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L'incantesimo dell'oscurità
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L'incantesimo dell'oscurità
E-book274 pagine3 ore

L'incantesimo dell'oscurità

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Info su questo ebook

Un mercato di streghe medievale attira per le strade non solo i curiosi residenti dell'innocente borgo di Roseline, ma anche l'incredula Sinita, che in realtà non ha nulla a che fare con la magia.

Pozioni, libri di incantesimi, amuleti e predizioni: tutto questo le viene offerto da queste strane persone. Solo una figura oscura dietro gli alberi sembra non fare parte del mercato, perché quando Sinita si lascia ammaliare dal suo sguardo e la strega richiama il suo, colpisce un nervo scoperto in quel clan della magia.

Sguardi malvagi alla fine la allontanano dal mercato, ma una cosa le rimane nell'orecchio. Le parole oscure dell'orribile strega. Una profezia sulla vita di Sinita... che le ha fatto venire la pelle d'oca.

LinguaItaliano
Data di uscita31 lug 2021
ISBN9781667408828
L'incantesimo dell'oscurità

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    Anteprima del libro

    L'incantesimo dell'oscurità - Jessica Raven

    Questa è un’opera di fantasia. Personaggi, luoghi e fatti sono frutto dell’immaginazione dell’autrice e non sono da considerarsi reali. Qualsiasi somiglianza con persone, viventi o defunte, è del tutto casuale.

    Tutti i diritti riservati.

    È vietata la riproduzione, anche parziale, dei contenuti senza l'autorizzazione dell'autrice.

    ––––––––

    Impressum: Jessica Raven,

    Mühltalstrasse 11,

    5123 Überackern, Austria

    Contatto: j.raven07@yahoo.com

    www.facebook.com/JessicaRaven

    www.instagram.com/j.raven_07

    www.twitter.com

    Indice

    Su questo libro

    1.

    2.

    3.

    4.

    5.

    6.

    7.

    8.

    9.

    10.

    11.

    12.

    13.

    14.

    15.

    16.

    17.

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    20.

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    23.

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    30.

    31.

    Presentazione dell'autrice

    Su questo libro

    ––––––––

    Un mercato di streghe medievale attira per le strade non solo i curiosi residenti dell'innocente sobborgo di Roseline, ma anche l'incredula Sinita, che in realtà non ha nulla a che fare con la magia.

    Pozioni, libri di incantesimi, amuleti e predizioni: tutto questo le viene offerto da queste strane persone. Solo una figura oscura dietro gli alberi sembra non far parte del mercato, perché quando Sinita si lascia ammaliare dal suo sguardo e la strega richiama il suo, colpisce un nervo scoperto in quello strano clan della magia.

    Sguardi malvagi alla fine la allontanano dal mercato, ma una cosa le rimane nell'orecchio. Le parole oscure dell'orribile strega. Una profezia sulla vita di Sinita ... che le ha fatto venire la pelle d’oca.

    1.

    ––––––––

    Sinita

    ––––––––

    Girare leggermente, piegare verso il basso, raccogliere qualcosa, salire su e posizionare sullo scaffale previsto. Ecco come descrivo la mia giornata lavorativa. Nove ore al giorno. Sei giorni alla settimana. Sono davvero brava.

    Sarcasmo a parte.

    Ok, beh, se avessi ascoltato i miei genitori, sarei più di una semplice commessa in un supermercato. Ma io - Sinita Riley - non sono così. Mia madre dice che ho ereditato questa testardaggine da mio padre. Mio padre, invece, dice che non è possibile perché la sua testardaggine è unica.

    Ad ogni modo, questa è la mia quotidianità. La cosa che amo di più del mio lavoro, però, è che la mia migliore amica lavora nello stesso negozio. Sedy è semplicemente fantastica! Le voglio bene. Sembra strano, ma le voglio bene alla follia. Mi diverto sempre con lei. Sedy mi fa ridere anche quando vorrei piangere. Lei c'è sempre e fa parte della famiglia. Ha ventitré anni, solo tre più di me, ed è come la sorella maggiore che non ho mai avuto, essendo io figlia unica.

    «Ci prendiamo una pausa tra quindici minuti!», mi dice Sedy. Alzo il pollice per farle segno di averla sentita, anche se non lo vedrà perché la sua testa è già scomparsa dietro un espositore pieno di dolci. «Ho davvero bisogno di una pausa», mormoro tra me, «tre ore senza caffè non sono affatto possibili». Si può dire che sono un vera drogata di caffè perché normalmente ne ho sempre una tazza sul tavolo in sala relax. Senza la mia dose di caffeina al mattino, sono uno zombi. Lo può testimoniare il mio postino, perché ha avuto uno shock quando mi ha visto in quello stato. Ho solo bisogno del caffè per sopravvivere. Proprio come dei miei libri. Il mio bilocale sta quasi scoppiando perché ho sovraccaricato tutti gli scaffali con i miei tesori. Non posso separarmi da nessun libro, anche se Sedy di tanto in tanto si lamenta e mi consiglia di darne via alcuni. Non lo faccio nemmeno quando penso che il libro faccia schifo. Mi appartengono. Punto e basta.

    Perché nessuna madre rinuncerebbe ai propri figli. Giusto?

    «Sei ancora viva o stai già sognando?» Con queste parole Sedy mi tira fuori dalla routine del riordino degli scaffali. Sbuffo rumorosamente e teatralmente mi metto una mano sul fianco. «Mi sento come uno zombi. Il caffè mi sta chiamando a gran voce e riesco anche a sentire il mio libro che ho iniziato ieri sera, piangere silenziosamente sul mio letto. Sente la mia mancanza, così come io sento la sua». La gente pensa che io sia una pazza nerd? Non credo di dover davvero rispondere a questa domanda.

    «Vieni, pazza», dice Sedy, prendendomi per la piega del braccio. Mi trascina energicamente in direzione della nostra sala relax. «Adesso ti offro una grande tazza di caffelatte e vedrai che le prossime due ore passano molto velocemente». Sedy va alla macchina del caffè, tira fuori la mia tazza dall'armadio e preme su una meraviglia del mondo senza la quale sarei impazzita.

    «In che sfera ti trovi adesso?». Una tazza di caffè calda, che emana un profumo paradisiaco, è posta davanti al mio naso.

    «Non lo so», dico appoggiando la testa sul dorso della mano. «Penso che stavo solo fantasticando su questo Dario». Il che non è nemmeno una bugia, perché da quando ho iniziato a leggere questo libro non riesco a smettere. «Qual è il nome del libro di nuovo?«

    «Moonlight Love. È ...», inizio a raccontare, ma Sedy mi interrompe immediatamente con un sibilo. «Shh! Non un'altra parola! Se inizi a parlare di questo libro adesso, ti giro il collo». Sedy non condivide la mia passione per la lettura. «So che lo ami, e so anche che ti sei già innamorata di questo ragazzo, ma ... Pronto?», urla agitando vigorosamente una mano davanti al mio viso. «Non è reale. Hai capito, Sinita? R.E.A.L.E. Ripeti la parola che ho appena scritto per te». Posso solo alzare gli occhi al cielo alla sua richiesta, ma rispondo bene. «Vedi? Non è difficile. Dobbiamo solo assicurarci che tu abbia di nuovo un vero uomo». Adesso sbuffo con rabbia. «Bah! Posso farne a meno. Non mi prendono sul serio solo perché sono un po' diversa». Una nerd, ad esempio, aggiungo nella mia mente.

    «Non sei diversa nel senso di folle, pazza o 'delirante'. Sei solo... », Sedy tace cercando la parola giusta, che sembra non riesca a trovare. Quindi finisco la sua frase con «mostro».

    «Non lo sei. Mi piaci così come sei. Gli uomini sono sempre stati il problema. Semplicemente non sei stata fortunata». Diciamo così. Ne ho avuti alcuni che dopo un po' mi hanno rimproverato di essere troppo noiosa. Ho anche avuto qualcuno che mi ha tradita perché non ero così aperta ai suoi strani giochi erotici. E purtroppo ne avevo anche uno che si è approfittato di me dall'inizio alla fine. Sedy c'è sempre stata per me dopo le rotture. È sempre stata una spalla su cui piangere e ogni volta mi ha portato un grande gelato per farmi guarire il più rapidamente possibile. Purtroppo, devo anche ammettere che dopo le esperienze con questi uomini sono diventata ancora più cauta e riservata.

    «Non ho bisogno di un vero uomo. Ce ne sono abbastanza nei libri che...».

    «Non quella spiegazione di nuovo! Non riesco più a sentirla». Da quel momento inizia un silenzio tra di noi per qualche minuto, perché questa è una questione su cui non saremo mai d'accordo. Mentre siamo in silenzio, mi godo il caffè e Sedy usa il tempo per navigare in Internet. Le piace farlo. Potrebbe passarci le ore.

    «Sinita, guarda cosa ho appena letto!». Il nostro confronto di prima viene rapidamente dimenticato. Sedy mi si avvicina rumorosamente con la sua sedia mettendo il cellulare davanti al naso. «Leggi un po'. Penso che questa cosa faccia al caso nostro. Comunque non abbiamo programmato nulla per il fine settimana. Così possiamo respirare un po' di cultura e aria fresca». Scorro velocemente le righe e mi viene da sorridere sempre di più. Non sono una donna che crede nella magia o altro, ma penso che un antico mercato di streghe qui a Roseline sarebbe qualcosa di interessante. «Il mercato inizia sabato. Dobbiamo lavorare solo fino a mezzogiorno, quindi possiamo andare subito dopo, consumare un delizioso pasto e dare un'occhiata alle bancarelle. Sarà fantastico!». L'eccitazione e la gioia di Sedy mi contagiano, il che mi rende anche molto nervosa. «Ok, ok. Andiamo a respirare un po' di aria magica».

    Suona strano se dico che il tempo ora scorre ancora più lentamente del solito? Perché è esattamente come mi sento oggi. Sedy è super eccitata, ama tutto ciò che ha a che fare con una vita precedente e con la magia. A me non interessa molto, eppure oggi mi sono sentita molto emozionata e nervosa.

    Sto per mettere l'ultimo pallet di yogurt in frigorifero quando una corrente fredda mi colpisce il collo. In quel secondo l'orologio si ferma. Nessuna delle lancette si muove e il mondo si ferma per un breve momento. Non appena questo secondo è passato, i peli sulla nuca si alzano, un brivido freddo mi percorre la spina dorsale e potrei giurare che qualcosa mi è appena passato davanti.

    Mi tiro su di scatto, lasciando cadere un cartone pieno di yogurt e guardandomi intorno con gli occhi spalancati. Il mio cuore inizia a battere più forte e il sudore si accumula sulla mia fronte. «Cos'è stato?», mormoro, perché in qualche modo ho paura di avere una risposta alla mia domanda. Da chi poi? Un fantasma? Ok, ora sto davvero impazzendo. Strizzo gli occhi, scuoto un po' la testa e provo a smettere di crearmi film folli nella mia testa, perché mi ha proposto subito il film dell'orrore più terribile, compreso di attacco di panico.

    «Adesso sto impazzendo...». Anche il mio dialogo interiore non mi aiuta. «Hai detto qualcosa?», chiede improvvisamente Sedy accanto a me e io urlo come una pazza. Il mio battito sta accelerando. Penso che il mio cuore stia per saltarmi fuori dal petto, ecco perché premo con forza una mano sul petto e sibilo: «Sei proprio suonata a spaventarmi in quel modo?!».

    «Ero già in piedi accanto a te quando hai iniziato a parlare da sola», si difende, stringendo le mani davanti al corpo. «Va tutto bene? Sembri un po' pallida.» Annuisco, anche se preferirei scuotere la testa. «Tutto bene. Ho solo pensato...beh, ho...» Come dovrei dirglielo? Mi sentivo come se qualcuno mi fosse passato davanti. Ma quando mi sono guardata intorno, non c'era nessuno. Penso che il pensiero di questo mercato delle streghe mi stia turbando un po'. Ma io non sono una pappa molla in realtà. «Il vento», dico schiarendomi la gola. «Solo il vento.» Lo sguardo di Sedy si sposta verso una finestra del supermercato e la vedo accigliata. Perché fuori c'è un tempo assolutamente da sogno. Dopotutto, è estate qui a Roseline in questo momento.

    2.

    ––––––––

    Sinita

    ––––––––

    Dopo aver passato l'ultima mezz'ora a pulire lo yogurt, il mio umore è sprofondato. Anche se non faccio notare nulla a Sedy, sono molto silenziosa mentre passeggiamo lentamente per il mercato. Inoltre, quella strana brezza mi perseguita ancora la testa. La mia unica spiegazione logica per l'accaduto è che, dato che mi trovavo vicino al sistema di raffreddamento, ci deve essere stata una sorta di eccesso di elettricità nelle linee e di conseguenza la ventilazione è stata più vigorosa del solito per un momento. Sì, deve essere andata sicuramente così. «Ehi, guarda laggiù.» Seguo lo sguardo di Sedy e vedo anche delle persone davanti a un piccolo stand. «Ci sarà sicuramente qualcosa di gratuito, perché altrimenti non mi spiegherei un tale assembramento di così tante donne».

    «Suppongo che tu abbia ragione. Meglio per noi, così possiamo gironzolare e dare un'occhiata in giro in tranquillità».

    «Hai fame anche tu?», mi chiede Sedy. In realtà, ho perso l'appetito oggi, ma siccome non ho mangiato nulla e sicuramente non voglio avere un collasso circolatorio, annuisco. Sedy mi prende per mano e mi conduce volutamente a un piccolo chiosco un po' lontano dal caos e dalla frenesia. Ordiniamo un hot dog e una bibita. Quando tengo l'hot dog tra le mani, devo ammettere che mi viene l'acquolina in bocca. Divoriamo il nostro pasto in silenzio e ci godiamo la bibita fresca all'ombra di un grande albero. Nel frattempo, guardo le persone che girano interessate e che a volte sembrano delle vere streghe. Appartengono sicuramente a questo mercato. Ma potrebbe anche essere che alcuni visitatori si siano vestiti a festa. Di alcune di loro, non sono del tutto sicura che siano streghe anche nella vita reale. Poi dentro mi viene un altro brivido, che cerco di scrollarmi di dosso velocemente.

    «Continuiamo a dare un'occhiata in giro?» Esorto mentre butto la mia lattina mezza piena nel cestino. «Sì, andiamo prima che inizi a fare più caldo.» Anche se siamo entrambe in pantaloncini corti, canotte e capelli legati, il sudore mi cola sulle natiche.

    «Saremmo dovute venire di sera,» dico, lamentandomi leggermente.

    «Oh, non te l'ho ancora detto? Ci torneremo». Confusa per la sua affermazione, mi fermo bruscamente e spalanco gli occhi verdi. Come, scusa? Pensavo stessimo solo dando un'occhiata?».

    «Adesso sì, ma la sera sarà sicuramente ancora più spettacolare e ho anche letto che poi ci sarà uno spettacolo o qualcosa del genere».

    «Ci sarà un sacrificio e ti iscriverò come volontaria». Sedy si limita a ridere al mio serio suggerimento. «Non puoi nasconderti nella tua camera ogni fine settimana per leggere a letto. La vita è qui fuori, baby». Cerco di guardare Sedy con lo sguardo più incazzato che riesco ad avere. Ma vedendo quanto lei sorrida maliziosamente, probabilmente non riesco a farlo bene. «Va bene, Dario può aspettare. Ma solo questa sera». Ancora una volta si prende gioco di me.

    Camminiamo fianco a fianco nella piazza polverosa del mercato, sotto il caldo opprimente. Mi sto sciogliendo come neve al sole, e sono sul punto di prosciugarmi e appassire come un fiore senz'acqua. Ma Sedy sembra non accorgersi di tutto ciò, o per questo non mi guarda più, perché sono sicura di dover dare un'immagine orribile. Il che purtroppo non aiuta per nulla per farmi finalmente tornare a casa velocemente. Come vorrei fare una doccia fredda adesso.

    «Oh, guarda! Ci sono diverse bevande. Dobbiamo provarne una». Il mio sguardo vaga verso il tavolo su cui sono posizionate strategicamente tonnellate di bottiglie diverse. Ogni bottiglia di vetro è riempita con un liquido diverso perché sono tutti di colori diversi. Dal giallo brillante a una miscela verde veleno. Nessun desiderio di colore viene tralasciato, penso guardando le bottiglie con scetticismo. Nessuna bottiglia dice cosa c'è dentro, un altro motivo per cui non voglio bere niente qui, anche se i miei reni si stanno già contraendo per la disidratazione. «Beh, non lo so...», comincio, aggrottando la fronte e guardando Sedy con uno sguardo che dice per favore usciamo di qui prima di essere avvelenate, che purtroppo non serve a nulla, dato che una di queste streghe si avvicina a noi. «Benvenute. Sembrate così curiose delle mie pozioni. Come posso sentire attraverso la vostra aura, c'è qualcosa di molto intenso nell'aria». «Sì, sto morendo di sete, probabilmente è quello che senti, vecchia strega», dico nella mia testa. La vecchia signora fa un cenno con la testa nella mia direzione, la inclina in modo così strano come se potesse leggermi nel pensiero e immediatamente stringe gli occhi. «Mmm», gracchia. «Tu, mia cara ragazza, hai molta oscurità. Diffidi del potere bianco o hai qualcosa da nascondere?».

    «Ehm», gracchio guardando Sedy in cerca di aiuto. Cosa dovrei rispondere a una domanda così strana? Non so nulla di magia, figuriamoci che ho un lato oscuro. «Ho sete e sto per morire», dico perché è la prima cosa che mi viene in mente. «No, qualcos'altro. Dammi la mano», mi suggerisce. Immediatamente mi avvolgo le mani intorno al corpo aggrappandomi ai fianchi. Di certo non le darò la mano. Cosa vuole? Tagliarmi e usare il mio sangue in una pozione magica? Maledirmi o addirittura sterminarmi? Mi vengono subito in mente le cose più terribili, ma tutto ciò che Sedy ha da dire su questa proposta della strega è: «Oh, andiamo. Non essere sempre così noiosa». «Grazie anche a te, traditrice e futura assassina», le urlo nella testa mentre le lascio un'occhiataccia. «La tua amica ha solo paura dell'ignoto», interviene la strega. Sbuffo, mi giro e vorrei andarmene. «Va bene, facciamolo. Ma vorrei offrirvi una pozione».

    «Fantastico, vero Sinita?«

    «Sinita? Un nome bellissimo e molto raro». Mi volto di nuovo, incurante di sembrare una bambina capricciosa, e annuisco più gentilmente che posso in questo momento. «Per te, Sinita, ho una pozione che dovrebbe solo darti coraggio». Si gira, prende una bottiglia con del liquido rosso e ne versa un po' in una piccola tazza di argilla. Poi mi porge la bevanda, che accetto con riluttanza. Ora, per gentilezza, non posso più buttarla o rifiutarla. Sfortunatamente, è così che sono stata educata. «E per te...».

    «Sedy», la mia amica a quella signora sconosciuta il suo nome. «Sedy, un altro nome forte e bello. Ti darò un po' di fortuna». La bevanda di Sedy è verde scuro e sembra quasi melma. È un bene che abbia ricevuto coraggio e non questa cosa portafortuna. Che schifo!

    Cala il silenzio tra noi tre. Resto in attesa e guardo Sedy fissa negli occhi. Vorrei ipnotizzarla e ordinarle di buttare via prima il suo drink e poi il mio. Sfortunatamente, la mia richiesta silenziosa non funziona. «Pazienza. Salute, Sinita!» Sedy solleva un po' la sua tazza di argilla e poi beve. Non volendo sembrare una guastafeste, faccio una preghiera al Cielo prima di finire la bevanda. All'inizio sono tentata di vomitare, di riflesso, ma mi devo ricredere, perché la bevanda ha un sapore davvero abbastanza buono. Mi lecco persino le labbra per prendere l'ultima goccia e guardo dall'altra parte, dove alcuni grandi alberi stanno uno accanto all'altro. Questi proiettano una grande ombra sul pavimento ed esattamente in quest'ombra si trova una figura nera e scura. Un sussulto mi assale quando la vedo. Percepisco che è un uomo, anche se non è facile riconoscerlo nell'immediato. Indossa un lungo mantello nero con cappuccio che pende basso sul viso. Ma i penetranti occhi azzurri che mi guardano dritti mi fanno fermare il cuore. Il mio respiro si ferma. Ci fissiamo negli occhi per alcuni secondi. Non riesco a staccare gli occhi dai suoi anche se è quello che voglio. Non riesco. Mi attrae come mai mi sia successo prima d'ora. Mi dimentico di sbattere le palpebre e sento che i miei occhi iniziano a lacrimare. Solo un attimo dopo, chiudo gli occhi e quando li riapro, se n'è andato. «Cosa?», mormoro guardandomi intorno. Giro su me stessa cercando un uomo con un mantello nero. Ma non riesco a trovarne uno. Se n'è andato? Non può essere stato così veloce. Oppure si è tolto il mantello. Sarebbe comprensibile con questo caldo. Ma non riesco nemmeno a distinguere un uomo tra la folla. Si vedono solo donne. Strano. L'ho solo immaginato? Era un miraggio causato dal caldo soffocante? «Stai cercando qualcosa?», mi chiede Sedy, interrompendo il mio confuso flusso di pensieri. «Ho appena visto un uomo vestito con abiti scuri». Anche Sedy si volta perquisendo con lo sguardo la piazza del mercato. Ma scuotendo la testa, mi spiega che non vede nessuno che corrisponda alla mia descrizione. Anche la strega guarda le persone, ma quello che vedo nei suoi occhi per un attimo mi fa congelare per un attimo. «L'hai visto?», chiedo con voce stridula. «Non ho niente a che fare con un'invenzione del diavolo». Sedy mi guarda con timore con gli occhi spalancati. «Dovremmo andare avanti», dice a bassa voce, afferrandomi la mano e allontanandomi velocemente da questa donna spaventosa.

    «È stato raccapricciante o al limite dell'orrore?», mi chiede Sedy con voce stridula. Non posso rispondere subito perché mi si è formato un nodo alla gola. Anche il mio battito cardiaco è

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