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In quella notte d'aprile... L'Operazione Herring
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In quella notte d'aprile... L'Operazione Herring
E-book57 pagine40 minuti

In quella notte d'aprile... L'Operazione Herring

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Questo libro raccoglie sette rarissimi interventi dello storico Paolo Sturla Avogadri, scritti in momenti diversi e in varie circostanze ma tutti riguardanti l’eroica “Operazione Herring”, svoltasi dalla notte del 20 al 23 aprile 1945, nella quale il Corpo dei Paracadutisti diede il suo determinante contributo alla “guerra di liberazione”. In copertina una preziosa opera del “3 Premi Oscar” Carlo Rambaldi.
LinguaItaliano
Data di uscita11 lug 2020
ISBN9788835863397
In quella notte d'aprile... L'Operazione Herring

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    In quella notte d'aprile... L'Operazione Herring - Paolo Sturla Avogadri

    DIGITALI

    Intro

    Questo libro raccoglie sette rarissimi interventi dello storico Paolo Sturla Avogadri, scritti in momenti diversi e in varie circostanze ma tutti riguardanti l’eroica Operazione Herring, svoltasi dalla notte del 20 al 23 aprile 1945, nella quale il Corpo dei Paracadutisti diede il suo determinante contributo alla guerra di liberazione. In copertina una preziosa opera del 3 Premi Oscar Carlo Rambaldi.

    IN QUELLA NOTTE D’APRILE... L’OPERAZIONE HERRING

    Quando più aspra in guerra infuria la battaglia

    quanto più forte crepita sul fronte la mitraglia;

    se segna il passo il fante, se sostano i carristi,

    ci mandano a chiamare: chi? Noi, i paracadutisti!

    Fin dalle prime strofe questa canzone ¹ sembra ispirata, dai prodromi fino alla sua brillante conclusione, all’ Operazione Herring che, svoltasi dalla notte del 20 al 23 aprile 1945, fu l’ultimo aviolancio di guerra dei Paracadutisti del Regio Esercito Italiano, impegnati nella Guerra di Liberazione, ed ebbe un ruolo di primo piano tanto da determinare l’anticipazione della resa delle truppe tedesche in Italia e, di conseguenza, la fine delle ostilità.

    Da non molto è cessato il clangore delle celebrazioni del 25 aprile, ovvero del " 70° Anniversario della Liberazione" e pertanto, aderendo ai reiterati inviti a " non dimenticare", riteniamo doveroso, non soltanto per una legittima e incontrovertibile verità storica, ma soprattutto per un obbligo di gratitudine e rispetto, richiamare alla memoria la partecipazione, troppo spesso dimenticata e nel migliore dei casi minimizzata, delle nostre Forze Armate regolari.

    Queste, con i loro oltre 400.000 combattenti inquadrati nelle Divisioni Legnano , Folgore/Nembo, Friuli, Mantova, Piceno e Cremona, aggregate all’8 a Armata inglese e alla 1 a Divisione canadese, col non lieve sacrificio di 1.816 caduti e 5.127 feriti, hanno offerto un reale, consistente e, soprattutto determinante, contributo alla Liberazione.

    Per noi ferraresi, in particolare, credo sia doveroso e importante sapere che quell’epica e fulminea azione ha avuto come teatro proprio questa parte di Padania dove viviamo, ovvero l’area compresa fra le province di Bologna, Ferrara, Mantova e Modena. Infatti gran parte degli scontri a fuoco sono avvenuti proprio qui, a casa nostra, più precisamente nei comprensori di Ferrara (Torre dell’Uccellino), di Bondeno (Zerbinate), di Cento (Casumaro), di Mirabello (Madonna Boschi, Madonna della Neve, fondo Zerbinata), di Poggio Renatico (Casette Reno, Chiesa Nuova), di S. Agostino e di Vigarano Mainarda; nel Bolognese a S. Pietro in Casale; nel Modenese a Cavezzo, Mirandola, Ravarino, San Damaso e San Prospero; nel Mantovano nei comprensori di Poggio Rusco (Dragoncello, Quattrocase), Felonica, Schivenoglia, Sermide, Villa Poma.

    Vi hanno pure partecipato, facendosi onore, alcuni nostri concittadini: i Sottotenenti Giorgio Savonuzzi (Ufficiale medico) e Carlo Scaranari e il Par. Antonio Borsetti. Fra gli emiliani il bolognese Ten. Giorgio Ganzini, i modenesi Maresciallo Abelardo Iubini e il Cap.le Enea Cucchi ², il piacentino Cap.le Magg. Gino Mangia ²a, il ravennate Cap.le Magg. Ernesto Mondadori ²b, il reggiano Par. Pasquino Prandi ²c, tutti decorati al Valor Militare.

    Ma ecco la vicenda: agli inizi del 1945 le truppe alleate, nella loro avanzata verso il Nord Italia, vengono fermate, sull’asse fiume Reno-Linea Gotica, da un invalicabile sbarramento difensivo delle truppe germaniche in ritirata.

    Dopo numerosi e inutili tentativi di sfondamento, a fine marzo, il comandante l’8 a Armata, Gen. Richard Mac Creery, che fin dai tempi di El-Alamein ben conosceva il valore e la combattività dei paracadutisti italiani, chiede alla Nembo e allo Squadrone Frecce, 5 ufficiali e 100

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