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La vita è una corsa impazzita verso la felicità
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La vita è una corsa impazzita verso la felicità
E-book91 pagine1 ora

La vita è una corsa impazzita verso la felicità

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Info su questo ebook

Il titolo di questo libro, La vita è una corsa impazzita verso la felicità, ci regala un’immagine davvero potente. La felicità è talvolta un attimo, passa sospinta veloce dal vento. Se ci accorgiamo di lei, allora si ha il tempo di fermarsi, rallentare la nostra corsa quotidiana e sentirsi davvero vivi. La vita è proprio una corsa impazzita verso la felicità, che è lì che ci aspetta, a volte è proprio al nostro fianco, ma se il nostro fugace sguardo è rivolto altrove, è davvero difficile cogliere la sua silenziosa presenza. Quando poi ci accorgiamo di lei, il cuore ci batte forte e questi preziosi momenti ci torneranno sempre alla mente anche di fronte alle difficoltà. In queste pagine, Simone Colangeli ci racconta attraverso la sua esperienza di vita la scoperta della felicità, come una rivelazione che avviene nel suo caso proprio nel momento di maggiore dolore e sconforto, quando cioè la malattia sembra volerci strappare per sempre il nostro tempo prezioso. Un racconto intimo, fatto di attese, paure, diagnosi che risuonano nella mente, ma anche pagine intessute d’amore e di legami, perché in fondo chi sogna un mondo migliore non è un povero illuso, ma una persona vera e che ama la vita.

Simone Colangeli si è laureato all’Università di Bologna e successivamente, sotto la guida del Dr. Stefano Boriani, presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna ha conseguito la specializzazione in Ortopedia e Traumatologia “cum laude”. Durante la specializzazione ha svolto fellowship di studio in Ungheria presso il National Center for Spinal Disorders diretto dal Professor Peter Pal Varga. Ha pubblicato cinquanta lavori a carattere scientifico nel campo dell’ortopedia e dei tumori della colonna vertebrale. È stato membro dell’AO-spine international e lo è tuttora della SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologi). Fa parte come Editorial board member di prestigiose riviste internazionali (ECronicons Orthopaedic e Research international Journal of comunity medicine and public health). È inoltre Revisore per European Spine Journal e ha lavorato a Firenze presso il CTO (Centro Traumatologico) con il Prof. Rodolfo Capanna e successivamente, sempre nel Dipartimento di Ortopedia Oncologica, con il Prof. Domenico Andrea Campanacci. Ha infine prestato servizio presso l’AOUP a Cisanello nella Clinica di Ortopedia 2 diretta allora dal Prof. Rodolfo Capanna, dove si è affermato come Professore a contratto per la Scuola di specialità in Ortopedia e Traumatologia per l’anno accademico 2020-2021 ed ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale a Professore di seconda fascia per il proprio settore di competenza. Lavora dal 2021 presso il Nuovo Ospedale San Giovanni di Dio a Firenze, nella SOC di Ortopedia e traumatologia diretta dal Dr. Ferdinando del Prete.
LinguaItaliano
Data di uscita18 ott 2023
ISBN9788830691438
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    La vita è una corsa impazzita verso la felicità - Simone Colangeli

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    Simone Colangeli

    La vita è una corsa impazzita verso

    la felicità

    © 2023 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-8666-3

    I edizione novembre 2023

    Finito di stampare nel mese di novembre 2023

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Immagine di copertina La notte stellata sul Rodano di Vincent Van Gogh, 1888, olio su tela, 72,5 x 92 cm. Parigi, musée d’Orsay.

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    La vita è una corsa impazzita verso la felicità

    A mia moglie senza la quale la vita sarebbe stata vuota,

    ai miei adorati figli che sappiano godere delle gioie della vita e sopportarne i dolori, ai miei genitori e al mio adorato fratello reduci dall’inferno con me e grato per avermi sempre sostenuto insegnandomi a non arrendersi mai, ai miei suoceri che hanno cresciuto una figlia meravigliosa trasmettendole i valori

    importanti della vita. Ai pochi ma sinceri amici che mi

    e ci hanno accompagnato nel viaggio della nostra vita.

    "La vista delle stelle mi fa sempre sognare, c

    ome pure mi fanno pensare i puntini neri che rappresentano sulle carte geografiche città e villaggi. Perché, mi dico, i punti luminosi del firmamento ci dovrebbero essere meno accessibili dei punti neri della carta di Francia? Se prendiamo il treno per andare a Tarascon oppure a Rouen, possiamo prendere la morte per andare in una stella. Ciò che però è certamente esatto,

    in questo ragionamento, è che essendo in vita non possiamo arrivare in una stella, non più di quanto, essendo morti,

    possiamo prendere il treno. Comunque non mi sembra

    impossibile che ‘le malattie’ possano costituir dei mezzi

    di locomozione celeste, così come i battelli, gli omnibus

    e il treno sono mezzi di locomozione terrestri.

    Morire tranquillamente di vecchiaia sarebbe come viaggiare a piedi".

    Vincent Van Gogh

    Arles, luglio 1888

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Introduzione

    Avevo 11 anni. Ero a letto in una fredda stanza di ospedale di mattina. I miei genitori e mio fratello non potevano entrare; di lì a poco ci sarebbe stato il giro visita dei medici, mentre gli infermieri mi cambiavano la flebo. Per fortuna avevo smesso di vomitare e stremato pensavo triste al significato di questa malattia e della mia esistenza.

    Cercavo di farmene una ragione più che di capire.

    Così estrapolai questo pensiero generalizzandolo: sicuramente da qualche parte nel mondo c’era qualcuno che stava peggio di me, magari il mio stesso compagno di

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