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I segreti dei popoli centenari: I principi svelati della salute e della longevità.
I segreti dei popoli centenari: I principi svelati della salute e della longevità.
I segreti dei popoli centenari: I principi svelati della salute e della longevità.
E-book263 pagine2 ore

I segreti dei popoli centenari: I principi svelati della salute e della longevità.

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Info su questo ebook

Numerose malattie e disturbi di varia natura sembrano essere un prezzo inderogabile e in costante aumento che la moderna società occidentale è costretta a pagare. Ma è davvero così? Dobbiamo rassegnarci all'idea che invecchiare significhi per forza di cose indebolirsi, soffrire, ammalarsi?I segreti dei popoli centenari dimostra che le cose non stanno così. Ci sono infatti popolazioni che godono di una salute eccezionale e lasciano a bocca aperta ricercatori e studiosi. La vecchiaia e i suoi problemi sembrano aver dimenticato questi popoli, le malattie passano accanto a loro ignorandoli, mentre l'aspettativa di vita raggiunge picchi straordinari. La salute e la longevità dei popoli senza malattie si basano su semplici e utilissime regole di vita sana che medici di tutto il mondo hanno esaminato accuratamente e a lungo. Tutti questi popoli ignorano infatti mali che affliggono la maggior parte dell'umanità: tumori, patologie cardiovascolari, diabete, artrite, problemi di circolazione ecc. Mostrano inoltre una forma fisica e un'energia stupefacenti a un'età che pochi assocerebbero alla salute. Grazie agli studi svolti da numerose équipe scientifiche, I segreti dei popoli centenari offre semplici ma importantissimi accorgimenti pratici (abitudini di salute, alimenti, modi di cucinare) che chiunque sarà in grado di applicare alla propria quotidianità, riscoprendo non solo nuovi sapori, ma anche e soprattutto il gusto di vivere bene, più sani e più a lungo.
LinguaItaliano
Data di uscita26 set 2012
ISBN9788880939085
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    I segreti dei popoli centenari - Muriel Levet

    vita!

    1.

    I centenari della valle di Vilcabamba (Ecuador)

    Vilcabamba, un nome di tutto rispetto

    Vilcabamba, villaggio ecuadoriano situato nel cuore delle Ande, a cinquanta chilometri dal confine con il Perù, ha dato il nome alla valle nella quale sorge. Vilcabamba rappresenterebbe l'alterazione di una parola quechua (la lingua dei nativi andini), huilcabamba, che significa valle sacra o valle magica, nome particolarmente adatto a questa regione. Vilcabamba è infatti una valle di una bellezza mozzafiato. Situato a millecinquecento metri di altitudine, circondato dalle cime della Cordigliera delle Ande, bagnato dai fiumi Chamba e Uchina, questo meraviglioso paesaggio rievoca in ogni visitatore l'idea di un paradiso perduto tra le montagne.

    Il clima temperato e la terra fertile della valle permettono un'agricoltura ricca e diversificata. Vi si coltivano mais, tabacco, caffè e canna da zucchero, ma anche molta frutta e verdura.

    Nel villaggio di Vilcabamba la maggior parte delle abitazioni, costruite in legno, argilla e paglia, è dotata di ingressi enormi che si aprono su graziosi patii. La magia di Vilcabamba tuttavia non si limita al paesaggio. Da parecchi anni la regione attira infatti l'attenzione degli scienziati, ma non per la sua flora o la sua fauna, men che meno per la sua architettura, bensì semplicemente... per gli abitanti. È in loro che risiede il carattere magico della valle di Vilcabamba.

    Gli abitanti della valle sono in genere descritti come persone pacifiche e garbate. Per la maggior parte, si dedicano all'agricoltura. Fino a qui, nulla di speciale. Se però osserviamo da vicino il lavoro nei campi e gli agricoltori all'opera, possiamo constatare che molti di loro hanno raggiunto un'età assai avanzata, eppure lavorano con la forza e l'agilità di chi ha quaranta o cinquant'anni. È questa la magia di Vilcabamba: la salute e la longevità incredibili degli abitanti.

    Lo stupore della comunità scientifica

    Negli anni Cinquanta, il mondo scientifico ha cominciato a interessarsi allo studio della longevità e dei fattori che la favoriscono. Tra le altre cose, l'attenzione degli esperti si è rivolta agli abitanti della valle di Vilcabamba. Il primo a pubblicare uno studio su questo popolo è stato l'americano Eugene H. Payne che, in un articolo del 1955 pubblicato sulla rivista Reader's Digest, parlò di un'isola d'immunità. Gli abitanti della valle sembravano infatti naturalmente immuni alle malattie cardiovascolari e al cancro.

    Due decenni dopo un ricco americano, John Smith, comunicò al suo medico, il dottor Alexander Leaf della prestigiosa università di Harvard, il desiderio di finanziare ricerche sui luoghi del mondo in cui la gente viveva più a lungo. Senza esitazioni, il dottor Leaf replicò al paziente che non credeva al mito di una fonte della giovinezza. Disse tuttavia di essere convinto che certi popoli possedessero abitudini le quali tendevano a favorire la longevità. Cominciò dunque a svolgere ricerche e trovò l'articolo del dottor Payne. A quel punto, decise di recarsi nei luoghi descritti dal suo predecessore.

    In un articolo del 1973, pubblicato sul National Geographic, il dottor Leaf raccontò il suo viaggio a Vilcabamba.¹ L'articolo è corredato da varie foto, in particolare da quella di Miguel Carpio, centoventitré anni e decano del villaggio, il quale a detta dei suoi compaesani fuma sempre, beve vino e fa la corte alle donne. Vi compare altresì la foto di Hermelinda León, novantott'anni, panettiera. In seguito a questo stupefacente articolo, le ricerche nella zona si sono moltiplicate. Tutti gli scienziati cercavano di scoprire il segreto di questa longevità e questa vitalità straordinarie.

    Mito o realtà?

    Dare più anni alla vita e più vita agli anni è possibile leggere su un cartello all'uscita del villaggio. Gli abitanti di Vilcabamba guardano divertiti a questo nuovo interesse nei loro confronti. Amano parlare ai turisti curiosi di un certo José Berru, che sarebbe morto all'età di centoquarant'anni. È un mondo alla rovescia: poiché gli abitanti di Vilcabamba sono ammirati per la loro età avanzata, tendono ad aggiungersi anni per impressionare ulteriormente i visitatori. Chi afferma di avere centovent'anni si lamenta scherzosamente: Se avessi ancora centodieci anni! A quell'età, si può ancora avere una normale vita sessuale!.

    Naturalmente gli abitanti di Vilcabamba esagerano, con una malizia priva di cattiveria, allo scopo di alimentare nei visitatori la leggenda. Cionondimeno, nella regione i visitatori sono alquanto rari. Dagli anni Settanta si tratta quasi esclusivamente di scienziati, le cui ricerche tendono del resto a provare che gli abitanti della valle non hanno il benché minimo motivo di mentire sulla loro età.

    Nel 1975 il dottor D. Davies, che era vissuto più di due anni a Vilcabamba, recensì ottantotto centenari in buona salute su una popolazione di circa settecento abitanti, ossia più del dieci per cento. Notò altresì che gli abitanti della valle sembravano non conoscere le malattie degenerative del sistema nervoso (Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla ecc.), davano prova di una sorprendente vitalità e conservavano tutte le loro facoltà mentali fino alla morte. Il tasso di colesterolo era inferiore del cinquanta per cento a quello dei nordamericani.²

    Nel 1982 il gerontologo Morton Walker, specialista in osteoporosi, scoprì che gli anziani della valle non conoscevano la perdita di calcio osseo (osteoporosi) e possedevano tutti ossa da adolescenti, una particolarità unica al mondo.³

    Una decina di anni più tardi, il dottor Vela decise di studiare l'incidenza delle patologie cardiovascolari nella regione, come pure il loro rapporto con la longevità degli abitanti. Anche se Gabriel Erazo, che diceva di avere centotrent'anni, e altri che affermavano di essere dei centenari hanno in realtà venti o trent'anni di meno, ciò non toglie nulla alla realtà dei fatti: non vi è arteriosclerosi avanzata tra gli anziani di questa regione, cosa che permette loro di condurre una vita normale⁴ concluse il medico. Come molti prima di lui, il dottor Vela rimase sbalordito dall'agilità, dall'energia, dalla salute e... dal senso dell'umorismo degli anziani di Vilcabamba.

    Il segreto

    Gli ecuadoriani di Vilcabamba non conoscono il cancro, le malattie neurodegenerative e l'osteoporosi. Le malattie cardiovascolari, inoltre, li colpiscono assai di rado. La loro salute di ferro è decisamente invidiabile, ma conduce anche a porsi una fondamentale domanda: qual è il loro segreto?

    I medici si sono ovviamente interrogati sulle ragioni di questa salute straordinaria. Hanno cominciato a chiamare in causa l'aria pura e l'estrema clemenza del clima nella valle. Cionondimeno, numerose regioni al mondo godono di un'aria altrettanto pura e di un clima altrettanto mite, senza per questo generare un incredibile numero di centenari. È stato poi studiato lo stile di vita (attivo, con uno stato d'animo tranquillo). Esistono tuttavia numerosi villaggi isolati nei quali si lavora la terra e si ignora lo stress, ma nessuno di questi ha prodotto popolazioni che sembrano immuni alle malattie.

    Gli scienziati hanno dunque concluso che, per quanto tali fattori svolgessero un ruolo sulla salute e la longevità degli abitanti di Vilcabamba, erano poco influenti rispetto a due punti essenziali: l'alimentazione e l'acqua.

    Negli anni Settanta, il dottor Leaf aveva capito che l'alimentazione degli ecuadoriani di Vilcabamba costituiva un elemento determinante. Questa tesi è stata confermata da quelle del dottor Davies e del dottor Vela. Il regime alimentare degli abitanti di Vilcabamba è perfettamente equilibrato. Responsabili di una salute straordinaria sono dunque gli alimenti che queste genti consumano e il modo in cui lo fanno.

    L'alimentazione...

    Cosa mangiano gli abitanti di Vilcabamba? Nessuna pozione miracolosa, nessuna erba magica. Proprio come noi, questi ecuadoriani fanno tre pasti al giorno. Il pasto più abbondante è la cena. Per ragioni essenzialmente economiche, la loro alimentazione è povera di calorie: circa milleduecento al giorno.

    Gli ecuadoriani di Vilcabamba mangiano esclusivamente i prodotti che coltivano, senza concimi chimici né pesticidi. Notiamo altresì che, pur non essendo vegetariani, questi individui sono innanzitutto agricoltori e dunque mangiano pochissima carne e pochissimo pesce. Il lardo rientra nella composizione di alcune zuppe tradizionali e il pesce di fiume viene consumato solo eccezionalmente. Il pollame viene allevato soprattutto per le uova, consumate due o tre volte alla settimana, crude o alla coque.

    I pasti sono composti da una specie di polenta, che sostituisce il pane. Chiaramente il mais non è raffinato e può dunque essere considerato cereale integrale. Gli abitanti di Vilcabamba hanno inoltre l'abitudine di mangiare zuppe corpose, in particolare la repe, zuppa tradizionale fatta di banane platano, legumi (fagioli rossi), formaggio cremoso e lardo. La cucina tradizionale è poco salata, ma piuttosto speziata.

    Nella regione la terra è molto fertile e il clima mite, per cui gli ecuadoriani di Vilcabamba mangiano anche molta frutta e molta verdura coltivate sul luogo, senza concimi chimici né pesticidi. Per quanto riguarda la verdura, si tratta principalmente di cavoli, zucche, cetrioli, peperoni, pomodori, patate e yucca (una varietà di manioca). Questi ortaggi vengono consumati a pasto crudi o lessati, ma anche sotto forma di succo, che gli abitanti della valle bevono nel corso della giornata. Anche la frutta della valle (frutti di bosco, agrumi, papaya, banane ecc.) viene consumata a pasto, al naturale ma soprattutto sotto forma di succo.

    Per quanto riguarda i prodotti caseari, il formaggio fresco e cremoso rientra come abbiamo visto nella composizione delle zuppe tradizionali, ma in linea generale è usato con parsimonia. Due o tre volte alla settimana si mangia una specie di ricotta fermentata per otto giorni e cosparsa di scorza d'arancia. È da questo che gli abitanti di Vilcabamba traggono essenzialmente le proteine animali.

    Quantunque questo popolo coltivi la canna da zucchero, occorre sottolineare che dessert e dolciumi si consumano solo assai di rado. Essenzialmente si tratta di focaccine dolci di mais e di marmellate. Lo zucchero di canna utilizzato per questi dolci non è ovviamente raffinato.

    I pasti sono accompagnati da un vino leggero e, come abbiamo detto, da succhi naturali di frutta e verdura.

    ... e l'acqua

    Secondo gli scienziati, la dieta perfettamente equilibrata degli abitanti di Vilcabamba e gli alimenti quotidianamente consumati svolgono un ruolo determinante sulla salute, in particolare sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari, del cancro e delle patologie neurodegenerative. A loro parere, però, il fatto che queste genti ignorino l'osteoporosi è in gran parte dovuto all'acqua di fonte che hanno la fortuna di poter consumare a volontà. Infatti, secondo gli studi del dottor Walker e di altri, il Chamba e l'Uchima, i due fiumi che bagnano la valle di Vilcabamba, sono eccezionalmente equilibrati (cioè non ricchi) di oligoelementi e di sali minerali, soprattutto calcio e magnesio.

    Chiaramente non è possibile procurarsi l'acqua della valle di Vilcabamba. Inoltre, non sarebbe così piacevole mangiare ogni giorno zuppa di banane e consumare sempre uova crude. Il nostro obiettivo nelle seguenti sezioni è quello di stabilire quali aspetti dell'alimentazione degli ecuadoriani di Vilcabamba possiedano proprietà benefiche per la salute, aiutandovi così ad adattarne i gesti e gli alimenti di salute alla vita quotidiana e, qualora fosse necessario, a trovare prodotti sostitutivi facilmente reperibili contenenti i medesimi nutrienti dei prodotti tradizionalmente consumati dagli abitanti di Vilcabamba. Ecco ciò che occorre ricordare della loro alimentazione.

    LE SANE ABITUDINI DEGLI ECUADORIANI DI VILCABAMBA

    Consumare frutta e verdura fresche in abbondanza

    Ritroviamo questa caratteristica in tutte le diete dei popoli senza malattie. Si tratta di fatto dell'elemento fondamentale di qualunque regime equilibrato. Si raccomanda di mangiare ogni giorno dalle otto alle dieci porzioni di frutta e di verdura fresche. Gli ortaggi possiedono infatti numerose proprietà conferite loro dalle diverse sostanze.

    Vitamine. Mangiando quotidianamente molta frutta e verdura, possiamo essere certi che non soffriremo mai di carenze vitaminiche. Le vitamine, sostanze che entrano in gioco in molti metabolismi, sono pertanto indispensabili al buon funzionamento e alla buona salute dell'organismo. La maggior parte delle vitamine esercita un'azione sull'equilibrio nervoso e contribuisce a contrastare la stanchezza fisica. Le vitamine idrosolubili (B e C) non vengono immagazzinate dall'organismo, che le elimina quotidianamente. L'alimentazione dovrà quindi approvvigionarsene ogni giorno. La vitamina C, per esempio, costituisce un potente antiossidante e inoltre contribuisce alla buona salute delle ossa, aiuta la cicatrizzazione e rafforza l'azione della vitamina E, altro potente antiossidante.

    Cosa sono gli antiossidanti?

    Per capire bene il ruolo degli antiossidanti è anzitutto necessario capire quello dei radicali liberi. I radicali liberi sono molecole instabili che hanno perso un elettrone. La loro missione consiste nel recuperare questo elettrone dalle molecole delle cellule che le circondano, così da ritrovare la stabilità. Una molecola attaccata da un radicale libero perde pertanto un elettrone e diventa a sua volta radicale libero. Ha inizio un circolo vizioso che rischia di danneggiare numerose cellule, a meno che non intervenga un secondo gruppo di protagonisti: gli

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