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Pazzi e non malati
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Pazzi e non malati
E-book99 pagine37 minuti

Pazzi e non malati

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Info su questo ebook

Questo libro è una rivisitazione di alcuni film a sfondo psichiatrico, tra i quali "Seven", "Fight club", "Ragazze interrotte", "Shining" e molti altri. Renderà il lettore consapevole delle morali di alcuni film del cinema Americano, interessandolo a tal punto da fargli comprendere i personaggi considerati cattivi dalla società. Vi sarà inoltre esposta la distinzione fra il termine "pazzia", "malattia mentale" e "cattiveria". Infatti spesso ciò che viene definito come cattivo, in realtà nasconde solamente sofferenze che esternamente vengono nascoste da comportamenti efferati. Segue i romanzi: "Quattro paia di occhi", "tu avresti il coraggio di uccidere?", "Brad's book" e "Achille, un uomo accecato dalla guerra…e dall'amore", "Se Joker fosse stato un paziente psichiatrico?", "La forza della sofferenza ", "Come tutto ha avuto inizio", "Poesie nell'eternità", "Poesie terapeutiche", "Come bolle di sapone", "Te lo dedico", "Il gruppo delle anime invisibili", "Mi serve un capitolo", .
LinguaItaliano
Data di uscita18 set 2023
ISBN9788831607025
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    Pazzi e non malati - Giulia Gabriele

    JOHN DOE

    Nel film Seven emerge un uomo disturbato, John Doe.

    Tratto questo personaggio in particolare non per le azioni che ha commesso, tuttavia per la sua visibile condizione psichica deteriorata.

    John Doe è un uomo furbo, abile, veloce nel pensiero e nelle azioni.

    Seppur il termine banalmente sia usato in contesti differenti, John Doe presenta un altissimo quoziente intellettivo e dunque un’intelligenza fuori dal comune, non includendo ovviamente l’intelligenza emotiva che nel suo caso è carente.

    La sua intelligenza è accompagnata dal suo essere colto, curioso, capace di interessarsi alla realtà esterna.

    Ha un fortissimo tratto sadico, basti pensare al dolore che fa patire alle vittime, oltretutto scelte con cura, costanza e pazienza.

    Inoltre in seguito alla morte delle vittime, John prova una sorta di eccitazione, di coinvolgimento a livello emotivo.

    Usa la violenza, è sottile, tagliente nelle parole e nei fatti.

    E’ un uomo metodico e piuttosto esigente che dunque non si accontenta.

    E’ molto determinato e sicuro di ciò che può e vuole compiere.

    Non ha apparenti moventi per svolgere ciò che fa, mentre dietro alle sue azioni si celano piani complessi ed elaborati.

    E’ credente, tuttavia viene denominato con il termine fanatico religioso poiché recepisce alla lettera i sermoni, le parole trascritte dai credenti.

    Si nota che vuole cercare di fare da esempio, da predicatore.

    In qualche modo ha un suo ordine mentale; scrive infatti tutte le sue idee e i suoi elaborati piani su quaderni che probabilmente consulta spesso. Ciò ci indica anche un altro fattore, cioè l’orgoglio.

    John Doe è orgoglioso e fiero di ciò che sta compiendo, ritenendolo grande e meraviglioso. Questo è facilmente riconducibile alla megalomania più che al narcisismo, poiché lui afferma che ciò che sta facendo è un qualcosa di incredibile, nonostante lui si consideri un uomo comune.

    Afferma infatti: chi sono io non ha nessuna importanza, il mio lavoro è speciale e sarà ricordato.

    Un altro aspetto riconducibile alla megalomania è il fatto di tenere i suoi reperti in casa sua e più precisamente nella sua camera, accanto al suo letto.

    La psicopatia è evidente. John Doe è un predatore a sangue freddo, emotivamente distaccato.

    Non prova compassione.

    Nonostante questo si concede del sarcasmo, per mostrare la sua superiorità verso gente che lui considera normale, dunque superficiale.

    I suoi ragionamenti sono lucidi e logicamente sensati. Una delle frasi più famose è infatti: se vuoi farti ascoltare dalla gente, devi colpire le persone, usare la violenza, solo così avrai la loro piena attenzione. Un’idea non del tutto distante da quella di una persona apparentemente normale, stimata dalla società quale Somerset che afferma: in caso di stupro, mai dire ciò che realmente è accaduto, piuttosto gridare ‘al fuoco’.

    Come ogni disturbato, cerca di manipolare, più o meno consapevolmente, la realtà, usando ragionamenti accessibili a tutti e apparentemente sensati, tralasciando tuttavia alcuni punti del quadro d’insieme.

    Il ragionamento effettuato è infatti basato su un sillogismo, cioè che da A si arriva a B e da B si arriva a C, di conseguenza A è uguale a C.

    La finzione è paragonata alla realtà interna

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