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Nel suo mirino (Un thriller dell’agente FBI Eve Hope — Libro 2)
Nel suo mirino (Un thriller dell’agente FBI Eve Hope — Libro 2)
Nel suo mirino (Un thriller dell’agente FBI Eve Hope — Libro 2)
E-book235 pagine3 ore

Nel suo mirino (Un thriller dell’agente FBI Eve Hope — Libro 2)

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Info su questo ebook

L’agente speciale dell’FBI Eve Hope non può sfuggire all’ombra ingombrante di suo padre, un famigerato serial killer. Sebbene lui sia in prigione, il mistero del padre amorevole dei suoi ricordi d’infanzia diventato un assassino la tormenta. Quando vengono trovate nuove vittime morte a casa loro, in maniera inquietante il caso ricorda gli omicidi compiuti da suo padre, ed Eve è costretta ad affrontare i suoi ricordi peggiori. Potrà fermare questo nuovo assassino prima che mieta un’altra vittima, riuscendo allo stesso tempo a non farsi inghiottire dal suo passato?

"Un libro stupendo... Quando lo leggi alla sera, assicurati di non doverti svegliare presto la mattina dopo!"
—Recensione per IL GIOCO DELLA MORTE

NEL SUO MIRINO è il secondo libro di una nuova serie dell’autrice bestseller di gialli e thriller Kate Bold, il cui libro NON ORA (in download gratuito) ha ricevuto oltre 600 valutazioni e recensioni a cinque stelle.

Avvincente e struggente, con un’agente FBI brillante e tormentata, EVE HOPE è una serie di thriller coinvolgenti, zeppi di azione, suspense, colpi di scena e rivelazioni, a un ritmo mozzafiato che vi costringerà a divorare le pagine una dopo l’altra fino a tarda notte. I fan di Rachel Caine, Teresa Driscoll e Robert Dugoni se ne innamoreranno sicuramente.

I volumi dal terzo al quinto della serie (NELLE SUE VICINANZE, NELLA SUA MENTE e NEL SUO CAMMINO) sono anch’essi disponibili.

“Un racconto che ti lascia senza fiato e di cui ogni pagina è stata un’emozione. Ci sono un sacco di dialoghi e i personaggi sono così veri che non puoi non innamorarti di loro... Non vedo l'ora di leggere il prossimo libro della serie.
—Recensione di un lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

"Kate ha fatto un lavoro straordinario con questo libro. Mi ha catturata dal primo capitolo!"
—Recensione di un lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

“Mi è piaciuto molto questo libro. I personaggi sono autentici e i cattivi sono come quelli di cui sentiamo ogni giorno al telegiornale... Non vedo l'ora di leggere il secondo libro.”
—Recensione di un lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

“Ottimo libro. I personaggi principali sono reali, imperfetti e umani. La storia è andata avanti rapidamente e senza troppi dettagli inutili. Mi sono davvero divertito a leggerlo."
—Recensione di un lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

“Alexa Chase è testarda, impaziente, ma soprattutto coraggiosa con la C maiuscola. Non si arrende finché i cattivi non vengono fermati. Si merita cinque stelle!”
—Recensione di un lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

"Thriller accattivante, avvincente e con un tocco di macabro... Molto ben fatto."
—Recensione di un lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

“WOW che libro stupendo! Parla di un killer malvagio! Mi è piaciuto tantissimo. Non vedo l'ora di leggere anche altri titoli di questo autore.”
—Recensione del lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

“Non riesci a smettere di leggerlo. Grande storia e grandi personaggi. Pagina dopo pagina ti ci appassioni sempre di più. Non vedo l'ora di leggere altre opere di Kate Bold".
—Recensione del lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

“Difficile da battere. Ha una trama eccellente e la giusta quantità di suspense. Ho davvero apprezzato questo libro."
—Recensione del lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

“Estremamente ben scritto. Vale la pena acquistarlo e leggerlo. Non vedo l'ora di leggere il secondo libro!”
—Recensione del lettore per IL GIOCO DELLA MORTE
LinguaItaliano
EditoreKate Bold
Data di uscita7 set 2023
ISBN9781094364964
Nel suo mirino (Un thriller dell’agente FBI Eve Hope — Libro 2)

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    Anteprima del libro

    Nel suo mirino (Un thriller dell’agente FBI Eve Hope — Libro 2) - Kate Bold

    cover.jpg

    N E L   S U O   M I R I N O

    (Un thriller dell’agente FBI Eve Hope — Libro 2)

    K a t e   B o l d

    TRADUZIONE DALL’INGLESE DI VALENTINA SALA

    Kate Bold

    L’autrice di bestseller Kate Bold ha scritto la serie I THRILLER DI ALEXA CHASE, che si compone di sei libri (in corso); la serie I THRILLER DI ASHLEY HOPE, che si compone di sei libri (in corso); la serie I THRILLER FBI DI CAMILLE GRACE, che si compone di otto libri (in corso); la serie I THRILLER FBI DI HARLEY COLE, che si compone di sette libri (in corso); la serie I THRILLER PSICOLOGICI DI KAYLIE BROOKS, che si compone di cinque libri (in corso); e la serie I THRILLER FBI DI EVE HOPE, che si compone di cinque libri (in corso).

    Amante della lettura e fan da sempre di libri gialli e thriller, Kate riceve con piacere i vostri commenti, perciò non esitate a visitare la sua pagina www.kateboldauthor.com per saperne di più e restare in contatto.

    Copyright © 2023 di Kate Bold. Tutti i diritti riservati. Ad eccezione di quanto consentito dalla legge statunitense sul copyright del 1976, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, o memorizzata in un database o in un sistema di recupero, senza la previa autorizzazione dell'autore. Questo ebook è concesso in licenza solo per il tuo svago personale. Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto a terzi. Se desideri condividere questo libro con altre persone, devi acquistare una copia aggiuntiva per ogni destinatario. Se stai leggendo questo libro senza averlo acquistato, o se non è stato acquistato per il tuo uso esclusivo, ti preghiamo di restituirlo e di acquistarne una copia. Grazie per il rispetto dimostrato verso il duro lavoro di questo autore. Questa è un'opera di fantasia. I nomi, i personaggi, le aziende, le organizzazioni, i luoghi, gli eventi e gli incidenti sono frutto dell'immaginazione dell'autore o sono utilizzati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Immagine di copertina Copyright Neil Lockhart, utilizzata su licenza di Shutterstock.com.

    LIBRI DI KATE BOLD

    UN THRILLER DELL’AGENTE FBI EVE HOPE

    NEL SUO SANGUE (Libro #1)

    NEL SUO MIRINO (Libro #2)

    UN THRILLER PSICOLOGICO DI KAYLIE BROOKS

    IL RESPIRO FINALE (Libro #1)

    PASSIONI PERICOLOSE (Libro #2)

    L’ULTIMO SOGNO (Libro #3)

    UN THRILLER DI HARLEY COLE

    NESSUN LUOGO SICURO (Libro #1)

    NESSUN LUOGO È RIMASTO (Libro #2)

    NESSUNA VIA DI FUGA (Libro #3)

    UN THRILLER FBI DI CAMILLE GRACE

    NON IO (Libro #1)

    NON ORA (Libro #2)

    NON BENE (Libro #3)

    NON LEI (Libro #4)

    UN EMOZIONANTE THRILLER DI ALEXA CHASE

    IL GIOCO DELLA MORTE (Libro #1)

    LA MAREA DELLA MORTE (Libro #2)

    L’ORA DELLA MORTE (Libro #3)

    IL PUNTO DELLA MORTE (Libro #4)

    LA NEBBIA DELLA MORTE (Libro #5)

    IL LUOGO DELLA MORTE (Libro #6)

    UN THRILLER DI ASHLEY HOPE

    LASCIAMI STARE (Libro #1)

    LASCIAMI USCIRE (Libro #2)

    LASCIAMI VIVERE (Libro #3)

    INDICE

    PROLOGO

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CAPITOLO NOVE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTI

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRÉ

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    CAPITOLO VENTISEI

    CAPITOLO VENTISETTE

    CAPITOLO VENTOTTO

    CAPITOLO VENTINOVE

    CAPITOLO TRENTA

    CAPITOLO TRENTUNO

    CAPITOLO TRENTADUE

    CAPITOLO TRENTATRÉ

    EPILOGO

    PROLOGO

    Mary era seduta da sola al piccolo tavolo della sua sala da pranzo, con lo sguardo rivolto al desolato cortile di periferia, domandandosi per la centesima volta se avesse preso la decisione sbagliata. Odiava stare da sola. E invece eccola lì, davanti alla candelina sulla sua torta di compleanno, l’unica invitata alla festa più triste dell’anno.

    Mary Shetland, non più Mary Winters, sospirò, facendo tremolare e danzare la fiammella. Il divorzio era stato colpa sua? Ci aveva ripensato un milione di volte, ripercorrendo le conversazioni passate, sviscerando minuziosamente ogni litigio. Non riusciva a capire come avessero fatto le cose ad andare così male.

    Eppure, erano andate male.

    Era stata così felice il giorno in cui lei e suo marito Nathan si erano sposati. Si erano innamorati velocemente ed erano convolati a nozze altrettanto velocemente. Nei primi mesi dopo il matrimonio, parlavano del futuro con entusiasmo e amore.

    Erano fiduciosi, giovani e ottimisti. Avevano deciso di aspettare un po’ per avere figli, volendo prima costruire delle buone basi. E stavano bene insieme. Sembrava che tutto andasse alla perfezione.

    Era stato poco dopo il loro terzo anniversario che le cose iniziarono a precipitare. Il cambiamento sembrava avvenuto da un giorno all’altro, ma era impossibile ignorare la differenza. Litigavano continuamente e il più delle volte dormivano in letti separati.

    Non si scontravano per motivi seri, erano solo battibecchi che degeneravano in vere e proprie liti furiose. Mary non immaginava che quelle liti avrebbero messo fine al loro matrimonio. Solo con il senno di poi si rese conto che il divorzio era in vista già da tempo.

    Quando l’ebbrezza della luna di miele cominciò ad affievolirsi, la frequenza e l’intensità dei loro litigi aumentarono. Erano bastati pochi anni per far apparire le prime crepe tra loro, che crebbero in silenzio fino a diventare un baratro. Quando Mary si rese conto di aver sposato l’uomo sbagliato, ormai era troppo legata a lui per lasciarlo andare. Si era aggrappata con le unghie e con i denti fino a quando lui, con straziante fermezza, le aveva presentato i documenti per il divorzio ed era fuggito in Oregon, portandosi dietro tutto ciò che possedeva.

    Mary prese un boccone di torta, lo masticò e deglutì, fingendo di non accorgersi della lacrima che le scendeva lentamente sulla guancia. Il suo labbro tremava per la tristezza e l’autocommiserazione mentre scavava con la forchetta nella glassa alla vaniglia.

    Poi sentì un rumore.

    Mary si drizzò sulla sedia, assalita dal panico. In casa non c’era nessun altro, in teoria.

    Chi c’è? esclamò con voce tremante.

    Eccolo di nuovo: uno scricchiolio deciso, come se qualcuno stesse avanzando lentamente lungo le vecchie assi del pavimento.

    C’era qualcuno in casa.

    Mary prese di scatto il cellulare. Lo schermo si illuminò, ma vide con orrore la barra di caricamento di un aggiornamento di sistema. Non aveva una linea telefonica fissa e probabilmente non l’avrebbe mai installata. Quando mai avrebbe avuto bisogno del telefono fisso? Si alzò maledicendo la tecnologia moderna.

    Guardò le porte. Erano tutte chiuse, per quel che riusciva a vedere. Le aveva chiuse a chiave e aveva bloccato i chiavistelli?

    Prima del divorzio, quello sarebbe stato il momento in cui avrebbe affidato la questione a suo marito e alla sua fidata mazza da baseball. Adesso che era sola, si rese conto che Nathan era sempre stato il suo piano di emergenza predefinito. A parte l’allarme, non aveva idea di come agire.

    La sua mente in preda al panico si sforzò di ricordare cosa le aveva detto il tecnico riguardo il pulsante di emergenza manuale dell’impianto di sicurezza della sua casa. Non riusciva nemmeno a ricordare dove fosse installato il pannello. Accidenti a quella nuova casa e al divorzio.

    Chi c’è? gridò più forte, affrettandosi verso il corridoio, dove si trovava l’interfaccia del suo costoso sistema di sicurezza. Strizzò gli occhi guardando i pulsanti, che brillavano come un pannello di controllo alieno in un film di fantascienza. Premette il pulsante che in teoria serviva a far arrivare una pattuglia di sicurezza fino a casa sua. Non riusciva a ricordare la speciale combinazione codificata per comporre il 911.

    Il pulsante di emergenza sulla console, le aveva detto il tecnico, inviava una chiamata alla società di sicurezza, non alla polizia. Questo per evitare chiamate accidentali al 911. Il sistema avrebbe composto automaticamente il 911 in caso di effrazione. Forse era tutto frutto della sua immaginazione.

    Poi però sentì di nuovo quel suono, che sembrava proprio qualcuno che cercava di camminare silenziosamente.

    A Mary si gelò il sangue nelle vene, e si sentì formicolare la pelle. Cercò disperatamente un’arma, ma tutte le posate erano ancora chiuse negli scatoloni del trasloco. Non possedeva pistole e Nathan si era portato via la sua mazza. Si avvicinò a una delle scatole aperte e ne tirò fuori un pesante fermalibri in ottone, impugnandolo come una clava. Avrebbe dovuto accontentarsi.

    Chi c’è? disse di nuovo, con voce tremante. Andò in soggiorno e scostò le tende per guardare fuori dalla finestra. La strada era deserta.

    Attraversò il resto della casa, controllando nelle camere da letto, negli armadi e sotto il letto.

    C’è qualcuno? chiamò di nuovo. Quel rumore non era stato solo nella sua testa. Era sicura di aver sentito qualcosa. Stringeva il fermalibri nella mano destra con tanta forza da avere le nocche bianche. Il silenzio avvolgeva tutta la casa, imprigionandola. All’improvviso le sembrò che l’aria fosse stata aspirata, lasciandola in un vuoto senza luce né suono.

    Era il momento di uscire.

    Mary afferrò il cappotto, che era appeso allo schienale della sedia. Le chiavi nella tasca tintinnarono, facendola andare nel panico. Dopo aver lasciato il fermalibri sul tavolo della sala da pranzo, si precipitò verso la porta d’ingresso.

    Sotto l’attaccapanni c’era uno specchio a muro, un regalo dei precedenti proprietari. Mary vide il proprio volto spaventato nel riflesso, un istante prima di scorgere un’ombra profilarsi alle sue spalle.

    Si fiondò sulla porta e si accanì sul chiavistello come un animale selvatico, ma le sue abilità motorie erano sopraffatte dalla paura. La strana ombra si avvicinava dietro di lei a passi rapidi e silenziosi.

    L’ultima cosa che Mary vide riflessa, come in un’assurda casa degli specchi, fu la candelina sulla torta di compleanno. La fiamma tremolò per uno spostamento d’aria. Mary iniziò a urlare, rimpiangendo di non aver chiamato aiuto o di non essere scappata prima, desiderando di non essere sola nella nuova casa vuota, e di aver spento la sua ultima, triste candelina.

    In un terribile istante, dall’ombra spuntò una mano. Qualcosa di malefico luccicò nell’oscurità: una lunga e stretta lama. Il grido di Mary fu interrotto. 

    CAPITOLO UNO

    L’agente speciale Eve Hope percorreva a passo svelto i corridoi di Quantico. Il cuore le batteva all’impazzata, mentre le ritornava in mente l’ultimo messaggio ricevuto dal suo partner.

    So di Red Onion.

    Chiamami quando sei disposta a parlare chiaro.

    Non l’aveva mai chiamato.

    Quella mattina il vicedirettore Pliny, il capo di Eve, l’aveva convocata all’improvviso per una riunione alle otto del mattino. Aveva detto che ci sarebbe stato anche Melborn. Il tono severo della voce del vicedirettore, percepibile persino al telefono, aveva profondamente allarmato Eve. Doveva aspettarsi qualcosa di molto grave.

    Ci siamo, pensò. Melborn l’aveva segnalata, aveva rivelato a Pliny dei suoi problemi, l’aveva fregata. La sua carriera era finita.

    Eve fece un respiro profondo per riprendersi e indossò la sua maschera di professionalità, entrando nell’ufficio.

    Siediti, Hope, disse Pliny appena fu dentro. Abbiamo un nuovo caso che è iniziato in modo preoccupante. La sua voce era roca e tamburellava con due dita su un fascicolo. O erano due?

    Non si trattava della bufera infernale con tanto di licenziamento che si era aspettata. Eve guardò Melborn, mascherando a fatica lo shock che la sconvolgeva. Non aveva detto al vicedirettore quello che sapeva. Ma perché?

    Melborn distolse lo sguardo, con il volto pallido e indecifrabile. Due vittime, disse Pliny, ognuna trovata morta in casa propria. A distanza di qualche anno l’una dall’altra. La prima era Eloise Placer, 38 anni. È successo nel febbraio di due anni fa. È stata trovata nella vasca da bagno della sua casa a Petersburg con ferite multiple da taglio. E adesso abbiamo Mary Shetland, 36 anni, a Whitland, in provincia di Richmond. Ha ricevuto delle ferite da taglio nel garage, invece che nella vasca da bagno.

    È un serial killer? chiese Eve. Si concesse un breve momento di sollievo per il fatto che quell’incontro non era stato organizzato per licenziarla dal Federal Bureau of Investigation, poi si concentrò sul nuovo incarico che stava per ricevere.

    Così pare, annuì il vicedirettore. Entrambe le vittime sono state trovate con un bracciale di perle di vetro al polso. Potrebbe essere il suo biglietto da visita, una sorta di simbolo.

    C’è qualcosa in comune tra le vittime? volle sapere Eve.

    Le stesse perle di vetro al polso, entrambe sulla trentina, entrambe donne, elencò Pliny. Inoltre, tutte e due avevano divorziato da poco.

    C’è qualche indizio di un ex marito che abbia cercato di sottrarsi al pagamento degli alimenti a suon di coltellate? domandò Eve freddamente.

    No, l’ex marito di Shetland, Nathan Winters, si è trasferito in Oregon dopo il divorzio. Aveva bisogno di cambiare aria, immagino. Il suo alibi è solido come una roccia.

    E il marito di Placer?

    Robert Placer è morto prima di Eloise. Si è tolto la vita circa quattro mesi dopo il divorzio, più o meno un anno prima della morte della sua ex moglie.

    Credo che dovremmo riesaminare anche quel fascicolo, già che ci siamo, disse Eve, e il vicedirettore annuì. 

    Come facciamo a sapere che sono state uccise dalla stessa persona? saltò su Melborn. La sua voce aveva un’innata nota lamentosa. Magari i braccialetti sono segno di una specie di club, oppure è una coincidenza. Potremmo avere a che fare con due casi separati.

    Giusta osservazione, disse Pliny. Non possiamo scartare la possibilità di un secondo assassino fino a quando non avremo stabilito un collegamento tra le vittime.

    No, disse Eve, dopo aver riflettuto a lungo. L’assassino è uno solo. Il modus operandi è troppo simile per poter considerare i braccialetti come una coincidenza.

    È un po’ presto per poterlo dire, non trovi, Hope? ghignò Melborn. O forse parli per esperienza personale.

    Eve lanciò un’occhiata a Melborn e vide che i suoi occhi da donnola si erano posati sui suoi in una silenziosa provocazione. Le stava ricordando ciò che sapeva, e la sua espressione diceva che avrebbe fatto meglio a rigare dritto. Eve trattenne una smorfia.

    Non abbiamo ancora finito di analizzare i dettagli, disse Pliny, che sembrava non essersi accorto di nulla. Eve sentì il suo viso distendersi. Il vicedirettore continuò: Sembra che le vittime avessero ben poco in comune, a parte il fatto che avevano divorziato da poco. Ma a ben guardare erano simili sotto altri aspetti. Entrambe le donne sembravano in buona salute e non avevano precedenti di malattie mentali. Entrambe trascorrevano la maggior parte del tempo a casa. Nessuna delle due aveva precedenti per uso o abuso di droghe, disse Pliny, scuotendo la testa per l’incredulità. È insolito per un serial killer agire dopo un intervallo così lungo.

    E le vittime? Ci sono matrimoni o rapporti sociali che si sovrappongono? chiese Eve.

    No, rispose Pliny. Finora non sembra esserci alcun legame personale tra le vittime, ma è troppo presto per poterlo affermare con certezza.

    Le donne sono state tutte e due uccise da un oggetto tagliente, anche se non dalla stessa arma. Le ferite della prima vittima indicano chiaramente una lama seghettata, come quella di un coltello da bistecca, mentre quelle della seconda fanno pensare a un’arma lunga, liscia e affilata, come un rompighiaccio.

    Forse si è liberato dell’arma del delitto e ne ha scelta un’altra, diversa ma familiare, quando ha colpito di nuovo, ipotizzò Eve. Il modus operandi è lo stesso, fatta eccezione per l’arma. Il mio istinto mi dice che sono opera dello stesso assassino.

    Il tuo istinto ti ha guidato bene in passato, concesse Pliny. Sarà meglio che vi rechiate sulla scena del crimine per vedere il corpo più recente, prima che le prove vengano spazzate via. Mi aspetto un rapporto completo su tutto ciò che troverete, con particolare attenzione a qualsiasi collegamento tra le vittime. Perché proprio queste donne? E scoprite la storia dietro quei braccialetti di perle.

    Può contare su di noi, signore,

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