La Famiglia Polpa
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Anteprima del libro
La Famiglia Polpa - Francesco Carubia
Francesco CARUBIA
LA FAMIGLIA POLPA
ed i 150 anni del Belpaese
Tragedia ilare
Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra
(Giorgio Gaber)
Proprietà letteraria ed artistica riservata. E’ proibita ogni riproduzione o rappresentazione anche parziale del testo senza il consenso dell’Autore.
francescocarubia@tiscali.it
Copyright © 2012
YOUCANPRINT EDIZIONI
Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)
Tel. /Fax 0833.772652
info@youcanprint.it
www.youcanprint.it
ISBN: 9788866185659
Prima edizione digitale 2012
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LA FAMIGLIA POLPA ed i 150 anni del Belpaese
Atto unico con epilogo
PERSONAGGI:
nonno Augusto, reduce delle guerre
ragionier Ficozza, impiegato
cavalier Mentula, ex ufficiale
Coro, costituito dalle signore Menade, Dionisia e Baccante
voci fuori scena
vari clienti occasionali; abili interpreti saranno anche solo un’Attrice ed un Attore.
Il Palcoscenico ospita sulla sinistra un bancone con sopra carte libroni carpette, una panca al centro e, tra i due pezzi d’arredo, un gran vaso vuoto. Sul lato sinistro della scena c’è l’uscio che conduce alla stanza del Direttore; è in uso solo al ragionier Ficozza. Tutti gli altri Personaggi adoperano l’uscio a destra.
Dietro la panca, sul fondale, due figure (manichini da vetrina) sono occupate a scrivere. In alto si suppone la presenza di un monitor per video sorveglianza; così come dietro il bancone potrebbe starci, non a vista, un computer. Qualcuna delle entrate del Coro, a sorpresa, va fatta con accesso dalla Sala.
SCENA PRIMA
L’impiegato in ufficio, ragioniere Ficozza, è immobile al suo posto dietro al bancone. Sulla destra il cavalier Mentula è assorto nella lettura di una striscia di carta. Si odono voci e si percepisce un via vai cittadino. Si distinguono fonemi di lingue straniere e infine i dialoghi in italiano che seguono:
Sali piano e gira il volante se non vuoi pestare una cacca di cane. L’ufficio non è chiuso, vai ancora più avanti: attento che il marciapiede è rotto. Ma come mai non si trova mai posto qui? Dalla mattina alla sera è sempre tutto occupato. Sono i commessi del negozio che prendono tutti i posti.
Lo sapevate? Questa è l’agenzia di snodo pratiche express dove cerca di avere la pensione quel vecchio, come si chiama: nonno Augusto. Lo sanno tutti che nonno Augusto non riesce mai a riscuotere la pensione. Dai muoversi: la mia pausa per l’happy hour è quasi andata. Metti il pass per invalidi e la cassetta delle birre non lasciarla sul sedile! Dai: correre, correre.
Dopo qualche risata finale ritorna il silenzio ad avvolgere l’immobilità dei personaggi sul Palcoscenico.
RAGIONIER FICOZZA come a chiamare qualcuno che passa fuori in strada Nino, Nino! Fai finta di non sentirmi? Nino vieni, entra. Come dici? E’ tempo perso; ma no che non è tempo perso, vieni. Niiino!
CAVALIER MENTULA Io non riesco proprio a capire come può comparire in questa lista per primo nonno Augusto, con questa firma piena di vanitosi svolazzi. Lui qui neppure c’è! Inoltre c’è tutta una schiera di nomi di persone ignote.
Chi sono costoro e dove osano andare? Hanno usato uno scontrino del supermarket per organizzare una coda. Chi ha avuto questa egoistica idea ha cucinato acido citrico acido ascorbico acido ortofosforico eccetera eccetera eccetera; ma codesti gourmet in lista dove sono? Ragioniere Ficozza, io questo non lo capisco.
RAG FICOZZA Se non capisce le cose, cavalier Mentula, sono problemi suoi. Lei, che si atteggia ad eroe, mette in piazza una sua deficienza; è questo che non si riesce a capire: non è mica un vanto.
CAV MENTULA In incipit mi dia del voi, inefficiente Ficozza. Non ometta nulla facendo il punto della situazione: ci servirà o lavorare bene è per lei un raro evento?
RAG FICOZZA Come dicevo: sono problemi di tutti. Qualche incipiente deficiente ha redatto una pazza lista: se poi non appare nonno Augusto lo cassiamo. Assuma lei il comando, caro cavalier Mentula.
CAV MENTULA Caro ragioniere Ficozza: premettendo che non trovo corretto che il primo in lista sia assente, io trovo del pari disdicevole che un pensionato, che ha fatto tutte le guerre, non può mai riscuotere il proprio mandato. Per non dire che in quest’ufficio, va proprio detto, non si muove foglia.
RAG FICOZZA (mostrando un foglio di carta) Cavalier Mentula, lei che è qui sempre presente e d’altro non ha voglia, saprà che correttamente è sempre in mostra un avviso che così canta: manca il collegamento, manca la linea, manca il tempo reale. Inoltre, come potrebbe mai muoversi una foglia dentro un luogo chiuso? Ma cosa mi fa dire? Ha mai visto foglie in un ufficio pubblico?
CAV MENTULA La foglia per coprire la vostra vergogna, ragioniere, dovreste procurarvi. Ficozza: ma manca proprio ogni giorno questo tempo reale! Per far del baccano a chi mi devo rivolgere io? Il suo diretto superiore si sofferma mai a vedere in che guaio siamo?
RAG FICOZZA Perbacco se il mio direttore mi guarda a vista! Ma per sconvolgere questa tecnologia che ci supera e ci ferma ci vuole altro. Siamo fermi in un guado e ci restiamo: incastrati come dentro una reale gogna.
CAV MENTULA Quindi, ragioniere: come ci regoliamo?
RAG FICOZZA (sollevando un grosso tomo dal bancone) Se vuole le passo lo zibaldone voluto dall’associazione consumatori europei.
CAV MENTULA (afferrando il volume e principiando una cantilena) Bene! Leggo io; prima novena: ’E’ una indecenza. Siamo noi che vi paghiamo lo stipendio. Perché non aprite un’altra cassa. Chiamiamo i Carabinieri. Siete lenti. Siete vecchi. Fate lavorare i giovani. Ti aspetto fuori! Poi c’è chi butta le bombe.’ Ma questo è il brogliaccio dell’anno scorso: l’avrò già letto 365 volte. Lei non può essere da solo in questo ufficio: voglio i mandanti! Il suo capo dov’è?
RAG FICOZZA (indicando il cielo con la mano) Neppure lui, il direttore, niente può farci.
CAV MENTULA Allora è chi sta ancora più in alto che non si rende conto del tempo preziosissimo che noi clienti qui dentro giornalmente perdiamo. Come queste signore, correttamente inserite in lista che, dovendo necessariamente fumare, aspettano fuori ogni giorno. Gentildonne che com’è loro buon costume, quotidianamente non reclamano e non protestano.
Entra il Coro. Sono donne selvatiche dal sedere molto in carne, abbondante capigliatura tinta, arditi tacchi ed accessori alla moda che ostacolano ed evidenziano i movimenti. La forma che le rappresenterebbe al meglio è la sfera.
SCENA SECONDA
Il Coro si muove in girotondo, si alterna nelle battute e sospinge gradualmente fuori il cavaliere, ad ancate.
CORO Siamo tra le prime in lista a voler vedere soddisfatte le nostre esigenze. Come va signora e che mi racconta di bello: ho notato il suo look.