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La moglie di Simon (eLit): eLit
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E-book159 pagine2 ore

La moglie di Simon (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Protectors 4
Cleo è alla disperata ricerca di un marito, qualcuno che possa fare da padre a suo figlio e tenerla al sicuro dalle minacce che incombono su di lei. Il ruolo sembra perfetto per Simon, esperto di sicurezza con un debole per le damigelle in pericolo. Soprattutto se sexy come la dolce Cleo.
LinguaItaliano
Data di uscita1 ott 2019
ISBN9788830504875
La moglie di Simon (eLit): eLit
Autore

Sylvia Plath

Sylvia Plath was born in 1932 in Massachusetts. Her books include the poetry collections The Colossus, Crossing the Water, Winter Trees, Ariel, and Collected Poems, which won the Pulitzer Prize. A complete and uncut facsimile edition of Ariel was published in 2004 with her original selection and arrangement of poems. She was married to the poet Ted Hughes, with whom she had a daughter, Frieda, and a son, Nicholas. She died in London in 1963.

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    Anteprima del libro

    La moglie di Simon (eLit) - Sylvia Plath

    Immagine di copertina:

    m-gucci / iStock / Getty Images Plus

    Titolo originale dell'edizione in lingua inglese:

    Roarke’s Wife

    Silhouette Intimate Moments

    © 1997 Beverly Beaver

    Traduzione di Emanuela De Simoni

    Questo volume è stato precedentemente pubblicato

    con il titolo: Vita di coppia.

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2005 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-487-5

    1

    «È arrivata.» Dane Carmichael si presentò sulla soglia dell’ufficio di Simon Roarke. «Insieme alla zia.»

    Roarke rivolse un cenno di assenso all’uomo che recentemente aveva preso le redini della Dundee Private Security. Si passò una mano tra i folti capelli castani, scostò la sedia dalla scrivania e si alzò in piedi. «Che il cielo mi fulmini se non mi sento come un animale esibito in una fiera.»

    Dane ridacchiò. «Ho la sensazione che la signora sia assolutamente convinta della sua scelta. Credo che questo incontro sia soltanto una formalità.»

    «Non ho ancora accettato la sua proposta. E non sono sicuro di poterlo fare.»

    «Capisco.»

    «Be’, non ha senso temporeggiare.» Roarke prese un profondo respiro e si sforzò di sorridere.

    «Vado a chiamare le signore McNamara» si offrì Dane.

    «Ehi!» lo trattenne lui.

    Esitando davanti alla porta chiusa, Dane si voltò.

    «Com’è?»

    «Ha importanza?»

    «Sì, ha importanza. Santo cielo, se accetto la sua offerta, dovrò andare a letto con lei per i prossimi mesi!»

    Dane si schiarì la gola, nel palese tentativo di non scoppiare a ridere. «Mi sembra okay, se ti piace il tipo.»

    «Che cosa intendi?»

    «Piccola, minuta, capelli rossi, con un tailleur di taglio classico e un piglio così gelido che avrei potuto staccare i ghiaccioli dalle mie dita dopo averle stretto la mano.»

    «Dannazione» borbottò. Accettare la proposta assurda di Cleo McNamara sarebbe stato più semplice se la diretta interessata fosse stata una bionda con il fisico mozzafiato, una di quelle donne che provocavano un brusco aumento della temperatura in un uomo non appena entravano in una stanza.

    «Cosa ti aspettavi? Una bomba sexy? Non dimenticare che quella donna preferisce pagare un uomo che la sposi, piuttosto che sedurne uno con il suo fascino.»

    «Per l’esattezza questa donna ha offerto un milione di dollari per avere un marito e una guardia del corpo» gli rammentò Simon.

    Cleo McNamara cambiò posizione sulla sedia dallo schienale alto. Non ricordava di essersi mai sentita così nervosa in vita sua. Ma, dopotutto, la posta in gioco era molto alta.

    Se Simon Roarke avesse accettato la sua offerta, lei sarebbe stata in grado di salvare le McNamara Industries e il posto di lavoro di centinaia di persone. Se lui avesse rifiutato... No, non voleva nemmeno prendere in considerazione un’eventualità del genere. Pochi uomini avrebbero avuto il coraggio di rifiutare un milione di dollari per meno di un anno di lavoro.

    «Cleo, cara, non riesci a stare ferma su quella sedia?» Beatrice McNamara diede una pacca affettuosa alla mano tremante di sua nipote.

    «Stento a credere a quello che sto per fare...»

    «Non pensarci, mia cara. L’unica cosa che conta veramente è che in questo modo potrai rispettare le clausole del testamento di mio padre e, di conseguenza, manterrai il controllo sulle McNamara Industries

    «Se solo lo zio George non fosse stato un uomo così all’antica e maschilista, ora non mi troverei in una situazione tanto assurda...»

    «Non essere ingiusta, mia cara» la rimproverò la zia. «Tuo zio George era un po’ all’antica, ma se fosse stato un vero maschilista non ti avrebbe permesso di diventare amministratore delegato dell’azienda di famiglia.»

    «Lo so, ma io...»

    «Lui non voleva vederti diventare una vecchia zitella come me.» Beatrice sospirò con piglio teatrale. «Inoltre, quando redasse il suo testamento, era convinto che avresti sposato Hugh.»

    Sì, forse zia Beatrice aveva ragione. Lo zio George aveva inserito quella clausola nel testamento, pensando che, per rispettarla, lei avrebbe sposato Hugh Winfield. Ma lei era uscita con Hugh soltanto per compiacere lo zio.

    Non era mai stata innamorata di lui. E, onestamente, era convinta che se lo zio avesse saputo che Hugh l’aveva tradita, buttandosi tra le braccia niente di meno che di sua cugina Daphne, quella clausola assurda sarebbe stata eliminata.

    «Sono ansiosa di vedere questo signor Roarke. Le sue credenziali sono perfette, ma...»

    «Non capisco che importanza abbia il suo aspetto fisico» la interruppe Cleo. «Il signor Roarke possiede tutte le qualità che mi interessano in un partner temporaneo.»

    «Be’, puoi dire quello che vuoi, però se io avessi intenzione di fare...» Beatrice abbassò la voce, riducendola a un flebile sussurro, «... sesso con un uomo, vorrei che avesse almeno un aspetto accettabile.»

    Prima che Cleo avesse il tempo di pensare a una replica, la porta si aprì e Dane Carmichael le invitò nell’ufficio del signor Roarke.

    Cleo si alzò in piedi, raddrizzò le spalle e, con un lieve cenno della mano, invitò sua zia a precederla.

    Lui le stava aspettando in piedi, con la schiena rivolta alla porta. Indossava una camicia blu con le maniche arrotolate fino ai gomiti. Era decisamente un uomo più alto e muscoloso rispetto alla media. Si voltò lentamente. I suoi penetranti occhi blu catturarono l’attenzione di Cleo.

    Lei avvertì una stretta allo stomaco.

    Beatrice McNamara rimase a bocca aperta.

    Indubbiamente, Simon Roarke era un uomo virile e affascinante. Nel suo aspetto, si coglieva un fascino rude, quasi selvaggio. Il suo volto non rispondeva ai canoni classici della bellezza, ma quello non diminuiva il notevole effetto che sortiva.

    «Roarke, lei è Cleo McNamara» disse Dane. «E sua zia, la signorina Beatrice McNamara.»

    Raccogliendo tutto il proprio coraggio, Cleo avanzò. Erse il mento con piglio deciso, sfidando chiunque a pensare che lei non fosse una donna forte, capace e impavida. «Signor Roarke.» Gli offrì la mano.

    Lui abbassò lo sguardo sulla sua mano, così piccola e, apparentemente, delicata. Notò la sua carnagione chiara. La pelle morbida e liscia. Le dita prive di anelli. La manicure accurata, lo smalto trasparente sulle unghie. Accettò il suo gesto di formale cortesia e le strinse la mano.

    Avvertì un tremito a malapena percettibile quando i loro palmi si toccarono, ma non escluse di averlo semplicemente immaginato. Poi, una consapevolezza sconcertante lo colpì. Si rese conto di provare una istintiva attrazione fisica per quella donna, che si stava sforzando di apparire forte.

    «Prego, signorina McNamara, si accomodi.» Inaspettatamente, Simon si sorprese riluttante a sciogliere la mano di lei dalla presa.

    Dane aveva ragione sul suo conto. A prima vista, Cleo appariva gelida e distaccata nel suo completo impeccabile da donna in carriera. Ma quello che Dane non aveva notato, per la cronaca le curve morbide e invitanti nei punti giusti, a lui non era sfuggito. Dopotutto, quando un uomo sapeva di dovere andare a letto con una donna, era naturale che prestasse maggiore attenzione ai suoi attributi fisici.

    Cleo non possedeva una bellezza vistosa, ma c’era qualcosa in lei, qualcosa di indefinibile, che agitava gli istinti meno nobili di Roarke. Forse era perché, nonostante l’aspetto fragile e minuto, lei si stava sforzando per dare un’immagine forte e determinata di sé. Al suo posto, molte donne si sarebbero appellate a una richiesta del genere: Sono debole e indifesa e ho bisogno di un uomo grande e forte come te. Qualunque fosse la ragione, lui dovette ammettere di sentirsi attratto da lei.

    Gli occhi verdi di Cleo lo scrutarono attentamente, come se volessero valutare la sua onestà e la sua sincerità.

    «Non abbiamo tempo da perdere» asserì Beatrice in tono autoritario. «Ci sono volute quasi tre settimane per trovarla, signor Roarke, e Cleo deve sposarsi entro trentuno giorni dalla morte di mio padre.»

    «Capisco» convenne lui. No, in realtà non capiva che cosa spingesse una donna a sposare uno sconosciuto e a concepire un figlio con lui per conservare una fabbrica di fertilizzanti nell’Alabama, sapendo che se avesse deciso di venderla, come gli altri membri della famiglia insistevano che facesse, avrebbe potuto vivere di rendita per il resto della sua vita.

    «Se non rispetterò le clausole del testamento di zio George, le McNamara Industries saranno vendute a una società che ha già preannunciato drastici tagli del personale. E di conseguenza molti degli abitanti di River Bend perderanno il loro posto di lavoro.»

    Lui accolse la spiegazione di Cleo con un cenno del capo.

    Beatrice si schiarì la voce. «La sua esperienza, nei Berretti Verdi prima e al servizio della Dundee Agency ora, è stato l’elemento che ha determinato la nostra scelta, poiché Cleo ha bisogno anche di una guardia del corpo, oltre che di un marito.»

    Di nuovo lui annuì, evitando di incrociare lo sguardo divertito di Dane.

    «Purtroppo, un membro della famiglia sta tentando di uccidere Cleo» proseguì Beatrice. «Due giorni dopo il funerale di mio padre, qualcuno le ha sparato. E con uno dei fucili di papà, per giunta!»

    «È convinta che valga la pena di rischiare la sua vita per salvare l’azienda di suo zio?» volle sapere Roarke, rivolgendosi a Cleo. Sperava fortemente di non scoprire un lato così nobile in lei, poiché c’era sempre qualcosa di incredibilmente affascinante nelle donne forti, intelligenti e dotate di un animo sensibile.

    «Sì» ammise lei.

    In quel momento, lui capì di avere deciso di accettare la sua proposta di matrimonio.

    «Salvare l’azienda di mio zio ha la priorità assoluta» continuò lei, fissandolo diritto negli occhi. «Allora, siamo d’accordo, signor Roarke? Come zia Beatrice ha accennato, il tempo non gioca a mio favore.»

    «Il suo avvocato ha già preparato i documenti?»

    «Sì, sono nella mia borsa.»

    «Me li lasci. Li leggerò con attenzione. Torni domani mattina e, se nel frattempo non avrà cambiato idea, li firmeremo.»

    «Non cambierò idea» gli assicurò Cleo. Senza aggiungere altro, si alzò in piedi e gli porse la mano in segno di commiato.

    Con riluttanza, lui ricambiò la stretta, prolungandola un attimo più del necessario. «Desidero mettere in chiaro una cosa» le disse, mentre con il pollice le massaggiava le nocche. «La sposerò, le darò un figlio e la proteggerò finché non avremo scoperto chi desidera vederla morta. Ma, al momento della nascita del bambino, io uscirò dalla sua vita per sempre. Se non accoglie questa condizione, io non ho intenzione di accettare la sua proposta.»

    «Questo significa che non vorrà mai vedere il bambino?» ribatté Cleo. Da un lato, stentava a credere che un uomo potesse generare un figlio senza provare il desiderio di vederlo crescere. Dall’altro, si sentiva sollevata. Quel bambino sarebbe appartenuto soltanto a lei.

    «Esatto.»

    «Bene. Dunque, siamo d’accordo.» Ritirò la mano, raddrizzò le spalle e girò sui tacchi.

    Simon rimase a guardare, mentre Dane accompagnava le due donne fuori dal suo ufficio. Appena la porta si chiuse alle loro spalle, si avvicinò alla finestra e trasse un profondo respiro. Sto commettendo l’errore più grande della mia vita?

    I suoi pensieri corsero a ritroso nel tempo. A un altro matrimonio. A un giovane soldato ventunenne innamorato pazzo della ragazza più bella del mondo.

    Con la mano che gli tremava, prese il portafoglio

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