Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Un Cuore Da Domare
Un Cuore Da Domare
Un Cuore Da Domare
E-book217 pagine3 ore

Un Cuore Da Domare

Valutazione: 4 su 5 stelle

4/5

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

L'agente speciale Colin Almond ha un problema - o meglio quattro – i gattini che trova fuori dalla sua porta di casa. Quando va al canile per cercare di sbarazzarsene, incontra l'operatrice Gabriella Simmons, meno che accomodante nei suoi confronti. La ragazza si rifiuta di accettare le sue vivaci creaturine moleste perché, a quanto pare, il canile è al completo e lui deve imparare a prendersi le sue responsabilità verso i suoi gattini - parola di Gabriella. Colin non è abituato ad essere respinto e dopo l'incontro con l'esuberante operatrice capisce che ciò vuole: lei. Anche se questo implica diventare proprietario di un animale domestico.

Quando Colin chiede a Gabriella di uscire, lei è indecisa – quell’uomo è troppo presuntuoso, raffinato e sexy per i suoi gusti. È esattamente il tipo che di solito cerca di evitare. Ma...ha anche un'aria pericolosa ed eccitante a cui è impossibile resistere. Tuttavia, mentre la loro relazione va avanti, Gabriella scopre che quel Colin Almond di cui si sta innamorando non è esattamente chi dice di essere. Egli ha segreti oscuri e profondi, e quel buio minaccia di distruggere entrambi.

E poi, ci sono i gattini...

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita5 mar 2015
ISBN9781507105108
Un Cuore Da Domare

Correlato a Un Cuore Da Domare

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Un Cuore Da Domare

Valutazione: 4 su 5 stelle
4/5

1 valutazione0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Un Cuore Da Domare - Terry Towers

    Un Cuore da Domare

    Terry Towers

    Un Cuore da Domare

    Copyright © 2013 Terry Towers

    Copertina: Terry Towers

    Tutti i diritti riservati. Con l'eccezione di brevi citazioni utilizzate per le recensioni critiche e articoli, nessuna parte di questo libro può essere usata o riprodotta senza il permesso scritto dell'autrice Terry Towers. Saint John, New Brunswick, Canada. Terry Towers può essere contattata tramite il suo sito web all'indirizzo www.elixaeverett.com

    Attenzione: La riproduzione o la distribuzione non autorizzata di questo lavoro protetto da copyright è illegale. Nessuna parte di questo libro può essere scansionata, caricata o distribuita via internet o altro mezzo elettronico o di stampa senza il permesso dell’autrice. La violazione del copyright senza guadagno monetario è indagato dall'FBI ed è punibile con fino a 5 anni di prigione federale e una multa di 250.000 dollari. (http: //www.fbi.gov.ipr/). Si prega di acquistare solo edizioni elettroniche o a stampa autorizzate e di non partecipare o incoraggiare la pirateria elettronica di materiale protetto da copyright.

    Questo libro è un’opera di finzione. Qualsiasi riferimento a persone reali, viventi o defunte, o a luoghi, eventi o località, è da ritenersi puramente casuale. I personaggi sono frutto dell'immaginazione dell’autrice.

    Capitolo 1

    E con questi cosa ci dovrei fare, per l'esattezza?

    Gabriella fece una risatina nel vedere la sua collega del canile, Tonya Gibson, discutere con un uomo alto, dai capelli scuri, straordinariamente bello, che stava tentando di rifilarle un trasportino pieno di gattini. Si avvicinò un po' di più alla porta socchiusa, cercando di tenersi fuori dalla visuale dell'uomo che stava in piedi dall'altra parte del bancone.

    Quello che fa ogni altro padrone responsabile, comportarsi da uomo e tenerli.

    L'uomo dall'altra parte del bancone era sul punto di infuriarsi visto che gli era ormai chiaro che il canile non avrebbe accettato il suo trasportino con quattro gattini piagnucolosi.

    "Comportarmi da uomo! Ma non mi ha ascoltato? Questi non sono i miei gattini!"

    Tonya incrociò le braccia sul petto e gli lanciò un'occhiataccia. "Se avessi un dollaro per ogni volta che mi sono sentita dire questa frase, non sarei qui a lavorare, signore".

    La condiscendenza nel tono di Tonya non sfuggì a Gabriella. A quanto pare non sfuggì nemmeno all'uomo; Gabriella poté vedere la sua gola contrarsi nel tentativo di contenere la rabbia e si portò una mano alla bocca cercando di soffocare un'altra risatina.

    "Senta, signorina. Stamattina mi sono alzato, sono uscito per andare al lavoro e mi sono ritrovato un trasportino di gatti fuori dalla porta. Non voglio animali. Non mi piacciono gli animali. Non ho tempo per gli animali. E sono maledettamente sicuro che se io avessi avuto animali non avrei di certo scelto una gatta e, sicuro come la morte, non l'avrei fatta scorrazzare per strada a farsi mettere incinta così da ritrovarmi con ancora più animali. Alzò le mani con fare scocciato per l'esasperazione. Mi segue, dolcezza?"

    Ancora una volta Gabriella si trattenne dal ridere vedendo l'espressione incazzata sul viso di Tonya nel sentirsi chiamare dolcezza dall'uomo.

    "Oh, io la seguo, tesoro. Ma ora mi stia a sentire lei. Anche se avessi creduto alla sua storia, qui siamo al completo".

    Al completo? Come sarebbe al completo? Come potete essere al completo? Questo è un canile. Voi ragazzi prendete animali randagi e abbandonati e si dà il caso che io abbia animali abbandonati. Indicò il trasportino dei gatti.

    Dall'alto del suo metro e ottanta, circa 10 centimetri in meno rispetto all'uomo,  Tonya piantò le mani sui fianchi e sollevò un sopracciglio verso di lui. Questo lo dice lei.

    Gabriella dovette mordersi le nocche per non scoppiare a ridere vedendo che l'uomo dall'altra parte del bancone era rimasto senza parole. Sapendo che la tecnica di Tonya nel trattare con lui non avrebbe portato a nulla, Gabriella slacciò un paio di bottoni della sua camicetta bianca lasciando intravedere uno scorcio eccitante del suo reggiseno in pizzo e sciolse l'elastico dai suoi capelli biondi lunghi fino alle spalle. Mosse la testa in avanti, scompigliò un po' i capelli e si raddrizzò. C'era più di un modo per far sì che un uomo si portasse a casa dei gattini; era giunto il momento di passare al piano B.

    Uscì dalla stanza sul retro, fece due passi intorno alla parte anteriore del bancone e si avvicinò al signor Alto, Moro e Bello.

    Ci penso io Tonya, disse rivolgendosi alla sua collega prima di fissare i suoi luminosi occhi azzurri sull'uomo che le stava di fronte.

    Salve, sono Gabriella, e lei è?, stese la mano verso di lui, facendo tintinnare i braccialetti d'oro che aveva al polso.

    Sembrava che il poliziotto cattivo avesse lasciato il posto a quello buono. Ci volle un momento per ricomporsi e prenderle la mano. Sono Colin. La sua grande mano si chiuse intorno a quella delicata di lei, in una presa risoluta.

    Lei gli sorrise, regalandogli il suo migliore sorriso seducente e stringendogli la mano un attimo più del necessario. Mentre lo guardava nei suoi occhi scuri, quasi neri, lei sentiva un' intensa attrazione sessuale scorrere tra di loro. In  molte occasioni aveva dovuto forzare il flirt, ma il caso di Colin non aveva richiesto alcuna forzatura.

    Gli lasciò la mano, si avvicinò e sfiorò con le dita il bavero della sua giacca nera di pelle. A giudicare dal tessuto e dal taglio, avrebbe potuto dire che si trattava di un capo costoso. Era un avvocato; questa ad ogni modo era solo la sua supposizione. Nessuno poteva avere quel gusto e avere uno stile da copertina e non essere un avvocato, o qualcosa del genere.

    Allora, lei è single Colin? Lei si morse il labbro inferiore e fu felice di vedere i suoi occhi scuri abbassarsi e fermarsi sulle labbra, poi perdersi un momento per ammirare la sua scollatura prima di salire nuovamente a incontrare il suo sguardo.

    Lui si mise dritto, con le spalle all'indietro. Oh, aveva fatto centro. Lui era interessato. Non c'era dubbio.

    Ummm. Già. Sono single.

    Vive da solo? Si voltò verso i gattini e ne tirò fuori uno dal trasportino. Era un tigrato a pelo lungo, piccolino, forse di dieci settimane. Si portò il gattino al petto e si mise ad accarezzare il suo lungo pelo morbido.

    Si dà il caso di sì.

    Casa o appartamento?

    Lui si infilò le mani in tasca senza staccare gli occhi da lei, mentre un sorriso nasceva sulle sue labbra. Dannazione, anche i suoi denti erano perfetti. I suoi battiti accelerarono e il suo corpo divenne caldo sotto il suo sguardo.

    Non perdere di vista il tuo scopo, Gabby, ammonì se stessa, continuando ad accarezzare la morbida pelliccia del gatto. Aveva un solo obiettivo, che quei cuccioli tornassero a casa con lui, in modo che si potesse prendere cura di loro. Le emozioni e l'attrazione che provava per l’uomo non potevano ostacolare il suo proposito.

    Casa, appena fuori città.

    Sul suo viso balenò il sorriso più seducente di cui lei fosse capace, mentre rimetteva il gatto nel trasportino. In tal caso, saranno gli animali perfetti per lei. Afferrò la maniglia del trasportino e lo tirò giù dal bancone. Cacceranno per lei e manterranno lontani i topi ed altri roditori. La coccoleranno la notte. E si stupirà di quanto bene faccia alla salute avere un animale domestico. E' risaputo che le persone che vivono con animali domestici sono meno stressate.

    Il sorriso dell'uomo scomparve quando si accorse di essere cascato in quel piccolo tranello di seduzione. Fece un passo indietro, agitando le mani davanti a sé. No. No. Questi non tornano a casa con me.

    Ma...

    Fu interrotta da uno dei volontari che era entrato nel canile con Oscar, un bulldog inglese di quattro anni al guinzaglio.

    Ehi Gabby. Oscar si è fatto una bella passeggiata oggi. Stava per girare intorno al bancone per portare il cane fuori quando Colin lo fermò.

    Gli occhi di Colin si concentrarono sul cane. Ho un'idea. Indicò Oscar. Lo prendo in cambio. Voglio dire, guardalo.

    Il cane, sentendosi chiamato in causa, si sedette sulle zampe posteriori e guardò Colin.

    Quel cane peserà...diciamo 20 chili, giusto?

    Gabriella si strinse nelle spalle. Sì, giù di lì.

    Colin indicò i gattini che facevano capolino dalla porticina di metallo che li intrappolava nel trasportino. E loro sono molto piccoli. Non più di 3 o 4 chili tutti insieme, giusto? Quindi meno spazio, meno problemi, meno confusione. Penso che voi ragazzi fareste proprio un bell'affare.

    Gabriella dovette mordersi il labbro inferiore per non ridere; sapeva esattamente dove voleva andare a parare e non l'avrebbe mai permesso. Alzò un sopracciglio con aria cinica.

    Allora...voi prendete i gattini. Io prendo il cane. Si chinò e diede ad Oscar una pacca sulla testa. Guardate, gli piaccio. Quindi cosa ne dite? Gattini in cambio del cane. D'accordo? Guardò Gabriella, poi il volontario e di nuovo Gabriella.

    Sarei felice di poter vedere Oscar in una bella casa, se siete interessati.

    Colin stava lì in piedi con un sorriso soddisfatto sul volto. Benissimo, affare fatto allora. Gli tese la mano.

    Con una smorfia, Gabriella scosse la testa. Non funziona così. Può avere Oscar, disse puntandogli il dito, mettendolo a tacere prima che potesse rispondere. "Ma non accettiamo scambi qui. Deve comunque riportarsi i suoi gattini a casa".

    Colin si mise una mano nei suoi corti, scuri e folti capelli con aria frustrata. Senta, sarò sicero.

    Appoggiando il trasportino sul pavimento e incrociando le braccia sul petto, Gabriella si appoggiò al bancone e attese il suo prossimo tentativo. Doveva ammetterlo, la sua idea di scambio di animali era stata intelligente. Il problema era che era molto più facile trovare una casa a cani di razza come Oscar che a quattro gattini..

    Bene.

    Non ho mai posseduto animali domestici. Mia madre era allergica e mio padre pensava che fossero uno spreco di denaro e una rottura di scatole. Sono andato a vivere da solo e non mi sono mai preso la briga di avere un animale. Scosse le spalle. Non so nemmeno che cosa mangiano.

    Gabriella alzò un sopracciglio. Cibo per gatti.

    OK, beh, fin lì ci potevo arrivare. Ma capisce quello che sto cercando di dire?

    Gabriella raccolse il trasportino e gli fece cenno di seguirla mentre apriva la porta e usciva nel parcheggio. Vide una Mercedes nera e capì subito che era la sua.

    Non ho mai avuto un animale; quattro sono troppi. Sono sempre fuori per lavoro. Cosa farei?

    Chieda a un amico di passare a dargli da mangiare.

    Sono nuovo in zona. Non conosco un'anima qui.

    Sorridendo, Gabriella passò dal lato del passeggero della vettura a due porte, aprì la portiera e sistemò il trasportino sul sedile. Si girò e si ritrovò Colin a pochi centimetri da lei. Riusciva a sentire vagamente l'odore del suo dopobarba e il suo profumo inebriante, che la invitava ad avvicinarsi. Trattenne la voglia.

    Ancora non mi ha risposto in merito a cosa devo fare quando vado via. Presumo che non sia consigliabile lasciare da soli gli animali per giorni e giorni. E sono serio quando dico che non ho idea di cosa comprare, o...

    Immaginando che lui potesse avere una penna nel taschino interno, Gabriella gli infilò la mano sotto la giacca. Colin non si mosse, ma il suo corpo si irrigidì appena la sua mano gli sfiorò il torace per tirare fuori la penna dalla tasca. Voltandosi verso la macchina, Gabriella si abbassò e scrisse velocemente il suo nome e il suo numero sul coperchio del trasportino.

    Quando si rialzò non fu necessario voltarsi per sapere che lui aveva ridotto la distanza tra di loro. Il profumo del suo dopobarba era più forte, più seducente. Come avrebbe reagito l'uomo se lei avesse fatto quello che il proprio corpo le stava domandando di fare, cioè stringersi stretta a lui, e lasciare che le dita esplorassero i muscoli duri del suo petto e gli addominali che immaginava sotto la camicia blu costosa che indossava?

    Chiudendo gli occhi, fece un respiro profondo e rilasciò lentamente il fiato, raccogliendo le forze per resistergli prima di voltarsi verso di lui. Aveva ragione. Lui aveva fatto un altro passo avanti ed ora era così vicino che non c'era nemmeno bisogno di allungare il braccio per mettere a posto la penna nella tasca interna della giacca.

    Il mio numero è sul coperchio del trasportino. Possiamo andare a prendere il necessario stasera quando stacco dal lavoro, se ti va.

    Colin mise le mani sul tetto dell'auto, ai due lati della sua testa, circondandola. 

    Si tratta di un'offerta che estendi a tutte le persone che adottano animali in questo canile o mi stai riservando un trattamento preferenziale? Le sorrise, con un'espressione che mostrava un pizzico di arroganza.

    Bello e presuntuoso, pensò mentre i loro occhi si incontravano. Questo la eccitava ma allo stesso tempo le faceva venire voglia di dimostrargli che non aveva ottenuto su di lei l'effetto che pensava. Indipendentemente dal fatto che fosse vero o no.

    Gli sorrise e scrollò le spalle. Saresti il primo.

    Il sorriso dell’uomo si fece smagliante.

    Piccolo bastardo compiaciuto.

    Ma ripeto, le persone che vengono qui normalmente sanno badare ad un gatto. Come diceva la mia collega, comportati da uomo e prenditi cura dei tuoi animali.

    Senza aspettare la sua risposta, si abbassò per schivare il suo braccio e se ne andò. Sentendosi gli occhi addosso, fece ondeggiare un po' di più i fianchi, tanto per fargli piacere. Guarda tutto quello che vuoi, caro, ma è tutto quello che avrai. E mentre lo pensava, si rese conto che con un uomo sexy come lui sarebbe stato più facile dirlo che farlo.

    ~*~*~*~*~*~

    Colin ridacchiò tra sé e sé mentre guardava Gabriella che si allontanava da lui e tornava al canile. I suoi fianchi ondeggiavano in modo seducente e i suoi jeans sbiaditi abbracciavano il suo sedere tondo e sodo. Gli piaceva tutto di lei, ma ciò che veramente lo affascinava erano la sua determinazione e la sua battuta pronta.

    Guardò il trasportino dei gatti e quattro coppie di occhi blu luminosi sbirciarono verso di lui, e cominciarono a miagolare dolcemente.

    Che diavolo ci faccio con voi ragazzi? domandò senza aspettarsi una risposta. Il piccolo gatto pezzato che Gabriella aveva tenuto in braccio mise la zampa fuori da una fessura della grata, cercando di attirare la sua attenzione.

    Con un sospiro, l'uomo fece un passo indietro dall'auto e chiuse la portiera. Pensava che avrebbe potuto trovare un altro canile e offrire abbastanza soldi così che sarebbe stato folle rifiutare

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1