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Resistenza, Liberazione e ricostruzione nel Maceratese dal 1943 al 1945: una rassegna dell'Archivio CPLN di Macerata
Resistenza, Liberazione e ricostruzione nel Maceratese dal 1943 al 1945: una rassegna dell'Archivio CPLN di Macerata
Resistenza, Liberazione e ricostruzione nel Maceratese dal 1943 al 1945: una rassegna dell'Archivio CPLN di Macerata
E-book158 pagine1 ora

Resistenza, Liberazione e ricostruzione nel Maceratese dal 1943 al 1945: una rassegna dell'Archivio CPLN di Macerata

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Una rassegna dall’Archivio del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale di Macerata. Relazione della ricerca dedicata alla storia delle Marche promosa dal IV Premio Primo Boarelli.
LinguaItaliano
Data di uscita29 mar 2021
ISBN9788869245749
Resistenza, Liberazione e ricostruzione nel Maceratese dal 1943 al 1945: una rassegna dell'Archivio CPLN di Macerata

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    Anteprima del libro

    Resistenza, Liberazione e ricostruzione nel Maceratese dal 1943 al 1945 - Lorenzo Montesi Pettinelli

    978-88-6924-574-9

    Indice

    Premessa

    Introduzione

    L’occupazione tedesca della provincia

    Il ruolo del CPLN nella Liberazione della provincia

    La Divisione Marche ed il CPLN

    Rapporto tra partigiani e CPLN

    Il rapporto tra CPLN e Questura

    CPLN, gruppi partigiani e cittadini subito dopo la guerra

    CPLN e CCLN tra 1944 e 1945

    La provincia tra Alleati, AMG e CCLN

    Il rapporto dei CLN con le truppe polacche

    Epurazione e primi provvedimenti post Liberazione

    Governo Militare Alleato (AMG)

    CPLN e Partiti Politici

    Prefettura e Questura

    I CLN comunali ed il loro rapporto con il CPLN

    CLN periferici ed alcune storie personali

    Il CPLN sui casi di Mezzini e Marcassa

    La memoria di Perseo Mattioli

    Bibliografia

    Appendici

    Premessa

    PREMIO PRIMO BOARELLI

    PER UNA RICERCA DEDICATA ALLA STORIA DELLE MARCHE

    Il Premio Primo Boarelli per la Storia contemporanea è stato istituito nel 2013 in memoria di Primo Boarelli, partigiano, militante politico, uomo delle istituzioni democratiche, rappresentante sindacale, autorevole dirigente dell’ANMIG, innovativo Presidente dell’ANPI di Macerata e, soprattutto, punto di riferimento dei giovani che, generazione dopo generazione, grazie al suo esempio e stimolo, hanno maturato la convinzione di poter e dover dare il loro contributo all’impegno politico, sindacale, associativo e culturale.

    Nelle prime tre edizioni il premio, aperto a studi provenienti da tutto il mondo, è stato conferito alle migliori tesi di dottorato o di laurea in Storia contemporanea del precedente anno accademico, che si siano occupate della Resistenza, delle origini della Repubblica, dei sindacati, degli scioperi e dei conflitti del secondo dopoguerra.

    In questa IV edizione il Premio ha inteso promuovere l’avanzamento degli studi storici riguardanti il territorio marchigiano, mantenendo ferme le stesse tematiche, ma riconoscendo il supporto a indagini ancora da svolgere attraverso la selezione di un progetto di ricerca. La proposta di Lorenzo Montesi, dal titolo Il Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale di Macerata. La provincia di Macerata nelle carte del CLN tra 1943 e 1945, è risultata vincitrice. La relazione sui risultati conseguiti, consegnata nell’autunno del 2018, è stata giudicata dalla Commissione di valutazione utile, nella sua formulazione di rassegna ragionata e contestualizzata di documenti, a «un più agile accesso al fondo archivistico, favorendo per questo nuove possibili ricerche e chiarimenti su figure, eventi e cronologie del periodo della Liberazione e della costruzione del le istituzioni democratiche nella provincia di Macerata.»

    Un sentito ringraziamento alla famiglia Boarelli, ai componenti della Commissione di valutazione e al personale dell’Archivio di Stato di Macerata per il supporto.

    Il premio Primo Boarelli

    Introduzione

    «… organizzazione ed azione, per quanto importanti, erano in un certo senso secondarie: contavano il fatto di esistere e quel tanto di attività sufficiente a far sapere ad amici e a nemici, e a tutta la popolazione, che il CLN esisteva. Erano difficili, spesso impossibili i contatti; vi furono lunghi periodi di sosta, dovuti ad arresti o al timore di arresti, nelle attività del CLN regionale, di quelli provinciali e comunali; membri dei CLN spesso non sapevano chi erano gli altri membri; ci voleva del tempo per indire una riunione e per prendere una decisione; ci voleva ancora più tempo per trasformare la decisione in azione, e spesso la possibilità di tale trasformazione mancò totalmente… Più che il CLN stesso attraverso gli uomini che lo componevano l’idea del CLN, democratica nel senso generoso della parola, costituì l’elemento principale che diede coesione impeto e direzione alla Resistenza».¹

    Cimentarsi nell’analisi e nello studio delle ventisei buste del fondo Archivio del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale di Macerata conservato presso l’Archivio di stato della stessa città (ASMC) è stato un lavoro forse più grande di quello che avevo prospettato al momento della formulazione della proposta di ricerca per concorrere al IV Premio Primo Boarelli .

    La mole e la varietà di tipologie di fonti documentali presenti nel fondo, da poco accessibili e consultabili ai fini della ricerca storica, hanno fornito da subito un appetibile quanto poco conosciuto settore d’indagine per la mia proposta di lavoro; eppure mi sento di dire che come sempre l’atto pratico ha superato le aspettative teoriche della ricerca, aprendo uno spaccato enorme della situazione nella provincia di Macerata in quegli anni, tra il 1943 e il 1946. Vastissimo per temi trattati, persone coinvolte, livelli amministrativi militari e politici che mutano e si evolvono fino al decadimento delle proprie funzioni. Le carte lasciano emergere il quadro generale della provincia in quel difficile trapasso politico e sociale, avvenuto tra la sfiducia di Mussolini del Gran Consiglio del luglio 1943, l’Armistizio dell’8 settembre, fino al fenomeno resistenziale e la Liberazione. Come vedremo, però, parte rilevante delle fonti esaminate nel fondo riguardano anche e soprattutto il difficile ed enorme lavoro di raccordo, sintesi ed aiuto svolto dal CLN appunto, prima, durante e dopo la fine della guerra fino al suo scioglimento nel luglio 1946, dopo le elezioni per la Costituente ed il Referendum.

    Le ventisei buste dotate di inventario sintetico ci accompagnano durante tutto il percorso che il CLN seguì in questi tre anni, dalla clandestinità al riconoscimento del ruolo di indirizzo assunto nel territorio in relazione alla ricostruzione politico-amministrativa di tutta la macchina pubblica, dalle giunte comunali agli enti ed uffici, fino alle associazioni di vario tipo. Questo snodarsi ed evolversi di funzioni e ruoli del CLN sul territorio si trasmette nella sedimentazione delle carte presenti nel fondo nei suoi uffici provinciali, di Macerata città quindi, presentandosi sempre più eterogeneo e cospicuo tanto più ci si allontana dalla clandestinità; che sicuramente fece sì che di volta in volta i documenti più compromettenti venissero distrutti, come succede spesso di leggere nelle carte per la stessa ammissione dei diretti interessati, che ben si vedevano dal lasciare intatte prove certe della loro attività clandestina. Eppure moltissime tracce di questa attività si sono comunque sedimentate nel fondo archivistico, portando alla luce l’enorme lavorio diffuso che investì anche il comune più piccolo della nostra provincia, lasciando nomi, ruoli e funzioni dei vari comitati comunali del CLN. Vediamo così concretizzarsi gli auspici di Enzo Santarelli riguardo uno studio dei materiali, prima irreperibili², dei CLN, essenziali per la comprensione del biennio 1943/1945, almeno per quanto concerne la provincia di Macerata.

    Dopo i primi mesi di studio delle buste ho individuato quei macro argomenti che maggiormente potrebbero interessarci oggi per una esaustiva comprensione delle tante dinamiche in atto in quegli anni, predisponendo sei argomenti su cui l’interesse storiografico dovrebbe concentrare maggiormente i propri sforzi, fornendo certamente solo una base per lo studio più dettagliato che poi molti potrebbero svolgere sui singoli argomenti, data l’enorme mole di documenti e storie di cui si proverà a portare dei campioni significativi. Argomenti che avranno ovviamente tempi di comparsa e durate dei fenomeni differenti nel loro presentarsi tra i documenti del fondo, andando appunto dalla clandestinità alla Repubblica.

    Schematizzando ora gli argomenti menzionati proverò ad accennarli singolarmente, lasciando poi spazio alla loro reciproca interazione emersa dalle carte d’archivio.

    – ALLEATI: sarebbe utile capire il rapporto del CLN provinciale e dei vari comitati comunali con le truppe alleate ed il loro Comando, chiedendoci chi dei due gestisca davvero l’opera di ricostruzione amministrativa (ossia chi autorizza chi), quali argomenti tengano nel loro dialogo e rapporto reciproco, che tipo di comunicazioni e decisioni adoperino. Proveremo, a riguardo, a fare chiarezza apportando esempi e casi esemplari di questo rapporto, quali possono essere gli episodi di richiesta di scarcerazione di patrioti fermati dagli Alleati, le lamentele dei CLN sulle truppe polacche nello specifico, fino all’enorme lavoro di controllo e convalida di Sindaci, Giunte e Uffici avvenuto tra queste due realtà.

    – EPURAZIONI: il lavoro diffuso e capillare di controllo e verifica della posizione di centinaia, migliaia di maceratesi, in merito alle loro condotte politiche/morali e lavorative che investono la provincia come parte del territorio nazionale. Vedremo gestito da chi e come, seguendo quali metodi e precauzioni «democratiche», e soprattutto a partire da quando ha inizio l’opera di epurazione dello Stato. Nel merito i ruoli di Prefettura e Questura saranno confrontati e relazionati al dialogo mantenuto col CLN provinciale e con gli Alleati, dove si materializzano le storie di moltissimi ex fascisti, ex partigiani, ex soldati e/o civili, di volta in volta indagate dal carteggio e dalle indagini del triangolo CLN-Prefettura-Questura.

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