Bodyguard - Breve racconto erotico

Di Cristina Bruni

"Ci guardammo per qualche attimo negli occhi. Lui mi osservò con evidente curiosità, quasi scientifica, come se fossi un raro esemplare di qualche animale esotico. Io semplicemente con voglia lussuriosa. Lo volevo, lo volevo terribilmente. Volevo che fosse mio, come non avevo mai desiderato nessun altro.Jax mi fissò per minuti che mi parvero infiniti, prima di dire: "Baciami.""Sylas Morance e Jax Miranda, ex colonnello delle British Armed Forces uno e boss del crimine organizzato di Londa l'altro. Tra i due un legame profondo che li unisce da una vita intera e una passione carnale irresistibile.Quando Sylas dichiara il suo amore per Jax, questo non risponde e anzi, reagisce spezzandogli il cuore. Riuscirà Sylas a superare questa crudeltà e Jax a farsi perdonare?-

• Lingua: Italiano
• Editore: LUST
• Data di uscita: 19 ago 2020
• ISBN: 9788726447750

Anteprima del libro

Bodyguard - Breve racconto erotico

Original title:

Bodyguard

Copyright © 2020 Cristina Bruni, 2020LUST, Copenhagen.

All rights reserved

ISBN 9788726447750

1st ebook edition, 2020.

Format: Epub 2.0

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Bodyguard - Breve racconto erotico

Le preparo un panino, signor Morance? O un toast al formaggio, magari.

Di tutta risposta, mi limito ad accendermi una sigaretta, scuotendo il capo. È la terza di fila che rollo, seduto su uno degli alti sgabelli nella cucina del mio capo, Johnny Jax Miranda. È spaziosa quasi quanto il mio cazzo di appartamento a Soho. Il legno laccato in diverse sfumature di bianco la fa da padrona. Shabby chic, si chiama così, giusto?

Mi guardo intorno, in cerca di qualcos'altro da mettere sotto i denti, oltre alla sigaretta. Una bella mela, ad esempio. Il cesto della frutta all'estremità opposta del bancone offre un tripudio di frutta. Arance, kiwi belli maturi, pompelmi rosa. Ma la mela, quella bella mela rossa e con ogni probabilità molto succosa, è ciò che mi attira.

La mela rappresenta il peccato originale, no? Ecco, è proprio ciò che fa per me.

Allungo una mano verso il cesto della frutta e prendo la mela, ignorando quasi del tutto la presenza di Fritz, il cuoco svizzero del mio capo.

Fritz… Sembra uscito dritto dritto da un romanzo di Rex Stout, cazzo.

Lancio la mela in aria un paio di volte come se fosse una sfera colorata e io un abile giocoliere, prima di estrarre il coltellino dal taschino interno della mia giacca di Hermes e iniziare a sbucciarla e mangiucchiarla.

Me lo porto sempre dietro, quel coltellino. Un regalo di Jax che risale a quando eravamo ancora giovani e innocenti come colombe. Sono due le cose da cui non mi separo mai: quel coltellino e la Sig Sauer infilata nella fondina alla caviglia. Solo perché il mio fucile M4 black ADC è troppo ingombrante, altrimenti mi porterei dietro anche quello, magari agganciato a un anello della cintura.

Sono stanco, penso. Stanco e nauseato. Di troppe cose. Della gente, degli incubi che risalgono all’epoca dell’Iraq, dei muffin ai mirtilli e dei bastoncini di pesce. Delle ballerine di lap dance, dell'ipocrisia e dei club sandwich. Di me, e di Jax.

Le preparo un bel club sandwich. È proprio quello che fa per lei, signor Morance.

Ecco, appunto.

Prendo una bella boccata di fumo, prima di alzare lo sguardo dalla mela e posarli su Fritz. Lo guardo fisso e in silenzio per un attimo. Mi sembra di vedere un piccolo lampo di paura attraversare i suoi occhi.

Mi teme. Come fanno tutti, del resto.

Senza pomodoro, ordino, la sigaretta che oscilla appena tra i miei denti.

Ai suoi ordini, signor Morance.