Il bosco dai mille occhi

Di Davide del Monaco

Narrativa - racconto lungo (29 pagine) - Un intrigante mistero che pare avere il suo epicentro nel terrificante bosco al di fuori della città di Arkham.

L’aspirante scrittore Stanley Hawking si reca ad Arkham in cerca di ispirazione per le sue storie fantastiche. In seguito a una richiesta del suo amico d’infanzia Charles Jones, si trova a dover risolvere l’inquietante mistero che circonda la moglie di Charles, accusata della scomparsa di un bambino. Stanley, assieme alla giovane professoressa Sarah Armitage, figlia del famoso professor Henry Armitage, deve svelare uno spaventoso mistero che sembra avere il suo epicentro nel terrificante bosco al di fuori della città di Arkham.

Nato nel 1991, Davide Del Monaco vive a Taranto dove ha raggiunto la maturità scientifica. Lavora presso un'associazione di volontariato che si occupa di doposcuola e ripetizioni per bambini e ragazzi. Ha iniziato a scrivere ispirato dai racconti di Arthur Conan Doyle e Agatha Christie, cercando di ampliare sempre la propria conoscenza dei generi letterari, nella speranza di riempire i suoi racconti di diverse sfaccettature. Dopo numerose idee ha deciso di partecipare ad alcuni concorsi tra cui quello bandito dalla casa editrice online Wizards & Blackholes e allo Sherlock Magazine Award 2015, bandito dall'omonima rivista.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 2 feb 2021
• ISBN: 9788825414660

Anteprima del libro

9788825405118

1

Il 1929 fu l’anno che cambiò per sempre la mia vita. Non parlo di svolte del tipo umano o finanziario. Dico che quell’anno i miei concetti filosofici, razionali e scientifici ebbero un cambiamento drastico. Molti di voi non crederanno alle mie parole considerandole i vaneggiamenti di un uomo prossimo alla pazzia. Ma vi assicuro che ciò ho vissuto era del tutto reale o per lo meno così reale da sconvolgere il mio fisico e la mia psiche. Dopo tutto però non mi pento di essere venuto ad Arkham poiché nonostante le terribili vicissitudini da me vissute, questa città mi ha fatto conoscere una persona che sarebbe diventata molto importante nel prosieguo della mia vita. Mi chiamo Stanley Hawking e all’inizio della mia avventura ero un aspirante scrittore che aveva appena compiuto trent’anni. Nonostante il rigido insegnamento che mio padre, una volta tra i migliori medici dell’ospedale di New Orleans, mi ha impartito, ho da sempre desiderato fare lo scrittore per raccontare i vari aspetti dell’animo umano e della mente umana parafrasandoli in contesti fantastici. Proprio al fine di ricercare luoghi o storie suggestive che decisi di allontanarmi dalla mia città natale e intraprendere un viaggio alla ricerca dell’ispirazione. Non so spiegare bene quale fu il motivo che mi spinse a scegliere Arkham come prima meta del mio viaggio. Le leggende sinistre su Arkham che risalivano al XVII secolo dalla lontana città di Salem, si susseguivano e tramandavano con continuità. Probabilmente proprio per questo che decisi di immergermi in quella città sinistra e tetra, spinto anche da un invito di un mio vecchio compagno di studi Charles Jones. In una timida e corta lettera infatti mi chiedeva consiglio circa questioni riguardanti la sua giovane moglie. Fu pochi giorni dopo che raggiunsi gli intricati tetti aguzzi con le balaustre decadenti della città di Arkham. Chi mette piede per la prima volta nella città non esiterebbe a classificare Arkham come una città lugubre e tetra. Non per la pulizia delle strade o delle stesse abitazioni, ma per l’atmosfera che si respira ad Arkham, un’atmosfera di mistero e timore. Timore non certo diminuito dagli sguardi traversi degli abitanti della città. In ogni caso non ero abituato a classificare un luogo o una persona dalle apparenze e non vedevo l’ora di soggiornare in quella città ispiratrice. Poiché all’appuntamento con Charles mancavano ancora due ore, dopo aver preso alloggio al Miskatonic Hotel, decisi di visitare la biblioteca della città. Famosa per non dire famigerata, la biblioteca si trovava all’interno dalla Miskatonic University. Quest’ultima era famosa in tutto lo stato e anche oltre. Nonostante la bravura dei professori e degli studenti che la frequentavano, l’università era famosa per conservare e a volte proteggere libri di dubbia fama, che alcuni consideravano estremamente pericolosi. Inoltre dalla stessa università si laureavano diversi studenti che successivamente