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Cuore in tempesta: Lucas Brother Series 2
Cuore in tempesta: Lucas Brother Series 2
Cuore in tempesta: Lucas Brother Series 2
E-book375 pagine4 ore

Cuore in tempesta: Lucas Brother Series 2

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Info su questo ebook

L’orologio biologico di Kayla ticchetta come fosse una bomba pronta a esplodere.
Ma lei sa cosa deve fare per ottenere ciò che più desidera. Basta compilare una lista con i nomi dei possibili futuri papà...
Kayla:
La vita con me non è mai stata molto clemente. Se non fosse stato per White Lucas e la sua famiglia, sarei potuta finire in mezzo a una strada. Loro mi hanno mostrato cosa vuole dire “famiglia”, una cosa che ho sempre desiderato.
Ora che mi avvicino ai trenta, ne voglio una anche io, ma c’è un problema: non ho un uomo. La soluzione, però, è a portata di mano.
Stilo una lista con i possibili futuri papà e... non mi resta che scegliere!
Solo che, un giorno, White la trova e scopre che, al primo posto, c’è il suo nome.
Avere un bambino con il mio migliore amico potrebbe davvero rovinare tutto. Non trovate?
White:
Kayla è la mia migliore amica. Lo è da quindici anni e in tutto questo tempo non ho mai pensato a lei come a qualcosa di più. Neanche una volta.
Poi è successa una cosa: ci siamo baciati ed è stato bello. Davvero bello. Così dannatamente bello che ora è tutto ciò a cui riesco a pensare.
E quando scopro quel suo folle piano per avere un bambino, be’, è mio dovere fare qualcosa. Giusto?
E allora non mi resta che “offrire i miei servizi” e darle una mano, come ogni buon amico dovrebbe fare. Come qualsiasi uomo farebbe.
Lei desidera un figlio?
L’aiuterò.
Con il cuore in tempesta.
LinguaItaliano
Data di uscita23 mag 2019
ISBN9788855310512
Cuore in tempesta: Lucas Brother Series 2
Autore

Jordan Marie

Jordan Marie was born on October 8, 2003. Jordan, her brother, and parents live in Memphis, Tennessee. She has a pet Yorkie named Bella “Boo Bear”. She loves animals; she plays volleyball, soccer, and softball. She wants to be a doctor when she grows up. She also creatively expresses herself through painting and drawing. Her goal through this book is to help the Humane Society of Memphis & Shelby County to provide the supplies that are needed to take care of animals in need.

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    Anteprima del libro

    Cuore in tempesta - Jordan Marie

    Jordan Marie

    Autrice Bestseller USA Today

    Cuore in tempesta

    Lucas Brothers Series Vol. 2

    1

    Titolo: Cuore in tempesta

    Autrice: Jordan Marie

    Copyright © 2019 Hope Edizioni

    Copyright © 2016 Jordan Marie

    ISBN: 9788855310512

    www.hopeedizioni.it

    info@hopeedizioni.it

    Published by arrangement with Hershman Rights Management 

    Progetto grafico di copertina: Angelice Graphics

    Immagini su licenza Bigstockphoto.com

    Fotografo: Conrado | Cod. immagine: 224029087

    Traduttore: Carmelo Massimo Tidona

    Editing: Il colore delle parole

    Impaginazione digitale: Cristina Ciani

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, istituzioni, luoghi e avvenimenti sono frutto dell’immaginazione dell’autrice e non sono da considerarsi reali. Qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è del tutto casuale. 

    Nessuna parte della presente pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o introdotta in un sistema di ricerca, o trasmessa in qualunque forma e con qualunque mezzo (elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione o altro) senza previa autorizzazione scritta dal detentore del copyright del presente libro.

    Questo libro è riservato a un pubblico adulto. Contiene linguaggio e scene di sesso espliciti. Non è adatto a lettori di età inferiore ai 18 anni. Ci si rimette alla discrezionalità del lettore.

    Tutti i diritti riservati.

    Indice

    Premessa

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Capitolo 21

    Capitolo 22

    Capitolo 23

    Capitolo 24

    Capitolo 25

    Capitolo 26

    Capitolo 27

    Capitolo 28

    Capitolo 29

    Capitolo 30

    Capitolo 31

    Capitolo 32

    Capitolo 33

    Capitolo 34

    Capitolo 35

    Capitolo 36

    Capitolo 37

    Capitolo 38

    Capitolo 39

    Capitolo 40

    Capitolo 41

    Capitolo 42

    Capitolo 43

    Capitolo 44

    Capitolo 45

    Capitolo 46

    Capitolo 47

    Capitolo 48

    Capitolo 49

    Capitolo 50

    Capitolo 51

    Capitolo 52

    Capitolo 53

    Capitolo 54

    Capitolo 55

    Capitolo 56

    Capitolo 57

    Capitolo 58

    Capitolo 59

    Capitolo 60

    Capitolo 61

    Capitolo 62

    Capitolo 63

    Capitolo 64

    Capitolo 65

    Capitolo 66

    Epilogo

    Hope edizioni

    Alla mia nipote in arrivo: che tu possa sempre credere all’impossibile. 

    Apri le tue ali e non aver mai paura di saltare.

    Jordan

    Premessa

    1

    Ci siamo di nuovo! Grazie di aver scelto di leggere White. Questo libro è stato un atto d’amore, e ho un rapporto di amore/odio con White. Ho riscritto il libro quattro volte, e dopo l’ultima o era contento della storia o era il caso che chiudesse il becco. (Sì, le voci che ho nella testa per me sono reali. È un problema… o una benedizione).

    Spero che amerete questa coppia quanto avete amato Gray e CC. Kayla ha dei problemi. Ha dovuto lavorare duro per superarli e, per quanto a volte volessi prenderla e scuoterla, gli abusi sono qualcosa che è difficile lasciarsi alle spalle. La sua insicurezza e la sua vulnerabilità mi ricordano molto me stessa.

    Fatemi sapere se vi è piaciuto il libro! Mi piace leggere i commenti dei lettori. Tutti i link per stalkerarmi sono alla fine del libro.

    Con tutto il mio amore e la mia gratitudine,

    Jordan

    Capitolo 1

    1

    KAYLA

    «Tu cosa??!»

    Allontano il telefono dall’orecchio facendo una smorfia. Quanto urla quest’uomo.

    «Calmati, White. Ho detto che sto per sposarmi.»

    «E con chi cazzo ti sposi? Kayla, se frequenti ancora quel bastardo di Crenshaw dopo che…»

    «Non frequento più Bobby»

    «Cazzo, è stato solo un mese fa. Come è possibile che ti sposi?»

    «È complicato.»

    «Be’, si dà il caso che abbia un mucchio di tempo libero al momento, perciò spiegamelo.»

    «Già, giusto. La stagione del football inizia la prossima settimana. Magari non guardo quella roba ma mi tengo aggiornata col miglior giocatore dello scorso anno.»

    «Evidentemente no, o sapresti che mi sono rovinato questa cazzo di spalla durante un allenamento la settimana scorsa. Sono fuori per sei settimane.»

    «Oh no, White! Mi dispiace davvero. Non me l’avevi detto! Perché non mi hai scritto un messaggio?»

    «Avevi già abbastanza da fare a liberarti di Crenshaw… o almeno così pensavo. Perciò andiamo, Kayla, dimmi che sta succedendo.»

    «Ti arrabbierai.»

    «Dimmelo» ringhia e io faccio un respiro per prendere coraggio.

    Sono la migliore amica di White Hall Lucas da quando avevo quindici anni e suo fratello Green mi ha spezzato il cuore. Ero tutta emozionata perché sarei andata al ballo della scuola con Green, e lui mi piantò quando la sua ragazza, Cynthia, volle riprenderselo all’improvviso. Green la accolse a braccia aperte, anche se quella stronza lo fece solo perché Tommy Haynes, la star del football, si era fatto male a una gamba e non poteva ballare. Green era una specie di idiota quando si trattava di Cynthia. Secondo White riesce ancora a esserlo, il che è davvero triste.

    Ho imparato ad apprezzare davvero la famiglia Lucas, a partire da tutti i fratelli a cui la madre, Ida Sue, ha dato come nomi i colori di una scatola di pastelli, fino alle sorelle che invece si chiamano tutte come fiori. E Ida Sue, nonostante il metodo bizzarro per dare i nomi ai figli e la sua follia, è una delle donne più dolci che si possano incontrare. Sono tutti persone gentili e amorevoli che ti aprono le loro porte e i loro cuori. Al primo posto, però, c’è White Hall. White mi portò a quel ballo al posto di suo fratello. Asciugò le lacrime che piangevo per Green. Mi portò a pescare e in qualche modo diede inizio a questa amicizia che dura da dodici anni. Un’amicizia che amo; un’amicizia che odio. La odio perché, anche se White mi vede solo come la sua migliore amica, e lo sono, come lui è il mio, la verità è che… lo amo. Sono terribilmente, disperatamente e irrevocabilmente innamorata di White, e lui non ne ha idea. Non posso dirglielo, perché non voglio rovinare la nostra amicizia. Se sapesse quanto mi ha ferita nel corso degli anni vederlo passare da una donna all’altra, il modo in cui mi vede cambierebbe, e non posso permettere che succeda. Lui non è attratto da me, non lo è mai stato: mi vede come un’amica ed è così dal primo giorno. Fa schifo, ma ho imparato ad adattarmi. Ho dovuto: è l’unico modo per poter tenere White nella mia vita, e quella è la cosa più importante.

    «Kay? Parlami» dice e la preoccupazione nella sua voce è, come sempre, la mia rovina.

    «Mi sento sola, White.»

    «Cosa?»

    «Mi sento sola. Non sono come te. A me piace stare con un’altra persona. Mi piacciono le serate tranquille a casa a guardare la televisione. Mi piace condividere una pizza guardando la partita. Mi piace stare soltanto con una persona e sapere cosa aspettarmi da lei. Mi manca, mi sento sola» confesso, chiedendomi se si renderà conto che la persona con cui faccio più spesso queste cose è lui. È una domanda stupida, perché non lo farà. Non si è mai accorto che passiamo più tempo assieme di qualunque coppia sposata che io conosca, il che è un altro motivo per accettare la proposta di Tommy. Devo dimenticare White. Devo mettere un po’ di distanza tra noi. Non posso continuare così.

    «Sentirsi soli non è una buona ragione per sposarsi, Kay. Non è una buona ragione per legarti a qualcuno. E se tu…»

    «Voglio dei figli, White.».

    «Cosa?» chiede lui, comportandosi come se non ci credesse, e forse è così. Lui non ne ha mai voluti. Parla tutto il tempo di come i figli di Green abbiano distrutto la vita di suo fratello. Io non la vedo così, ma White non lo ha mai capito. «Kay, tesoro, hai un mucchio di tempo per avere dei figli.»

    «Ho ventisette anni, White. Potrò anche avere un mucchio di tempo, ma voglio dei bambini finché sono abbastanza giovane da fare delle cose con loro. Voglio iniziare a vivere la mia vita, voglio una famiglia, una casa con dei bambini, un marito e un cane…»

    «Cazzo, Kay, non puoi svegliarti una mattina e decidere che vuoi sposarti. Non funziona così.»

    «Non l’ho fatto una mattina. È solo che non mi ascolti, ma ci penso da un po’.»

    «Chi è quest’uomo? Non puoi conoscerlo davvero.»

    Prendo fiato, sapendo che questo peggiorerà le cose. «Tommy Haynes.»

    «L’ex di Cynthia?» quasi urla. Faccio una smorfia e mi allontano il telefono dall’orecchio. È davvero troppo presto per fare questa conversazione.

    «Non sta più con Cynthia da anni» gli ricordo.

    «Come cazzo ti pare. Quell’uomo è infido come pochi.»

    «Non lo è! È un bravo ragazzo e mi piace.»

    «Vedi? Ecco qui! Ti piace. Non può piacerti l’uomo che sposerai, Kay. Si suppone che lo ami.»

    «Imparerò ad amarlo.»

    «O a odiarlo. Non farlo, Kay. Ti sto implorando. Pensaci per un po’. Non sapevo nemmeno che tu e Tommy vi steste frequentando. Me l’hai tenuto nascosto?»

    «Puoi biasimarmi?»

    «Cazzo, Kay. Noi non ci teniamo nascoste le cose.»

    «Come tu non mi hai tenuto nascosto di essere andato a letto con mia sorella Rachel?». Non intendevo dirlo ad alta voce, non volevo. Mi chiedo se abbia sentito l’amarezza nel mio tono. Ha sentito il dolore? È questa la vera ragione per cui ho accettato la proposta di matrimonio di Tommy. White che è andato a letto con Rachel è stata l’ultima goccia, il faro luminoso che mi ha indicato che stavo sprecando la mia vita a sognare un uomo che non mi avrebbe mai vista come altro che un’amica.

    «Te l’ha detto lei?» dice White a bassa voce.

    Deglutisco. Le aveva chiesto di non farlo? Per questo lei non me ne aveva parlato? Dio, perché mi sento come se le due persone che amo di più al mondo mi avessero tradito? Non dovrei sentirmi così. Non dovrei essere infuriata o ferita… ma lo sono.

    «Le avevi chiesto di non farlo?»

    «Be’, avevamo pensato entrambi che…»

    «Va tutto bene, White. Non sono affari miei. Ma il punto è questo: se voglio sposare Tommy, dovresti sostenermi. Siamo amici, e questo è quello che fanno gli amici.»

    «Kay…»

    «Senti, devo andare. Sto facendo tardi al lavoro. Ci sentiamo dopo, va bene?»

    «Kay, dovremmo davvero…»

    «Ciao White» chiudo non dandogli il tempo di aggiungere altro. Fisso il telefono che ho in mano per qualche altro minuto. Ho chiuso il telefono in faccia a White. Mi sembra sbagliato. Mi sembra… la fine di un’era, e credo che lo sia. Sto per sposare Tommy Haynes e le cose devono cambiare.

    Continuo a ripetermelo lungo la strada verso il lavoro. Per qualche motivo, non mi aiuta.

    Capitolo 2

    1

    WHITE

    «Con chi stai gridando là dentro? Stai interrompendo le mie preghiere mattutine con Jansen» dice mia madre, Ida Sue, arrivando dall’esterno. Si sta riabbottonando la camicetta mentre cammina e, a giudicare dalla paglia che ha tra i capelli, si stavano di nuovo divertendo nel fienile. Gesù.

    Dovrei davvero tornarmene a casa, a Dallas. Avevo iniziato la convalescenza lì, in effetti, ma ovunque mi voltassi qualcosa mi ricordava che non sarei stato in campo, che non avrei sentito il ruggito della folla, o lo spostamento d’aria che causo quando sono lanciato sulla linea delle cinquanta iarde. Che non avrei potuto godere dell’euforia di essere arrivato fino alla end zone.

    Ho il football nel sangue da sempre. È tutto ciò che ho sempre voluto. Essere a Dallas e vedermi negato ciò che mi rende integro era orribile, perciò sono tornato a casa per riprendermi. Almeno mia madre e Jansen hanno smesso di fare sesso sul tavolo della cucina. Quell’unica volta che li ho visti, pensavo di dovermi cavare gli occhi.

    «Kayla sta per sposarsi»le dico.

    «Oh, te l’ha detto. Bene.»

    «Cosa?? Tu lo sapevi?»

    «Caro, Kayla passa qui più tempo di te. Fa parte della famiglia.»

    «E allora perché non gliel’hai impedito? Non ama quello stronzo.»

    «Forse no. Ma vuole un figlio» mi fa presente mamma, e quelle parole mi si piazzano sullo stomaco come piombo.

    «Non deve per forza sposarsi per avere un figlio, mamma.»

    «Probabilmente no, ma Kayla è una brava ragazza, non lascerà che qualcuno che non conosce e di cui non si fida le infili dentro lo stoppino. Questo riduceva le sue possibilità. Restavate tu, Tommy e il piccolo Mason che le porta la spesa da quel negozio dove si serve. E, be’, lui è un tantino giovane, caro.»

    «Gesù, mamma.»

    «Ti sto solo dicendo come la vedo. Te ne avrebbe parlato, ma le hai chiarito quanto sei contrario al matrimonio e ai figli in generale. Aveva bisogno di parlarne a qualcuno che fosse più aperto.»

    «Vale a dire te.»

    «Be’, è una delle mie figlie.»

    «Che è l’esatto motivo per cui avresti dovuto convincerla a non farlo. O almeno a non sposare proprio Tommy. È folle. Non ha bisogno di sposarsi per fare un figlio.»

    «Forse no. Tommy è tante cose, ma non è uno stupido.»

    «E questo che significa?»

    «Non sarà tanto stupido da lasciarsi sfuggire Kayla. Se lei vuole un bambino, si assicurerà di legarla a sé e poi dargliene uno.»

    «Kayla starà malissimo con lui, mamma.»

    «Probabile. Ma, dolcezza, Kayla è terribilmente timida. Non sa neppure quanto vale. La vede come l’opportunità di avere una famiglia sua, ed è ciò che desidera. Ho preso la mia buona parte di decisioni folli, e guarda come sono andate le cose. Alla fine funzionerà.»

    «Non funzionerà se si rovina la vita!»

    «Non so cosa dirti. A meno che tu stia pensando di farti avanti e offrirti per essere il padre del suo bambino, lasciala stare. È un errore che spetta a Kayla fare.»

    «Non farò dei figli, mamma. Ho visto cosa ha fatto quella merda a Green. Per nessun motivo al mondo mi caccerò in quel genere di casino.»

    «La colpa è dei gusti di Green in fatto di donne. Quella cagna infernale con cui era sposato ne è la prova, e Cynthia è solo un bubbone sul culo dell’umanità. Una buona donna non è niente di simile. Una buona donna sostiene un uomo, lo rende più forte.»

    «Amen» dice Jansen, scegliendo questo momento per entrare. Dà una pacca sul sedere a mia madre, poi la tira accanto a sé. «Di che stiamo parlando?»

    «Di Kayla che ha deciso di sposare Tommy.»

    «Gesù, lo sanno tutti tranne me?»

    «Più o meno. Devo dire che neanche io impazzisco per la sua idea. Speravo potessi offrirti tu di aiutarla» replica Jansen.

    «Io e Kayla siamo solo amici» affermo immediatamente. «È solo che ci tengo a lei. Non voglio vederla rovinarsi la vita in questo modo.»

    «E non hai mai strozzato il tuo pollo pensando a lei?» chiede Ida Sue.

    «Oh cazzo, non parlerò di seghe con mia madre.»

    «E perché no? Non è che non sia mai entrata nella tua stanza e non ti abbia beccato a conoscere meglio Federica, e più di una volta, dovrei aggiungere.»

    «Neanche se ne andasse della mia vita riuscirei a ricordare come ho potuto credere che tornare a casa fosse la miglior cosa da fare adesso.»

    «Direi che è la prima cosa intelligente che hai fatto da un bel po’ di tempo a questa parte» dice Jansen.

    «Decisamente» concorda mamma. «E la seconda cosa più intelligente sarebbe andare a cercare Kayla e giocare a sbuccia il salamino.»

    «Mamma, non abbiamo quel tipo di rapporto.»

    «A me sembra, figliolo, che tu abbia solo due possibilità adesso. Lei vuole un figlio. E, a meno che tu ti sia fatto qualche operazione di cui non so nulla, potresti realizzare il suo desiderio. Perciò fallo… o fatti da parte e lascia che lo faccia Tommy.»

    «Farlo?» chiedo, non riuscendo a credere a ciò che la mia stessa madre sta dicendo.

    «Darle un figlio.»

    «Non è un rischio che posso correre, non perderò Kayla» dico a voce alta senza neanche rendermene conto.

    «È una tua decisione, immagino, ma se lasci che agganci il suo vagone a Tommy Haynes, l’hai già persa. Dalle un bambino. A me piacciono i bambini. Questa casa è troppo silenziosa ora come ora. Non mi dispiacerebbe qualche altro nipotino» dice Ida Sue, dandomi una pacca sulla spalla come se fossi ancora un bambino, prima di uscire dalla stanza.

    «Che donna intelligente» dice Jansen, fissando la porta come se vedesse ancora Ida Sue là in piedi.

    «Vuole che metta incinta Kayla.»

    «Non mi sembra il genere di lavoro che un uomo odierebbe» fa notare Jansen.

    «Certo che no. Kayla è dolce, ma non abbiamo quel genere di rapporto.»

    «È un cazzo di peccato. Eppure, l’amore di una brava donna può cambiare un uomo. Magari farà spuntare qualche altro neurone a quell’idiota di Tommy e tutto finirà bene. Penso che farei meglio a tornare al lavoro. Quelle mucche non rientreranno nel recinto da sole.»

    Lo ignoro, guardo fisso fuori dalla finestra e mi chiedo come fare per salvare Kayla da se stessa. L’idea che lei sposi Tommy mi si agita nelle viscere come veleno. È troppo per quel coglione. Perché mamma e Jansen sono così tranquilli? Non capiscono che Kayla si sta distruggendo la vita?

    Devo capire come farla ragionare… e in fretta.

    Capitolo 3

    1

    KAYLA

    Continuo a guardare il riflesso nello specchio, sperando che ciò che vedo possa cambiare. I miei capelli color castano acqua sporca dei piatti oggi sono crespi. Non importa cosa faccio: l’umidità sta vincendo la battaglia. Avrei dovuto davvero star lontana dall’enorme bicchiere di sorbetto all’arancia che ho bevuto dopo aver parlato al telefono con White due giorni fa, perché non ha fatto bene ai miei fianchi. Ho comprato questo vestito per la cena di presentazione alla famiglia di Tommy stasera, e può anche esserci scritta sopra la mia taglia, ma sembra davvero stretto e inadatto. Di certo non posso aver preso tutto questo peso in una settimana.

    Non so perché continuo ad andare in iperventilazione, ma per qualche ragione lo faccio. Sciatta. Questa è la parola che associo a me stessa. Capelli piatti, castani e troppo ricci, con spenti occhi castani e troppe curve e sporgenze lungo la strada che chiamo il mio corpo. Si potrebbe pensare che dopo quasi trent’anni abbia iniziato a farmi piacere la donna che mi rimanda gli sguardi dallo specchio. Il più delle volte è così. O almeno mi piace la donna all’interno. In quanto all’esterno, ci sono stati fin troppi uomini a minare la mia sicurezza e a farmi sentire meno. Semplicemente meno.

    Ed è probabile che non sia d’aiuto il fatto che l’unico uomo che amo e che amerò sempre non mi abbia mai vista come una possibile fidanzata. Siamo amici. È il mio migliore amico. La sua famiglia è l’unica famiglia che io abbia mai avuto.

    Ho una sorellastra a cui non sono particolarmente legata. Rachel. Lei è tutto ciò che io non sono. Bellissima, con lunghi e fluenti riccioli biondi, magra quanto basta per potersi infilare in tutti gli abiti all’ultima moda, e mai socialmente impacciata. Stasera sarebbe fantastica con la famiglia di Tommy. Io? Preferirei essere sul divano in tuta a guardare qualche film e ingozzarmi di pizza… il che potrebbe spiegare i miei fianchi.

    Finisco per arrendermi, perché in tutta onestà non c’è nient’altro che possa fare e già così arriverò con dieci minuti di ritardo al Rodrigo’s Restaurant, dove devo incontrare Tommy e i suoi, e mi allontano dallo specchio per cercare le mie scarpe col tacco. Le adoro. Almeno loro faranno una bella figura. Non sarei così nervosa se non stessi andando tutta sola a una cena di famiglia, ma la verità è che non ho nessuno da portare con me. Io e Rachel ci parliamo a stento, e questo anche prima che scoprissi che è andata a letto con White. Ora, preferirei non avere proprio a che fare con lei.

    Nostra madre è morta quando avevo sedici anni. Alla fine il mio patrigno si è preso la sua vera figlia e ha traslocato a Galveston. Se non fosse stato per Ida Sue, probabilmente sarei finita in un orfanotrofio. Lei mi ha preso con sé, ha seguito tutti i corsi necessari per diventare una madre affidataria e non mi ha mai fatto sentire niente di meno che sua figlia. Cavolo, mi chiamava perfino Ranuncolo da piccola, perché diceva che il centro scuro di quel fiore le ricordava i miei occhi. Non aveva senso, ma ero felice di appartenere a qualcosa.

    Avrei voluto portare Ida Sue e Jansen con me stasera, ma ci sarà anche l’ex moglie di Tommy, Cynthia. Sono piuttosto sicura che Ida Sue finirebbe in galera prima della fine della serata se la mettessi nella stessa stanza dell’ex di Green, e non potrei biasimarla. In effetti, è probabile che farei il tifo per lei, perché non sopporto Cynthia. Non mi piace che venga alla cena, ma Tommy dice che, essendo la madre di sua figlia, deve esserci perché fa parte della famiglia. Abbiamo litigato per questo un paio di volte, ma alla fine mi sono arresa, più che altro perché ero stufa di sentire le sue giustificazioni. Era chiaro che non avrebbe cambiato idea.

    Con un sospiro, allontano i pensieri. Ho rimandato fin troppo. Vado alla porta, recupero la borsetta, lo scialle e le chiavi dal tavolino, faccio un profondo respiro per calmarmi i nervi e apro.

    Un piccolo verso di sorpresa mi sfugge dalle labbra quando mi trovo davanti White, bello da morire in un paio di pantaloni neri sportivi e un pullover Kell verde. I suoi capelli castano sabbia sono un po’ disordinati, le punte leggermente arricciate. Ogni cosa di quest’uomo mi toglie il fiato. Il fatto che abbia i capelli arruffati e sembri aver bisogno di un taglio non fa che renderlo più affascinante.

    «White! Che ci fai qui?» sussurro a voce così bassa che mi sorprende che riesca a sentirmi. Non ero pronta ad affrontarlo così presto.

    «Dobbiamo parlare, Kayla. Cazzo, sei bellissima.»

    Il suo complimento mi coglie di sorpresa. Non sono abituata a sentirlo parlare così… soprattutto di me.

    «Uh… va bene. C’è qualcosa che non va?»

    «Come mai non ti ho mai vista vestita così finora?»

    «Perché non andiamo mai da nessuna parte tranne da Hooters o al cinema. In effetti non usciamo quasi mai dai nostri appartamenti assieme. Sembrerei stupida a indossare un vestito per quel tipo di serata.»

    «Se avessi saputo che avevi delle scarpe come quelle, mi sarei assicurato di andare da qualche parte solo per vedertele addosso» dice ancora, fissandomi i piedi.

    Abbasso lo sguardo sui tacchi a spillo neri che indosso… quelli che perfino io devo ammettere siano piuttosto spettacolari. La sua affermazione è comunque fastidiosa.

    «Possiamo dimenticarci della tua, finora ignota, fissazione per le scarpe e concentrarci invece sul perché tu sia qui, prima che questo mi faccia fare tardi?»

    «Sono qui per accompagnarti alla cena di famiglia.»

    «Io… tu cosa?»

    «Mamma ha detto che stasera saresti andata a cena con la famiglia di Tommy. Non potevamo lasciare che ti presentassi senza avere qualcuno nel tuo angolo. Dato che sono quello con meno probabilità di pugnalare Cynthia col coltello della bistecca durante la cena, sono stato eletto. Più tardi potrai spiegarmi cosa ci fa l’ex moglie di Tommy alla cena.»

    «Ma tu non vuoi che sposi Tommy» affermo.

    «No,» ammette, «ma tengo a te, Kayla. Hai una cena di famiglia e devi avere qualcuno accanto. Lo avrai. Ci siamo resi tutti disponibili, ma ho pensato che non avresti voluto che il tuo fidanzato si incazzasse perché qualcuno ha ucciso la madre di sua figlia. Perciò, eccomi qua.»

    «Tutti?»

    «Tutti. Perfino Green.»

    «Wow.»

    «Allora, siamo pronti? Dov’è Tommy?»

    «Ci vediamo lì.»

    «Non avrebbe dovuto venirti a prendere? Stai per conoscere la sua cazzo di famiglia, dopotutto.»

    «Sono solo dieci minuti in taxi, White. Ho proposto io di vederci lì» gli dico, tralasciando il fatto che neanche io volevo parlare con Tommy. Sto avendo ripensamenti, e ripensamenti sui ripensamenti, su questo

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