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A letto con l'inganno: Harmony Collezione
A letto con l'inganno: Harmony Collezione
A letto con l'inganno: Harmony Collezione
E-book147 pagine2 ore

A letto con l'inganno: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Silas è furioso. Non riesce a capire come ha fatto ad accettare di accompagnare una donna come Tilly a un matrimonio in Spagna! E pensare che cercava solo di avere delle informazioni in più sul futuro sposo, un magnate del petrolio. In breve, però, si rende conto che lei non è la fredda calcolatrice che sospettava, ma una dolce e sensuale amante.
LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2020
ISBN9788830513426
A letto con l'inganno: Harmony Collezione
Autore

Penny Jordan

Scrittrice inglese, attiva da parecchi anni nell'area della narrativa romantica, è notissima e molto apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.

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    Anteprima del libro

    A letto con l'inganno - Penny Jordan

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Christmas Bride

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2006 Penny Jordan

    Traduzione di Edy Tassi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2007 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-342-6

    Prologo

    «È un vero incubo, non potrebbe andare peggio.»

    «Trascorrere il Natale in un castello in Spagna sarebbe un incubo?»

    Tilly si concesse un sorriso riluttante, davanti al tono ironico della sua amica e coinquilina.

    «Okay. All’apparenza può sembrare bello» concordò. «Ma la verità, Sally, è che sarà un incubo. Anzi, una sequenza continua di incubi.»

    «Del tipo...?»

    Tilly scosse la testa. «Vuoi un elenco? Perfetto. Primo, mia madre sta per sposare un uomo di cui è così innamorata da bombardarmi di e-mail dalle quali sembra che stia vivendo in una nube di adrenalina. Secondo, l’uomo in questione è un multimilionario... anzi, un plurimultimilionario...»

    «Hai una strana idea di cosa sia un incubo» la interruppe Sally.

    «Non ho ancora finito» replicò Tilly. «Art... questo è il nome del milionario della mamma... è americano, e ha una concezione della vita familiare molto rigida.»

    «Quindi?»

    «Ci sto arrivando. La mamma pensa che sia a causa sua se io sono così contraria a legarmi a un uomo. Per via del fatto che lei e papà si sono divisi.»

    «E ha ragione?»

    «Be’, diciamo che il fatto che si sia sposata e abbia divorziato già quattro volte non mi aiuta a guardare al matrimonio con ottimismo.»

    «Quattro volte?»

    «La mamma ama innamorarsi. E fidanzarsi. E sposarsi. Questa volta ha deciso che vuole farlo in un castello spagnolo, al rintocco della mezzanotte, la vigilia di Capodanno. Perciò Art deve trascinare in Spagna tutta la sua famiglia per partecipare alla cerimonia...»

    «Fin qui non suona male.»

    «Ecco allora la nota stonata. La famiglia di Art comprende le due super perfette figlie che ha avuto dal primo matrimonio, i loro mariti e i piccoli eredi.»

    «E...?»

    «E la mamma, per ragioni che solo lei comprende, ha raccontato ad Art che sono fidanzata e che sto per sposarmi. E ovviamente Art ha insistito perché io partecipi all’allegra riunione insieme al mio fidanzato.»

    «Ma tu non hai un fidanzato.»

    «Esatto. L’ho fatto notare anche a mia madre, ma lei ha tirato fuori il suo tono da regina del melodramma. Dice che ha paura che le figlie di Art lo possano convincere a non sposarla e che se io mi presenterò da sola questo rafforzerà la loro opinione che non siamo donne portate a contrarre matrimoni stabili e duraturi. Avrebbe dovuto davvero fare l’attrice.» Tilly lanciò un’occhiata alla sua amica. «So che sembra assurdo, ma la verità è che sono preoccupata per lei. Se le figlie di Art sono contrarie a questo matrimonio, la mamma non ha molte possibilità.»

    «Sembra quasi che tu sia la genitrice e lei la figlia.»

    «Be’, alla mamma piace ricordare che era poco più che una bambina quando è fuggita con mio padre e ha avuto me. Anche se allora aveva ventun anni e la ragione per cui è scappata con mio padre è che era già fidanzata con qualcun altro. Quello che poi ha sposato dopo essersi accorta di aver commesso un errore a sposare papà.» Tilly sorrideva, ma c’era una nota di stanca rassegnazione nella sua voce. «Sento che è mio dovere starle vicina. Non voglio che dia la colpa a me, se le cose dovessero andare male perché mi sono presentata senza fidanzato.»

    «Be’, allora sai quello che devi fare, no? Assumi un accompagnatore.»

    «Cosa?»

    «Non c’è bisogno di fare quella faccia. Non sto parlando del genere di accompagnatore Dimmi-quando-vuoi-che-ti-faccia-un-massaggio-tesoro. Sto parlando del vero accompagnatore a pagamento, versione niente legami, niente sesso, rispettabile e socialmente accettabile.» Sally notò che Tilly sembrava incuriosita e diffidente allo stesso tempo. «Dai, forza. Passami la guida telefonica. Sistemiamo subito la cosa.»

    «Potresti sempre prestarmi Charlie» suggerì Tilly.

    «Lasciarti portare il mio fidanzato in un castello spagnolo durante il periodo più romantico dell’anno?» Sally scosse la testa con forza. «Scordatelo! Non ho intenzione di fargli perdere la tradizionale valanga di pubblicità per coppie felici con i nasi incollati alle vetrine dei gioiellieri.» Sally si sistemò la guida del telefono in grembo. «Okay, passami il telefono.»

    «Sally, non...»

    «Fidati di me. È la soluzione perfetta. Ricorda che lo stai facendo per tua madre!»

    «Io farò che cosa?» Silas Stanway fissò il fratellastro minore con uno sguardo incredulo.

    «Be’, io non posso farlo di certo. Non su una sedia a rotelle, con un braccio e una gamba ingessati» gli fece notare Joe. «E sarebbe meschino deludere quella povera ragazza» aggiunse con vigore, prima di ammettere: «Ho bisogno di questo denaro, Silas, e potrei ricavarne dei favolosi contatti».

    «Lavorando come accompagnatore?» Dietro il tono di lieve divertimento, Silas era scioccato e disgustato. Un’altra dimostrazione del divario che separava se stesso, un uomo che aveva superato la trentina, dal suo ventenne fratellastro, il figlio nato dal secondo matrimonio di suo padre, per il quale Silas provava un misto di amore fraterno e, dopo la morte del loro genitore, di preoccupazione paterna.

    «Un sacco di attori lo fanno» si difese Joe. «E questa è un’agenzia rispettabile. Non una di quelle dove le donne che ti assumono poi ci provano con te per fare sesso. Certo, si guadagna bene se si è disposti a farlo. Almeno questo è quello che ho sentito dire» aggiunse in fretta, quando vide in che modo lo stava fissando Silas. «Guarda, questo è l’invito. Jet privato per la Spagna, soggiorno di lusso in un castello, tutto a spese dello sposo. Ero davvero ansioso di andarci.»

    Silas guardò con indifferenza l’invito che Joe gli aveva teso, ma si accigliò quando lesse il nome del futuro sposo. «Questo è un invito per il matrimonio del magnate del petrolio Art Johnson?» domandò in tono piatto.

    «Sì, esatto» confermò Joe con enfasi. «Art Johnson Terzo. La ragazza che dovrei accompagnare è la figlia della sposa.»

    Gli occhi di Silas si restrinsero. «Perché ha bisogno di un accompagnatore?»

    «Non lo so.» Joe scrollò le spalle con fare noncurante. «Forse non ha un ragazzo e non vuole presentarsi al matrimonio da sola. Tipico femminile: succede spessissimo. Pare che abbia chiamato l’agenzia dicendo di volere qualcuno di giovane, attraente e sexy.»

    «E questo non ti dice niente?» lo interrogò Silas gelido.

    «Sì, mi dice che vuole il tipo di accompagnatore da mettere in mostra.»

    «L’hai già incontrata?»

    «No. Le ho mandato una mail per suggerirle di vederci prima per preparare una storia plausibile su di noi, ma ha detto che era troppo occupata e che avremmo discusso della cosa durante il volo. Perciò io non avrei dovuto far altro che salire su un taxi con la mia borsa da viaggio e il passaporto e passarla a prendere lungo la strada per l’aeroporto. Facile! O almeno così avrebbe dovuto essere, se non fosse successo niente durante quella maledetta partita di rugby.» Joe indicò con una smorfia le fasciature di gesso.

    Silas ascoltò le parole di Joe con crescente preoccupazione nei confronti della donna che lo stava assumendo. Più ne veniva a sapere e meno si sentiva incline a credere alle ingenue affermazioni di Joe sul fatto che si trattava di un lavoro privo di risvolti sessuali. In condizioni normali lo avrebbe ammonito di non accettare più incarichi del genere e si sarebbe categoricamente rifiutato di prendere il suo posto.

    In condizioni normali. Ma erano sei mesi che cercava di mettersi in contatto con Art Johnson, per ottenere informazioni di prima mano sul defunto e leggendario magnate del petrolio Jay Byerly. L’uomo che, quando era in vita, aveva dominato l’industria petrolifera e la scena politica.

    In qualità di giornalista di una delle riviste più autorevoli del paese, Silas era abituato a intervistati riluttanti a parlare con lui. Ma questa volta le sue indagini riguardavano un libro che stava scrivendo a proposito delle relazioni disoneste che si creavano all’interno dell’industria petrolifera. E in giro si diceva che Jay Byerly, circa trent’anni prima, avesse sfruttato una delle sue conoscenze per nascondere un probabile disastro ecologico provocato dal petrolio. Quanto ad Art Johnson, agli inizi della sua ascesa, prima di diventare una delle figure di maggiore spicco nel settore petrolifero, era stato guidato proprio da Jay Byerly.

    Fino a quel momento, però, ogni tentativo di Silas di avvicinarsi a lui era fallito. Nonostante si dicesse che ormai si fosse ritirato dal mondo degli affari per lasciare le redini in mano ai generi, era opinione diffusa che in realtà fosse ancora Art, da dietro le quinte, a detenere il controllo della compagnia.

    Silas non era il genere di uomo che amava dover rinunciare, ma questa volta aveva cominciato a pensare di non avere alternative.

    Ora, invece, sembrava che il destino avesse deciso di schierarsi dalla sua parte.

    «Okay» disse a suo fratello. «Lo farò.»

    «Wow, Silas...»

    «A una condizione.»

    «Va bene. Dividerò il compenso con te. E se dovessi scoprire che è una vera racchia...»

    «La condizione è che non accetterai più di fare l’accompagnatore.»

    «Dai, Silas, forza. Il denaro mi serve» protestò Joe, ma poi vide l’espressione di Silas e scosse la testa. «Okay... Immagino di poter sempre tornare al mio lavoro al bar.»

    «Giusto. Rileggimi un’altra volta i termini dell’accordo.»

    1

    Non avrebbe mai funzionato. Non sarebbe mai riuscita a convincere nessuno che l’accompagnatore che aveva assunto fosse il suo vero fidanzato, decise Tilly torva. Ma perché avrebbe dovuto importarle? Se fosse dipeso da lei, non sarebbe nemmeno andata al matrimonio. Fino ad allora, sua madre non era stata capace di scegliersi un partner giusto, e Tilly dubitava che proprio quella fosse la volta buona.

    Quanto a lei, era una vera sciocca a essersi lasciata convincere a recitare la parte della figlia felicemente fidanzata. Ma come sempre, quando c’era di mezzo la mamma, era stato più facile cedere che discutere.

    L’unica cosa che Tilly fosse mai riuscita a imporre a sua madre era stata la propria determinazione a non innamorarsi né sposarsi mai.

    «Ma tesoro, come puoi dire una cosa simile?» aveva protestato sua madre, quando Tilly le aveva comunicato quella decisione. «Tutti vogliono incontrare qualcuno di cui innamorarsi. È un istinto naturale.»

    «E cosa accadrebbe se dovessi scoprire che non sono più innamorata? O che non lo è più lui di me?»

    «Be’, puoi sempre trovare qualcun altro.»

    «Come stai facendo tu? No grazie, mamma.»

    Eppure... Chi stava prendendo in giro? Non era forse vero che nel suo cuore anche lei desiderava incontrare l’anima gemella, quel qualcuno speciale al

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