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A Mersey Killing - Una musica dal passato
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A Mersey Killing - Una musica dal passato
E-book272 pagine3 ore

A Mersey Killing - Una musica dal passato

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Info su questo ebook

Liverpool, 1999. Andy Ross and his investigation team find the remains of a human skeleton on the banks of the River Mersey.


The murder dates back more than thirty years earlier and the victim, a young local musician, was killed in a gruesome way. The story is then intertwined with that of Marie, a girl who disappeared at the time of the murder.


The investigation will make the cops take a leap into the past, into the roaring sixties, when Liverpool was rocking to the rhythm of rock and beginning to free itself from social, political and religious oppression.

LinguaItaliano
Data di uscita21 mar 2022
A Mersey Killing - Una musica dal passato

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    Anteprima del libro

    A Mersey Killing - Una musica dal passato - Brian L. Porter

    1

    OPENING BAR

    Il Cavern Club nella primavera del 1961 era, per usare un'espressione in voga all'epoca, molto rock. Una rumorosa folla di adolescenti ballava, urlava e consumava il tipico pranzo del Cavern: panini e bibite (il locale non aveva la licenza per i liquori), oppure un po' di tè o caffè. Rory Storm & The Hurricanes, un gruppo molto famoso in quel periodo, aveva appena finito la sua esibizione e il club affollato, allestito in un vecchio magazzino riconvertito, era pieno degli applausi e dell'entusiasmo dei ragazzi quasi in delirio. Il batterista della band, un certo Ringo Starr, avrebbe conosciuto più avanti la fama internazionale come membro dei Beatles, ma i giorni in cui avrebbero spopolato sulla scena musicale appartenevano ancora al futuro. Per ora, sorrideva a tutto spiano all'applauso, come facevano gli altri membri del gruppo, e si godeva l'ovazione entusiasta del giovane pubblico. Come i Beatles, anche Rory Storm & The Hurricanes furono scritturati dall'icona dell'imprenditoria musicale, dell'epoca, Brian Epstein, ma senza sfortunatamente raggiungere la fama dei Beatles. Per ora, si accontentavano di essere uno dei gruppi più famosi della crescente scena musicale locale. All'epoca, il Cavern Club lasciava suonare la beat music e il rock 'n' roll solo durante le sessioni di pranzo. Il locale era essenzialmente uno skiffle club ed era permesso deviare dalla norma solo con un po' di jazz. Ma questo sarebbe cambiato molto presto grazie alle nuove sonorità che gli anni Sessanta stavano portando nelle strade del grande porto di mare.

    Muovendo le braccia e le mani verso il basso, in una richiesta di silenzio alla folla di ragazzi, Rory Storm sorrise e parlò a voce abbastanza alta da essere sentito al di sopra del baccano della folla.

    "Grazie a tutti. Siamo contenti che vi siamo piaciuti. Noi abbiamo finito, ma sono sicuro che amerete il prossimo gruppo che salirà sul questo palco per voi. È la loro prima volta al Cavern, quindi date un bel benvenuto nello stile del Cavern ai Brendan Kane and the Planets!"

    La folla urlò e si mise a battere le mani. Rory si voltò verso sinistra e fece un cenno alla band in attesa di fare il loro ingresso.

    Forza, Brendan, ragazzi, urlò Rory e i debuttanti corsero letteralmente sul palco, generando altre urla della massa di ragazzini impazienti, sempre entusiasti di sentire i nuovi gruppi che comparivano sulla scena musicale locale. Contando lo stesso Brendan, voce e chitarra ritmica, sullo stretto palco del Cavern salirono il primo chitarrista Mickey Doyle, il batterista Phil Oxley e il fratello più giovane di Mickey, Ronnie, al basso. Senza fare preamboli, il gruppo si lanciò nel primo dei due pezzi che avrebbero eseguito quel giorno: il loro arrangiamento del classico di Chuck Berry, Roll Over Beethoven. Dopo appena qualche secondo dall'inizio, il club si stava già dondolando sulla musica del nuovo gruppo e la voce di Brendan Kane, potente e profonda, aveva catturato il pubblico.

    Uao, quello sì che sa cantare! Grandi! e altri superlativi del genere iniziarono a essere scambiati fra i giovani presenti, il cui orecchio esigente si era ormai allenato a riconoscere i gruppi con le qualità melodiche giuste per emergere in una scena musicale sempre più affollata. Mentre le note dell'ultima canzone chiudevano la loro esibizione, il pubblico esplose spontaneamente in un coro di applausi, fischi e grida di entusiasmo. Brendan guardò speranzoso verso il lato del palco, dove il DJ resident, che sapeva riconoscere una cosa buona quando la vedeva (e la sentiva), sollevò il pollice, a segnalare che il gruppo poteva suonare un altro pezzo, il doppio di quello che si aspettavano per quel giorno.

    Brendan bisbigliò "Coming Home" ai membri del gruppo e le dita di Mickey Doyle iniziarono a intonare la melodia di apertura della canzone scritta da lui e Brendan. Il pezzo aveva un bel ritmo pieno e un'accattivante giro chitarra, così il rischio che i ragazzi avevano corso suonando un loro pezzo anziché una delle solite cover svanì non appena il pubblico iniziò a battere i piedi e a saltellare.

    Siete stati davvero bravi, disse il DJ, appena i ragazzi scesero dal palco sotto una pioggia di applausi. Avete un bel sound. Vorrei che tornaste presto.

    Sarebbe fantastico, rispose Brendan, con un sorriso raggiante stampato in faccia. Quanto presto?

    Che ne dite la prossima settimana?

    Beh, martedì suoniamo all'Iron Door.

    Vi va bene giovedì a pranzo?

    Brendan consultò rapidamente con lo sguardo gli altri membri del gruppo. Sapeva che avrebbero dovuto organizzarsi col lavoro o non andarci proprio se volevano rispettare l'ingaggio, ma tutti annuirono senza esitazioni.

    Ok, ci saremo, rispose.

    Dopo aver fumato un paio di sigarette e bevuto qualcosa, Brendan e i The Planets si avviarono verso l'uscita, fra le manifestazioni di entusiasmo e i complimenti di alcuni ragazzi che avevano evidentemente apprezzato molto l'esibizione. Forse, pensò Brendan mentre il gruppo caricava gli strumenti sul vecchio furgone Bedford del padre di Phil Oxley, dobbiamo solo trovare il posto giusto per sfondare.

    Phil guidava con attenzione per non danneggiare la sua preziosa batteria e gli altri strumenti e, uno a uno, lasciò i membri del gruppo a casa loro o, nel caso di Brendan, davanti alla libreria dove lavorava. Al signor Mason, il proprietario del negozio, non dispiaceva dare permessi a Brendan per suonare ai concerti, inoltre era un uomo lungimirante e aveva notato che molti giovani che conoscevano Brendan avevano iniziato a venire con regolarità al negozio. Così, lui l'aveva astutamente rifornito con un'ampia gamma di prodotti, riviste e fumetti americani e ora quel nuovo tipo di clientela garantiva un giro d'affari ormai costante. Forse, pensava, dovrei iniziare a vendere anche dischi.

    Il signor Mason accolse allegramente Brendan al lavoro e col passare della giornata il ragazzo si lasciò andare a sogni a occhi aperti di fama e celebrità.

    2

    LIVERPOOL, 1999

    Clarissa Drake era in piedi e guardava a una decina di metri più in basso, ai piedi del vecchio molo in secca. Voltandosi verso il giovane uomo al suo fianco parlò piano, rabbrividendo nella foschia dell'alba che dal fiume Mersey saliva piano avvolgendo il paesaggio.

    Sai, Derek, guardandolo, sembra felice di vederci.

    Prima che l'uomo potesse rispondere, una profonda voce dietro di loro li fece leggermente sobbalzare.

    Allora, Izzie, lo sai cosa penso del tuo senso dell'umorismo.

    Il sergente Clarissa Izzie Drake si voltò e si trovò faccia a faccia col suo capo, l'ispettore Andy Ross. L'agente investigativo Derek McLennan era in piedi vicino a lei e si sforzava di rendersi piccolo e insignificante per sottrarsi allo sguardo del suo superiore. Tuttavia, l'ispettore Ross tratteneva un impercettibile sorriso mentre guardava con severità il suo sergente.

    Mi scusi, signore, ma sa quanto mi faccia effetto vedere certe cose. Volevo solo alleggerire un po' la situazione.

    L'ispettore, alto e scuro di pelle, fece un passo avanti e guardò il motivo che li aveva condotti lì. Il teschio, con quella smorfia che aveva notato Izzie, sembrava davvero felice di essere stato liberato dalla sua lunga carcerazione in quel fango appiccicoso che solo ora aveva deciso di rivelare il suo macabro segreto. Ross pensò che quello scheletro dovesse essere lì da parecchio tempo, visto che il pontile era in disuso da molti anni e solo ora, con il piano di rinnovamento urbanistico, la massa di fango e detriti che si era accumulata nel tempo era stata spostata. Il ritrovamento dei resti umani aveva bloccato immediatamente i lavori.

    Si voltò verso il sergente e il giovane agente investigativo, che rimase inchiodato di fianco a Clarissa.

    Va bene, diamoci una mossa. Izzie, non fare supposizioni sul sesso finché il medico legale non avrà esaminato i resti, d'accordo?

    Izzie annuì.

    Agente? disse Ross, guardando in faccia il giovane poliziotto.

    Signore?

    Non ho intenzione di staccarti la testa a morsi solo perché eri vicino al sergente mentre faceva commenti stupidi, quindi non startene lì con l'aria di uno che verrà rispedito a dirigere il traffico o dato in pasto al Sovraintendente, va bene?

    Sì, signore, va bene,. Cioè, grazie, signore.

    Da quanto sei nella squadra investigativa?

    Sei mesi, signore.

    Hai molto da imparare, ragazzo. Adesso mettetevi al lavoro.

    Certo, signore, rispose McLennan, seguendo Izzie che aveva iniziato a scendere la scaletta arrugginita che conduceva al letto in secca del fiume sottostante.

    Ross seguì velocemente i due e poco dopo si ritrovarono a osservare in silenzio i resti dello scheletro appena rinvenuto che giaceva incastrato nella terra indurita, un tempo letto florido dell'attività del porto.

    I detective fecero attenzione a non avvicinarsi troppo ai resti per non alterare la scena del ritrovamento. Dovevano prima aspettare che il medico legale esaminasse il luogo.

    Qualcuno sa chi è il medico legale di turno? chiese Ross a nessuno in particolare.

    Izzie Drake fornì la risposta.

    Uno dei paramedici ha detto che c'è Fat Willy, signore.

    Ross brontolò. Il soprannome che Drake aveva usato si riferiva al dottor William Nugent, il brillante ma terribilmente grasso medico legale della polizia, un esperto di patologia forense, i cui problemi di peso avevano dato ai membri della Polizia di Merseyside il pretesto per prendersi gioco di lui, ovviamente alle sue spalle. Il duro accento scozzese del dottore contrastava col predominante accento di Liverpool degli altri poliziotti che, a volte, facevano fatica a capire le parole del medico, mentre lui sembrava non avere difficoltà con l'accento di Liverpool, avendo vissuto in città da più anni di quanti chiunque potesse ricordare. Nugent era anche parecchio puntiglioso quando si trattava di procedure e Ross sapeva che avrebbe fatto bene a badare dove metteva i piedi e a non alterare la scena prima del suo arrivo, se non voleva incorrere nelle ire del buon dottore. Ross allargò le braccia a indicare un'invisibile barriera.

    "Ok, ragazzi, nessuno si avvicini finché non arriva il medico legale. Ora ditemi cosa vedete. Tu per prima, sergente.

    Izzie Drake scrutò i resti dello scheletro e si prese qualche istante per raccogliere le idee. Il teschio e la parte superiore del corpo erano quasi del tutto visibili, ma la zona addominale era ancora coperta da uno spesso strato di fango e limo, la parte bassa delle gambe e dei piedi, invece, erano già esposti alla gelida aria del mattino.

    Beh, signore, direi che il corpo è lì da parecchio tempo. Guardando il muro del molo sopra di noi, si vede che il fango e il limo avevano raggiunto i tre metri di altezza prima che gli operai cominciassero i lavori di bonifica.

    Ross guardò in alto e annuì al suo sergente, intanto prese nota dell'insegna sbiadita su di un vecchio magazzino di mattoni che diceva: 'Cole & Sons, Importers'. Molte delle lettere erano cancellate e quasi illeggibili. Appuntò mentalmente di verificare da quando il magazzino fosse vuoto e se la Cole & Sons fosse stata l'ultima azienda ad aver usato la struttura. Izzie continuò.

    Chiunque fosse la vittima, devono essere passati molti anni da quando è stata sepolta lì, considerano la profondità a cui è arrivata.

    Sono d'accordo, disse Ross. Va' avanti, che altro vedi?

    Scommetto che si tratta di una morte sospetta. È strano che uno muoia così e nessuno ne sappia niente. Forse qualcuno ne ha denunciato la scomparsa.

    Intervenne McLennan.

    A meno che la vittima non abbia avuto un attacco cardiaco e sia caduta in acqua. Nessuno ha visto niente e il cadavere non è mai stato ritrovato.

    Bene, agente McLennan, disse Ross. L'ipotesi è buona. Ci toccherà setacciare l'intero archivio delle persone scomparse non appena il medico ci dirà da quanto tempo i resti si trovano qui. C'è dell'altro, Izzie?

    Per ora no, signore. Credo sia meglio aspettare i risultati del medico prima di formulare teorie personali.

    Nemmeno a farlo apposta, una gigantesca ombra e poi un'ampia figura si sporsero dal pontile sopra alle loro teste seguite dalla poderosa voce del dottor Nugent.

    Allora, ispettore Ross, ha qualcosa di interessante per me questa mattina? Quell'accento scozzese era inconfondibile per quelli che lavoravano con lui.

    Buongiorno, dottore. Sì. Siamo qui da un po', ma prima di avvicinarci alla scena del ritrovamento abbiamo voluto attendere la sua opinione professionale.

    "Aye, beh, è bello vedere che ogni tanto imparate qualcosa. Quindi nessuno si è avvicinato ai resti?"

    No, nessuno ha alterato l'area intorno alla vittima.

    "Aye, allora farò meglio a venire giù, eh? Francis, forza, porta la macchina fotografica."

    Come per magia, la minuta figura di Frances Lees, l'assistente del patologo, apparve al suo fianco. Prima di scendere si fermò a guardare quella desolante scena di morte.

    Cosa diavolo stai aspettando? Scendi da quella scala a aspettami là sotto. E sarà meglio che mi acchiappi al volo se scivolo su uno di quei pioli arrugginiti.

    I detective si guardarono l'un l'altro con un sogghigno. L'immagine della mole di Nugent che cadeva dalla scala sul povero Lees alleggerì un po' l'umore in quel mattino lugubre.

    Lees scese velocemente e si mise quasi sull'attenti, con la macchina fotografica appesa al braccio. Intanto, Nugent faceva scendere la sua ponderosa mole lungo la scala arrugginita e arrivava sano e salvo sul fondo meno di un minuto dopo il suo assistente. Ross non poté fare a meno di ammirare la grazia con cui il patologo, nonostante il peso, aveva disceso quella scala.

    Vediamo un po' cosa abbiamo qui, eh? disse Nugent, iniziando a esaminare la scena col suo assistente. Il flash della macchina fotografica scattava incessantemente mentre Lees fotografa i resti parzialmente scoperti da ogni possibile angolazione. Ross, anche se conosceva fin troppo bene le procedure, non poté trattenere una domanda.

    Vede niente di utile, dottore?

    Shhh, lo zittì Nugent.

    Pensa che il cadavere inizierà a parlare? sussurrò piano McLennan a Izzie.

    Ti ho sentito, giovanotto, scattò Nugent. Vorrei poter lavorare in pace, se non vi dispiace.

    Certo, dottore, mi scusi, disse McLennan, arrossendo visibilmente.

    "Aye. Comunque, per rispondere alla sua domanda, ispettore Ross, credo di avere qualcosa per lei."

    Di già, dottore?

    "Aye, di già, ma non ci voleva un genio per capirlo. Secondo la mia modesta opinione avete fra le mani un omicidio."

    Ross e Izzie Drake si scambiarono un'occhiata d'intesa. Entrambi avevano istintivamente capito che quello sarebbe stato un caso difficile da risolvere.

    Come fa a dirlo così presto? chiese l'ispettore al patologo.

    Perché non credo che questo buco nel cranio se lo sia fatto da solo.

    Nugent fece avvicinare l'ispettore e gli indicò un punto sulla parte posteriore del cranio che aveva appena ripulito dal fango. Era un buco più ampio del foro di un proiettile e poteva essere stato causato da un trauma violento.

    Non potrebbe esserselo procurato in modo accidentale?

    In altre circostanze sì, ispettore Ross, ma non in questo caso, temo.

    Perché ne è così sicuro? chiese il poliziotto.

    Nugent indicò un punto a circa trenta centimetri a destra del teschio. Ross vide che il medico nel corso del suo esame aveva svelato l'inequivocabile profilo di un martello.

    Ci scommetto uno stipendio intero che quel martello è l'arma del delitto, ispettore, disse Nugent. Ci sono delle macchie sulla testa del martello e potrebbe essere sangue. Inoltre, forma e misura combaciano con la ferita alla testa di questo poveraccio. Potrò essere più preciso non appena faremo analizzare i resti in laboratorio. Ma sono abbastanza certo che si tratti di omicidio. Difficilmente ci saranno impronte digitali dopo tutto questo tempo, direi che il corpo si trova qui da anni.

    Sa dirci il sesso? chiese Izzie Drake.

    Per ora no, sergente, ma a giudicare dai piedi, potrebbe trattarsi di un maschio, rispose Nugent. Ispettore, non vorrei spostare i resti dal fango che li circonda. Può organizzare una squadra che venga qui a estrarre l'intero lotto di terra intorno al cadavere per portarlo al laboratorio? Lì potrò eseguire un'esame più approfondito e vi darò tutte le informazioni che riuscirò a trovare.

    Ross brontolò dentro di sé. Sarebbe stato un lavoro enorme rimuovere i resti con tutta la terra e il fango attorno senza alterare né distruggere lo scheletro. Però, una volta rimossi i resti, lui e la sua squadra avrebbero potuto setacciare l'area alla ricerca di qualunque elemento potesse condurli a identificare la vittima e la dinamica del crimine. Quello poteva essere il luogo dell'omicidio e ciò avrebbe facilitato il loro lavoro: non avrebbero dovuto setacciare le rive del fiume in entrambe le direzioni.

    Ci penso io, dottore. Per favore, appena avrà i resti in laboratorio...

    Sì, ispettore. Le farò avere i risultati il prima possibile.

    Sì, grazie, dottore. Lo so che non sarà facile trovare la soluzione di questo caso, ma se riusciremo a scoprire chi è la vittima e quando è avvenuto l'omicidio, forse riusciremo anche ad assicurare l'assassino alla giustizia.

    Le auguro buona fortuna, ispettore, davvero, disse Nugent mentre si alzava e chiamava Lees. Poi i due risalirono la scala e se ne andarono.

    Domande, agente? chiese Ross a McLennan.

    In realtà, sì, signore.

    Ok, spara.

    Beh, signore, il pontile o il molo, o qualunque sia il termine esatto, un tempo era collegato al fiume Mersey da quel canale, giusto?

    McLennan indicò lo stretto canale di fronte a loro lungo il quale le navi attraccavano al molo, scaricavano il carico per poi fare ritorno alla foce del Mersey.

    Giusto, disse Ross. Qual è la domanda?

    Non capisco una cosa: come hanno fatto a bloccare l'intero corso del fiume e a prosciugare il molo e il canale?

    Bella domanda, McLennan e mi fa piacere vedere che ci hai pensato. Non sono un ingegnere, ma credo che abbiano portato dei grandi pilastri di metallo nel letto del fiume e abbiano eretto una sorta di diga temporanea, poi avranno utilizzato delle gigantesche pompe per prosciugare l'acqua sui lati. Una volta in secca, hanno costruito la nuova riva rinforzata che si vede alla fine del canale e hanno reindirizzato il corso del Mersey. Devono aver ripetuto l'operazione più volte durante il ripristino dell'area del molo perché so che c'erano moltissimi scarichi e canali da chiudere prima che gli operai potessero iniziare i lavori della così detta riqualificazione del vecchio molo.

    Giusto, signore, ha ragione. Mi stavo solo chiedendo se i lavori sul canale abbiano avuto un ruolo nella morte della vittima.

    L'idea è buona, agente, ma potrebbe essere successo quando il molo era ancora operativo o subito dopo la sua chiusura, per quanto ne sappiamo. Ma continuerò a pensarci, va bene? È questo che fa un buon detective: pensare un sacco. All'inizio sono solo piccole intuizioni ma, prima o poi, possono portare a qualcosa di importante. Dobbiamo anche capire se il corpo è stato trasportato qui dalla corrente oppure no. Il vero luogo dell'omicidio potrebbe essere ovunque, in pratica.

    McLennan sorrise, era contento che l'ispettore gli avesse dato ascolto.

    Ross prese il cellulare e passò i cinque minuti seguenti a organizzare la squadra speciale di recupero che sarebbe intervenuta per rimuovere i resti e la terra circostante. Finché i resti non venivano rimossi non c'era molto altro che potessero fare. Poi avrebbero potuto esaminare con attenzione l'area circostante.

    Ross sapeva che avrebbe dovuto chiamare qualche agente in divisa di rinforzo e avvertire il suo superiore, il sovrintendente Harry Porteous, che non sarebbe stato contento di emanare un'ordine straordinario per quel caso. All'apparenza, sembrava offrire poche possibilità di essere risolto rapidamente.

    E beh, disse Izzie mentre lei e Ross osservando i resti.

    E beh, sergente, rispose Ross, pensieroso. E beh, davvero.

    3

    LIVERPOOL,

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