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La seduzione dell’oro
La seduzione dell’oro
La seduzione dell’oro
E-book99 pagine1 ora

La seduzione dell’oro

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Info su questo ebook

Una vicenda appassionante d’altri tempi che prende vita durante le grandi migrazioni verso l’America, terra dei sogni che ha visto molti fallire, ma tanti altri conquistare quello status tanto agognato, e arriva agli anni Sessanta del Novecento.
Un tesoro risalente a quel periodo viene inaspettatamente rinvenuto, ma farà veramente la felicità di chi lo trova? 
Senza dubbio è la preziosa testimonianza di un animo nobile che ha raggiunto la pienezza del suo essere attraverso una ricchezza utilizzata per far del bene e non per un mero desiderio di nutrire il proprio ego.

Patrizia Conforti è nata il 16 giugno 1953 a Dubino (SO), un tranquillo paese che si colloca tra la punta nord del lago di Como e le montagne della Valtellina.
Da sempre appassionata di libri, ha studiato e si è laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Si è adoperata per trasferire con gioia il suo sapere ai ragazzi adolescenti, insegnando la lingua francese per quasi quarant’anni presso la scuola media di Chiavenna (nella stessa provincia), una ridente cittadina, che, pare, sia legata per alcuni motivi addirittura a William Shakespeare. 
Espansiva e desiderosa di conoscere, ha viaggiato in Italia e in Europa, attratta dall’arte e da tutto ciò che è storia. 
Solo di recente (periodo Covid), ha iniziato a scrivere per provare il piacere di costruire qualcosa di personale. Il primo (breve) romanzo thriller (lasciato nel cassetto, non edito), scritto solo “per mettersi alla prova”, come un artigiano che costruisce un tavolino, lo ha intitolato Il sapore dell’acqua. La seduzione dell’oro, rappresenta invece una testimonianza importante (e più sentita), ispirata dai ricordi di famiglia.
Attualmente vive a Dubino, col marito Angelo e il cane labrador Coco. Spesso è a Bruxelles, dove vive il resto della famiglia (figlio, nuora e le due piccole nipotine, Chloe e Daphne).
LinguaItaliano
Data di uscita13 ago 2023
ISBN9788830688001
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    Anteprima del libro

    La seduzione dell’oro - Patrizia Conforti

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    1

    Sarzana, maggio 1964

    – Omar, fa’ attenzione! Se rovini la piastrella... come lo sistemiamo un pavimento antico e pregiato come questo?

    – Non mi è mai capitato. Non ti agitare, Fede! Col mio metodo non ci saranno imprevisti.

    – Ma vedi tu se uno può accettare un difetto del genere: una piastrella, una sola, col petalo del fiore girato dall’altra parte, su un intero pavimento! Chi l’ha posata... o era ubriaco, o voleva che fosse una specie di firma d’autore...

    – Ubriaco, proprio no. Guarda come sono perfette tutte le altre! Secondo me, ha voluto fare un dispetto al proprietario della villa... era troppo ricco, troppo fortunato.

    – Già, io non ho ancora capito cosa abbia fatto quello lì, in America, a fine Ottocento. Di sicuro, prima di emigrare, era uno dei tanti poveri dell’Appennino Emiliano... non tutti sono tornati ricchi sfondati come lui...

    – Ecco qua... adesso si stacca senza problemi. Guarda, Fede: un lavoro perfetto... basta solo girarla... Oh, ma... cosa c’è qua sotto?

    – Qualcosa non va?

    – Hanno messo una scatoletta di legno. Dici che è meglio aprirla?

    – Beh, non è una cosa normale... Proviamo a vedere cosa c’è. Non romperla però!

    Il giovane Omar maneggia l’astuccio con cautela.

    – Bel colpo! Un foglio scritto a mano e una medaglia d’oro.

    – Fa’ vedere... Ma cosa stai dicendo? Questa non è una medaglia, è una moneta d’oro americana! Sotto l’aquila c’è scritto Twenty dollars... vuol dire venti dollari. Intorno si legge benissimo United States of America. Dietro è bellissima: una testa di donna e l’anno. È il 1898. Qui, la parola incisa è Liberty. E il foglio, cosa dice? Fammi leggere! Dunque... c’è un po’ di polvere... Per il bene della mia famiglia... ho pensato di... Qui non capisco... ah, sì: mettere in sicurezza... i miei valori. Li ho occultati in segreto... per proteggere la mia cara consorte... Caterina... troppo giovane e ingenua. Giuseppe Piroli, Sarzana, 26 aprile 1910.

    2

    Era l’inizio del 1861, quando, a Bardi, sulle colline del Parmense, nacque Giuseppe Piroli.

    Il ducato di Parma e Piacenza era appena stato annesso, in seguito a plebiscito, al regno sabaudo.

    La fine della corte ducale provocò il declino di molte attività economiche e una conseguente crisi sociale.

    Allora, i coniugi Giovanni e Luisa Piroli possedevano un molino per la macinatura dei grani, e, perciò, non

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