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Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX
Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX
Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX
E-book302 pagine4 ore

Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX

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Info su questo ebook

La felicità è ricercata da tutti gli individui, ed alcuni esemplari di Costituzione di determinati Stati o federazioni di Stati (come, ad esempio, la Costituzione degli U. S.A.), invitano i cittadini a ricercare la felicità. Tale statuizione è determinata dalla convinzione secondo cui gli individui che ricerchino la felicità, la ricerchino nella realizzazione del proprio benessere personale (o, al massimo, della propria famiglia o dei propri discendenti) e non nella realizzazione della “felicità sociale”, la quale è in contraddizione con la sussistenza della realtà strutturale basata sulla statualità, sebbene alcuni filosofi, come Ludovico Antonio Muratori, abbiano ritenuto che il buon governo possa realizzare la felicità sociale. In realtà, la felicità autentica è realizzabile solo ove sia possibile progettare, e realizzare, un modello di organizzazione sociale: ove la socialità naturale degli individui non sia in conflitto con l’essenza della società in cui vivano gli individui. Si tratta di un conflitto evidenziato, da quasi tre millenni, da parte dei pensatori, i quali hanno definito tale conflitto: il “problema sociale” per antonomasia.
Per raggiungere la felicità sociale è necessario che tutti gli individui che siano insoddisfatti della realtà storica in cui vivono ed intendano perseguire il raggiungimento della felicità, piuttosto che continuare a sognare l’arricchimento personale e/o l’acquisizione del potere o della gloria, si attivino per contribuire a progettare un nuovo modello di società, che possa soddisfare i loro bisogni, desideri e finalità più autentici, poiché solo i singoli individui possono conoscere i propri bisogni ed attivarsi per ricercare il modo migliore per soddisfarli. L’ideale di una tipologia di organizzazione della società coerente con i bisogni e le finalità umane è assai antica, ma, fino ad ora, sempre frustrata, sebbene l’ideale sia ancora vivo nello spirito di milioni di persone: Così, ad esempio, alcuni Padri della Chiesa, come S. Agostino, hanno teorizzato la possibilità dell’esistenza, un giorno, della “Città di Dio”, così i “socialisti” ed i “comunisti”, moltiplicatisi nel XIX – XX secolo ed ancora diffusi nel mondo, specie tra gli intellettuali, coltivano l’ideale di un modello di società che realizzi la giustizia sociale, l’uguaglianza e la libertà. Se fino ad oggi questi ideali si sono dimostrati utopistici, ciò è dovuto alla non sufficiente conoscenza della essenza della natura umana e della società effettivamente in atto. Riteniamo che il progetto della società SOCIALITARIA possa rendere concreti questi ideali di tipo escatologico o finalistico, essendosi raggiunto un livello di conoscenza umana e sociale sufficientemente elevato e di validità scientifica, comprovabile.
Viene in mente il detto di un grande saggio: “l’impossibile è una cosa ritenuta tale da tutti e rimane tale, finché un cretino non dimostri che tale non è”. Poiché la condizione umana è tale da rendere inevitabile una fede irrazionale, non occorre, necessariamente, essere qualificati come “cretini” se si coltiva la fede nella superabilità dell’attuale livello di civilizzazione, ove l’umanità acquisisse gli strumenti che possano consentire il raggiungimento di un livello più elevato di civilizzazione. Ovviamente, l’umanità è composta anche da “cretini”, ed il “cretinismo” è la condizione psicologica maggiormente diffusa. Non è affatto escluso che io sia affetto da una dose consistente di “cretinismo”, assunzione, questa, che non mi sento affatto di contestare. Naturalmente, non è detto che io mi ritenga essere quel “cretino” di cui parlava il saggio, ed è possibile che occorra aspettare che molti altri “cretini” calchino il suolo terrestre, prima che l’impossibile per antonomasia divenga possibile e si passi dal regno dell’inevitabilità al regno della desiderabilità. Certamente, ritengo che questo oggetto di fede sia preferibile, di gran lunga, a qualunque altro, e sia, anzi, l’unico per cui valga la pena d

LinguaItaliano
Data di uscita4 lug 2022
ISBN9781005928292
Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX
Autore

Giano Rocca

Giano Rocca was born in a small village in the Langhe, called Roccaverano, from parents of humble origins. After completing his primary school studies, he moved to Turin, where he attended secondary school and the University, enrolling in the Faculty of Letters and Philosophy. He was a pupil of the political philosopher Norberto Bobbio. He attended school institutions supporting himself with his work, employed by the large local industry, then called "FIAT". His interests can be summarized in the study of "social" and "human" sciences, although he soon realized that knowledge in these sectors had not yet reached the episteme of science. He was primarily determined to carry out an analysis of history capable of compensating for the gaps and contradictions of current conceptions and, in particular, of Marxist analysis, whose alleged "scientific essence" has been falsified by the anti-communist revolutions that have occurred in the Soviet Union and in the countries of realized Socialism, especially in Eastern Europe. The published books aim to provide an overall view of the human condition, with particular attention to the historical reality of societies based on statehood, analyzing them in their structural complexity and their historical dynamics, to identify the possible outcome of human evolution itself. He developed the concept of degrees of civilizing, identifying the fifth level of civilizing in the "closed societies", or feudal ones, while in the "open societies", or mercantile ones, he identified the sixth level of civilizing. The sixth level of civilizing, however, appears neither irreversible, nor automatically a harbinger of further progress, which progress can only come from a metamorphosis, or palingenesis, of the human condition, which undermines the very presuppositions of organic-stratified societies, of to which the societies based on statehood, as a whole, are but the most advanced examples. To accomplish this palingenesis, neither the "class struggle" nor the social and political revolutions are suitable. It is necessary to rethink, in depth, the causes of the formation of the historical structural reality and, once the remedies have been identified, apply them to individuals and their inter-personal relationships, a premise for overcoming the conflict between individuality and sociality, defined by philosophers as the great "social problem". It is necessary to lay the foundations for the planning and creation of a sociality consistent with the most authentic nature of individuals, enhancing, and not sacrificing, their individualization. This is achieved by creating nuclei of a new type of society, which is able to fully satisfy the basic needs of individuals and their need for progress of the level of civilizing. This new type of company can be defined: SOCIETY SOCIALITARIAN.

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    Anteprima del libro

    Felicità Apparente e Felicità Effettiva - Giano Rocca

    Felicità Apparente

    oppure

    Felicità Effettiva

    Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana

    Volume IX

    GIANO ROCCA

    Copyright © 2022 Tutti i diritti riservati.

    La tua postulazione della società SOCIALITARIA sarà probabilmente abusata, o usata in modo improprio, ad un certo punto, nello stesso modo in cui abusiamo delle concezioni popolari di, per citare solo alcuni esempi, della democrazia, della cultura (per esempio: la cultura pop) e (nella mia mente) la comunità (come: dalla comunità dei quartieri, alla comunità gay, alla comunità ispanica e così via). Se potessi scegliere tra solo capitalismo o socialismo, sceglierei il socialismo, probabilmente più simile alla socialdemocrazia, come spiegato da Thomas Piketty. Ma in fondo sono sospettoso di tutte le forme di potere centralizzato, siano esse nelle mani del governo o delle corporazioni. Gravito tra le forme di Anarchismo e di Democrazia Cooperativa. Ad ogni modo, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri. Apparentemente molto lavoro supporta la tua prospettiva e sono felice che tu sia stato disposto a condividerlo.

    Harry DeRienzo

    «Riprenderò i concetti del professor Giano Rocca, forse perché le sue opinioni si avvicinano alle mie, ed è più facile rispondere. Prof. Rocca, sono lieto che lei creda nella 1. possibilità di una morale minima universale; e 2 che tale moralità possa essere spontanea in quanto appartiene alla nostra essenza.

    La sua idea che l'immoralità sia causata dalle civiltà storicamente sviluppate non ha ricevuto sufficiente attenzione da parte mia, anche se in alcuni punti ho riconosciuto come la moralità individuale contenga regole e restrizioni che minano e persino distruggono la nostra umanità".

    Tuttavia, il mio accento è stato sull'agente morale individuale e non sulla struttura sociale. In questo contesto sono totalmente contraria ai relativisti etico-culturali, così come a quegli eticisti come Toulmin che considerano il codice di una società come il criterio ultimo delle proprie regole e comportamenti morali.

    Sono d'accordo sia con il tuo obiettivo di felicità sociale o generale, sia con la tua critica alla concezione e alla pratica della rivoluzione che non cambia nulla. L'ideale di una moralità sociale basata sui bisogni uguali e sulla natura della maggior parte degli esseri umani è l'idea che ho lottato per esprimere negli ultimi anni. Tutto il meglio per la tua felicità e per i tuoi sforzi per creare gruppi di persone morali che lavorano per la felicità reciproca».

    Saral Jhingran

    "... sembra essere una causa nobile e degna, che promuove l'adesione logico/razionale.

    Giano, è l'esatto opposto di quello che dicono questi umanisti, è vero: i tuoi ideali sono ovviamente realizzabili - non hanno presentato alcuna ragione logica per cui non potrebbero essere ottenuti in un futuro profondo - stanno solo guardando il mondo attraverso la lente ristretta di 'adesso'; le persone delle caverne che vivevano migliaia di anni fa non crederebbero alla medicina e alla tecnologia ora disponibili. Se qualcosa è concepibile, a priori, allora è possibile e realizzabile".

    (Author:) PRIMUS

    Proposte molto interessanti

    Francesco Totaro

    Disponibilità ...; riconoscimento ... Dunque, atti che nascerebbero dall'interiorità, più che da una regola esterna/esteriore che vincola.

    Chi sa che ci insegni, chi è santo preghi per noi, ma chi è più prudente, ci faccia da guida. Istruzione è conoscere e persino sapere (aver acquisito un sapore, mediante lunga frequentazione col metter il naso con un pur minimo profitto sui libri) ma non è necessariamente cultura, cioè cose che stanno per esser coltivate vale a dire l’aver (acquisito?/incrementato?) prospettiva strategica, che vada oltre il miope vantaggio tattico: se studiare non è servito alla prudenza, al saper vedere avanti a sé (prudens quia prae se videt) ebbene, forse avremo ottenuto persone istruite ma sicuramente non persone di cultura".

    Luigi Poletto

    Documento interessante. Apprezzo la tua filosofia. Analisi perfetta, concordo in pieno. Ho appena adesso riletto i 12 punti che propongono valori alti pienamente sottoscrivibili.

    Giannino Ferrarini

    "Lei pensa alla civiltà umana; è un pensiero interessante.

    Il chiarimento dell'essere è l'inizio del chiarimento del cammino umano per il bene nella verità e nella libertà.

    Congratulazioni per il suo saggio".

    Abencio Gelsomino

    "Nelle strutture odierne, ovunque incentrate sul potere (culture di ordinamento eccessivamente razionalizzate), molte persone detengono posizioni in base alle quali esercitano la propria volontà sugli altri o li governano in una certa misura.

    Dal testo di Giano, la parola Metateoria sembra significare un pensiero al di là della nozione scolastica secondo cui i voleri sono essenziali sociali, ad esempio che gli umani hobbesiani sono naturalmente così depravati (egoisti, aggressivi, ecc.) da aver bisogno della supervisione di volontà superiori o centrali.

    Poiché gli esseri umani sono dotati di un senso pre - razionale di appropriatezza (estetico, sociale, morale, immaginario), che non è rispettato negli ordini odierni in gran parte centrati sul potere, sono insoddisfatti (l'esperienza di individuazione soffocata) e infelici.

    È difficile passare da un vocabolario dominante e incentrato sul potere a uno incentrato sulla vita, anche se dovrebbe essere incoraggiato".

    Wendell Bradley

    L'umanesimo è una filosofia etica basata sia sulla democrazia partecipativa che sulla responsabilità sociale. Questo è manifesto sia individualmente che collettivamente. Condurre a vite etiche di realizzazione personale con una visione di moralità socialmente dedicata al bene superiore. È una posizione di vita democratica ed etica che afferma che gli esseri umani hanno il diritto e la responsabilità di dare significato e forma alla propria vita. Rappresenta la costruzione di una società più umana attraverso una base etica ben fondata sui valori umani e altri naturali in uno spirito di ragione e di libera ricerca attraverso le capacità umane. Questi principi etici svolgono un ruolo centrale nelle relazioni umane. Empatia, compassione, libertà, solidarietà e rispetto devono essere definiti come linee guida per azioni con una chiara comprensione dell'Altro affinché la vera democrazia funzioni.

    Michele Francisconi

    Inizierei con Epicuro, che credeva che la felicità umana potesse essere basata al meglio sull'amore e sull'amicizia. In primo luogo, dobbiamo ignorare le molte distorsioni del suo insegnamento nel corso degli anni per una serie di ragioni. In secondo luogo, dobbiamo effettivamente studiare ciò che ha detto e ciò che ha tentato di realizzare in relazione alla realtà oggettiva di oggi, qualcosa che i suoi seguaci contemporanei tentano di fare in una conferenza annuale sul sito del suo giardino fuori Atene. Quindi dobbiamo studiare gli attuali sforzi mondiali per raggiungere i suoi obiettivi nelle comunità su piccola scala da coloro che sono etichettati come creativi culturali, soddisfacendo la visione di Schumacher di piccolo è bello. Quindi, dobbiamo renderci conto dell'importanza di affrontare la nostra stessa mortalità, senza la quale così possono gli uomini immaturi (e alcune donne) sono spinti alla ricerca del potere, nell'illusione che così diventino immortali. Questo è qualcosa che Epicuro comprese molto bene quando richiedeva che chiunque volesse unirsi al suo giardino doveva prima confrontarsi con la sua mortalità.

    G. Gutenschwager

    "Caro Giano Rocca,

    Vi ringrazio per l'argomento che avete affrontato, che è sicuramente di interesse per il mio approfondimento sulla metodologia delle Scienze Storiche".

    Giulio Criscuolo

    Congratulazioni per il tuo approccio nel mettere in relazione la storia con l'evoluzione umana e sociale, come quando introduci la rilevanza di elementi estranei alla natura e alle strutture secondarie legate al costo/beneficio e al potere.

    Isabel Sierra

    Grazie per la tua interessante pubblicazione.

    Aleksandr Klestov

    Penso che la tua prospettiva sociale/ontologica possa fornire spunti importanti.

    Dennis Polis

    INDICE:

    PREFAZIONE:

    PROLOGO:

    BIOGRAFIA:

    PARTE I: Scienza della natura umana, nell’evoluzione della sua manifestazione

    Capitolo 1: Caratteristiche psichiche

    Capitolo 2: Carattere: suoi elementi, formazione e modificazione

    Capitolo 3: Ineguaglianze intellettive

    Capitolo 4: Irrazionalità residue

    Capitolo 5: Disequilibri naturali

    Capitolo 6: Essere e progresso delle sue manifestazioni

    PARTE II: Natura umana

    Capitolo 7: Conoscenza e coscienza individuale

    Capitolo 8: Essenza della razionalità e rapporto tra questa e l’universalità

    Capitolo 9: Desideri di base e bisogni: loro rapporti

    Capitolo 10: Rapporto tra capacità e bisogni

    Capitolo 11: Progresso nel processo di individualizzazione

    PARTE III: Natura umana e socialità

    Capitolo 12: Origine biologica, e fisiologica, delle pulsioni sociali

    Capitolo 13: Sessualità: luogo di incontro tra individualità e socialità

    Capitolo 14: Amore e socialità

    Capitolo 15: Potere naturale: istintuale e razionale

    Capitolo 16: Estetica razionale e sua relazione con l'etica

    Capitolo 17: Rapporto tra individualità e socialità

    PARTE IV:

    Prospettive di superamento della realtà strutturale storica

    Capitolo 18: Lavoro e sua irrazionalità rispetto alla natura umana

    Capitolo 19: Logica della realtà strutturale storica e malattia psichica

    Capitolo 20: Possibilità del superamento della realtà strutturale storica

    Capitolo 21: Necessarietà del superamento della realtà strutturale storica

    Capitolo 22: Premesse delle modalità del superamento della realtà strutturale storica

    Capitolo 23: Condizioni del superamento della realtà strutturale storica

    Capitolo 24: Caratteristiche generali della società naturale umana

    PARTE V: Tecnica di costruzione della società razionale

    Capitolo 25: Realizzazione delle finalità umane

    Capitolo 26: Capacità di comunicazione totale tra gli esseri umani

    Capitolo 27: Morale razionale

    Capitolo 28: Economia razionale

    Capitolo 29: Democrazia autentica

    Capitolo 30: Natura, ed organizzazione, di una società socialitaria

    Capitolo 31: Realizzazione del valore autentico della vita umana

    APPENDICE: Contratto sociale, scelto consapevolmente dagli individui

    EPILOGO:

    BIBLIOGRAFIA:

    PREFAZIONE:

    La differenziazione, espressa nel presente saggio, tra i meriti individuali (od espressivi delle proprie capacità individuali, anche nei termini dell’espressione della propria socialità) ed i meriti sociali (derivanti dalla ricezione sociale, ossia, derivanti dalla valutazione del beneficio ricevuto, valutazione effettuata da coloro che fruiscono dei beni derivanti dall’espressione delle capacità degli individui, attraverso lo scambio mercantile), può annullarsi, qualora si annulli l’irrazionalità, presente negli individui, nelle necessità lavorative (estranee ai bisogni di auto-espressione degli individui), nella natura cosmica (e, dunque, nelle casualità presenti, ovunque, in natura) o, quantomeno, ne sia possibile annullare gli effetti.

    L’esigenza umana di superare il conflitto tra la natura umana, ed il suo bisogno di socialità, da un lato, e la società realmente esistente, dall’altro lato, è stata espressa da molti filosofi, seppure in modo marginale e con linguaggio oscuro. Fu il concetto di fondo di molte società segrete o di gruppi di studiosi esoteristi (i quali ritenevano che la problematica da loro affrontata potesse interessare a pochi individui, predisposti in modo iniziatico), come è il caso, ad esempio, dei rosacroce. La nostra idea consiste nel ritenere che il bisogno di superare la realtà strutturale storica sia un bisogno avvertito, seppure in misure diverse, da vasti strati di popolazione e, dunque, lo studio della sua fattibilità debba essere messo a disposizione di chiunque voglia interessarsi a questo problema e voglia approfondire lo studio della tecnica necessaria per creare un nuovo modello di organizzazione della società umana. Se molti hanno fallito, si può obiettare, appare assai difficile pensare che vi siano, ora, maggiori possibilità di riuscita. Ma il livello della conoscenza, anche scientifica, della essenza della natura umana e delle società storiche, che si è raggiunto nel XXI secolo, consente di pensare che vi possa essere la possibilità di realizzare l’ideale che fu dei primi cristiani, penso alla Città di Dio sognata ed auspicata da Sant’Agostino, penso agli ideali del socialismo e del comunismo, per i quali hanno lottato milioni di persone, in tutto il mondo. Ebbene, il progetto di una società SOCIALITARIA può consentire di realizzare, finalmente, tutti questi ideali, che appaiono, oggi, remoti sogni infranti e non più attuali, mentre attuale, ed intatto, rimane il bisogno che ha generato quegli ideali, i cui propagatori non hanno saputo proporre mezzi adeguati ed all’altezza del bisogno che sosteneva, e giustificava, quegli ideali.

    La proposta di un nuovo modello di organizzazione sociale è rivolta a tutti gli esseri umani, ma appare difficile che gli stolti o le persone troppo integrate nella realtà strutturale storica possano convincersi della validità e, soprattutto, della preferibilità del nuovo modello di organizzazione sociale. Dunque, coloro che aderiranno al nuovo tipo di società umana saranno individui, motivati a raggiungere un più alto livello di civilizzazione e di livello morale.

    Alba, 7/06/2022

    Giano Rocca

    PROLOGO:

    L’amore e la razionalità (che è intesa, generalmente, come l’uso del raziocinio) sono, spesso, considerate entità psichiche conflittuali, o reciprocamente contrastanti. Analizzando, a fondo, la natura umana si scopre come il bisogno di socialità appartenga alla natura più profonda degli esseri umani. Dal bisogno di socialità nasce l’amore, in tutte le sue forme e manifestazioni. Alla natura più autentica degli esseri umani appartiene anche l’individualità. Le manifestazioni della naturale socialità e dell’individualità, evolvono in rapporto all’evoluzione psicologica, e conoscitiva, degli esseri umani. La manifestazione piena di queste due entità psichiche può essere indicata come: la autentica razionalità umana. In tale ottica, l’amore autentico (come autentica espressione del bisogno di socialità, avulso da ogni espressione irrazionale di sentimentalismo, o predilezione ingiustificata – sul piano logico - per un individuo, rispetto ad un altro) e la razionalità umana (od uso del raziocinio logico, ove tale raziocinio conduca alla espressione più piena della moralità naturale degli individui), da alcuni identificata con il concetto della divinità immanente alla natura umana, non potranno essere in conflitto, ma in autentica simbiosi, e da tale simbiotica manifestazione dell’essere umano, può nascere un nuovo e più elevato (il settimo), livello del processo universale e progressivo: di civilizzazione.

    Gli adepti, ed i credenti, delle religioni monoteiste amano ripetere: Dio è amore. Si può obiettare che affinché questa affermazione possa essere considerata vera occorre che sia vero anche il suo reciproco, ossia: che l’amore è Dio. Ma a quest’ultima affermazione essi oppongono, solitamente, l’obiezione: non tutte le forme di amore possono essere assimilate a Dio. Invero la forma di amore che i teologi possono assimilare a Dio è la dedizione totale dell’amante all’oggetto d’amore, fino al punto di annullare, totalmente, l’individualità del soggetto amante. Questo, in realtà, più che amore è definibile come: schiavitù mentale. L’amore autentico è definibile come: la migliore espressione della socialità di un individuo, ed è pienamente accettabile, in quanto consono alla natura umana, ove non sminuisca, ma esalti l’individualità del soggetto amante e consenta la piena espressione dell’individualità più autentica del soggetto. E’, quindi, necessario ridefinire sia il concetto di amore, ossia della socialità autentica degli esseri umani, sia il concetto di individualità, considerando quest’ultima come l’approdo del processo storico della progressiva individualizzazione, la quale ultima non può essere in perenne conflitto, ma in simbiosi, con la progressiva capacità, e possibilità concreta, di espressione della socialità degli esseri umani: solo in tal modo si potrà identificare la razionalità umana col concetto di un dio immanente rispetto alla natura umana, che induca gli esseri umani a manifestare pienamente la propria essenza.

    Il conflitto tra l’individualità dei singoli, il loro stesso bisogno di socialità e le società storiche, definito dai pensatori come il problema sociale per antonomasia (che deriva dalla consapevolezza della divergenza, inconciliabile, tra la natura umana e l’essenza delle società storiche, ed i rispettivi obiettivi, o finalità) è stato affrontato da diversi secoli, sotto diverse ottiche, spesso inumane, da teologi, ideologi, filosofi e sociologi, senza dar luogo ad esiti risolutivi od umanamente soddisfacenti. Il perdurare di tale conflitto ha conseguenze esiziali per la felicità, la serenità e la soddisfazione dei bisogni fondamentali, a partire dalla stessa sopravvivenza dell’umanità, al superamento del problema della fame nel mondo, ossia della piena soddisfazione alimentare per tutti gli esseri umani e, in generale, della piena soddisfazione dei bisogni materiali e di quelli psichici, di tipo naturale, di ogni individuo.

    La risoluzione di tale conflitto richiede il costituirsi di una conoscenza sufficientemente attendibile dell’essenza della realtà sociale storicamente data e della natura autentica degli esseri umani, sceverandola dagli influssi che alla nostra natura derivino dall’essere immersi, fin dal concepimento, nella realtà sociale storica. L’essenza della realtà sociale storicamente determinata è stata analizzata, nella sua essenza e nella sua dinamica evolutiva, nei primi otto volumi della nostra opera.

    Il testo che ora presentiamo, si propone, infatti, di indagare la natura autentica degli esseri umani, nella loro naturale individualità e socialità, e le condizioni sociali minimali per l’espressione libera, e pienamente soddisfacente, della socialità che ogni essere umano possiede, per natura. Affinché tale naturale socialità, si manifesti e si sviluppi, occorre creare una società priva di squilibri, od irrazionalità, secondo la nostra definizione di quest’ultimo termine e, dunque, una società coerente con la naturale socialità degli esseri umani, che noi abbiamo definito: Società SOCIALITARIA.

    Nella prima parte di questo saggio abbiamo analizzato la natura umana, cercando di individuare le sue caratteristiche psichiche basilari, od a priori della formazione culturale derivante dall’inserimento dell’essere umano nella realtà strutturale, ossia, abbiamo cercato di individuare l’essere umano nelle sue potenzialità naturali. Abbiamo, poi, analizzato il rapporto tra progresso psichico e psicologico. Abbiamo analizzato le modalità della formazione del carattere delle persone, analizzandone le varie determinanti, componenti ed elementi, influenti sulla sua formazione e le modificazioni che avvengono nel tempo.

    Connesso col carattere delle persone vi è l’elemento che abbiamo definito: irrazionalità, analizzandone gli aspetti di inautenticità, ma anche di ineluttabilità.

    Le eguaglianze, e le ineguaglianze naturali, sono indipendenti dal modello organizzativo della società, contrariamente a quanto tendano a far credere le concezioni funzionaliste della sociologia.

    Abbiamo, quindi, indagato i bisogni naturali e quelli indotti, ed il rapporto tra i bisogni ed i desideri.

    Abbiamo dato, quindi, una definizione di cosa intendiamo con il termine: razionalità.

    Infine, abbiamo analizzato il concetto di finalità, in rapporto alla natura umana ed alla sua evoluzione, la quale ultima riguarda tanto l’essenza della natura umana quanto le sue manifestazioni.

    Nella seconda parte di questo saggio abbiamo analizzato la natura della conoscenza e le sue modalità di evoluzione, distinguendo la conoscenza dalla coscienza, dove la coscienza è intesa come: la consapevolezza (connessa al sentimento) della conoscenza acquisita.

    Si è analizzato, poi, il rapporto tra i concetti di universalità e di razionalità.

    Si è analizzato, quindi, il rapporto tra le capacità ed i bisogni, sia in una prospettiva generale, quanto nell’analisi dei singoli individui, nella loro evoluzione vitale. Si è definito il concetto di merito individuale e di merito sociale, in rapporto alle capacità espresse dai singoli ed alle realizzazioni concrete, derivanti dall’applicazione delle suddette capacità, realizzazioni che sono ben distinte dall’espressione delle capacità individuali, a causa dell’intervento di fattori estranei alle capacità espresse.

    Nella terza parte del testo abbiamo analizzato, a fondo, la natura umana, distinguendo le pulsioni individuali da quelle sociali, le ragioni del loro conflitto e le condizioni della loro coesistenza e convergenza, essendo la socialità, al pari dell’istinto di conservazione individuale, di origine naturale e, dunque, imprescindibile: per ogni individuo.

    Nella quarta parte di questo testo si sono analizzate le prospettive del superamento della realtà strutturale storica, analizzando il lavoro e le sue componenti di irrazionalità rispetto alla natura umana. Indi, abbiamo analizzato la possibilità, concreta, del superamento della realtà strutturale storica e la necessarietà del superamento della, suddetta, realtà strutturale storica. Indi, abbiamo analizzato le premesse delle modalità del superamento della realtà strutturale storica e le condizioni del superamento della medesima realtà strutturale storica. Infine, abbiamo analizzato le caratteristiche generali della società naturale umana, o società SOCIALITARIA.

    Nella quinta parte di questo scritto si è analizzata l’essenza delle finalità della specie umana e, in particolare, l’essenza della ricerca della felicità. Indi, si sono analizzati gli elementi basilari della tecnica necessaria a creare relazioni interindividuali capaci di eliminare ogni conflitto: sia i conflitti dei singoli individui con la propria autentica individualità, sia nel rapporto tra gli individui, sulla base della moralità naturale, razionalmente enucleata, evitando il costituirsi di: influenze, autorità e potere, in organizzazioni autodirette dai singoli aderenti, ossia, organizzazioni prive di finalità estranee rispetto a quelle dei singoli aderenti, in modo da costituire una democrazia autentica, ossia: coinvolgente ogni aspetto della socialità degli aderenti. Si è analizzata l’essenza dell’economia razionale, al fine di evitare ogni forma di sfruttamento ed oppressione, realizzando quella che abbiamo definito: la proprietà SOCIALITARIA. Infine, si sono analizzate le conseguenze, sul valore della vita umana, della piena soddisfazione dei bisogni autentici, autonomamente stabiliti, da ciascun individuo.

    Infine, abbiamo pubblicato, a mo’ di appendice: una sintesi dei principi di base e dei punti organizzativi di un contratto sociale, scelto e sottoscritto individualmente.

    Torino, 3 luglio 2022

    Giano Rocca

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    Giano Rocca

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    Giano Rocca

    BIOGRAFIA:

    Giano Rocca è nato in un paesino delle Langhe astigiane, denominato Roccaverano, da genitori di umili origini. Compiuti gli studi della scuola primaria si trasferì a Torino, dove frequentò la scuola secondaria e l'Università, alla Facoltà di Lettere e Filosofia con indirizzo in Scienze Sociali. Fu allievo del filosofo della politica Norberto Bobbio. Frequentò le istituzioni scolastiche sostenendosi col proprio lavoro, alle dipendenze della grande industria locale, allora denominata FIAT. I suoi interessi sono sintetizzabili nello studio delle scienze sociali ed umane, sebbene si sia reso conto, ben presto, del fatto che la conoscenza in questi settori: non avesse ancora raggiunto l'episteme di scienza. Fu determinato, primariamente, a realizzare un'analisi della storia in grado di compensare le lacune e le contraddizioni delle concezioni allora correnti, ed in particolare dell'analisi marxista, la cui presunta scientificità venne falsificata dalle rivoluzioni anticomuniste, verificatesi nell'Unione Sovietica e nei Pesi del Socialismo Reale, con maggiore risonanza nell'Europa dell'Est. Il suo primo saggio pubblicato aveva lo scopo di fornire una visione complessiva della condizione umana, con particolare attenzione alla realtà storica delle società basate sulla statualità, analizzandole nella loro complessità strutturale e nella loro dinamica storica, per individuare il possibile sbocco della stessa evoluzione umana. Egli elaborò il concetto di gradi di civilizzazione, individuando nelle società chiuse o feudali il quinto grado di civilizzazione, mentre nelle società aperte, o mercantili, individuò il sesto grado di civilizzazione. Il sesto grado di civilizzazione non appare però: né irreversibile né automaticamente foriero di un ulteriore progresso, il quale progresso può venire solo da una metamorfosi, o palingenesi, della condizione umana, che scardini i presupposti stessi delle società organico-stratificate, di cui le società basate sulla statualità, nel loro complesso, non sono che gli esempi più evoluti. Per compiere tale palingenesi, non sono adatti né la lotta di classe né le rivoluzioni sociali e politiche. Occorre ripensare, in profondità, le cause del costituirsi della realtà strutturale storica e, individuati i rimedi, applicarli agli individui ed alle loro relazioni interpersonali, premessa per superare il conflitto tra l’individualità e la socialità naturali, da un lato, e la società storicamente determinata dall’altro lato; conflitto definito dai filosofi come il grande problema sociale. In questo nono volume della sua opera egli ha inteso porre le basi per la creazione di una società coerente con la natura più autentica degli individui, esaltando, e non sacrificando, la loro individualizzazione. Questo è il compito che si è prefissato l’autore in quest’opera, dove espone quelli che, secondo lui, sono i fondamenti

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