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Due ruote. Un grande amore
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E-book51 pagine32 minuti

Due ruote. Un grande amore

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Info su questo ebook

Ognuno di noi deve avere uno scopo nella vita, il mio è la ricerca della libertà e dell'esplorazione di tutto ciò che c'è attorno a me, sia materiale che spirituale. È un desiderio costante di nuovi orizzonti, una volontà ancestrale di allargare i confini di ogni territorio. Vari sono i mezzi che ho utilizzato nella mia ricerca, tra questi la moto è forse quella che più amo. Forse per il senso di agilità e leggerezza che ti trasmette, convincendoti che sia la compagna ideale, capace di superare molti ostacoli, o forse perché viaggiando con l'aria, il freddo, il caldo sul tuo corpo, diventi un tutt'uno con il paesaggio che stai attraversando, e le energie di quel luogo, diventano le tue emozioni. Con la tua moto avrai sempre un rapporto di amore, viaggi sereno con lei perché su di lei riponi la tua fiducia, e sai che quando siete insieme ogni progetto può trasformarsi in una straordinaria avventura.
LinguaItaliano
Data di uscita29 giu 2023
ISBN9791221485967
Due ruote. Un grande amore

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    Anteprima del libro

    Due ruote. Un grande amore - Guido Biagetti

    NASCITA DI UN AMORE

    Avevo più o meno cinque anni, quando mio padre si presentò a casa con una mini moto.

    Era il regalo del mio compleanno.

    Non so come gli si via venuto in mente di farmi questo genere di regalo, mai avevo manifestato un particolare interesse per questo tipo di oggetto, giravo a malapena in bicicletta.

    Fatto sta che ne nacque un amore a prima vista.

    La piccola moto voleva essere una replica in miniatura di una naked stradale.

    Di naked, nei primi anni '70 ne esistevano di vario genere, si potevano guidare con la normale patente per auto e nessun esame aggiuntivo era richiesto, questo fino al 1985, poi cambiarono le regole.

    Questa piccola replica aveva un motore a due tempi di quarantotto centimetri cubici in presa diretta,

    piccole ruote stradali, e rigidi ammortizzatori.

    Un giocattolino che quando saliva di giri provocava vibrazioni talmente sostenute, che rendeva quasi doloroso mantenersi aggrappati al manubrio.

    Fatto sta che io passavo ore intere su quel piccolo frullatore.

    Ai tempi, durante il periodo estivo dopo la fine della scuola, mi trasferivo in una casa di campagna di parenti. Una semplice ma bellissima dimora, attorniata da boschi ed un grande prato.

    Proprio quel prato è stato per anni la mia pista immaginaria.

    Disegnavo con le ruote della mia moto infiniti circuiti, quando poi l'erba era alta, mi veniva ancora meglio evidenziare i cordoli ed i limiti della mia pista improvvisata.

    Credo di aver girato in quel prato con una costanza quasi maniacale.

    Ogni tanto poi capitava che mio padre mi accompagnasse fuori dal recinto della proprietà, scortandomi con la sua Yamaha scrambler.

    Facevamo piccoli tratti di strada di campagna, dove io non avrei potuto girare, per arrivare a qualche strada sterrata interpoderale.

    Questo mi permetteva di cimentarmi su nuovi percorsi, spesso e volentieri poco distanti da casa, ma che io assaporavo come una grande avventura.

    Queste occasioni capitavano rarissimamente, ma per me erano giornate memorabili.

    COMINCIAMO A FARE SUL SERIO

    Per anni la mia modalità di girare in moto, è stata quella descritta precedentemente, con ben poche evoluzioni.

    Verso i miei dieci anni, un giovane zio mi mostrò una rivista motociclistica, dove venivano pubblicizzate alcune repliche di moto da cross, pensate per i ragazzi.

    Quella doveva essere la mia direzione.

    Dal giorno dopo cominciò un pressing su mio padre per farmi regalare una di queste meraviglie.

    Nel 1976 non erano oggetti così facili da trovare sul mercato, in più mio padre cercava sempre di trovare le vie più convenienti prima di fare un qualsiasi acquisto.

    Così fu, che dal giorno della mia richiesta che coincideva con il mio compleanno, aspettai sei lunghissimi mesi prima di veder materializzata

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