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Mischa: Eye Candy Ink, #2
Mischa: Eye Candy Ink, #2
Mischa: Eye Candy Ink, #2
E-book131 pagine1 ora

Mischa: Eye Candy Ink, #2

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Info su questo ebook

Lei sa che sono perfetti l'uno per l'altra.

Non appena Indie entra all'Eye Candy Ink, capisce immediatamente che lei e Mischa sono destinati a stare insieme. Se solo riuscisse a trovare il modo di fargli aprire gli occhi.

Lui è contrario alle relazioni, all'amore, ai sentimenti.

Mischa Jennings sa bene che l'amore può rovinarti la vita e ha giurato di restarne alla larga. Armato di una serie di regole ferree per non correre questo rischio, la sua vita fila liscia come l'olio. Finché un giorno Indie Hearst entra saltellando all'Eye Candy Ink e manda all'aria ogni suo piano. Senza rendersene conto, sta infrangendo ogni regola. Ma non c'è problema, va tutto bene, non si sta innamorando di Indie. Non c'è niente di male a divertirsi un po'…

Giusto?

Insieme potrebbero essere esplosivi, se Mischa trovasse la forza di abbassare le sue difes.

LinguaItaliano
EditoreShaw Hart
Data di uscita23 ott 2023
ISBN9798223894438
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    Anteprima del libro

    Mischa - Shaw Hart

    UNO

    Mischa

    SCUOTO la testa mentre osservo Atlas correre verso la porta d’ingresso. Darcy, la ragazza che gli piace, sta finalmente venendo in studio per farsi tatuare. È una settimana che non riesce a concentrarsi, né a parlare di altro. Se non gli volessi così bene, l’avrei già mandato a quel paese.

    Atlas è un tenerone. Il tipo di persona che non sa nascondere quello che prova, che vede sempre il meglio in chiunque. È palese che sia già pazzo di questa ragazza, e non so bene cosa pensare.

    Gli ho guardato le spalle da quando si è trasferito in città ed è venuto a lavorare all’Eye Candy Ink. È il fratello minore che non ho mai avuto, sono molto protettivo nei suoi confronti e cerco di tenerlo d’occhio sia a casa che in studio così che nessuno gli crei problemi. E andava tutto alla grande fino alla settimana scorsa, quando una mia cliente, Indie, è venuta qui con la sua amica Darcy.

    È bastato uno sguardo e Atlas è impazzito per lei. Ora la insegue come un cagnolino scodinzolante – e non sono nemmeno sicuro che Darcy provi lo stesso per lui, o che gli interessi in alcun modo.

    Dopotutto, avrebbe senso. L’amore è da perdenti e c’è sempre qualcuno che ne esce sconfitto. Uno dei due viene sempre lasciato indietro o riceve meno amore dell’altro. Non riesco a capire perché gran parte delle persone non vede l’ora di provare una roba del genere.

    Io e Atlas ci somigliamo molto dal punto di vista fisico, ma abbiamo due personalità diametralmente opposte. Io preferisco far ridere la gente, faccio continuamente scherzi e battute, mentre lui è più serio e introverso. Per non parlare del fatto che Atlas è alla disperata ricerca di amore e attenzioni – probabilmente per via di quello che ha passato con i suoi genitori quando era piccolo. Anche i miei me ne hanno fatte passare delle belle, ma mentre Atlas desidera amore e intimità, sono cose che io non sopporto.

    Il resto delle persone che lavorano allo studio non condivide la mia avversione per l’amore e la maggior parte di loro non capisce perché io mi preoccupi così tanto del fatto che Atlas sia già cotto di quella ragazza.

    Zeke, il proprietario dell’Eye Candy Ink, dice sempre che finirò per morire da solo, ma da quando lavoro qui lui non ha mai avuto una ragazza né qualcosa di vagamente assimilabile a una relazione. Che può saperne?

    Sam è una specie di sorella minore per me, una che non vuole sapere i dettagli della mia vita sessuale, mentre Nico non parla quasi mai, anche se non fa che alzare gli occhi al cielo ogni volta che inveisco contro l’amore e le relazioni, o parlo delle mie regole. Quindi, dubito che sarebbe interessato a conoscere i dettagli della mia vita sentimentale.

    Seguo Atlas verso l’ingresso, ma lo squillo del suo cellulare lo interrompe a metà strada.

    Ci vediamo a casa, Atty lo saluto. Superandolo, faccio per aprire la porta.

    A dopo, Mischa risponde distrattamente, ma dalla sua voce si capisce che sta sorridendo.

    Esco e faccio per andare verso la macchina, quando vedo Darcy e Indie venire verso di me. Sono entrambe vestite in modo simile, con pantaloni da yoga e infradito. Quando mi vede, gli occhi indaco di Indie si illuminano. Sorridendo, mi raggiunge letteralmente saltellando lì dove mi sono fermato sul marciapiede, e di colpo sento il cuore accelerare nel petto.

    Ma che diavolo è?

    Non mi è mai successo prima d’ora. Forse dovrei andare da un medico.

    Ehi, ragazze! Indie, che piacere. Darcy, Atlas sta morendo dalla voglia di rivederti.

    Le guance di Darcy prendono fuoco ed io trattengo una risatina quando vedo Indie che le dà una gomitata e la guarda come a dire ‘te l’avevo detto’. Darcy alza gli occhi al cielo, ma l’arrivo di Atlas le risparmia di dover dire qualcosa.

    Piantala borbotta Atlas e mi lancia un’occhiataccia come a chiedermi di non incasinargli le cose. Sospirando, li osservo scambiarsi i primi, goffi convenevoli.

    Ciao.

    Ciao replica Atlas con un sorriso, praticamente appiccicato a Darcy.

    Ci credo che la prima volta l’ha fatta scappare.

    Mischa! esclama Indie, facendomi sobbalzare e attirando l’attenzione di tutti. E, soprattutto, impedendomi di svignarmela come avrei voluto fare. Sto morendo di fame. Ti va di mangiare un pretzel? mi chiede, indicando un chiosco alle sue spalle che sembra sul punto di chiudere e lanciandomi uno sguardo sornione. È chiaro che vuole lasciare soli i due piccioncini.

    Una parte di me vorrebbe solo andare a casa. Trascorrere altro tempo con un tornado come Indie può solo portare guai, ma so che lo farebbe in ogni caso anche se le dicessi di no e non posso permettere che se ne vada in giro da sola a quest’ora. Se le succedesse qualcosa, non me lo perdonerei mai.

    Perfetto. Stavo proprio per andare a mangiare qualcosa le mento, e nel frattempo mi sforzo di sorridere ad Atlas. Gli do una pacca sulla spalla e conduco Indie verso il chiosco di pretzel.

    Di solito non ceno con le ragazze, né vado agli appuntamenti. È contro le mie regole, ma cerco di rilassarmi pensando che non si tratta davvero di una cena, ma piuttosto di uno spuntino. E non è certo un appuntamento.

    Faccio per prendere il portafoglio e pagare, ma Indie mi batte sul tempo. Ordina quattro pretzel morbidi e dell’acqua e dice al commerciante di tenere il resto come mancia; poi lo ringrazia, gli sorride, stacca un pezzo di pretzel e se lo caccia in bocca. Quando fa per passarmi un pretzel e una delle due bottiglie d’acqua, si ritrova a dover letteralmente tenere in equilibrio gli altri tre e la sua acqua.

    Offro io. Dopotutto, sono io che ti ho invitato.

    Grazie. Puoi passarmi anche l’altro dico, tendendo la mano per avere il secondo dei miei pretzel.

    Un altro? mi chiede con espressione confusa. Quando stacca un altro grosso morso dal suo pretzel, resto a guardarla tra l’ammirato e lo stupito.

    Finisce il primo in tempo record e getta il tovagliolo in un secchio poco distante. Mentre la guardo divorare la sua cena, mi chiedo dove la metta. Porta dei leggings neri e una canotta lunga e larga, ma so che è magra.

    Indie è minuta e sembra un folletto con le sue curve appena accennate e i lineamenti delicati. Ha la pelle chiara e i capelli nerissimi come una specie di piccola Biancaneve, e forse potrebbe passare inosservata se non fosse per i suoi occhi.

    Sono di un colore violaceo, indaco, quasi ametista – una tonalità che non avevo mai visto in natura. Non lo ammetterei mai, perché ne farebbero un caso di stato, ma mi è capitato di sognarli.

    Ho perso il conto delle volte che sono rimasto sveglio fino a tarda notte per disegnarli e ricreare quel colore, quella forma e la loro esatta espressione. In camera mia c’è un’imbarazzante pila di fogli pieni di tentativi di catturare Indie su carta, ma non riesco a ricreare l’allegra malizia che vedo danzare nelle sue iridi.

    Camminiamo senza meta lungo il marciapiede, godendoci la calda notte estiva. Lei finisce il suo secondo pretzel e mi guarda con la coda dell’occhio prima di sospirare e dividere l’ultimo pretzel a metà, porgendomelo.

    Grazie le dico, e sorrido per l’aria contrariata che ha nel condividere il suo cibo con me.

    Giriamo a sinistra e puntiamo verso il fiume mentre finiamo di mangiare. Non ho mai cenato con una ragazza prima d’ora.

    Questa non è una cena. Stiamo solo ammazzando il tempo per lasciare i nostri amici da soli.

    Come va il tatuaggio? le chiedo dopo aver finito di mangiare e aver gettato i tovaglioli nella spazzatura.

    Bene! Lo adoro risponde e mi mostra l’avambraccio sul quale spicca il tatuaggio che le ho fatto la settimana scorsa.

    Ci fermiamo sotto un lampione, osservo il tatuaggio alla debole luce che emana e sorrido nel vedere che sta guarendo bene. È un computer con delle rose rosso sangue che avvolgono la tastiera e una specie di codice scritto sul display.

    Dopo che è andata via, ho cercato il significato. Recita: E alla fine, tutto ciò che ho imparato è come essere forte da sola – una frase

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