Come bolle di sapone
()
Info su questo ebook
Leggi altro di Giulia Gabriele
Tu avresti il coraggio di uccidere? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni"L'arte dell'essere donne" Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUna ragazza borderline si racconta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPerchè sento i pensieri così rumorosamente? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPazzi e non malati Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl gruppo delle anime invisibili Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome tutto ha avuto inizio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPoesie terapeutiche Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuattro paia di occhi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBrad's book Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a Come bolle di sapone
Ebook correlati
Come tutto ha avuto inizio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPrendo il tuo corpo: Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMamma, perché abbiamo le mestruazioni?: Da bambina a donna - guida pratica sul menarca per vivere il passaggio in maniera consapevole Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI segreti della vita e i segreti dell’aldilà Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPescatrice di voci Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDolce e amaro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe 7 note dell’anima Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni«Ma tu chi sei?» - Alzheimer, la sindrome del tramonto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIn piedi sull’altalena Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFellside. La prigioniera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Mente Magica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn pezzetto di vita così Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa misteriosa malattia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniWicca - Il libro essenziale: Una guida per risvegliare la magia che è in te Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Il buio prima di incontrarsi: Adolescenti tra social network, amori e altre catastrofi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSussurri dell'Anima Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando il corpo dice no: Il costo dello stress invisibile Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Nude e Crude Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMi volevano normale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAmazzoni Nel Medioevo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa tempesta sedata... Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCronache di bipolarismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIo... Viva! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'universo ti parla lo stai ascoltando? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCara Eloisa. Lettera a una figlia del nostro tempo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiacomo e me Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDal profondo dell'universo un miliardo di voci Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni999 vite Uniti da un filo di seta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMorte e Nascita. L'eterna danza della vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScintille nella notte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Biografie e memorie per voi
Apprendimento e competenze nelle metodologie didattiche innovative: i laboratori inclusivi: Quaderni didattici-Percorsi per l'inclusione-4/2021 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIn principio era la musica: Sette note per scrivere di sé Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La Voce: Una Guida verso La Guarigione, Il Benessere e la Crescita Interiore. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniASTOR & NADIA Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Conversando con...Mario Del Monaco Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl mestiere di vivere: (Diario 1935-1950) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe mie invenzioni (Tradotto): Autobiografia di Nikola Tesla Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniShakespeare è Italiano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMemorie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl diario segreto del Conte di Montecristo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Any Language You Want: 18 Conflicting Lessons for a New Kind of Language Learner Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniD'Annunzio e il fascismo: Eutanasia di un'icona Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLife. La mia storia nella Storia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInstagram Strategy 3.0: Il Manuale Completo Per Far Crescere il Tuo Profilo Tramite Le Strategie di Successo Aumentando Follower e Guadagni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRino Gaetano: il figlio unico della canzone italiana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBestiario maschile - clienti di una escort descritti dal vero Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Chi ha Avvelenato Rudolf Steiner?: Biografia non autorizzata di un grande iniziato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRespira: La mia vita, il jiu-jitsu e l’arte del controllo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome io vedo il mondo Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Ipazia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLucrezia Borgia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiornalisti fascisti Amicucci – Ojetti – Orano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe grandi dinastie che hanno cambiato l'Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUomini rappresentativi Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Cavorra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMalattia e filosofia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMANUALE PER SCRITTORI 3.0 - La professione più ambita del Web: Trucchi e Segreti per scrivere da professionisti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOmraam Mikhaël Aïvanhov Vita di un Maestro occidentale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Categorie correlate
Recensioni su Come bolle di sapone
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Come bolle di sapone - Giulia Gabriele
Capitolo 1: COME BOLLE DI SAPONE
Il tre novembre del 1963 nacque Susanna, una bambina di soli tre chili.
Si trovava in una piccola culla in una stanza calda ed accogliente.
Oltre alla sua ce n’erano tante altre, alcune più grandi, altre meno.
A badare ai neonati c’erano due belle donne, vestite distintamente che tenevano in mano un biberon ed un ciuccio.
In questa casa si trovavano tutti i neonati che non avevano potuto usufruire del dono più grande della vita per un bambino: la mamma.
I genitori di questi bambini non avevano avuto modo o la volontà di tenere con sé il proprio figlio, addirittura non riconoscendolo.
Fin da subito dunque, Susanna sentì di non avere un’identità, di non provenire da qualcuno ma di essere stata messa al mondo senza una particolare ragione.
In quel lettino Susanna giaceva con dolcezza.
I suoi lineamenti erano delicati e minuti. Le labbra rosee sembravano assaporare il sonno beato dei bambini, il nasino che respirava l’aria con cautela e tranquillità e i suoi grandi occhioni neri socchiusi al limitare del dormiveglia.
Tutto indicava tranquillità, serenità e calma.
Tutto tranne la mente di Susanna, quella era già stata traumatizzata, nonostante la giovane età della bimba.
I pensieri l’assillavano già da piccola e la sofferenza era troppa per una bambina di quell’età.
Ricordava, o immaginava, la mano di sua madre che le accarezzava il viso, che la baciava, che la stringeva a sé.
Ricordava bene quello stacco, quando si era allontanata da lei per sempre creandole uno scompenso, una mancanza.
Capitolo 2 PAURA ED ODIO VERSO IL GENERE MASCHILE
Susanna era ancora troppo piccola per capire ciò che stava accadendo nella sua mente.
Riusciva tuttavia a percepirlo.
Spesso sentiva sensazioni negative, di malinconia, di rabbia, di tristezza, nonostante non sapesse definirle.
Nella sua mente venivano proiettate scene di dolore e di violenza.
Percepiva la presenza di un uomo, che con la violenza interagiva con una donna, probabilmente sua compagna.
Questa piangeva, si disperava, pregava di smettere.
Quella che stava vivendo quella donna era sofferenza pura.
Lei era incinta ed era quasi come se Susanna fosse legata sia a quella donna che al suo bambino.
Nessun uomo aveva avuto alcun rapporto con Susanna eppure lei sentiva rabbia e rancore nei confronti del genere maschile.
Era un odio innato, che poi si sarebbe rivelato una conseguenza alla forte paura inconscia provata.
Fin da piccola Susanna sviluppò un forte timore verso il genere maschile che si manifestava in paura ed aggressività.
Queste sensazioni provate le davano impulsi ed emozioni differenti e spesso contrastanti, e i comportamenti attuati erano a causa di queste ultime.
Si formava dunque un ciclo continuo.
Capitolo 3: ARRIVARE IN VETTA
Quando compì un mese, Susanna venne adottata.
Ci fu nuovamente l’instabilità.
La prima infatti avvenne con la separazione da sua madre, la seconda con il congiungimento con un’altra famiglia.
Appena arrivò nella sua nuova casa, Susanna era troppo spaventata per mostrare la sua vera natura, che sarebbe venuta fuori dopo qualche anno.
Fin da subito però mostrò il suo disprezzo verso il genere maschile e la predilezione per il genere femminile.
Il padre infatti non riusciva in alcun modo a farla addormentare, per prendere sonno, Susanna aveva bisogno di essere cullata dalla madre.
Il sonno infatti rappresentava una perdita di controllo, di attenzione e perciò richiedeva un ambiente sicuro e protetto, in questo caso le braccia della madre.
Fu difficile concepirla come tale.
Susanna voleva bene a quella donna, ma per molti anni la definì, non in senso dispregiativo, mamma finta.
Solo quando crebbe iniziò ad usare il termine mamma biologica
, come già detto mamma finta
non aveva una denominazione negativa, ma aveva comunque in sé racchiuso il significato inconscio di una figura falsa, non connessa a lei.
Ad un certo punto della sua vita ciò passò ad avere una connotazione negativa. Susanna infatti pensava di essere stata rubata da questa nuova famiglia, di essere stata strappata dalle braccia di sua madre e ciò lei non lo avrebbe mai accettato, né perdonato.
Solo durante l’infanzia e ancora di più nell’adolescenza capì il vero significato dell’adozione: arrivare in cima alla montagna dopo anni di fatiche per poterla scalare.
Capitolo 4: LA VITA DI UN NEONATO
La vita di un neonato non era particolarmente complicata.
Si svolgeva fra l’azione del dormire, del mangiare e l’assecondamento dei bisogni primari.
Ciò che però distingueva Susanna dagli altri bambini era proprio la profondità mentale che aveva dovuto sviluppare.
Susanna era più sensibile dei bambini della sua età, aveva un’emotività nettamente differente da quella degli altri.
Il concetto figlia-madre andò avanti ancora per molto tempo.
Susanna non era intenzionata ad accettare la parità fra i due generi vedendo quello maschile come un errore.
Così accadde con il padre con il quale ebbe sempre un rapporto piuttosto travagliato.
Inizialmente Susanna non riuscì ad essere grata a quella famiglia che l’aveva accolta; solo negli anni, dopo aver capito il senso dell’adozione, riuscì a rendersi conto della sua fortuna.
Non fu semplice. Non fu facile per nessuno, né per i suoi genitori, né tantomeno per lei.
Aveva idee molto rigide e già prestabilite, prima ancora di potersele fare attraverso esperienze e contesti diversi.
Capitolo 5: LE PRIME CRISI DI RABBIA
Le crisi di rabbia cominciarono a tre anni.
Susanna, nonostante la sua età, aveva una rabbia in corpo in grado di distruggere il mondo.
Le prime crisi furono costituite principalmente da urla, grida, pianti isterici.
Non erano rivolte ad un obbiettivo preciso, ma venivano svolte per sfogo.
Non era altro che rabbia pura, dovuta ai traumi subiti.
Queste crisi inizialmente, data l’età, erano bambinesche, come sfoghi e litigi tra bambini coetanei, con la differenza che le sue erano più forti ed intense.
Il padre tentava con difficoltà di tranquillizzarla, la madre si metteva in mezzo cercando di calmare le acque.
Ogni tanto accadeva che la crisi finisse da un momento all’altro, mentre solitamente aveva bisogno di una frase o anche solo di una parola che le faceva riprendere il lume della ragione.
Solitamente le crisi duravano dall’ora e mezza alle due ore.
Non esisteva nulla in grado di poter mettere a tacere la rabbia di Susanna. Durante quei momenti tutto o quasi ciò che veniva detto o fatto non faceva altro che alimentarla.
Capitolo 6: LA SCUOLA MATERNA E LE RELAZIONI A TRE
Quando Susanna iniziò la scuola materna aveva già compiuto i tre anni di età da diversi mesi.
Ricordò perfettamente il suo primo giorno di scuola.
Sua madre la portò in classe, le diede un bacio e le disse che sarebbe venuta a riprenderla nel pomeriggio.
Si sedette accanto ad una bambina che stava giocando con degli animali di plastica.
Susanna si sentiva parecchio in imbarazzo, nonostante non riuscisse a spiegarselo.
Dopo diverse esortazioni da parte degli altri prese in mano un cavallino di plastica e iniziò a giocare con gli altri bambini.
La bambina a cui sedeva accanto si presentò con un sorriso e Susanna dovette aprir bocca per rispondere alla sua compagna.
Ciao, mi chiamo Susanna
disse.
Poco dopo un’altra bambina si aggiunse alla loro coppia e fu in quel momento che il loro rapporto si complicò.
Susanna non poteva sopportare i rapporti a tre, non c’era riuscita in famiglia e non poteva farcela nemmeno nel contesto scolastico.
Il tre raffigurava per lei un incubo. Era un numero dispari e perciò qualcuno sarebbe rimasto fuori dal gruppo, non potevi avere la