Editrix

Di Alberto Costantini

Weird - romanzo breve (48 pagine) - La storia di un insegnante e aspirante scrittore con alle spalle una non invidiabile serie di rifiuti dalle case editrici

Quello che Tommaso chiedeva nelle sue preghiere alla Musa degli Scrittori Disperati era di arrivare a pubblicare almeno un libro, uno solo, tanto per far sapere al mondo che anche lui era esistito. Finalmente, un editore si mostra disposto a pubblicarlo; naturalmente, con qualche piccola correzione, per renderlo più appetibile. Senonché, mentre l’esordiente Tommaso si appresta a firmare il contratto, succede “qualcosa”.

Qualcosa che dà conto e ragione di alcune bizzarre “presenze”…

Una narrazione dal tono leggero, sospeso fra il serio e l'ironico.

Nato a Vicenza nel 1953, Alberto Costantini da sempre vive a Montagnana (Padova). Laureato in lettere antiche con tesi in storia greca, è stato docente nei Licei fino al 2016. Autore di numerosi volumi, opuscoli e articoli, ha tenuto conferenze e corsi di formazione ed aggiornamento su argomenti legati ai suoi interessi, in particolare di storia e letteratura. Ha contribuito alla realizzazione de "L'anno del contatto – Alieni a Roma", originale spettacolo RAI ideato da Francesco Gatti ed Emanuele Ladovaz; ha curato testi e sceneggiature per diversi avvenimenti teatrali, oltre a svariati documentari turistici. La sua produzione si suddivide fra la fantascienza, il romanzo storico e la ricerca storica. Tra le opere di narrativa, i romanzi storici di ambientazione romana, editi da Gilgamesh e la serie “veneta”, pubblicata dai F.lli Corradin. È stato due volte vincitore del Premio Urania, con Terre accanto (2003, nuova edizione Delos Digital 2024) e Stella cadente (2006).

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 4 giu 2024
• ISBN: 9788825429398

Anteprima del libro

Innsmouth

A cura di Luigi Pachì

Delos Digital

Alberto Costantini

Editrix

ROMANZO BREVE

ISBN 9788825429398

© 2024 - Alberto Costantini

Edizione ebook © 2024 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Copertina di Dante Primoverso (IA)

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

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Il libro

La storia di un insegnante e aspirante scrittore con alle spalle una non invidiabile serie di rifiuti dalle case editrici

Quello che Tommaso chiedeva nelle sue preghiere alla Musa degli Scrittori Disperati era di arrivare a pubblicare almeno un libro, uno solo, tanto per far sapere al mondo che anche lui era esistito. Finalmente, un editore si mostra disposto a pubblicarlo; naturalmente, con qualche piccola correzione, per renderlo più appetibile. Senonché, mentre l’esordiente Tommaso si appresta a firmare il contratto, succede qualcosa.

Qualcosa che dà conto e ragione di alcune bizzarre presenze…

Una narrazione dal tono leggero, sospeso fra il serio e l'ironico.

L’autore

Nato a Vicenza nel 1953, Alberto Costantini da sempre vive a Montagnana (Padova). Laureato in lettere antiche con tesi in storia greca, è stato docente nei Licei fino al 2016. Autore di numerosi volumi, opuscoli e articoli, ha tenuto conferenze e corsi di formazione ed aggiornamento su argomenti legati ai suoi interessi, in particolare di storia e letteratura. Ha contribuito alla realizzazione de L'anno del contatto – Alieni a Roma, originale spettacolo RAI ideato da Francesco Gatti ed Emanuele Ladovaz; ha curato testi e sceneggiature per diversi avvenimenti teatrali, oltre a svariati documentari turistici. La sua produzione si suddivide fra la fantascienza, il romanzo storico e la ricerca storica. Tra le opere di narrativa, i romanzi storici di ambientazione romana, editi da Gilgamesh e la serie veneta, pubblicata dai F.lli Corradin. È stato due volte vincitore del Premio Urania, con Terre accanto (2003, nuova edizione Delos Digital 2024) e Stella cadente (2006).

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Squallide pubblicità patinate di malinconici discount, inutilmente rutilanti di improbabile frutta multicolore e falsi sorrisi femminili. Famelici bollettini precompilati da fantomatici gruppi di benefattori a sostegno di cause più o meno nobili. Estratto conto dalla Banca. Bene: niente nuove, buone nuove, come si dice. Soprattutto, niente bollette o avvisi di scadenza.

– Nessuna risposta ancora, giovanotto?

– Oh, buongiorno, signora… no, ho spedito i manoscritti a fine luglio; contando che in agosto le case editrici erano in ferie, non mi aspetto risposte prima di ottobre. E soprattutto, nel XXI secolo non si mandano più i pacchi con i fogli stampati in raccomandata.

La Signora Armida Sassoli risistemò i suoi occhiali lunati da direttrice didattica e lo guardò come si guarda un alunno sveglio ma un po’ svogliato:

– E quell’editore che ti consigliavo?

– Quello mi riservo di contattarlo per telefono a fine settembre; prima voglio sistemare i due racconti che le ho fatto leggere – si giustificò con lo sguardo errante del ragazzino scoperto dopo una marachella.

La Direttrice tornò a squadrarlo:

– Se è per questo, te li restituisco subito. Mi sono permessa di farci qualche aggiunta e tagliare qua e là, ma le mie sono solo proposte, eh? lo scrittore sei tu.

Tommaso sospirò, ma sotto sotto era ansioso di vederle, quelle correzioni, e soprattutto il lungo giudizio finale che immancabilmente gli scriveva a matita rossa, con quella sua grafia antica, precisa e regolare. Quando i tuoi lettori coincidono per numero con le dita di una mano, uno può anche portare un po’ di pazienza, pur di tenerseli buoni, no?

– Te l’ho sempre detto, professore, hai talento, talento da vendere, ma lo butti via. Il tuo problema è che non ti impegni abbastanza a scrivere; anzi, no, scusa: non è neanche questione di impegno, è come se procedessi con il freno a mano tirato; quando arriva il momento di cavar fuori finalmente quelle emozioni, quelle piccole incoerenze che sono il sale della vita e che istintivamente noi lettori ricerchiamo in un romanzo, ecco che tu corri via, dritto come il rapido delle sette e quaranta, con le tue descrizioni di personaggi storici, di battaglie, di lotte politiche, con le tue frasi a effetto, rotonde e ben tornite. Anche se ti parrà impossibile, io un po’ me ne intendo di