Tutta colpa del vischio
Di Eli Easton
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Info su questo ebook
Eli Easton
Eli Easton has been at various times and under different names a minister’s daughter, a computer programmer, a game designer, the author of paranormal mysteries, a fan fiction writer, an organic farmer, and a long-distance walker. She began writing m/m romance in 2013 and has published 27 books since then. She hopes to write many more. As an avid reader of such, she is tickled pink when an author manages to combine literary merit, vast stores of humor, melting hotness, and eye-dabbing sweetness into one story. She promises to strive to achieve most of that most of the time. She currently lives on a farm in Pennsylvania with her husband, two bulldogs, several cows, and a cat. All of them (except for the husband) are female, hence explaining the naked men that have taken up residence in her latest fiction writing. Website: www.elieaston.com Twitter: @EliEaston Email: eli@elieaston.com
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Anteprima del libro
Tutta colpa del vischio - Eli Easton
Pubblicato da
Triskell Edizioni – Associazione culturale Triskell Events
Via 2 Giugno, 9 - 25010 Montirone (BS)
http://www.triskelledizioni.it/
Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il frutto dell’immaginazione dell’autore. Ogni somiglianza a persone reali, vive o morte, imprese commerciali, eventi o località è puramente casuale.
Tutta colpa del vischio - Copyright © 2014
Copyright © 2013 Blame it on the Mistletoe
di Eli Easton
Traduzione di Caterina Bolognesi
Cover Art and Design di Reese Dante
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in alcuna forma né con alcun mezzo, elettronico o meccanico, incluse fotocopie, registrazioni, né può essere archiviata e depositata per il recupero di informazioni senza il permesso scritto dell’Editore, eccetto laddove permesso dalla legge. Per richiedere il permesso e per qualunque altra domanda, contattare, l’associazione al seguente indirizzo: Via 2 Giugno, 9 – 25010 Montirone (BS)
http://www.triskellevents.org/edizioni/
Prodotto in Italia
Prima edizione – Maggio 2014
Edizione Ebook 978-88-98426-20-1
Grazie ai miei beta reader, Jamie Fessenden e Kate Rothwell. I vostri suggerimenti hanno reso questa storia molto migliore.
Come sempre, grazie a mio marito per avermi ascoltata mentre creavo la trama e per avermi dato (quasi sempre) dei consigli utili.
Cover della favolosa Reese Dante.
Per Dreamspinner Press
Superhero
Puzzle Me This
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The Enlightenment of Daniel (Sex in Seattle #2)
A Prairie Dog’s Love Song
Per Torquere Press
Before I Wake
Per il gruppo m/m romance su goodreads
The Lion and the Crow
www.elieaston.com
img2.jpg«OH, guarda!» disse Fielding. «Hanno un nuovo gusto di caffellatte: ‘Morte di Babbo Natale per troppa menta’. Io prendo quello.»
Era il secondo giorno di dicembre e stavamo aspettando in fila al The Coffee Clatch. La caffetteria del campus era addobbata e infiocchettata con spirito natalizio, incluse lucine, piccoli e vaporosi cappelli da Babbo Natale su tutte le manopole delle macchinette per l’espresso ed espositori con giganteschi biscotti delle festività. Grandioso. Fielding avrebbe praticamente rimbalzato contro i muri per tutto il mese in preda a un’overdose di zuccheri.
«Hai idea di quante calorie ci sono probabilmente in quel caffellatte?» gli chiesi. Era più o meno una domanda ipotetica.
«Davvero tante,» rispose Fielding con entusiasmo. «Ohhh! Biscotti!»
Stavo per cominciare una seria predica contro il consumo di zucchero quando sentii qualcuno premere contro la mia schiena. Dalla sensazione di soffici curve lungo la mia spina dorsale, quel qualcuno doveva essere femmina. Normalmente sarebbe stata una cosa positiva, ma non stavo uscendo con nessuno al momento e non gradivo essere palpato in una caffetteria mentre cercavo di parlare con il mio migliore amico. Specialmente non prima della mia dose di caffeina mattutina. Leggermente infastidito, mi girai per vedere chi fosse.
Una bionda esile con l’ombretto blu e un maglioncino aderente rosa mi sorrise dal basso e mi mise una mano sul braccio.
«Ehi, Mick,» disse con entusiasmo. «È tanto che non ci vediamo.»
La riconobbi subito, nonostante l’assenza dell’uniforme sbarazzina bianca e rossa. Era Regina, una cheerleader della squadra di football della Cornell. Eravamo mai usciti insieme? Dovetti pensarci sul serio. Ma no, non l’avevamo fatto. Quando ero ancora in squadra, Regina era interessata a Dylan McDermont, ma lo sguardo di apprezzamento nei suoi occhi rese chiaro che Dylan era ormai sepolto nel Cimitero degli Interessi Abbandonati. Probabilmente subito accanto alla sottigliezza.
«Ehi, Regina. Ehm… questo è il mio coinquilino, Fielding.»
«Salve,» disse Fielding.
Regina gli rivolse uno sguardo veloce e un saluto educato prima di riportare la sua attenzione sul fortunato me.
«Non riesco ancora a credere che hai lasciato la squadra!» Regina mise un piccolo broncio delizioso. «Le ragazze stavano parlando giusto l’altro giorno di quanto ci manchi vedere il tuo bel culo sul campo.»
Come rispondi a qualcosa del genere? Beh sì, ho un bel culo, grazie di averlo notato? Oppure, Magari tu e il mio culo potreste trovare un accordo?
Decisi di optare per: «Ho deciso di concentrarmi sugli studi.»
«Beh, ci manchi! Speravo di poterti conoscere meglio. In effetti, le ragazze stavano appunto parlando di invitarti a cena l’altra sera. Sembra esserci la generale opinione che tu…» Regina fece una pausa, facendo la timida, «…che tu sia il miglior baciatore del campus.»
Mi sfuggì uno sbuffo sorpreso, che suonò appropriatamente dubbioso.
«Un po’ speravo di poter verificare io stessa questa teoria.» Regina arrossì in modo carino alla sua stessa audacia e lasciò scivolare la mano dal mio braccio al mio petto.
Diamine. Se fossi stato una matricola, avrei colto la palla al balzo. Avrei ringraziato la mia buona stella e avrei sentito le budella prepararsi per un’audizione per Riverdance. Regina era carina ed entusiasta e il maglioncino metteva in bella mostra le sue due coppe C alla perfezione. Ma trovare ragazze non era mai stato un problema per me. Ho ereditato i capelli biondo scuro di mia madre e i suoi occhi azzurri, mentre mio padre mi ha passato i suoi lineamenti duri e forse un po’ rozzi. Mi è stato detto che somiglio a Daniel Craig. Non ne capivo il fascino, ma non è che la cosa mi dispiacesse. Comunque, già dal primo anno di superiori, trovarmi le ragazze era molto più facile che liberarmene. E Regina mi stava attivando un grosso segnale di allarme rosso in testa.
«Mi dispiace, mi vedo già con qualcuno,» dissi, rivolgendole un sorriso dispiaciuto. «Ma sono stato molto felice di rivederti. Saluta le altre da parte mia.»
Le persone di fronte a noi si mossero e noi potemmo fare il nostro ordine. Grazie al dio dei momenti imbarazzanti.
Era una giornata abbastanza decente, considerando che era dicembre a Ithaca, New York, perciò portammo fuori le nostre bibite e ci sedemmo alla fontana. Io avevo preso il mio solito tè verde con il latte di soia. Fielding aveva ignorato tutti i miei moniti e si era preso la sua fanghiglia di Natale. Avevo imparato a scegliere le mie battaglie e lasciai perdere quella. Mi stavo laureando in Nutrizione e Terapia Fisica e prendevo il concetto di mangiare sano molto sul serio. Ma Fielding sembrava troppo felice perché io fossi lo Scrooge di quel piccolo dolce natalizio.
«Perché hai detto a Regina che ti vedi con qualcuno?» mi chiese, non appena ci fummo seduti.
Sospirai dentro di me. Avevo la sensazione che non sarei uscito bene da quell’incontro. «Si chiama bugia a fin di bene, amico. La verità sarebbe stata scortese: Non sono interessato, levati di torno.»
«Ah! Capisco.» Fielding sorrise. «Vade retro, o succube dalla lingua d’argento.»
Scoppiai a ridere. «Via dai piedi, o dama dal prosperoso petto che non deve essere toccato.»
Fielding rise, un suono basso e terroso che mi fece sorridere. Il mio coinquilino secchione non era cresciuto ridendo molto. Ma ora rideva. Faceva un sacco di cose che non aveva mai fatto prima che cominciassimo a vivere insieme. Mi sentivo molto orgoglioso di quello, nonostante il caffellatte alla menta.
«Ma perché non si deve toccarle il petto?»
Feci spallucce. «Già visto. Già fatto. Ho anche la maglietta ricordo.»
Fielding sbatté gli occhi, guardandomi confuso. «Sei andato a letto con lei? Ma ha detto che voleva testare quella teoria per cui tu…»
Dannazione. Non gli sfuggiva mai nulla.
«Non sono andato a letto con lei. Con ragazze come lei.» E, seriamente, essere uscito