Sherlock Holmes e il treno fantasma del Kongo Nkisi

Di Kim H. Krisco

ROMANZO BREVE (71 pagine) - GIALLO - Sherlock Holmes su una strada tortuosa tra mondo fisico e metafisico

Il racconto vede l'ultra-razionale Sherlock Holmes su una strada tortuosa che si snoda avanti e indietro tra il mondo fisico e quello metafisico. La storia inizia con Holmes messo in difficoltà dal misterioso declino delle sue preziose api. L'epidemia fa da preludio a un viaggio verso il Continente Nero, dove a Holmes verrà chiesto di indagare su un treno fantasma africano che intrappola le anime delle persone e rende schiavi i loro corpi. Nel frattempo, su richiesta di una cara amica, Holmes e Watson si ritrovano in una seduta spiritica nella casa di campagna di Sir Arthur Conan Doyle. Nel mezzo dell'esibizione della medium, Holmes riceve l'ennesimo avvertimento su ciò che lo attende in Africa: treni che scompaiono, un esercito nella giungla, e una raccapricciante "apparizione" – lo stregone del Kongo Nkisi.

KIM H. KRISCO, autore di tre libri sull'attitudine al comando, ora segue le orme del maestro narratore Sir Arthur Conan Doyle, aggiungendo cinque nuove ed eccitanti avventure di Sherlock Holmes al canone originale. Kim sa catturare la voce e lo stile di Doyle, quando Holmes e Watson si trovano a svelare misteri a Londra e dintorni in un periodo antecedente alla prima guerra mondiale; un ambiente che, nelle parole di Holmes, "sembra aver assunto una sgradevole influenza europea." Tutte le storie di Krisco, basate su una meticolosa ricerca storica, vanno lette come mini romanzi storici. La sua attenzione al dettaglio comprende la ricerca in loco, come il suo recente viaggio ad Aviemore e sulla Ben Macdui Mountain in Scozia, per catturare al meglio l'atmosfera autentica che fa da cornice a "The Bonnie Bag of Bones" – la prima delle avventure di Holmes e Watson dopo il loro ritiro a vita privata. Kim vive nelle Montagne Rocciose del Colorado in una casetta dal tetto di paglia costruita da lui e da sua moglie Sara Rose.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 18 ott 2016
• ISBN: 9788865308967

Anteprima del libro

a cura di Luigi Pachì

Kim H. Krisco

Sherlock Holmes e il treno fantasma del Kongo Nkisi

Romanzo breve

Traduzione di Marco Piva

Prima edizione ottobre 2016

ISBN 9788865308967

© 2014 Kim H. Krisco

Titolo originale: The Kongo Nkisi Spirit Train

Traduzione: Marco Piva

Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0

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Indice

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e il treno fantasma del Kongo Nkisi

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Delos Digital e il DRM

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Il libro

Sherlock Holmes su una strada tortuosa tra mondo fisico e metafisico

Il racconto vede l'ultra-razionale Sherlock Holmes su una strada tortuosa che si snoda avanti e indietro tra il mondo fisico e quello metafisico.

La storia inizia con Holmes messo in difficoltà dal misterioso declino delle sue preziose api. L’epidemia fa da preludio a un viaggio verso il Continente Nero, dove a Holmes verrà chiesto di indagare su un treno fantasma africano che intrappola le anime delle persone e rende schiavi i loro corpi.

Nel frattempo, su richiesta di una cara amica, Holmes e Watson si ritrovano in una seduta spiritica nella casa di campagna di Sir Arthur Conan Doyle. Nel mezzo dell’esibizione della medium, Holmes riceve l'ennesimo avvertimento su ciò che lo attende in Africa: treni che scompaiono, un esercito nella giungla, e una raccapricciante apparizione – lo stregone del Kongo Nkisi.

L'autore

Kim H. Krisco, autore di tre libri sull’attitudine al comando, ora segue le orme del maestro narratore Sir Arthur Conan Doyle, aggiungendo cinque nuove ed eccitanti avventure di Sherlock Holmes al canone originale. Kim sa catturare la voce e lo stile di Doyle, quando Holmes e Watson si trovano a svelare misteri a Londra e dintorni in un periodo antecedente alla prima guerra mondiale; un ambiente che, nelle parole di Holmes, sembra aver assunto una sgradevole influenza europea. Tutte le storie di Krisco, basate su una meticolosa ricerca storica, vanno lette come mini romanzi storici. La sua attenzione al dettaglio comprende la ricerca in loco, come il suo recente viaggio ad Aviemore e sulla Ben Macdui Mountain in Scozia, per catturare al meglio l'atmosfera autentica che fa da cornice a The Bonnie Bag of Bones – la prima delle avventure di Holmes e Watson dopo il loro ritiro a vita privata. Kim vive nelle Montagne Rocciose del Colorado in una casetta dal tetto di paglia costruita da lui e da sua moglie Sara Rose.

Dello stesso autore

Kim H. Krisco, Sherlock Holmes e la maledizione della piuma nera Sherlockiana ISBN: 9788865305621 Kim H. Krisco, Sherlock Holmes e il mistero del mucchio d’ossa Sherlockiana ISBN: 9788865306581 Kim H. Krisco, Sherlock Holmes e la cura che uccide Sherlockiana ISBN: 9788865307441 Kim H. Krisco, Sherlock Holmes e il maestro dei misteri Sherlockiana ISBN: 9788865308707

Capitolo 1

– Il nostro futuro può essere del tutto diverso dal nostro passato, ma ne è sempre una diretta conseguenza – Sherlock Holmes mi disse queste parole mentre era intento a sezionare un’ape sulla scrivania.

Penso si trattasse della sua maniera di dirmi che, pur avendo finito per accettare la morte di Irene Adler, era consapevole che, in una maniera o nell’altra, la donna avrebbe continuato a influenzare la sua vita.

* * *

Dopo il processo, la condanna e la messa a morte di Malastier, Holmes fece ritorno al suo rifugio sulla costa meridionale. L’avevo accompagnato, pensando che la mia presenza gli avrebbe fatto piacere e che l’atmosfera bucolica mi avrebbe consentito di concentrarmi sulla scrittura, che avevo di recente trascurato: lo Strand aspettava un’altra puntata nella serie delle mie storie sulla mitologia britannica entro la fine del mese.

Giunti al cottage del mio amico, il primo pensiero di Holmes fu per le sue api, quasi sentisse che c’era qualcosa che non andava. Prima ancora di entrare in casa, si precipitò nel cortile posteriore dove teneva le arnie.

Intorno a essi, giacevano a terra centinaia di api. Molte erano morte, ma alcune decine si contorcevano come minuscoli giocattoli a molla; vive, ma non per molto.

– Cos’è successo, Holmes? – chiesi.

– Non lo so per certo. In passato c’è stata un’infestazione di acari, e naturalmente il pericolo di uno sbalzo brusco di temperatura è sempre presente, ma questo mi sembra diverso.

Il mio collega aprì l’arnia più vicina rimuovendo il rialzo melario, ovvero la cassetta che contiene i favi e il miele, per osservare la camera di allevamento sottostante. – L’arnia intera è devastata… e i fuchi… – continuò a borbottare tra sé e sé.

Raccolse con attenzione numerosi esemplari morti, e li portò in casa. Tornò con un bicchiere, nel quale mise con estrema cura alcuni tra quelli che davano ancora segni di vita.

Non avevo nulla da fare, quindi portai in casa le nostre cose e misi sul fuoco il bollitore per il tè. Mi si prospettava una lunga serata.

Holmes ignorò la tazza di tè che gli posai sulla scrivania. Il suo profilo si stagliava nella luce della lampada da tavolo mentre osservava qualcosa attraverso il microscopio.

– Guardi, Watson – disse, facendomi cenno di guardare a mia volta. – Osservi quella strana contusione sul capo dell’ape.

Guardai, attraverso la lente, la testa pelosa dell’insetto con i suoi enormi occhi neri. Holmes mi spiegò: – Tra il capo e il torace, davanti alle ali.

– Intende dire quel taglio marrone rossiccio?

– Qualcosa ha attaccato quest’ape, ma cosa?

Rimosse l’insetto dal vetrino, posandolo sulla scrivania. Mise una mano nel bicchiere per raccogliere uno dei fuchi ancora vivi, ma si arrestò improvvisamente.

– Le api sono morte, Watson; sono tutte morte. Molto curioso.

Il dono che Holmes aveva di dare poca importanza a qualunque cosa non fece che accentuare il nervosismo che mi coglieva nelle situazioni più terribili. Se si voleva credere in simili cose, quelle api morte sembravano un presagio terribile.

Capitolo 2

Un periodo migliore iniziò per me di fronte a un foglio bianco. Mentre Holmes continuava a darsi da fare con le sue autopsie alle api, iniziai a scrivere la storia della Sirena di Zennor.

A quanto pare, due settimane prima, alcuni pescatori della Cornovaglia avevano udito un canto ipnotico sollevarsi dalle onde mentre si recavano al largo, prima dell’alba, per una giornata di lavoro. Tale racconto aveva riportato in voga un mito vecchio di oltre seicento anni, che raccontava di una sirena che avrebbe trasformato un ragazzo del posto, un tale Mathew Trewhella, in un tritone. Per me, tutto ciò fu manna dal cielo: quella storia fu riportata dal London Standard, e di conseguenza lo Strand mi suggerì di dedicare il mio prossimo articolo riguardante la mitologia britannica proprio a quella leggenda.

Quando menzionai quei fatti a Holmes, non ricevetti da lui particolari stimoli. – Scommetto che quel canto possa irretire.

Quella battuta pose fine alla conversazione. Ma la nostra giornata prese una strana piega dopo l’arrivo di un invito piuttosto particolare. Tale cambiamento giunse nella forma di un portalettere, che osservai avvicinarsi in bicicletta. Certamente la missiva che portava era diretta a noi, poiché la dimora di Holmes era alla fine della strada. Guardandolo dalla finestra, avvisai Holmes.

– Holmes, c’è posta per lei.

– Riceva lei la lettera, per favore.

Così feci. Visto che era indirizzata anche a me, la aprii lì, alla luce del sole.

Apparentemente, nel dolore, la signora Dart aveva trovato rifugio nello spiritualismo: una pratica che consideravo priva di scrupoli. Sembrava essere caduta nelle grinfie di una medium di nome Margery. Entrai in casa e decisi di