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Hurricane
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E-book42 pagine29 minuti

Hurricane

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Narrativa - racconto lungo (25 pagine) - Una storia ispirata alla canzone Hurricane, di Bob Dylan. E un omaggio a Rubin “Hurricane” Carter, la cui vicenda umana è un simbolo. E un insegnamento.


Jamie Mayers sta scontando otto anni per rapina e aggressione a un poliziotto. Arriva nella Prigione di Stato di Trenton coi ferri ai polsi e alle caviglie, e con la sua gioventù fratturata dallo stesso odio che gli tiene alta la testa e fermo lo sguardo. Quando stava al minorile, e aspettava di sapere dove sarebbe stato trasferito, sperava di non finirci a Trenton, il carcere più duro del New Jersey. E adesso si ritrova a varcare proprio quei cancelli. Con tanta visibile rabbia. E tanta celata paura.

Gli viene assegnata una cella che per molti ha un valore particolare: è stata la cella che Rubin “Hurricane” Carter occupava nel 1985, l’anno in cui venne liberato, dopo ben due decenni passati in galera. Condannato a scontare tre ergastoli, ma innocente. Con la colpa del colore della pelle, però. Carter era stato un campione di boxe, prima dell’ingiusta pena. A sua difesa, nel 1976 Bob Dylan aveva composto e cantato il brano “Hurricane”.

Ma Jamie è giovane, non conosce Bob Dylan.

Ed è bianco, non conosce Rubin Carter.

Caratteristiche che, associate al fatto che il ragazzo sprizza ira, a tratti boria, non possono che infastidire il veterano Brian, un ergastolano sessantenne.

La ricorrenza della liberazione di Rubin Carter si trasformerà nell’occasione per provare a cambiare qualcosa.


Maria Teresa Casella è autrice di romanzi storici e di noir. Prima di dedicarsi alla narrativa a tempo pieno è stata giornalista e copywriter e ha curato l'ufficio stampa di aziende multinazionali. Dal 1995 scrive romance storici firmandosi Theresa Melville, lo pseudonimo caratteristico delle sue pubblicazioni nelle collane da edicola Mondadori. Con il suo vero nome firma romanzi e racconti noir a partire dal 2010, quando il racconto "Progetti per il futuro" esce nell’antologia Eros&Thanatos, Supergiallo Mondadori. Ha pubblicato romanzi e racconti con Mondadori, Curcio, Carocci, EmmaBooks, MilanoNeraEbook, Fanucci Leggereditore, Oltre Edizioni e Delos.

LinguaItaliano
Data di uscita19 apr 2022
ISBN9788825420173
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    Anteprima del libro

    Hurricane - Maria Teresa Casella

    1

    Jamie Mayers arrivò nella Prigione di Stato di Trenton coi ferri ai polsi e alle caviglie, coi suoi vent’anni fratturati dallo stesso odio che gli teneva alta la testa e fermo lo sguardo.

    Quando stava al minorile, e aspettava di sapere dove sarebbe stato trasferito, sperava di non finire a Trenton, nel carcere più duro del New Jersey. Adesso varcava quei cancelli, e tanta era la rabbia, tanta la paura.

    All’ingresso subì in silenzio la prassi dei controlli. Eseguì come un automa gli ordini per essere ispezionato in ogni dove, offrendo il corpo scarno agli occhi e alle mani delle guardie. Ben conosceva lo schiocco dei guanti di lattice che venivano infilati. Spogliati lentamente, tira su la bocca, fa vedere la lingua, apri le braccia, i palmi delle mani, girati, alza il piede destro, il sinistro, chinati, allarga. Dopo la doccia mise scarpe di tela, casacca e pantaloni blu, e fece la fila per essere rasato.

    Lo scortarono nel braccio sinistro 2.

    A quell’ora, nel primo pomeriggio, le porte delle celle erano aperte. Molti detenuti si trovavano nella zona ricreativa al piano terra, altri sulle passerelle dei piani superiori o stravaccati sulle brande; saranno stati un centinaio, il chiasso era assordante. Jamie evitava di incrociare i loro sguardi mentre saliva scortato dalle guardie al primo piano.

    Arrivarono alla cella 194: tre metri per due tra pareti annerite e sbarre di acciaio.

    Sulla soglia, un attimo prima di entrare, il ragazzo s’impuntò per un’esitazione che l’agente Wilson registrò immediatamente.

    Wilson era preparato; faceva quel mestiere da trent’anni. Quando colse lo sgomento nell’espressione irrigidita del detenuto Mayers, gli serrò la spalla con la mano per fargli fare il primo passo dentro.

    – Avanti, ragazzo – disse in tono piatto.

    E Jamie entrò, portando tra le braccia un lenzuolo, una coperta e un sacchetto con le sue poche cose. Guardò la finestrella incassata nel muro troppo in alto. Non ebbe bisogno di girarsi per vedere a destra il monoblocco in acciaio di lavabo e water, a sinistra la branda e una mensola fissata alla parete. Un solo colpo d’occhio bastava a cogliere

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