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Dolci affari: Harmony Destiny
Dolci affari: Harmony Destiny
Dolci affari: Harmony Destiny
E-book139 pagine1 ora

Dolci affari: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

C.K. Tanner, imprenditore affascinante e determinato, ha per le mani un affare che vuole aggiudicarsi a tutti i costi. Per essere sicuro di ottenere la grossa industria dolciaria su cui ha messo gli occhi, decide di giocare sporco convincendo Frank, attuale proprietario e tipo all'antica, di essere legato ai valori della famiglia. Ma per questo gli serve una moglie per un weekend. Dopo un'attenta valutazione sceglie tra le sue impiegate Abby McGrady, che però non è tanto dell'idea...

LinguaItaliano
Data di uscita11 gen 2016
ISBN9788858943786
Dolci affari: Harmony Destiny
Autore

Laura Wright

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Dolci affari - Laura Wright

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Cinderella & The Playboy

    Silhouette Desire

    © 2002 Laura Wright

    Traduzione di Clemente Peluso

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-378-6

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Hai bisogno di una moglie.»

    «Un’altra parola e sei licenziato!» replicò C.K. Tanner, un sopracciglio inarcato a quell’idea che trovava semplicemente ridicola.

    «Non puoi licenziarmi.» Jeff Rhodes sorrise, facendo scivolare un fax sulla massiccia scrivania. «Sono il tuo consigliere personale, nonché amico. Non hai scelta, perché gli altri due concorrenti sono entrambi sposati. Se hai intenzione di acquisire la Swanson Sweets, ti devi procurare una signora Tanner al più presto.»

    C.K. Tanner fece ruotare la sedia sulla quale era seduto e contemplò la baia di Los Angeles, lo splendido spettacolo che si godeva dalla vetrata del suo ufficio al trentunesimo piano.

    Il cielo era terso in quel freddo mercoledì di ottobre, e lo sguardo poteva spingersi fino al mare aperto.

    Tanner sembrò non accorgersi di nulla, la mente impegnata a cercare un’altra soluzione al problema che lo assillava da qualche settimana. L’acquisizione di quella fabbrica di caramelle e dolciumi gli era sembrata un gioco da ragazzi, in un primo momento, ma Frank Swanson, il proprietario, si era rivelato un osso duro. Per quasi mezzo secolo aveva investito ogni briciola di energia nell’azienda che aveva creato dal nulla, e ora, pronto a ritirarsi dagli affari, intendeva cedere l’attività a qualcuno che credesse nei suoi stessi valori.

    Tanner si massaggiò la mascella. Il matrimonio gli era sempre parso un pessimo investimento. Sposarsi e avere figli non presentava alcun vantaggio, ma solo grattacapi.

    «Ho parlato con Harrison, questa mattina» riprese Jeff, interrompendo per un attimo i pensieri del superiore.

    Tanner fece un respiro profondo.

    Mitchell Harrison era un uomo d’affari spietato e senza scrupoli, interessato alla Swanson Sweets al solo scopo di cancellare dal mercato il marchio della fabbrica del Minnesota.

    Tanner aveva appreso da fonti confidenziali che Frank Swanson non avrebbe mai accettato l’offerta di Harrison, quasi sicuramente a causa dei suoi due divorzi e della reputazione di donnaiolo.

    Jeff si schiarì la voce. «È pronto a pagare una vera fortuna per soffiarti la Swanson Sweets dalle mani.»

    «Il matrimonio è un’ipotesi che non ho ancora scartato» ammise Tanner. Comprare per poi rivendere a un prezzo più alto era la prassi in quel mondo popolato di squali, ma in quel caso c’era qualcosa che gli impediva di consegnare una florida azienda nelle mani di chi non vedeva l’ora di eliminarla dal mercato. Appoggiò la testa allo schienale, rassegnato. «Dunque, il problema ora è scegliere una candidata» sospirò.

    «Che ne diresti di Olivia?» propose il vice.

    «No.»

    «Karen?»

    «Troppo aggressiva.»

    «E quell’attrice con la quale uscivi?»

    Tanner si alzò in piedi e sorrise. «E ridurre ogni conversazione a calorie e peso in eccesso?» Si avvicinò al mobile accanto alla parete e si versò un bicchiere d’acqua. «Non potrà essere una donna che fa parte della cerchia di gente che frequento. Non vorrei che le mie amiche pensassero che mi è venuta voglia di sposarmi. Ho bisogno di una donna semplice. Dolce ed elegante. Colta, ma non snob. Quindi, nessuna di quelle che si incontrano alle feste.»

    «Siamo a Los Angeles» ribatté l’altro. «Dove la cercherai una così, in una biblioteca?»

    «Perché no?» replicò Tanner sorridendo. «Potrei trasformare un passerotto in un cigno, se fosse necessario.»

    Jeff rise. «Se cerchi un passerotto, perché non dai un’occhiata alla sezione corrispondenza?»

    «Perché? Che cosa c’è alla corrispondenza?» gli chiese curioso Tanner.

    «La mia segretaria mi ha confidato che laggiù le impiegate mantengono aggiornato una specie di bollettino Tanner. Hanno tutte una cotta per te, mio caro.» Jeff fece una piccola pausa, prima di assumere un’aria distratta. «Tutte eccetto una, a quanto pare.»

    Tanner si appoggiò al bordo della scrivania e lo fissò, divertito dalle rivelazioni su quanto accadeva nei piani bassi della Tanner Enterprises. «Davvero? E chi sarebbe questa irriducibile?»

    «Abby... non ricordo il cognome.»

    Capelli rossi e occhi verdi passarono nella mente di Tanner. Educata e timida, Abby era l’unica che non cercasse d’incrociare il suo sguardo quando gli consegnava la posta. Ricordò che la ragazza indossava vestiti sobri, adatti a coprire più che a rivelare, e lui aveva il vago sospetto che, qualsiasi cosa nascondesse, valesse la pena di darci almeno un’occhiata.

    Impossibile che quella ragazza avesse un passato burrascoso. Del resto, sembrava che sulla fronte portasse scritto casa e famiglia a lettere di fuoco. Un tipo di donna dal quale si era sempre tenuto a distanza di sicurezza.

    «Sai che ti dico?» esordì Jeff, dopo un secondo. «Sarebbe perfetta.»

    «Perfetta?» ripeté scettico Tanner.

    «Perfetta per interpretare il ruolo della tua mogliettina. È dolce e discreta, non fa parte della cerchia di amici che frequenti. Inoltre, non c’è pericolo che lei si possa affezionare a te. A quanto pare, tu non gli interessi per niente» gongolò Jeff. «Accidenti, non avrei mai creduto che un giorno avrei incontrato la donna capace di resistere al fascino del grande C.K. Tanner. Potrei innamorarmene io stesso.»

    Il capo puntò su di lui uno sguardo ostile. «Se non torni al lavoro entro due minuti, ti licenzio.»

    Jeff rise, si alzò in piedi e si avviò verso la porta. «Non ti scaldare così tanto, era solo un’idea. Del resto, non hai certo bisogno del mio aiuto per trovare una donna. Sei sempre stato bravo a farlo da solo.»

    «Ne ho ogni diritto» borbottò Tanner dopo che la porta si fu richiusa. Eppure il suggerimento di Jeff aleggiava ancora nell’aria. Non sarebbe stata una cattiva idea ingaggiare una donna che non provasse per lui alcun sentimento. Nessun legame, nessuna telefonata ad affare concluso.

    Lanciò un’occhiata alla cartellina aperta sulla scrivania. Le sfide rendevano la vita più movimentata, e l’affare Swanson si prospettava come una prova ancora più ardua.

    Con il sorriso soddisfatto sulle labbra, Tanner sfogliò il rapporto sulla scrivania, preparandosi all’arrivo della corrispondenza con insolita trepidazione.

    La musica latino-americana di sottofondo riempiva la fredda atmosfera della sezione corrispondenza della Tanner Enterprises.

    Abby McGrady spinse a ritmo di salsa il carrello pieno di lettere e pacchi e si fermò davanti alla porta dell’ascensore. Premette il pulsante e si voltò a controllare con sguardo dispiaciuto i bordi di alcune scrivanie che aveva urtato lungo il percorso.

    «Salutami il mio fidanzato» scherzò Dixie Watts dalla sedia. «Di’ al signor Tanner che sarò davanti alla piattaforma di carico alle sette, puntuale per il nostro appuntamento.»

    Una pila di bicchieri in equilibrio precario tra le mani, Janice Miggs sfiorò Abby e, senza guardarla, aggiunse il proprio commento frivolo. «Dal momento che cambia ragazza ogni settimana, puoi dirgli che sarò a sua disposizione venerdì prossimo.»

    «Una alla settimana?» intervenne Mary Larson. «Faresti meglio a dire una al giorno, oppure una ogni ora. Il che non vuol dire che io non sia libera dopo pranzo» concluse, rivolta ad Abby.

    «Smettila di prenderla in giro» esordì Alice Balton. «Sai come la pensa a proposito del nostro capo supremo.»

    Dixie sollevò un sopracciglio impertinente. «Sì, ma conosce la nostra opinione al riguardo.»

    Le risate riempirono la stanza priva di finestre, mentre John, il direttore della sezione, alzava lo sguardo al soffitto.

    Abby s’infilò con passo danzante nell’ascensore. «Io mi sacrifico per salvare voi tutte» annunciò con un sorriso. «La verità è che lui non vi merita.» Ma appena la porta si richiuse, il suo viso ritornò serio.

    Doveva ammettere tra sé che C.K. Tanner era uno degli uomini più affascinanti che avesse mai incontrato, ma anche uno dei più arroganti, pensò mentre l’ascensore iniziava la sua corsa verso il trentunesimo piano. Il presidente della Tanner Enterprises era indifferente a chiunque non avesse un titolo associato al cognome. Gli aveva consegnato la posta per un anno e mezzo, e probabilmente non aveva scambiato con lei più di tre o quattro parole.

    L’opinione che si era fatta del capo, però, derivava piuttosto dalla mancanza assoluta di interesse che Tanner mostrava nei suoi riguardi.

    Quell’uomo le appariva come una versione peggiorata e inasprita di Greg Houseman, il ragazzo ricco e bellissimo che aveva rubato il cuore di una povera ragazza, le aveva preso la verginità e l’aveva abbandonata, lasciandola poi a piangere sulla propria sventura. L’esperienza le aveva insegnato a diffidare dei tipi come C.K. Tanner

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