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Altre Vite
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E-book170 pagine2 ore

Altre Vite

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Il confronto tra due nobili vite nel comune impegno contro la malavita organizzata tra '800 e '900 e' illuminante per chi non crede ai media pilotati. Entrambi i militari hanno eseguito gli ordini loro impartiti mettendo a rischio la vita, ma la lealta' ricevuta a supporto della loro azione e come egida per i pericoli affrontati e' stata diversissima. Il generale britannico ha goduto di una costante supervisione a supporto, l'italiano ha avuto solo da soffrire per un simile falso supporto. Il coraggio mostrato dai due nobili uomini e' stato immenso ed inatteso da amici e nemici; la globalizzazione della malavita organizzata muove cosi' i primi passi, per poi imporsi negli Anni Novanta del secolo scorso.
LinguaItaliano
Data di uscita16 ott 2020
ISBN9788831697033
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    Anteprima del libro

    Altre Vite - Francesco Carubia

    moglie

    Premessa

    Svelare ad uno sconosciuto Lettore le cose mie più intime, rischiando di apparire un visionario, mi pare adesso che ho oltrepassato il mezzo secolo di vita cosa giusta ed utile. Utile non per me, ma per tutti coloro che sono condotti a vivere come bruti, usati come supporto all'economia di una nazione nel contesto di alleanze pacifiche, coltivando solo gli aspetti che in comune l’uomo ha con le altre bestie. Le prove che cattiveria e stupidità sono le medesime auspicate doti dell’uomo che si cerca di costruire, e con l’uso dei media e con l’alterazione dei metodi tradizionali di insegnamento, si trovano a iosa. La bontà e l’intelligenza sono lati di una stessa moneta, ed è la moneta che è di minor pregio ai giorni miei.

    Per ciò che mi riguarda ho intenzione di intraprendere un affidabile cammino all’antica: voglio attirare le simpatie del Dio che è origine di ogni sapienza e conflitto (dice la Bibbia e la mitologia mediterranea) sentendomi stordito da letture meravigliose. Plutarco di Cheronea non ha un luogo indicato come sua ultima dimora dove porre un fiore, e questo mio scimmiottare l'opera sua ha solo il valore di un fiore di campo posto su quel metro di terra inesistente. Di questo chiedo scusa, non del mio vergare scadente ed incerto, nato da sdegno e non da canto di muse. Anche altro mi ha spinto a scrivere le righe che seguono; senza la nota negativa caratteristica che ha reso la Sicilia famigerata nel mondo non sarebbe nato questo lavoro dedicato a due militari, due gentiluomini dotati di forte volontà nel compiere ciecamente ed apparentemente isolati un compito assegnato. Le vite sono due ma la terra che li ha visti in azione è la medesima: la terra di Sicilia, che da sempre possiede delle risorse che potrebbero renderla una Svizzera, una Dubai del turismo, dell’alimentazione, della cultura, del clima, delle risorse paesaggistiche. Tutto è fermo in attesa che un padrone storicamente legittimato torni e riapra porte e finestre con vista su aranceti spiagge boschi coste spumeggianti monti innevati.

    Non esisterebbe la Mafia se non esistessero i mafiosi ed una fetta di nobiltà decaduta che non molla del tutto finché la Sicilia non trovi altre temute ali. Chi sono i mafiosi se non esseri umani? In una epoca dove ogni individuo, dal terrorista allo studente, è adoperato e manovrato usando le sue innate e naturali pulsioni, il mafioso è un pupo come tanti. Ciò lo si persegue a vantaggio della pace e del profitto, e si allarga tale agire sulle terre sanate e private degli uomini forti, i mitici tiranni in via di estinzione. La pace è il bene supremo, ma è essa garanzia di vita? Le leggi naturali non scritte ma attive esigono che la biodiversità permanga a tutela della vita planetaria. Non è sensato ritenere che le popolazioni del pianeta, così varie nell’aspetto somatico, nelle tradizioni culturali ed alimentari e nel dare un proprio senso alla vita ed alla conduzione dei rapporti familiari e sociali, non rientrino nel medesimo schema che accomuna plancton e coralli, felini ed uccelli, mangrovie e baobab. L’uso della chimica, delle modificazioni genetiche, delle analisi fisiche della materia infinitesimale ci fa distrarre e ci fa stupidamente stupire se poi apprendiamo dai media che ingerire plastica ci fa del mortale male e residui di legno magari sporchi di terra no. La nuova auspicata era sognata dagli oligarchi concederà forse il Nobel della pace postumo al costruttore delle molecole che il poeta musicista parrebbe indicare con la frase:

    Lucia con diamanti in Cielo

    La Sicilia dove opera Carlo Alberto è un mondo a parte, come la macchia di Giove, in questo Globo azzurro. Il siciliano è il prodotto della fusione di popolazioni ignote perché transitate dalla Sicilia per milioni di anni. La separazione poi dell’Isola sia dal nord Africa che dalla Penisola italiana ha indotto i residenti a difendere istintivamente il proprio habitat circondato da tre continenti; un caso unico in quanto vincente. Possiamo teorizzare gli arrivi di Sicani dalla Iberia e Siculi dalla Saturnia solo in tempi visibili; da quando li vediamo impegnati a coabitare saltuariamente con popolazioni nordiche e mediterranee e mediorientali la visione è più chiara e ripetuta. Gli invasori sono troppo forti per essere cacciati e troppo interessati alle risorse dell’Isola per desistere dagli approdi, ma non abbastanza forti a lungo da evitare di cacciarsi via l’un l’altro. Chi rimane da indigeno impara ad usare la gestualità non solo per comunicare col via vai di razze ma anche per distinguere il fratello dall’ospite. Il dialetto è un collante che prosciuga oceani e diffidenze. L’indigeno apprende che è inutile edificare o sentirsi parte del governo del momento se poi chi passa prende e porta via, ed è inutile guerreggiare quando si è in pochi contro tanti e basta il senso dell’accoglienza e tanta pazienza per sopravvivere, e ciò spiega il sempre invisibile sopravvivere di viceré per mille anni. Ovviamente capita che il visitatore anche offra qualcosa, e tal cosa è arraffata finché dura. A qualcuno questo avido via vai, per istinto naturale, non aggrada. Ed a molti indigeni fa comodo badare alla propria famiglia ed attività se c’è chi si propone come capo, referente, creando una cosa locale: una cosa loro, segreta ai forestieri, che ormai è Cosa Nostra. Gli spazi aperti invitano al possesso transitorio del territorio così come gli spazi angusti di uno studiolo accrescono l’acume interiore e la conquista di spazi inattaccabili nell’anima. Il Meridione dove opera Richard non è la Sicilia (ove non vi è nessuna emergenza criminale, dice il maggior politico italiano ben correlato con le grandi forze mondiali) ove si fa uso di una collusione tra esseri sanguinari ed altolocati a loro modo nobile e regolata, quindi da ostacolo alle mire globalizzanti oligarchiche.

    Questo XXI secolo, quindi, offre nuovi spunti in tema di club segreti; come quelli paragonabili alla Trilaterale che imperano oggi finanziariamente e mirano ad evitare guerre, se non in appositi spazi, ed a sanare disparità di condizioni tra le variegate aree del Pianeta. Le consorterie occulte creano il nero ed il bianco cosicché esso risalti meglio, il male in piccole dosi per evitare che esso dilaghi, il buono ben dosato per evitare che l'uomo e la donna procreino. Meglio essere tutti uguali e poverelli che assistere ai rituali massacri tra chi è riuscito a farsi un impero destinato a crollare e chi ha subito le mire espansionistiche del caporione di turno. Meglio eliminarli i capipopolo e lasciare il governo mondiale ad una ristretta cerchia di goliardici e gaudenti uomini di pace d'affari. Le veci di Dio saranno permesse fino a quando? La guerra è stata causata da odi religiosi gestiti ad arte, e che vanno oggi evitati salvando l'uso delle armi con la creazione di parchi ad hoc, per adulti dal fallo tuonante ed infuocato. Pare un venire incontro ai sogni di un poeta della musica, morto come tanti altri uomini illustri, per aver detto troppo contro il mercato delle armi:

    Immagina che non vi sia nessun inferno sotto

    di noi e sopra vi sia solo il Cielo

    In queste mie pagine non si parla del Pianeta ma solo del Meridione d’Italia. Se scrivessi di Oriente e Medio Oriente direi che la Penisola conquistata perse la sua popolazione sostituita da altre in espansione; ma scrivo del Meridione italico. Il Sud è come la pancia colma di batteri, è la roccaforte della salute italica; per l’Italia la sua isola più grande racchiude tutti gli umori naturali cui nulla possono i confusi ad arte pensieri romani o l’operosità settentrionale rinsecchita ad hoc. I Meridionali sono anarchici per necessità storica millenaria: non si può all’infinito accettare diktat stranieri e vedere le proprie risorse disperdersi per i quattro venti e poi sentir solo l'odore dei nuovi padroni. Si arriva a trovare degli espedienti, quali l’assoluta indifferenza al potere centrale, anche a quello sporadico locale, e ad agire cercando di succhiare via ogni risorsa al governo di turno, considerandolo sempre come cosa non nostra. E si scrive alla bel e meglio, in fretta, per evitare che le esplosioni uccidano chi le causa.

    Minosse è tra i primi di cui si ha menzione che punta ad una economia stabile, ben difesa e legata al commercio, creando una rete proficua di rapporti tra Egitto Creta Troade che ha dato i suoi frutti. Lui, come Ercole o Marcello o Championnet, ha distrutto forze piratesche; oggi codeste sono integrate nei giochi economici globali, per conto di oligarchi che i nemici se li allevano da sé. Come estirpare i cosiddetti pirati, briganti, lazzaroni, camorristi, mafiosi se li si accoglie come Francis Drake? E' l'azione di uomini come Richard Church e Carlo Alberto dalla Chiesa quella veramente efficace e non fumosa? Da questo momento ogni frase e pagina è redatta con la premessa che ad ogni documento o fatto storico si affianca una riflessione che rientra nel campo delle probabilità e nei legittimi timori che il nuovo modo di fare guerra, mantenendo la pace ed offrendo lavoro alle genti, comporti ugualmente deportazioni od estinzioni di etnie o lager dello spirito umano.

    Collocare capi di governo dopo averli selezionati tra le persone particolarmente deboli caratterialmente ma con un sufficiente bagaglio di difetti (mancanza di cultura, edonismo, infantilismo, spocchia) per poi farli cadere, potrebbe non essere solo una scusa per tutelare l’umanità dalla salita al potere di nuovi tiranni mentre si è impegnati a togliere quelli rimasti. Un uomo molto anziano giudicato di far parte di Cosa Nostra e di essere un massone, Michele Greco, disse poche parole alla corte giudicante del famoso maxi processo tenutosi a Palermo negli anni Ottanta: La pace signor Giudice, vi auguro la pace per poi invitare tutti a capire come un certo mondo che si condanna entra in un circuito economico vasto, perfino culturale. Tale anziano era dalla sua gente soprannominato Il Papa, e quando si ha dalla propria parte il sostegno di molta gente, e non sempre lo si ha per paura, occorre andare oltre la divisione tra buoni e cattivi se si vuole andare a vedere le radici del male. E' probabile oggi una azione stordente verso le popolazioni di elettori, la base elettorale di queste nostre democrazie colluse, unito alla selezione di capi di governo speculari ad elettori amorfi. Il mondo pare edificato secondo lo schema di quel villaggio immaginario colmo di balocchi inventato da Collodi, ma destinato a decadere a livello di terra dei mangiatori di loto. Da tempo si indirizzano le attitudini umane, grazie ai media martellanti e monotematici, verso una esistenza per esempi emulati, dove si bada solo al soddisfacimento dei bisogni primari: le emozioni in serie per eventi cadenzati, gli innamoramenti usa e getta, le seduzioni monouso, la masticazione come contributo al commercio, l’aspetto esteriore della persona pro smercio. Se tale percorso prosegue indisturbato avremo dei sereni, grazie al catartico uso della violenza, esseri viventi degni di essere paragonati agli altri, ben più antichi, che coabitano nel Globo Terracqueo senza procurare danni all’ecosistema: gli animali. Certamente molti saranno idonei astronauti. Ma snaturare troppo conduce a stupidità, ed essa è solo una più pigra cattiveria, che toglie la vetusta pietas nei rapporti col prossimo.

    Contro tale cattiveria agiscono quasi alla cieca e quindi impavidamente due eroi come Richard Church e Carlo Alberto dalla Chiesa. Non esisterebbe la Illegalità se la Stupidità non fosse coltivata per interesse: codeste figure da teatro medievale devono andare in scena ed essere al contempo perseguitate agli occhi degli spettatori. Lo stupido è cattivo e danneggia la vita altrui e propria, ma si fa carico di compiere lavori e commerci indicibili ma remunerativi ed utili alla collettività, ahi noi. Occorre che l'uomo di legge fatichi ma non troppo, che il giornalista indaghi ma non troppo, che lo studioso enunci il giusto: tutto deve accadere sul palco e mai dietro le quinte. Ognuno ha un suo ruolo e le sole sue battute, perfino il dolore o le lacrime dei familiari degli uccisi è dosato e cronometrato.

    "Aveva spogliato la nobiltà contadina dei suoi possessi e privilegi reali, per trattarne i membri come sudditi e schiavi, una volta che li avesse rinchiusi in città (…) pretese di governare coi sistemi di prima e dirigere lo Stato com’era abituato a fare, impelagandosi in sedizioni e turbamenti".

    (Plutarco, Vite Parallele)

    Altre Vite

    §

    Richard Church

    Nel 1784 a Cork, fredda ma importante città portuale nell’Irlanda meridionale, vive il noto e rispettato mercante Matthew Church. In quell’anno accade un evento certamente lieto nella vita del religiosissimo Matthew: la moglie Anne Dearman gli dona il suo secondo figlio, Richard. Riccardo appartiene alla famiglia bene inserita nella classe dominante cittadina, formata dai professionisti che coi commerci e con l’appoggio della Corona Britannica, che esercita il suo potere nell'area, donano possibilità di guadagno certo a molte famiglie locali. Il mercante è, tra i professionisti, colui il quale ha maggiori necessità per prosperare di far parte di una delle tante società di mutuo aiuto già esistenti in Europa ed oltreoceano. Queste società, composte da uomini che si ritengono fratelli nel tutelare gli interessi di tutti ed ognuno, anche se a discapito di chi ignora tale nuclei sommersi, le chiamo massonerie. Un altro fattore rende Matthew bene inserito tra gli uomini di peso nella società irlandese: egli ha un suo credo religioso non molto diffuso altrove: è un quacchero, e come tale la sua esistenza, anche se è un commerciante che ha modo di vedere esperienze di vita variegate, è cadenzata dal rispetto di regole austere ed ineludibili. Per comprendere quindi meglio le azioni ribelli che intraprende fin da giovanissimo Richard Church, occorre una premessa che sintetizzi molti fatti storici e religiosi di quel tempo.

    I Quaccheri più ligi alla dottrina da loro seguita, fondata appena un secolo prima da George

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