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Mente, Pensiero, Natura: Editoriali ed articoli sulla Rivista «Studium» (2000-2011)
Mente, Pensiero, Natura: Editoriali ed articoli sulla Rivista «Studium» (2000-2011)
Mente, Pensiero, Natura: Editoriali ed articoli sulla Rivista «Studium» (2000-2011)
E-book182 pagine2 ore

Mente, Pensiero, Natura: Editoriali ed articoli sulla Rivista «Studium» (2000-2011)

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Info su questo ebook

Dalla scomparsa del professor Vincenzo Cappelletti, il 21 maggio 2020, è passato ormai un anno, e il desiderio per ricordare la sua figura, la sua opera, l'impegno per l'editrice continua ad operare e a dar luogo in questo caso ad un ulteriore “frutto digitale”, dopo il primo ebook, "Appartenere al pensiero", che raccoglieva i suoi interventi pubblicati sulla rivista «Studium» negli anni 2012-2017.
Dopo l’editoriale del professor Bonini, Rettore dell’università LUMSA di Roma e ora Direttore del periodico «Studium», apparso sul numero tre di maggio-giugno del 2020, seguì un ricordo a più voci (Casavola, Dalla Torre, Bianco, Bonetti, Scanzi, Cimino) sul fascicolo successivo. Da quest’ultimo numero traiamo qui a mo’ di prefazione l’intervento dell’on. Bianco, appassionato cantore delle gesta intellettuali del prof. Cappelletti anche durante il commiato presso la parrocchia di Santa Chiara, a Roma, in piazza dei Giuochi Delfici, in periodo di pandemia e per questo privo di abbracci e strette di mano, che dunque dava ancor più peso alle parole dette in sedi così dense di significati ed emozioni. Traiamo anche a mo’ di introduzione l’intervento del prof. Dalla Torre, già Rettore Lumsa e Presidente di Studium fino alla sua scomparsa a fine 2020, a causa del virus Covid-19.

Prefazione di Gerardo Bianco
Introduzione di Giuseppe Dalla Torre
A cura di Simone Bocchetta
LinguaItaliano
Data di uscita14 mag 2021
ISBN9788838251023
Mente, Pensiero, Natura: Editoriali ed articoli sulla Rivista «Studium» (2000-2011)

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    Anteprima del libro

    Mente, Pensiero, Natura - Vincenzo Cappelletti

    Vincenzo Cappelletti

    MENTE, PENSIERO, NATURA

    Editoriali ed articoli sulla Rivista «Studium» (2000-2011)

    «Studium» è una Rivista bimestrale

    Direttore emerito: Franco Casavola

    Direttore responsabile: Giuseppe Bertagna

    Comitato di direzione: Francesco Bonini, Matteo Negro, Fabio Pierangeli

    Coordinatori sezione on-line di Storia: Francesco Bonini, Paolo Carusi

    Coordinatori sezione on-line di Letteratura: Emilia Di Rocco, Giuseppe Leonelli, Fabio Pierangeli

    Coordinatori sezione on-line di Filosofia: Massimo Borghesi, Calogero Caltagirone, Matteo Negro

    Coordinamento collana ebook Biblioteca della Rivista «Studium»: Simone Bocchetta, Anna Augusta Aglitti

    Copyright © 2021 by Edizioni Studium – Roma

    ISBN 978-88-382-5102-3

    ISBN: 9788838251023

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Prefazione

    Introduzione

    Nota del curatore

    Un’Europa dello spirito

    Mente, pensiero, natura

    La scienza dentro e fuori l’Università

    La scienza e la sua storia

    Chiesa e città degli uomini

    Giovanni Paolo II: voce del mondo, per il mondo

    Il prisma del tempo

    Don Enzo: la perenne attualità del vero

    NOTA BIOGRAFICA

    Un’anima per l’Europa

    Laicità e scienza

    Adolfo Lombardi e Studium

    «Utopia» ieri e oggi. Dall’inesistenza nello spazio al trascendimento della spazialità

    Università come istituzione

    Husserl e l’Europa

    Un percorso della ragione scientifica. Res extensa, mondo, natura, informazione

    Galileo, addio

    Studium per l’Università

    Riforma strutturale, continuità sostanziale

    Patria e Stato nel Risorgimento

    BIBLIOTECA DELLA RIVISTA «STUDIUM» / 17.

    STUDIUM EDITRICE E RIVISTA: TESTIMONIANZE E RICERCHE / 6.

    Vincenzo Cappelletti

    MENTE, PENSIERO, NATURA

    Editoriali ed articoli sulla Rivista «Studium» (2000-2011)

    Prefazione di Gerardo Bianco

    Introduzione di Giuseppe Dalla Torre

    A cura di Simone Bocchetta

    Questo ebook è protetto da Watermark e contiene i dati di acquisto del lettore: Nome, Cognome, Id dell'utente, Nome dell'Editore, Nome del Content Supplier che ha inserito l'articolo, Data di vendita dell'articolo, Identificativo univoco dell'articolo. Identificativo univoco della riga d'ordine.

    È vietata e perseguibile a norma di legge l'utilizzazione non prevista dalle norme sui diritti d'autore, in particolare concernente la duplicazione, traduzioni, microfilm, la registrazione e l’elaborazione attraverso sistemi elettronici.

    Prefazione

    Gerardo Bianco

    Medico e filosofo, v’è già, in questa scelta professionale, il timbro della personalità di Vincenzo Cappelletti, uno dei più grandi intellettuali italiani della seconda metà del secolo scorso e dei primi venti anni del terzo millennio. Proseguire dopo i severi studi di medicina quelli del pensiero filosofico, significava perseguire una linea precisa: ricercare, appunto, quell’ unità del sapere , della concordanza fra le due culture, quella che scopre le leggi fisico-matematiche della natura e l’altra del logos , che amplia l’orizzonte ad una conoscenza più vasta dell’universo e soprattutto dell’uomo, che fu tematica costante dell’impegno scientifico e filosofico di Cappelletti.

    Egli indagò, come scrisse, nel disegno trascendente della storia, per individuare un filo conduttore che aiutasse a comprendere il mistero della presenza dell’uomo nell’universo, non pago di spiegazioni esclusivamente scientifiche, peraltro in continua evoluzione con margini sempre di errori e dubbi che richiedono permanente revisione di ipotesi anche consolidate, e quindi inesauribili approfondimenti che suscitano altri interrogativi, confermando che c’è sempre un nucleo enigmatico che riconduce alla presenza del divino nella storia.

    Si comprende così la sua opzione per la cattedra di Storia della scienza della quale fu titolare a Perugia e poi a Roma, che gli consentiva di ripercorrere le tappe del pensiero scientifico nella sua complessività fisica e medica, illuminando quel cammino con fondamentali interrogativi del pensiero filosofico che reclama risposte di senso e di destino.

    Sulla creazione e su Dio, Cappelletti si interrogò e ne scrisse. A testimoniare la sua intensa attività di ricerca vi sono le circa quattrocento pubblicazioni che affrontano autori e questioni cruciali della cultura, dove appare chiaro l’orientamento dello studioso che rifugge dall’effimero e dal secondario, e va al cuore dei problemi, cercandone l’inquadramento concettuale, che non trova adeguata soluzione se non in una prospettiva metafisica.

    La scienza ripiegata su sé stessa, ridotta a parcellizzato scientismo e la filosofia che non adotta il metodo scientifico per accertare il vero e verificare il certo, come sottolineò in uno scritto su Husserl, non conducono alla vera conoscenza che deve offrire, insieme, spiegazione delle leggi che governano il mondo e il senso profondo delle cose. Per Cappelletti scienza e filosofia non sono in parallelo, ma interagiscono, si nutrono vicendevolmente. Mi colpisce, per esempio, un suo scritto, piuttosto recente, su un filone scientifico rivoluzionario qual è la genetica, dal titolo emblematico Metafisica del genoma umano.

    Quel riferimento filosofico ad un termine, Metafisica, oggi perfino espunto dal linguaggio teoretico, potrebbe apparire fuorviante rispetto alla decrittazione scientifica del genoma e invece gli conferisce una dimensione più profonda, restituendo alla scienza il suo autentico ruolo di conoscenza universale, che comprende il mistero. Basti pensare agli studi su Du Bois Reymond dal titolo: I sette enigmi del mondo.

    All’unificazione del sapere Cappelletti aveva dedicato uno dei suoi primi saggi e questo obiettivo ha perseguito per l’intero arco della sua vita, con il suo programmatico enciclopedismo, attraversando autori, scuole, teorie, a partire dai fondatori del pensiero scientifico.

    A Galileo è dedicato uno studio della prima ora che indaga sul suo metodo che è anche alle origini della rivoluzione scientifica in campo biologico. Della storia della scienza Cappelletti ha ricostruito i percorsi, fissando i capisaldi, con sintetiche rassegne, come, per esempio: Da Galilei a Hermann Helmholtz, o I principi del metodo scientifico da Ippocrate a Claude Bernard.

    Cappelletti ebbe della Storia una particolare concezione, avvertendovi il segno della trascendenza e precisò il suo pensiero in uno scritto dal titolo Ideologie e storia, tradotto poi in tedesco, che può considerarsi una guida metodologica nell’affrontare problemi antichi e nuovi aperti dalle scoperte scientifiche. Più volte egli si interrogò sul modo di fare storia come in un saggio dal titolo significativo: Storiografia diacronica e storiografia filosofica della scienza. Cappelletti era consapevole che non si può fare storia, viva e pregnante, senza la ricostruzione biografica e la comprensione di pensiero e di azione di coloro che, in determinati ambiti, in questo caso la scienza medica, ne sono stati i pionieri.

    Ai fondatori della medicina moderna, da Giovanni Battista Morgagni a Rudolf Virchow, dedicò pagine illuminanti che costituiscono punti forti delle sue ricostruzioni storiografiche. Alla sua sensibilità non poteva sfuggire la rivoluzione psicanalitica di Sigmund Freud. Al fondatore degli studi sulla psiche umana, a Carl Gustav Jung e a Bertrand Russell destinò studi intensi e continui. Il limpido profilo biografico di Freud è stato più volte ripubblicato. Ma oltre la psiche Cappelletti si occupò del corpo. Incuriosisce che abbia dedicato, da medico, studi specifici alle malattie reumatoidi. Era evidentemente un modo per approfondire la conoscenza del corpo umano e della sua struttura per capirne meglio la natura fisica e la sua relazione con lo spirito dell’uomo, che era al centro della sua riflessione scientifica e filosofica, come anche nello studio sull’ evoluzione e l’ evoluzionismo.

    Molta attenzione Cappelletti dedicò alla bioetica e alla sessuologia, campi delicati e minati che rischiano di alterare la stessa umanità. Una lunga storia di vita, come quella di Cappelletti, dedicata alla scienza e al pensiero filosofico, non può racchiudersi in questi miei brevi accenni, ma qui metto punto, poiché rischio di omettere l’altro fondamentale aspetto della sua personalità di grande organizzatore della cultura italiana nel mondo.

    Il nome di Vincenzo Cappelletti è strettamente legato all’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, il centro vitale degli studi umanistici e scientifici italiani, luogo simbolo dell’ unità del sapere. Per circa quattro decenni, prima come assistente del grande storico del mondo antico, Aldo Ferrabino, Presidente della Treccani, e poi come Vicedirettore e quindi Direttore, in seguito Vicepresidente e Direttore scientifico dell’Istituto, dell’Enciclopedia Italiana Vincenzo Cappelletti è stato motore e anima. Sono gli anni del grande slancio italiano; la Treccani è all’avanguardia, con iniziative di assoluto valore culturale che coinvolgono studiosi di tutto il mondo, come, per esempio, l’Enciclopedia del Novecento dove spicca la voce di Epistemologia di Vincenzo Cappelletti. Non è qui il caso di ricordare le altre iniziative enciclopediche che coprono pressoché tutti gli ambiti della conoscenza umana proseguite o avviate in quegli anni sotto la regia di Cappelletti.

    Se nell’Enciclopedia Italiana egli ebbe una funzione propulsiva e organizzatrice determinante, non meno incisivi sono stati i suoi impegni svolti per oltre un quarantennio, da Presidente della Domus Galilæana di Pisa e come Presidente della Fondazione Nazionale Collodi, ricollocando al centro dell’attenzione culturale l’autore di Pinocchio, evocandone la funzione di educatore nazionale. È indicativo che egli sia stato chiamato a rilanciare l’ Istituto italiano di Studi germanici, un alto riconoscimento alle sue capacità di organizzatore della cultura. A svolgere un analogo ruolo di rianimazione, gli pervenne un invito da quel mondo dei docenti universitari cattolici, del quale si sentiva parte, per il rilancio di Studium, la storica e gloriosa rivista della Fuci. Cappelletti vi portò dentro l’ispirazione che aveva dato alla rivista Il Veltro, fondata con Aldo Ferrabino, dedicando numeri a grandi tematiche. Così, anche con Studium affrontò argomenti cruciali, alla ricerca di quel fondamento, senza il quale, nessun edificio culturale può restare saldo.

    Nacquero i convegni tematici di Studium; ne cito uno del 2004, in occasione del centesimo anniversario della Rivista, dedicato a Il Tempo, l’argomento che aveva ossessionato Sant’Agostino, un autore al quale Cappelletti rivolse grande attenzione.

    Poliglotta, membro di prestigiose accademie internazionali delle scienze, egli fu particolarmente attento alla specificità delle culture, pur nel quadro del sapere universale e riconnetteva quella italiana alle comuni radici europee.

    Sull’Europa scrisse meditate riflessioni come, per esempio: Il pensiero scientifico e il destino dell’Europa, o Europa figlia dell’utopia. Totalmente impegnato nella ricerca scientifica e nell’organizzazione della cultura, pur sollecitato, Cappelletti non volle entrare nell’agone, ma alla politica prestò attenzione, come testimoniano alcuni suoi scritti su De Gasperi, su Moro di cui visse la tragedia e perfino sulla Democrazia Cristiana.

    Egli amò la vita, l’amicizia, la convivialità ed ebbe cristianamente il culto della famiglia, trovando in Maurizia, la compagna della sua vita, austera e raffinata, amante dei fiori e della bellezza, quella metà che integra la propria persona, come nel mito di Platone.

    Con Vincenzo Cappelletti è scomparso uno dei grandi ricostruttori della cultura italiana, aperta all’Europa e al mondo, dopo gli anni della funesta autarchia, anche intellettuale, del Fascismo. La cosiddetta grande stampa e le televisioni non se ne sono accorte, ma chi vorrà approfondire la ricerca dell’unità scientifica e filosofica, troverà nei suoi scritti, nella sua metodologia, nella sua inesausta ricerca del vero, una fonte viva alla quale copiosamente attingere.

    Introduzione

    Giuseppe Dalla Torre

    Il 21 maggio 2020 Vincenzo Cappelletti, storica presenza nell’editrice Studium e condirettore della nostra Rivista, ci ha lasciati. Negli ultimi anni, specie dopo la scomparsa della moglie che lo aveva molto colpito, aveva diradato le sue presenze nella sede romana di via Crescenzio e nella amata sede bresciana, dove nel tempo aveva coltivato tanti rapporti con il fervido mondo culturale della città lombarda e contratto significative amicizie. Ma continuava a seguire con attenzione sia le attività editoriali della editrice sia la Rivista.

    La sua dipartita è avvenuta discretamente, quasi a non voler disturbare gli amici occupati a mantenere alto l’impegno di una straordinaria iniziativa editoriale nata con la Rivista nel 1906, per i giovani universitari della Fuci, e integrata nel 1927 dalla omonima editrice per illuminata iniziativa di Giovanni Battista Montini; quasi a non voler distrarre i continuatori di una ispirazione ideale – sorta in tempi calamitosi e difficili per l’intellettualità cattolica – in un’età, la nostra, che in un contesto profondamente diverso da quello delle origini e da quelli che hanno segnato la vita di Studium nel divenire della storia, postula la rinascita di un engagement culturale cristianamente orientato.

    Personalmente avevo conosciuto Vincenzo Cappelletti in modo singolare, attraverso mio padre. Ma non nel senso che fu lui il tramite per il nostro incontro, che avvenne molto più tardi, negli anni in cui ero componente del Consiglio scientifico dell’Istituto della Enciclopedia Italiana con lui vicepresidente, oltre che direttore.

    In effetti anni prima, quand’ero ancora studente universitario, mio padre Paolo ebbe a parlarmi – non ricordo per quale ragione – di questo giovane professore universitario, ben noto nel mondo degli ex fucini e del Movimento Laureati di Azione Cattolica, come allora si chiamava l’associazione fondata nel 1933 da Igino Righetti e Giovanni Battista Montini per dare continuità all’opera formativa religiosa ed intellettuale di quanti avevano fatto parte della Fuci.

    Dunque mio padre mi parlò di Cappelletti. La descrizione del personaggio mi colpì per la sua atipicità rispetto ad una certa intellettualità cattolica del tempo, almeno quella da me conosciuta: l’aspetto fisico, alto e asciutto, la distinzione, l’insuperabile e ricercatissimo eloquio, la profondità culturale e l’ampiezza di interessi, l’inesauribile curiosità, il sottile senso dell’ humor. Insomma: per mio padre Cappelletti era quello che suole dirsi un originale.

    Quando davvero lo conobbi personalmente, molto tempo dopo, il ricordo che si era radicato in me ebbe assoluta conferma e potei verificare quanto il giudizio paterno avesse colto nel segno.

    In realtà il mio rapporto personale con Vincenzo, che nel tempo divenne sincera amicizia, si formò e consolidò non tanto all’Istituto della Enciclopedia Italiana, di cui per molti anni egli fu riconosciuto animatore culturale ed abile amministratore, quanto piuttosto all’editrice Studium, i cui organi scientifici ed amministrativi ebbero peraltro a riunirsi per anni proprio nei bei locali di Palazzo Mattei, sede della Treccani, messi a disposizione dal nostro.

    La storia della presenza di Cappelletti in Studium è remota ed affonda le sue radici nella sua frequentazione dei gruppi

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