, lui era intento a carezzarla sulla gamba e a salire con la mano lungo le cosce.

    Ferma la macchina in mezzo alla macchia, dentro una specie di riparo formato da tre mura di vegetazione e una di roccia.

    Il cielo si è fatto quasi scuro dopo un bel tramonto dai forti colori rossi e arancio.

    Sam si avvicina per baciarla ma lei lo scosta con una mano che appoggia sul suo torace muscoloso. «Niente baci» gli dice.

    «Ok» ride non aspettando altro. Erika si abbassa per afferrare qualcosa dal vano della sua portiera mentre lui si sta levando i pantaloncini.

    Quindi gli scarica addosso tutta la potenza del Taser PGR Extreme da 800 kW.

    Le scosse lo

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