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Ingredienti pericolosi: Guida ai veleni della vita quotidiana.
Ingredienti pericolosi: Guida ai veleni della vita quotidiana.
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E-book120 pagine56 minuti

Ingredienti pericolosi: Guida ai veleni della vita quotidiana.

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Info su questo ebook

Ingredienti pericolosi dimostra che nei paesi industrializzati sono di uso comune più di 72.000 sostanze tossiche presenti ovunque: in casa, in giardino, nei campi, persino negli alimenti, negli indumenti, nei giocattoli e nei prodotti che usiamo paradossalmente per il nostro benessere. Pesticidi, diserbanti, additivi, edulcoranti di sintesi, diossina, ftalati, formaldeide, cloro, solventi, benzene e molti altri veleni esercitano sulla salute e sull'ambiente un impatto devastante. Il pesante tributo lo paghiamo con un numero crescente di casi di allergie, patologie respiratorie tra cui l'asma infantile, malattie degenerative e tumori. Un prezzo davvero troppo alto al quale abbiamo il diritto e la possibilità di dire basta. Rachel Frély svela i retroscena, informa e insegna a leggere l'etichetta dei prodotti che usiamo e consumiamo nella quotidianità e ci aiuta a compiere scelte consapevoli, perché vivere senza veleni è possibile. Il taglio pragmatico e la semplicità di utilizzo fanno di questo manuale un valido strumento nella scelta di uno stile di vita sano ed ecologico. I veleni nel cibo: conservanti, coloranti, aromi artificiali, addensanti, edulcoranti. I veleni nei prodotti per il bricolage: formaldeide, benzene, toluene. I veleni nei detergenti: ammoniaca, cloro, sbiancanti ottici, solventi. I veleni in giardino: insetticidi, pesticidi ed erbicidi. I veleni nell'acqua: nitrati, pesticidi, metalli pesanti. I veleni nei prodotti per l'infanzia e nei giocattoli. Le soluzioni alternative
LinguaItaliano
Data di uscita15 gen 2014
ISBN9788868200428
Ingredienti pericolosi: Guida ai veleni della vita quotidiana.

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    Anteprima del libro

    Ingredienti pericolosi - Rachel Frèly

    all’autenticità.

    Capitolo 1

    I VELENI NELL’ALIMENTAZIONE

    Prime sostanze tossiche incriminate: gli additivi! Si tratta di sostanze aggiunte in piccola quantità agli alimenti durante la loro preparazione e con uno scopo preciso di natura funzionale o nutrizionale, per migliorarne le proprietà e le caratteristiche. Possono essere di origine naturale (come il rosso di barbabietola o E162, un colorante estratto appunto dalle barbabietole) o di sintesi (come il colorante rosso eritrosina o E127). Conservanti (aumentano la durata di conservazione), antiossidanti (prevengono o ritardano l’ossidazione degli alimenti e aumentano la durata di conservazione), coloranti (introducono, modificano o intensificano un colore), emulsionanti (agevolano l’emulsione di sostanze grasse e acquose), esaltatori di sapidità (esaltano i sapori): gli additivi alimentari sono numerosi e presentano una tossicità più o meno grave per la salute e l’ambiente. Lo stesso dicasi dei regolatori di acidità (aumentano o diminuiscono il grado di acidità), gli agenti di rivestimento (conferiscono un aspetto brillante e/o costituiscono un rivestimento protettivo) e gli agenti strutturanti (gelificanti, stabilizzanti, addensanti ecc.) abitualmente impiegati nell’industria agroalimentare. Nel corso degli anni sono stati sempre più chiamati in causa, in particolare in seno al fenomeno delle allergie (reazioni cutanee, asma ecc.).

    Prima del 1988 una normativa comunitaria in ambito di additivi alimentari indicava alcune direttive contenenti elenchi di additivi, ma gli Stati membri erano liberi di stabilirne le condizioni d’uso. Oggi per fortuna altre direttive del Parlamento europeo (in materia di coloranti, edulcoranti ecc.) stabiliscono per esempio la dose massima o impongono determinate diciture in etichetta.

    A cosa corrispondono questi additivi alimentari, questi esaltatori di sapidità, aromi, composti chimici e così via? Dove si trovano? Quali sono i possibili effetti collaterali per la nostra salute? Come decifrare l’etichetta per sapere cosa mangiamo davvero? E soprattutto, con che cosa sostituirli? Ecco una panoramica degli additivi principali, in ordine alfabetico (elenco non esauriente).

    Cosa significa la lettera E?

    La lettera E seguita da un numero a tre o quattro cifre costituisce il codice di un additivo alimentare. Tale codice indica che l’additivo è stato autorizzato in base alla procedura di valutazione imposta dalla Commissione europea.

    Esempio:

       i coloranti vanno da E100 a E199;

       i conservanti da E200 a E299;

       gli antiossidanti da E300 a E321;

       gli agenti strutturanti (emulsionanti, stabilizzanti, addensanti e gelificanti) da E322 a E495;

       gli esaltatori di sapidità da E620 a E640;

       ecc.

    Acetato di amile

    Formula chimica: C7H14O2

    Che cos’è?

    L’acetato di amile è un estere dell’acido acetico (o acido etanoico) e di uno degli isomeri del pentanolo (o alcol amilico).

    Dove si trova?

    Viene utilizzato come esaltatore di sapidità nell’industria alimentare, per conferire a dolci, liquori e confetteria un aroma di banana. Certe caramelle sono infatti caratterizzate dall’aroma artificiale di banana.

    Impatto sulla salute

    Sintomi principali: sonnolenza, stordimento, arrossamenti, mal di gola, nausea, irritazione al naso e agli occhi. Nelle fonti documentali consultate non sono stati riscontrati dati su un eventuale effetto cancerogeno.

    Alternativa

    Fate da voi delle caramelle naturali alla banana. Ricetta casalinga: sbucciate tre banane ben mature. Aggiungetevi il succo di un limone biologico e tre cucchiai di zucchero integrale di canna. Frullate il tutto. A parte, stemperate un cucchiaio di agar-agar con dell’acqua calda. Aggiungetevi una bustina di zucchero vanigliato e riscaldate la miscela a fuoco lento per un minuto. Incorporatela poi al composto di banane. Versate in stampini e lasciate riposare per tre ore, dopodiché estraete le caramelle.

    Acetato di butile

    Formula chimica: C6H12O2

    Che cos’è?

    L’acetato di butile è utilizzato come additivo alimentare. È un liquido incolore dall’aroma fruttato. Nell’industria alimentare viene usato per conferire sapore.

    Dove si trova?

    Lo ritroviamo in certi formaggi, nei dolciumi e nei gelati. Conferisce inoltre un sapore di banana a certe caramelle.

    Impatto sulla salute

    Ad alte dosi può causare nausea, vomito, cefalea, stordimento, arrossamenti, sonnolenza, irritazione agli occhi e alle vie respiratorie superiori.

    Precauzione

    Da consumare con moderazione. Evitate di acquistare caramelle o gelati a caso e leggete con attenzione l’etichetta.

    Acido benzoico

    Codice: E210

    Che cos’è?

    È un conservante di sintesi.

    Dove si trova?

    Confetture, marmellate e gelatine a ridotto contenuto di zucchero, birre analcoliche, bevande aromatizzate, frutta candita, semiconserve ittiche, gomme da masticare, senape, puree spalmabili a base di frutta.

    Impatto sulla salute

    Si tratta di un noto allergene che provoca crisi di orticaria o di asma. Si ritiene possa alterare lo sviluppo del bambino.

    Altri sintomi segnalati: disturbi digestivi, insonnia, disturbi del comportamento, problemi neurologici.

    Sono in corso altri studi, perché questo additivo potrebbe avere effetti collaterali dannosi sugli organi genitali.

    Precauzione

    Leggete attentamente l’etichetta e, nei limiti del possibile, evitate i prodotti che contengono questo conservante di sintesi. Evitate inoltre i seguenti tre conservanti derivati dall’E210: E211 (benzoato di sodio), E212 (benzoato di potassio) ed E213 (benzoato di calcio), che hanno effetti

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