La prima chiave
()
Info su questo ebook
Ogni capitolo racconta un suo personalissimo punto di vista sul mondo ed è dedicato ognuno ad un tema diverso e a episodi, aneddoti ed esperienze da lei vissute in prima persona. Una sorta di biografia spezzettata che non segue un arco temporale lineare ma racconta episodi della sua vita, dall’infanzia a oggi.
Nella musica e nella scrittura, e in altre forme d’arte, ogni cosa si costruisce facendo le giuste scelte e i giusti sacrifici. In questo libro Tedeschi racconta chi è e la ragione che la spinge sempre avanti. Perché se si sa dove si vuole andare, la strada sembrerà sempre in discesa, quindi il consiglio è: non fermarsi mai.
“Miglior dj donna italiana, nonché tra le prime cento al mondo” (Djanemag)
Correlato a La prima chiave
Titoli di questa serie (12)
Lettera a Bertrand Cantat Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSocrate al Grande Fratello: Fatti, misfatti e segreti della Casa più spiata d'Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProtagoniste Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCanto d'Honduras. Diario di un naufrago Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'uva e l'acciaio: biografia romanzata del tenore che fece tremare il Metropolitan di New York Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa mia resilienza in un corpo morbido Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn Panda Estinto: Il mestiere dell'inviato speciale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSerena a tutti i costi: Lettere di una vita mai inviate Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChe figura di merda Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa prima chiave Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIo lo conoscevo bene: Storia semiseria di Gianfranco D'Angelo, eterno fanciullo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCuci il becco Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Ebook correlati
24 ore di consapevolezza Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRotelle in place: La cucina, i sogni e i colori, un piede in ogni continente,incontri di viaggio e un ospite indesiderato. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFunambolo della musica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cura del tempo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLo ammetto ho tentato di essere felice Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBEAUTIFUL PEOPLE: Storie di bella gente in una societa' di musica e cinema attraente - Nudo d'autore vol.6 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDentro di noi... con armonia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLusinga, seduzione e inganno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIn terra straniera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTre cuori e un bebè Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAccadde un giorno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTante seconde possibilità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNote noir: Settima raccolta di racconti in memoria di Marco Frilli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Odore del Mare sulla Montagna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa parte migliore di me Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBlu Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSpiriti in silenzio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe destinazioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMemorie giovanili di un pazzo pretenzioso Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDietro la porta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIstantanee temporali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLo spazio nel mezzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniE guardo il mondo da un oblò Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEverywhere in time Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe notti di Londra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome pietra sotto la neve. Vol. Integrale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAutopsia di un'emozione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe radici dell'equilibrio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa musica salvifica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Biografia e autofiction per voi
Il diario intimo di Filippina de Sales Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa vendetta delle Muse Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMare Mare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe confessioni di un adolescente psicopatico: Trilogia dello psicopatico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEvadarea din Infern: Roman autobiografic Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Mussolini B. privato e pubblico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPer il mio bene Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl romanzo della vita di Giacomo Puccini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn mucchio di parole Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando la Casalinga c'era, di Voghera Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Confessioni di uno psicopatico Valutazione: 4 su 5 stelle4/5
Recensioni su La prima chiave
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
La prima chiave - Greta Tedeschi
Greta Tedeschi
LA PRIMA CHIAVE
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati.
commerciale@giraldieditore.it
info@giraldieditore.it
www.giraldieditore.it
Segui Giraldi Editore su:
s_facebook Facebook
s_twitter Instagram
ISBN 978-88-6155-896-0
Proprietà letteraria riservata
© Giraldi Editore, 2021
Edizione digitale realizzata da Fotoincisa BiCo
Dedicato a chi mi ha sempre sostenuto,
ma soprattutto a chi non lo ha mai fatto.
Buona lettura.
I sogni sono come le stelle,
basta alzare gli occhi e sono sempre là.
Jim Morrison
PERSONAGGI
Fabio Chimento
Anche chiamato: l’agente M. È stato il manager migliore di tutti, un vero e proprio angelo custode, con lui è iniziata la mia carriera internazionale e non smetterò mai di ringraziarlo.
Manfredi Morabito
Decisamente il migliore compagno di viaggio che si possa desiderare. Ansioso, ma risoluto.
Mi ricordo che una sera, per salvarmi, si mise a ballare avvinghiato ad un’indiana intrisa di aglio da cima a piedi e calda come il fuoco.
La mamma
Ha il pollice verde e tratta i nostri cani come fossero dei principi persiani. È la donna più forte che conosca.
La nonna
Il medico di famiglia, precisa e pistina come solo una nonna d’altri tempi può essere.
Il nonno
Papo, colui che soprattutto nei primi anni di vita, ma anche oltre, mi ha fatto realmente da padre.
Ti voglio bene.
Mio padre
Niente spoiler, anche se la trama di Star Wars potrebbe dare qualche indizio.
I nonni paterni
Chiusi nel loro castello, assediati dagli spettri…
La stalker
Se non ami il gossip, non leggere questo capitolo.
Mr. Manolesta e Monsieur Piè Veloce
Calciatori brutti. Anche qui, saltatelo.
Lo squalo
Esiste sempre qualcuno pronto a fregarti, prima lo si accetta, prima ci si prepara per tempo e meglio si sta.
Cristina
La mia migliore amica. Se fosse uomo, la sposerei.
Il tronista
Forse al posto di una console avrebbero dovuto dargli un triangolo musicale, avrebbe fatto meno danni e si sarebbe preso meno insulti.
La vecchia onnisciente
Fa un tè buonissimo e, quando serve, sa tirare fuori le unghie senza paura.
Augusto
Il mio ragazzo, a cui mando un bacio.
INTRO
(Tempo di lettura: 1 min.)
Sapevo che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato.
E penso che tutti almeno una volta nella vita siano giunti al punto in cui mi trovo io adesso. Ovvero un momento di stallo, in cui tutto vacilla per un istante soltanto, e viene la necessità di fermarsi, di respirare, prendere fiato; guardarsi indietro e riavvolgere il disco del proprio passato, rivedere con altri occhi quello che ci ha condotto dove siamo.
La prima chiave è un tuffo nei frame della mia vita per ritrovare me stessa e la scintilla che mi ha portata ad essere la dj e la persona che sono.
La vita per me è stata fin da subito una corsa, a volte in salita e a volte in discesa, spesso ad ostacoli, e in questo mondo che non è abituato a fermarsi mai, mi sono sempre trovata a mio agio.
Eppure, dopo tutto questo correre mi sono resa conto che non avevo idea di quanta strada avessi fatto, non mi ero mai fermata a guardare indietro, non ho mai azionato il contachilometri e ora, con il mondo cristallizzato nella pandemia globale e fermo per cause di forza maggiore, ho avuto finalmente modo di voltarmi e capire chi sono diventata e grazie a cosa.
Per ripercorrere la mia storia userò delle tracce musicali, quelle che hanno lasciato un segno e che hanno accompagnato la mia adolescenza e l’età adulta. Ognuna di queste tracce avrà una chiave
differente, sia di ascolto che di lettura.
Nella musica, la chiave
è il simbolo che apre ogni pentagramma e determina la posizione delle note e l’altezza dei suoni all’interno dello spartito e di conseguenza costituisce la base da cui ogni melodia nasce e si evolve.
In scrittura questo significa semplicemente che ogni capitolo sarà caratterizzato da un tono e da un ritmo differenti. Questo perché voglio sfruttare l’enorme potere che la musica ha sulla mente umana e sulla nostra memoria, cioè quello di proiettarci dentro un ricordo, o quello di far sorgere un’emozione dimenticata e nascosta nel profondo o indietro nel tempo.
Poche semplici note che bastano a riportare alla mente estati intere, amici dimenticati, le gioie e le sofferenze che hanno colorato il nostro passato. Ci sono canzoni addirittura che se riascoltate portano con loro volti, luoghi e fasi diverse della nostra vita.
Scrivo tutto questo perché voglio trasmettere qualcosa, un messaggio di speranza in questi tempi bui.
Scrivo perché ogni momento di stallo è un’opportunità, il mondo se l’è dimenticato perché ovvio, corre veloce, e le persone lo seguono a rotta di collo, come ho fatto io, ma fare i conti con il proprio passato e con il proprio percorso significa accettarsi e soprattutto significa liberare l’orizzonte per capire dove si vuole andare.
Il Covid-19 per i dj, gli artisti musicali e i performer in generale ha creato un vuoto che nessuno immaginava possibile. Concerti, serate, tour annullati, tutto; siamo all’anno Zero, tutto è fermo, ma questo non dev’essere una scusa per scoraggiarsi o lasciarsi andare. Anzi, dobbiamo prendere questo periodo come un modo per oliare i meccanismi della nostra creatività, riflettere su cosa ci ha portato dove siamo per essere pronti a un domani migliore, in cui dovremo metterci di nuovo in gioco per raggiungere tutti i nostri sogni.
TRACCIA N. 1 – PRIMA DELLO ZERO
(Tempo di lettura: 3 min.)
Prima dello Zero, prima della Pandemia, come ho detto, non mi fermavo mai.
La mia carriera nel campo musicale è nata come tutte le cose, da un sogno e dalla mia volontà di dare tutto per ottenerlo.
Mi ricordo addirittura il giorno esatto in cui scelsi questa vita, avevo diciassette anni, avevo concluso il mio primissimo dj set, avevo sbagliato diversi passaggi, ma non importava, le persone di fronte alla console, in pista, ballavano, si divertivano, era la mia musica a muoverle e questo mi indusse in uno stato di euforia incontrollabile.
Dietro il quadrato della console potevo vedere dall’alto tutto il locale, ero nel mio elemento, le luci accompagnavano il mio ritmo, le mani sotto di me vibravano e, nonostante avessi suonato per più di un’ora, il tempo sembrò volare in un soffio. Un istante dopo il mio dj set era finito, l’adrenalina mi scorreva nelle vene come fuoco, non riuscivo a stare ferma e, appena lasciai la console al Resident dj, corsi subito in bagno, ero accaldata e lì mi guardai allo specchio.
Mi guardai in modo diverso, non come facevo ogni mattina, o per aggiustarmi il trucco, nulla di tutto questo. Mi guardai nel profondo degli occhi, c’era una luce lì dentro che si era accesa, che prima non c’era. E in quell’istante avvenne qualcosa. Ancora oggi non so se fui io a parlare o la mia immagine riflessa nello specchio ad aprire la bocca, in ogni caso le mie orecchie sentirono questo: "Sì Greta, è questo che farai". E da quel momento in poi divenne tutto più facile.
Quando si ha un sogno da coltivare o un obiettivo da raggiungere, ogni cosa fatta in quella direzione assume un altro significato. In quest’ottica, ogni passo in avanti, ogni serata, era per me come un mattoncino del Lego, l’unica cosa che potevo fare era cercare di collezionarne il più possibile per costruire poi, mattone dopo mattone, le fondamenta di quella che è stata la mia vita fino ad adesso.
Se dovessi dirvi esattamente quanti mattoncini ho accumulato, quindi quante serate ho fatto, non saprei dirvelo, ho perso il conto.
I sacrifici fatti durante i primi anni mi hanno portato a visitare tutta l’Italia e non solo, nel 2018 ho fatto il mio primo tour in India, poi è stato il turno del Nepal, ero sempre lontano da casa e quando tornavo, per due-tre giorni ogni tanto, avevo giusto il tempo di lavare i vestiti e fare un cambio valigia, prima di ripartire verso nuovi locali e nuove serate. Va da sé che questo ha comportato un’inevitabile distanza dai miei affetti, mia madre e mia nonna, le persone più importanti della mia vita, e dagli amici di sempre che mi avevano sostenuta per molto tempo.
Ero molto impegnata, con la testa altrove, e inevitabilmente sottovalutai il fatto che la distanza deteriora i rapporti, li rende sottili e trasparenti come carta velina fino a che si sciolgono alla prima pioggia.
Tolte le amicizie più importanti, che non mi hanno mai abbandonata, gli altri sono spariti quasi tutti. Ma non li biasimo.
Non c’ero mai, spesso non riuscivo neanche a rispondere alle loro chiamate e chiunque, dopo un po’, si stanca di invitare a vuoto le persone, quindi semplicemente gli inviti non arrivarono più.
Ed è giusto così. Per mantenere i rapporti con le altre persone ci vuole impegno, dedizione e nei miei pensieri c’era soltanto la musica, il mio mondo, e in quel mondo c’era spazio per pochi, purtroppo.
Non nego che ci sono stati periodi bui, in cui mi sono sentita sola, ma mai persa, questo perché, come ho già detto, avere un sogno significa avere un motore in più nella vita.
Poi è arrivato il Covid, l’anno scorso. Durante il primo lockdown paradossalmente mi sentivo sollevata, stare a casa con la mia famiglia per tutto quel tempo mi sembrò qualcosa di surreale.
Avevo dimenticato la sensazione di svegliarmi nel mio letto e non in una stanza di hotel, e questo mi suggerì che avevo proprio bisogno di fermarmi un po’, anche se dal punto di vista lavorativo mi ero vista sfumare sotto gli occhi moltissimi ingaggi.
Sarei dovuta partire per un tour in Giappone che ovviamente non si è fatto, ma al tempo non la vedevo come una grande perdita, ero convinta che presto saremmo tornati alla normalità, che il tour si sarebbe soltanto spostato, magari di qualche mese, magari a quest’anno. E invece niente.
Non ero più abituata a dormire tutte quelle ore, ma, a pensarci bene, non ero più abituata a nulla, il mondo che ricordavo era sparito: il coprifuoco, la paura di contagiarsi, soprattutto paura per i miei cari, per mia nonna. Una paura che inevitabilmente si proietta poi sugli altri, e porta ad avere timore della gente, cosa che per i dj non è possibile.
Noi viviamo