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Vivere nel sospetto (eLit): eLit
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E-book153 pagine2 ore

Vivere nel sospetto (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Protectors 5
Morgan Kane è di nuovo in città. Sedici anni sono passati da quando ha voltato le spalle a quel mondo sicuro e ovattato per seguire le sue aspirazioni. E per dimenticare l'unica donna che abbia mai amato. Ora è un professionista affermato e, più che l'amore per l'anziana madre, è stata la curiosità di rivedere Bethany a spingerlo a tornare a casa. Ma un'incredibile sorpresa lo attende.
LinguaItaliano
Data di uscita4 nov 2019
ISBN9788830505001
Vivere nel sospetto (eLit): eLit
Autore

Sylvia Plath

Sylvia Plath was born in 1932 in Massachusetts. Her books include the poetry collections The Colossus, Crossing the Water, Winter Trees, Ariel, and Collected Poems, which won the Pulitzer Prize. A complete and uncut facsimile edition of Ariel was published in 2004 with her original selection and arrangement of poems. She was married to the poet Ted Hughes, with whom she had a daughter, Frieda, and a son, Nicholas. She died in London in 1963.

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    Anteprima del libro

    Vivere nel sospetto (eLit) - Sylvia Plath

    successivo.

    Prologo

    «Di' alla tua amica di aspettare fuori» ordinò Bethany Wyndham al patrigno.

    Robusto, imponente, con capelli grigi e occhi azzurri, Jimmy Farraday sembrava più giovane di una decina d'anni rispetto ai sessanta anagrafici.

    «Non è come pensi» le disse, ma il suo sguardo sembrava esprimere esattamente il contrario.

    «Non è mai come penso io, vero, Jimmy?»

    Quand'era in onda, Farraday appariva sempre impeccabile: mai una parola o un capello fuori posto, ma nella vita privata mostrava un carattere ben diverso.

    «Io stavo solo... intervistando la signorina Rone per un lavoro alla WHNB.» Jimmy sorrise all'amica. «Non è vero, tesoro?»

    Con un sorrisetto malizioso, la ragazza si strinse a lui. «Canterò tutti i venerdì nel programma mattutino di Jimmy.»

    Per un attimo, Bethany provò compassione per lei. Jimmy sembrava esercitare un irresistibile magnetismo su certe donne. Sfortunatamente, pensò con un pizzico di amarezza, sua madre era stata una di quelle donne. E non riusciva proprio a capire perché non si fosse ancora decisa a piantarlo.

    «Non è necessario che tu lo dica a tua madre» le fece notare il patrigno in tono soave. «Lo sai come si arrabbia Eileen per queste cosucce.»

    «Queste cosucce farebbero arrabbiare anche me, se fossi sposata con un uomo che si cala la cerniera dei pantaloni in continuazione.»

    La ragazza dai capelli rossi sussultò come se fosse stata schiaffeggiata. Lui la rassicurò con un gesto affettuoso, senza guardarla.

    «Oh, non ascoltarla, Retta. Pensiamo a festeggiare... Comincia ad andare, io ti raggiungo subito.»

    «Domani esordirò in Wake Up Birmingham» cinguettò Retta, trattenendo a stento la felicità. Aprì la porta e uscì dallo studio.

    «Finalmente ho l'onore di parlare a quattr'occhi con te» commentò Bethany.

    «È una cosa che di solito cerchi di evitare.»

    «Già. Da quando hai sposato mia madre, ho capito che razza di individuo disgustoso sei.»

    «Non mi hai ancora perdonato per quel piccolo incidente, vero? Ti ho spiegato mille volte che quel giorno avevo bevuto troppo, che io e tua madre avevamo avuto il nostro primo litigio e...»

    «Tieni in serbo le tue spiegazioni per qualcuno tanto stupido da crederci. Non è solo per quello, comunque. Ti odio per i dieci anni d'inferno che hai fatto passare a mia madre. Ma non sono qui per lei.»

    «A cosa devo l'onore della tua visita, allora?»

    «Anne Marie mi ha riferito della vostra conversazione» gli disse Bethany a denti stretti. «Come vedi, mi limito a definirla una conversazione.»

    «Tutto qui?» chiese Jimmy, allargando le braccia con ostentato stupore. «La bambina deve aver frainteso. Io volevo essere carino con lei. Non posso parlare con la mia nipotina?»

    Bethany, accecata dall'ira, lo raggiunse con un sonoro ceffone. Nella furia del gesto la sua borsetta scivolò per terra. «Apri bene le orecchie, brutto bastardo. Sta' alla larga da mia figlia o ti ammazzo.»

    Una specie di singhiozzo proveniente dal corridoio li interruppe. «Scusa, Jimmy. Io... non pensavo di...» balbettò una donna in evidente imbarazzo.

    Riconoscendo la voce, Bethany si voltò verso la porta dello studio. Vivian Crosby, la segretaria di Jimmy, era dietro di lei insieme a Tony Hayes, la spalla di Jimmy nel suo programma mattutino.

    «Scusate» disse Tony. «È chiaro che abbiamo interrotto una discussione privata.»

    «Oh, nulla di grave» minimizzò Jimmy tamponandosi il naso sanguinante con un fazzoletto. «Piccole incomprensioni familiari.»

    «Quello che c'è tra te e la mamma non mi riguarda. Ma ti ripeto che se ti vedo ronzare di nuovo intorno a mia figlia, ti ammazzo.»

    Bethany girò i tacchi e uscì dallo studio. Nella hall, dove tutto era pronto per il party che si sarebbe tenuto di lì a poco, si riunì a Seth Renfrew. Notando il volto pallido dell'amica, Seth intuì che doveva aver avuto una discussione con il patrigno.

    «Ancora quel mascalzone, eh? Ma perché tua madre non si decide a mandarlo al diavolo?»

    «Vorrei tanto saperlo anch'io. La sua vita è un inferno» borbottò Bethany.

    «Eileen non sarà mai libera, finché Jimmy vivrà.»

    Bethany emise un profondo sospiro. «Temo proprio che tu abbia ragione, amico mio.»

    1

    Morgan Kane era tornato a casa solo da pochi giorni. Anche se mancava da sedici anni, le cose erano cambiate ben poco. Solo le tende, che ricordava di un colore diverso e il giardino, che appariva ancora più bello, dopo che il vecchio giardiniere era stato sostituito da una ditta specializzata.

    L'ultima volta che aveva varcato il cancello della villa aveva promesso a se stesso che non vi avrebbe più messo piede. E infatti non si era fatto vedere né per il funerale del cugino Amery, morto in un incidente stradale né quando Claudia, sua madre, aveva avuto un attacco di cuore. E nemmeno per la scomparsa del padre, avvenuta cinque anni prima. Eventi dolorosi, spiacevoli, che avevano rafforzato la sua volontà di tagliare per sempre i ponti con il passato.

    Che diavolo ci faceva lì, allora? Lui non era mai stato molto legato ai suoi genitori, era cresciuto con la governante. Ma quando aveva ricevuto la telefonata di Ida Mae, che gli chiedeva di fare una visita alla madre prima che fosse troppo tardi, aveva deciso di partire.

    Più per far piacere a Ida Mae che alla mamma, continuava a ripetersi. Adesso che aveva lasciato l'esercito e faceva parte del Dundee Private Security di Atlanta, gli era più facile ottenere qualche giorno di permesso.

    I dottori erano stati espliciti: dopo il terzo attacco cardiaco, le condizioni di Claudia Kane erano notevolmente peggiorate: ormai la sua vita era appesa al classico filo. Ed era un filo molto, molto sottile.

    La porta dello studio si aprì ed entrò Ida Mae. Morgan sorrise all'anziana governante, ma lei non ricambiò.

    «Cosa succede?» le chiese.

    Era pallidissima, tesa. «Guarda tu stesso.» Gli porse il giornale già aperto alla pagina giusta.

    «Quando tua madre lo verrà a sapere, non reggerà al dispiacere. Ha sempre avuto quella ragazza nel cuore» dichiarò scuotendo la testa.

    «Ma di cosa stai parlando? Quale ragazza?»

    «Era come una figlia per lei. E quella bambina... Oh, l'adora!»

    Morgan lesse il titolo che campeggiava su una pagina del Birmingham News. Omicidio Farraday: arrestata la figliastra. Chi diavolo era Jimmy Farraday? E cosa aveva a che fare con la sua famiglia? Guardò la fotografia in bianco e nero della ragazza a cui faceva riferimento l'articolo. Dapprima con una certa indifferenza, poi, a mano a mano che il ricordo affiorava, corrugò la fronte. Era lei? Poteva essere che...

    Ma certo. Bethany Wyndham, la vedova di suo cugino Amery. L'ultima volta che l'aveva vista era stato il giorno del matrimonio. L'aereo da San Diego era arrivato in ritardo, e lui si era perso tutta la cerimonia. Aveva visto gli sposi di sfuggita, mentre uscivano dalla chiesa, ma se la ricordava ancora molto bene in quel vestito bianco. Bellissima.

    «Non posso credere che Bethany abbia ucciso quell'uomo» borbottò Ida Mae, molto scossa.

    Morgan lesse l'articolo, divorato dalla curiosità di saperne di più. Bethany Wyndham, trentasei anni, proprietaria di una catena di boutique d'abbigliamento per signora, era stata arrestata con l'accusa di omicidio. La vittima era il patrigno, Jimmy Farraday. Gli spari erano stati sentiti dai colleghi della vittima che, accorrendo, avevano trovato il corpo nel suo ufficio alla WHNB. L'arma, una calibro 22, era stata registrata a nome della signora Wyndham, che era anche l'ultima persona vista uscire dall'ufficio di Farraday prima dell'omicidio.

    «Non c'è modo di nasconderlo a tua madre. Prima o poi verrà a saperlo. Da ieri non si parla d'altro: quell'uomo era molto conosciuto, presentava tutte le mattine un programma in televisione.»

    «Non dannarti l'anima inutilmente. Piuttosto siediti e raccontami alcune cose.»

    La governante obbedì stancamente. «Cosa vuoi sapere?»

    «Immagino che la mamma sia rimasta in contatto con Bethany, dopo la morte di Amery.»

    «In contatto? Molto di più. Chi è stata a fianco di tua madre notte e giorno, quando è stata ricoverata? Chi l'ha sostenuta e consolata, quando è morto tuo padre? Chi viene a trovarla tutte le settimane per farle un po' di compagnia?»

    «Lei?»

    «Esatto. Bethany e Anne Marie sono la sua famiglia, adesso.»

    Anne Marie? Dunque, Amery e Bethany avevano avuto una figlia. La cosa non fece che aumentare il suo disappunto. Quella bambina sarebbe potuta essere sua, se quel giorno...

    Maledì la propria stupidità. Aveva respinto l'amore di Bethany solo per fare un dispetto alla madre, che premeva per creare un'unione tra le due famiglie. Lei era così giovane e dolce... e pazzamente innamorata di lui. Quando si era accorto di aver commesso un madornale errore, era stato troppo tardi e Bethany aveva già trovato conforto tra le braccia di Amery.

    Morgan sapeva bene che la responsabilità dell'accaduto era esclusivamente sua, ma una domanda l'aveva torturato per anni: se Bethany era davvero tanto innamorata di lui, come aveva fatto a sposare così in fretta un altro uomo?

    «Cosa diremo a tua madre?» chiese Ida Mae.

    «Le parlerò io.»

    «Forse bisognerebbe telefonare al dottor Bowers, nel caso che...»

    «Sì, hai ragione. Pensa tu a chiamarlo. Io andrò da lei ad assicurarmi che non sappia ancora niente.»

    Mentre era sulle scale, il telefono iniziò a squillare. Morgan pregò che la governante rispondesse dall'apparecchio in cucina.

    Ma non fu così. Appena entrò nella stanza della madre, la trovò con la cornetta in mano.

    «Non ti preoccupare, cara» stava dicendo. «Maxine Carson è il migliore avvocato sulla piazza. Sono sicura che riuscirà a dimostrare l'innocenza di Bethany, da' retta alla nonna. Adesso ti devo salutare. A presto.»

    «Chi era?» chiese Morgan quando lei posò il ricevitore.

    «Vieni qui, figliolo. Dobbiamo parlare.»

    Morgan sedette sul bordo del letto.

    «Era Anne Marie» spiegò Claudia. «La figlia di Bethany.»

    «E ti chiama nonna?»

    «Anne Marie è mia nipote.»

    Inutile contraddirla. Morgan sospirò. «Immagino che tu sappia già quello che è successo...»

    «Sì, purtroppo. Una cosa atroce. Ma è chiaro che non è stata Bethany ad ammazzare quel disgraziato, anche se... se lo è meritato» disse lei, stringendo il pugno.

    «Non ti agitare, mamma.»

    «Hai ragione, Morgan. Non potrò fare nulla per aiutare Bethany e Anne Marie, se avrò un altro attacco di cuore.» Lo fissò con determinazione. «Dovrai fare tu qualcosa per loro.»

    Lui la guardò con aria interrogativa.

    «Tu lavori per un'agenzia investigativa, vero? Devi trovare il vero assassino di Jimmy Farraday.»

    «Non posso, mamma.» Non aveva

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