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Piano strategico di Marketing Territoriale: Per i comuni capoluogo di medie-piccole dimensioni
Piano strategico di Marketing Territoriale: Per i comuni capoluogo di medie-piccole dimensioni
Piano strategico di Marketing Territoriale: Per i comuni capoluogo di medie-piccole dimensioni
E-book74 pagine39 minuti

Piano strategico di Marketing Territoriale: Per i comuni capoluogo di medie-piccole dimensioni

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Info su questo ebook

La crisi in atto sta riducendo sempre più la capacità degli enti locali di fornire adeguati servizi alle imprese e ai cittadini. Di conseguenza assistiamo a un impoverimento dei Paesi europei (aumento della pressione fiscale e conseguente calo dei consumi e degli investimenti). Al quale i comuni hanno finora risposto tagliando il welfare state e quindi privando gli strati più deboli della popolazione dei servizi essenziali (sanità, previdenza e assistenza pensionistica). Sarebbe invece importante che gli enti locali procedessero nella direzione di aumentare le entrate non fiscali, puntando sull’offerta di servizi e attività che, stimolando la crescita della spesa dei cittadini e dei turisti, dia ossigeno ai bilanci pubblici. Tuttavia, per incrementare le entrate pubbliche è indispensabile che i comuni si dotino di piani strategici di marketing territoriale, i quali individuino i punti di forza e di debolezza di ogni singolo ente locale e definiscano così gli obiettivi e le metodologie che indichino su quali comparti del patrimonio pubblico si possa intervenire per esaltarne l’efficacia e la redditività.
LinguaItaliano
Data di uscita6 set 2019
ISBN9788834181225
Piano strategico di Marketing Territoriale: Per i comuni capoluogo di medie-piccole dimensioni

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    Piano strategico di Marketing Territoriale - Alberto Cavicchi

    DIGITALI

    Intro

    La crisi in atto sta riducendo sempre più la capacità degli enti locali di fornire adeguati servizi alle imprese e ai cittadini. Di conseguenza assistiamo a un impoverimento dei Paesi europei (aumento della pressione fiscale e conseguente calo dei consumi e degli investimenti). Al quale i comuni hanno finora risposto tagliando il welfare state e quindi privando gli strati più deboli della popolazione dei servizi essenziali (sanità, previdenza e assistenza pensionistica). Sarebbe invece importante che gli enti locali procedessero nella direzione di aumentare le entrate non fiscali, puntando sull’offerta di servizi e attività che, stimolando la crescita della spesa dei cittadini e dei turisti, dia ossigeno ai bilanci pubblici. Tuttavia, per incrementare le entrate pubbliche è indispensabile che i comuni si dotino di piani strategici di marketing territoriale, i quali individuino i punti di forza e di debolezza di ogni singolo ente locale e definiscano così gli obiettivi e le metodologie che indichino su quali comparti del patrimonio pubblico si possa intervenire per esaltarne l’efficacia e la redditività.

    A Luca e Manu

    ai quali auguro

    un futuro di gioia

    e serenità.

    E come disse Isaac Newton

    subito dopo che una mela

    gli cadde sulla testa

    Strano, io sono seduto sotto un pero!

    (Laugh-In)

    Liegi,

    città nota per la pronuncia

    dei suoi abitanti.

    La C dolce viene, infatti,

    comunemente chiamata C liegina.

    (Massimo Bucchi)

    SINOSSI

    In una fase storica nella quale i comuni hanno gravi difficoltà di bilancio derivate dal forte indebitamento dello Stato (massiccio e continuo aumento della spesa corrente superiore alla crescita della pressione fiscale), siamo giunti a mettere in discussione la tenuta e l’equità del welfare state locale e nazionale.

    La crisi in atto sta riducendo sempre più la capacità degli enti locali di fornire adeguati servizi alle imprese e ai cittadini. Di conseguenza assistiamo a un impoverimento dei Paesi europei (aumento della pressione fiscale e conseguente calo dei consumi e degli investimenti). Al quale i comuni hanno finora risposto tagliando il welfare state e quindi privando gli strati più deboli della popolazione dei servizi essenziali (sanità, previdenza e assistenza pensionistica).

    Sarebbe invece importante che gli enti locali procedessero nella direzione di aumentare le entrate non fiscali, puntando sull’offerta di servizi e attività che, stimolando la crescita della spesa dei cittadini e dei turisti, dia ossigeno ai bilanci pubblici. Tuttavia, per incrementare le entrate pubbliche è indispensabile che i comuni si dotino di piani strategici di marketing territoriale, i quali individuino i punti di forza e di debolezza di ogni singolo ente locale e definiscano così gli obiettivi e le metodologie che indichino su quali comparti del patrimonio pubblico si possa intervenire per esaltarne l’efficacia e la redditività. Individuate le aree d’intervento il comune deve essere in grado di predisporre il suo piano strategico di marketing territoriale, in cui siano indicati i comportamenti e le azioni che meglio possono valorizzare le entrate pubbliche da destinare ai servizi di welfare.

    INTRODUZIONE

    Il piano strategico di Marketing Territoriale

    In seguito al riassetto della macchina organizzativa operato a partire dalla prima metà degli anni Duemila, anche i Comuni capoluogo di piccole e medie dimensioni, soprattutto al Nord e al Centro-Nord hanno iniziato a porre mano a ciò che hanno identificato come Servizio Marketing Territoriale, allo scopo di proseguire nell’opera di valorizzazione delle peculiarità, dei patrimoni e del sapere, del loro

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