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La Sposa Riluttante
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E-book110 pagine1 ora

La Sposa Riluttante

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Info su questo ebook

L'ultimo ragazzo di Penelope Moore non ha avuto alcuno scrupolo nel tradirla, anche dopo aver professato amore eterno. 

Come Wedding Planner, Penelope ha visto un sacco di amori da favole, ma con la sua sfortuna in amore, è riluttante a credere che avrà il suo lieto fine.

Ferguson si è goduto la sua vita da scapolo, fino a quando non ha incontrato la sua ultima ragazza. La considerava l'amore della sua vita finché lei non lo ha tradito. Senza il suo consenso, ha utilizzato la sua esperienza professionale e le sue conoscenze come investigatore privato per scrivere e pubblicare un romanzo di successo. Non potendo perdonare il subdolo inganno, Ferguson mise fine alla relazione.

Quando Ferguson incontra Penelope è ancora una volta disposto a rischiare, Penelope non tanto. Proprio quando sta cominciando a conquistare il cuore della bellissima Wedding Planner, la sua ex ragazza arriva in città e saranno di nuovo cuori spezzati

Riusciranno Penelope e Ferguson a fidarsi l'uno dell'altro e del loro amore abbastanza da avere il loro lieto fine?

LinguaItaliano
Data di uscita5 mar 2021
ISBN9781071588048
La Sposa Riluttante
Autore

Sharon Kleve

Sharon Kleve was born and raised in Washington and currently lives on the Olympic Peninsula with her husband and two cats. When not writing, and working full-time, she can usually be found either curled up in her recliner with her cats and a good book or in the kitchen making cheese or baking sourdough bread or bagels. Sharon is a multi-published author of contemporary romance with over twenty stories published in eBook, paperback, on audio and translated into six different foreign languages. She has written New Adult and Romantic Suspense, but what brings her the most joy is writing Romantic Comedies. She loves giving her characters the happily ever after they deserve—with a few laughs and maybe a few bumps and bruises along the way.

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    Anteprima del libro

    La Sposa Riluttante - Sharon Kleve

    Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri;

    Purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti;

    Turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime.

    Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai,

    Fiele che strangola e dolcezza che sana.

    Di William Shakespeare

    ––––––––

    Non sia mai ch'io ponga impedimenti

    All’unione di anime fedeli; Amore non è Amore

    Se muta quando scopre un mutamento

    O tende a svanire quando l'altro s'allontana.

    Oh no! Amore è un faro sempre fisso

    che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;

    È la stella-guida di ogni sperduta barca,

    Il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.

    Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote

    Dovran cadere sotto la sua curva lama;

    Amore non muta in poche ore o settimane,

    Ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:

    Se questo è errore e mi sarà provato,

    Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

    Di William Shakespeare

    Estratto da «La sposa riluttante»

    Per quanto volessi resistere al fascino di Ferguson, aveva delle qualità irresistibili.  Quando andai a prenderlo in aeroporto era al ritiro bagagli con le palpebre assonnate che gli cadevano su grandi occhi da pantera, il naso audace e leggermente aquilino, indossava una maglietta nera attillata che sottolineava le sue spalle larghe e la vita sottile. La maglietta era infilata in un paio di pantaloni di un verde sbiadito a vita bassa che abbracciavano un bel posteriore. Aveva i capelli corti color sabbia e gli zigomi alti.  Fu la bocca a fare più danni al mio sistema nervoso. Ampia con labbra incredibili, una bocca sensuale con una forma splendida. L'effetto di quella bocca su un viso così maschile, tutto spigoli con un velo di barba, era sfacciatamente sensuale.  Quella fu la prima volta che sentii il tic nervoso all'occhio. 

    Capitolo Uno

    Il matrimonio è una cosa fantastica per alcune persone, ma per mia esperienza, quando t’innamori, automaticamente, ti si spezzerà il cuore.

    Bridgette North, mia amica, capo e proprietaria della North’s Event Planning si sarebbe sposata tra due ore e tutto doveva essere perfetto per il suo matrimonio. Me ne sarei assicurata personalmente.

    Ero lì a cercare di fare mente locale su tutto quello che rimaneva da sbrigare prima della cerimonia, quando Ferguson, il fratello minore di Mason e testimone di nozze, mentre camminava tranquillamente in veranda mi rivolse un occhiolino. Rappresentava l'equivalente dell'erba gatta per le donne, ma era totalmente fuori dalla mia portata. L'angolo del mio occhio si contrasse in un tic nervoso alla sua vicinanza.

    Ferguson gestiva la redditizia filiale di Seattle della Reed Investigations. Era un tipo più che sicuro di sé, aveva un ego smisurato ed era bello a livelli estremi. Avrei dovuto sentirmi lusingata, ma in realtà mi smuoveva dentro qualcosa di più. Da qui il tic nervoso all'occhio.

    Mi girai rivolgendo i miei pensieri ad altro e chiesi, «Ma perché fa così? Rideva e scherzava fino a pochi minuti fa.» Sapevo, per esperienza, che con i bambini poteva accadere di tutto in pochi minuti. Lo stesso valeva per gli adulti, del resto.

    «Credo che sia perché ha saltato il riposino pomeridiano e ora è nervosa.» Alice si strinse nelle spalle.

    «Abbiamo un sacco di petali, siamo a posto con i fiori. Riesci a distrarre la bambina fino al momento di entrare in scena?» Chiesi.

    «Puoi scommetterci. Ne ho uno della stessa età.»

    «Ottimo. Grazie.»

    Alice si allontanò per risolvere uno di quei tipici inconvenienti che possono presentarsi durante un matrimonio.

    Perfetto, era tutto perfetto.

    Bridgette sarebbe andata via per due settimane in luna di miele, e mi aveva lasciato a capo della North's Event Planning. C'erano altri due matrimoni in programma, prima del suo ritorno, e avevo promesso a Bridgette che tutto sarebbe andato liscio. Volevo che si rilassasse e si godesse la luna di miele. Insistei che non c'era nulla di cui preoccuparsi.

    Eccetto la mia sanità mentale, pensavo.

    Il cellulare vibrò tra le mie mani, ecco un altro promemoria della mia to-do-list. Passai di nuovo in rassegna la lista, controllando mentalmente le cose che erano già state sistemate e prendendo nota delle cose che dovevano ancora essere fatte prima della cerimonia, quando qualcuno si parò davanti a me. Capii immediatamente chi fosse. Era Ferguson.

    Tic dell'occhio. Ci misi una mano sopra per cercare di fermarlo.

    «Penelope, sei bellissima.» Con un sorriso sornione si chinò verso di me, fino a trovarsi a pochi centimetri dalla mia bocca. «E che profumo.»

    «Grazie», mormorai sottovoce. Non avevo mai avuto una reazione così indesiderata, forte, quasi primordiale per un uomo, prima di allora. Un angolo della bocca gli si arricciò come la coda di un gatto. Sapeva di avere un certo effetto su di me, scuoteva quella parte di me seria e composta. Mi allontanai per riprendere fiato.

    «Vedo che hai quelle scarpe rosse con il tacco, quelle sexy che mi piacciono tanto.» Fece un occhiolino

    «Mi piacciono le scarpe dai colori accesi. Per la cronaca, non le ho messe per te.» Sotto sotto, mi faceva piacere che le apprezzasse.

    «Davvero?» Disse Ferguson con tono di sfida. Si avvicinò, sentivo il suo respiro sulla pelle. «Sei sicura? Non ti ho mai visto con delle scarpe di un colore diverso.»

    «Ne ho altre, di scarpe.» Certo, non le indossavo mai, ma questo non lo doveva sapere.

    Se non fosse stato lì a ogni evento da quando era arrivato da Seattle, non avrebbe saputo della mia passione per le scarpe rosse.

    Le scarpe rosse erano l'unico vezzo che mi concedevo e nessuno l'aveva mai notato, o almeno nessuno aveva mai fatto commenti a riguardo. Il resto del mio guardaroba era abbastanza scialbo e a me piaceva così.

    Gli uomini complicano le cose, ad esempio il mio cuore. No, gli uomini rompono le cose, ad esempio il mio cuore. Mi vestivo in modo da scomparire dal loro radar. Eccetto che per le scarpe. Accidenti a lui che le aveva notate.

    Tic dell'occhio.

    Si chinò e inclinò la testa. «Tutto a posto con l'occhio?»

    «Sì, Sto bene. Credo sia una cosa passeggera», gli assicurai. Speravo che una volta tornato a Seattle il mio tic sarebbe sparito.

    «Bene, ma se continua faresti bene a farti vedere da un dottore» sussurrò appoggiandosi.

    «Certo, grazie.»

    Il mio ultimo ragazzo, Jeremy, diceva di amarmi, ma non si era mai interessato alla mia salute. Quando iniziò ad insistere perché indossassi abiti aderenti e seducenti, non mi dispiacque finché non scoprii di non essere la sua unica 'gattina sexy'. Non la prese bene quando me ne andai. Le ultime parole che mi rivolse mi ferirono, "Non sarai mai niente senza di me, non troverai mai un altro ragazzo che ti ami", e quando capì che non l'avrei perdonato, le sue ultime

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