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Siamo Void
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E-book465 pagine7 ore

Siamo Void

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Info su questo ebook

credi a 'Te-Void' finchè non sei Void non ti capiterà niente quando sei Void, morirai quando vuoi
LinguaItaliano
Data di uscita22 feb 2012
ISBN9788866184409
Siamo Void

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    Anteprima del libro

    Siamo Void - Tiziano Katzenhimmel

    personaggio

    faccia stupita

    insomma

    se a lui gli piacevano quelle storie lí

    cosa avrai mai da dire te?

    alla fine

    chèttenefregheràmai a te?

    a lui piace farsele in quella maniera lí

    è il mio personaggio

    Bòn cominciamo

    il mio personaggio chiama la sua amica di Facebook, Annina

    e lei risponde alla chiamata

    e ci legge sù

    sù quelle letterine di stile bèn studiato… di quelli che potrebbero soltanto ideare le suore per avere la tranquillità e la pace dei sensi allegata… che là dietro a quello stile non ci sia nè diavolo nè peggio

    e che non risveglino assolutamente niente in nessuna maniera

    soprattutto niente di sessuale, bèn inteso

    lo stile più insignificante

    e allo stesso tempo quello più richiesto dai maghi della impassività

    il mio personaggio la chiama

    le letterine di Facebook si dispongono sulla finestrella di sotto

    e lui… man mano che una frase è pronta

    la butta con una schiacciatina di dito cauta, nella finestrelletta più grande

    e comincia la sua chiaccherata Magica con l’amichetta di Facebook

    Annina

    he, Annina… sei online o offline?…

    e la letterine di Annina sulla finestrelletta più grande dopo tre secondi

    sono online…

    e il mio personaggio c’hai voglia?…

    e Annina massì, dai… c’ho sempre voglia…

    e il mio personaggio prendi un manico di scopa…

    e dopo venti secondi sulla finestrella di Facebook

    preso…

    e il mio personaggio infila il dito di un guanto di gomma per lavare i piatti nel manico…

    e Annina dopo trenta secondi fatto…

    e il mio personaggio facci scendere due gocce di shampoo da quel dito di gomma…

    e dopo trenta secondi fatto…

    e il mio personaggio infilatelo di diero…

    e Annina (sempre con le parole scritte sulla finestrella di Facebook) mmm aaahh aahh che bello…

    e il mio personaggio ti piace?…

    e Annina mmm aaah aaahh… che beee-lllloooo…

    e il mio personaggio mi tiro giù i calzoni…

    e Annina (sempre con le letterine impassibili ‘tipo suora’che non sanno neanche chè stiano producendo) si… tirali giù… prendilo in mano… aaahh… ce l’hai?…

    e il mio personaggio ce l’ho… dai spingi il guanto più in fondo… vedrai che bello…

    e Annina aaaahhhh… aaaahh… dddio… aaaaahh… che beeellllooo… aaahh…

    e il mio personaggio fallo andare avanti e indietro… voglio dire, il manico col guanto…

    e le parolette di Facebook di Annina aaaahh… siii… è verooo ahh… ahh… aaaaaaahh… è belloo…

    e il mio personaggio più forte… più forte…

    e Annina aaaaah… siiii… mmm… mmm… aaaahh… mmm… aaaaaaaaaaaaaaaaaaaahh…. aaaaaaa…

    e il mio personaggio chècc’hai?… sei venuta?…

    e Annina aaaaaaaahh… aaaaaahh… che bello… si… son venuta… e tu?…

    e il mio personaggio io ancora no… fammi ancora quegli aaaaahh…

    e Annina sù Facebook aaaaaaaaaahh… aaaaaaaaaaaaaaaaaahh… aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahh…

    e il mio personaggio aaaaaa… aaaaa… aa… aa… aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa… oooo… aa… aa a a…

    e Annina sei venuto?…

    e il mio personaggio aa…uusi…aa… sono venuto… a… a u u… fffftt…a…

    e voilà

    quello lí è il mio personaggio

    però

    voi

    c’avete qualcosa da dire a quello li?

    per così poco?

    lo vedete?

    siete piccoli

    e allora a me?

    cosa direste a me

    che mi piace andare in giro vestito da donna?

    che nei miei partys mi metto il rossetto nero dei Punks?

    Chi sono io?

    Io sono Dio

    ma non quel Dio là che dicono gli altri

    se sono Dio

    non sarò cosí scemo da stàr là sentire il Dio degli altri

    per farmi metter sù le catene che vogliono gli altri

    che sono piccoli

    sento solo il Dio che sono io

    ma io

    non sono soltanto Dio

    sono anche il figlio di Dio

    e quà sulla Terra

    faccio quello che voglio io

    e voi?

    me lo permettereste?

    vi interessa forse che ho sviluppato quella modulazione strategica per viver meglio la mia vita?

    non sarete mica gelosi della mia abilità di vestirmi da donna?

    ma… se volete essere un Dio come me

    fate lo stesso

    a chè prò esser gelosi

    non dimenticate però che per essere un Dio come me

    non dovrete essere Dio soltanto

    ma d’essere anche il figlio

    di Dio, intendo

    così sarete assai più bilanciati nel giudizio

    nel senso… ‘di giudicare gli altri Dei come voi’

    il mio personaggio è mio figlio

    io lo muovo

    io gli dico di non andare da quella parte

    io gli faccio lavare i calzini

    io gli metto nel letto una ragazza nuova

    io lo faccio andare in guerra

    io non lo faccio morire neanche a centovent’anni

    io lo faccio vivere senza mangiare

    io lo faccio ingrassare senza che mangi

    io gli dico di spostarsi un centimetro sennò gli cade un piano sulla testa

    sono Dio

    e lui è mio figlio

    fà tutto quello che dico io

    e voi direte e come tenete il contatto?…

    e io facilissimo… lui crede nella sua immaginazione… e così… sente quello che gli dico…

    e voi càsso… pare logico…

    e io ‘pare’, dite voi?… e invece è proprio così… senza parere…

    eppure

    non ve l’ho contata proprio giusta giusta… o per esser più precisi

    non così giusta da centrare un dollaro lanciato in aria mirandolo col terzo occhio

    la storia giusta giusta

    è che il mio personaggio… ‘prima’… faceva quello che gli dicevo

    e ‘prima’… era anche felice

    dopo invece

    s’è fatto indipendente

    e da quèl ‘dopo’ lì

    non ascolta più quello che gli dico

    non crede più nella sua immaginazione

    e come tutti gli altri

    perlomeno ‘il piú’ di quelli

    crede nell’immaginazione degli altri

    fate il conto

    ebbene?

    mio figlio è diventato scemo!

    e io

    anche se sono Dio

    non ce la faccio più a cambiarlo

    sono sempre lì che lo guardo

    sono sempre lì che gli dico di non andare di là

    sono sempre lì che lo avverto

    che gli dice di voltarsi a sinistra che stà passando una bellissima Miciabionda

    e lui

    cretino

    non mi dà più retta

    e dice

    mavalà… è tutta immaginazione… cosa vuoi che ci sia là dietro?… io non mi giro…

    e lui davvero non si gira

    perchè c’ha paura di diventàr matto ad ascoltarmi

    e cosí la perde

    è scemo

    bòn

    eppure… adesso che l’ho fatto

    dovrò pure farlo camminare

    ma dove?

    se lui non mi ascolta neanche?

    cosa devo stare là a perdere il tempo a dirigere i passi di uno che non c’ha voglia di sentirmi?

    ma

    l’ho fatto io

    e adesso sono responsabile di quello che fà

    e dovrò perdonarlo un milione di volte ancora

    finchè non sarà arrivato alla mia coscenza

    bòn…mi sono fregato da solo

    però… he…

    potrebbe anche essere divertente

    perchè no?

    se non lo sarà… lo farò divertente io

    e voilà che il gioco è fatto

    massì

    mi divertirò a guardare il mio personaggio scemo

    sbrigarsi le faccenducce più piccole come fossero delle cose importantissime

    mi divertirò a farlo andare tutto dritto, girando in tondo come una trottola

    mi divertirò a fargli fare le figure più assurde davanti alle persone che contano

    mi divertirò a tradirlo

    finchè non sbatterà il muso in faccia a quel muro

    che è la mia coscenza

    perchè con gli scemi

    non ci sarà modo di mostràr loro quel che è vero

    se non gli sbatti la Verità sul muso

    ma he…

    non dite adesso che io sòn cattivo

    che me l’hanno detto già tanti

    e mi annoierei un bèl pò

    e io

    non voglio che voi

    lettori

    mi annoiate

    sennò… non scriverò neanche più un verso

    neanche se quel verso sarà il più bello mai scritto sulla Terra

    e anche se io avrò necessariamente bisogno di scriverlo

    per avèr la mia gloria da Dio

    se voi mi verrete a noia

    giuro sui Gatti… che io… non scriverò più

    proprio niente

    il mio personaggio, dunque

    si è fatto indipendente

    e adesso cammina per le righe del mio libro senza di me

    senza Dio

    fà quello che lui crede di fare… e crede di fare e d’essere indipendente in quello che fà

    e invece lo stò facendo girare sempre io

    e io agisco in quella maniera deplorevole, perchè lui

    non è più il figlio di Dio

    ma è quello là che crede che i suoi passi li fà lui da solo

    e che io

    neanche esisto

    e allora io lo lascio in quel suo Credere

    e osserverò soltanto dove andrà a sbattere

    perchè lui

    si crede un Genio

    crede solo in sè stesso

    e crede che quando sarà morto

    sarà soltanto perchè non ci sono più nè lettere nè frasi che parlano di lui

    e cadrà nel limbo delle lettere

    diventerà ‘l’inesistente formazione di sillabe’

    come appunto tutti quelli che non credono in un Dio

    e credono che quando saranno morti

    la carne si disfa

    la vita è finita

    e loro non ci saranno più

    io invece che la conosco meglio

    la storia

    vi dico che quando il mio personaggio sarà morto e lo spirito della sua lettera ( il suo nome scritto )

    che c’ho speso il tempo duro e anche tanto per dargli un pò di vita

    vi giuro che quèl nome scritto

    arrivando quà da me il suo Dio

    dovrà spiegarmi come avrà fatto a vivere cosí abbondantemente d’anni e in ricchezza

    pensando d’esser furbo

    e fare in modo che anche Dio ( io )

    ci perdesse cosí tanto tempo a scrivere i suoi passi

    se lui neanche sapeva d’esser soltanto scritto

    perchè lo chiedo?

    perchè la sua è una strategia utilissima

    e c’ha futuro

    Il mio personaggio… che prima era veramente indipendente

    e chè bastava soltanto lui credesse alla sua immaginazione per essere libero di fare tutto quello che volesse… al contrario degli altri che credono nel Dio immaginato dagli altri

    adesso invece

    al posto di esser furbo, si crede soltanto furbo, perchè non crede più alla sua immaginazione

    che gli dava la libertà d’essere quello che richiedesse di volèr essere

    per stàr bene con sè

    ma in cambio di quella libertà

    adesso crede all’immaginazione di quegli altri che gli dicono mavalà… quella roba lì è tutta frutta della tua immaginazione…

    se non è scemo lui?… che nome mai dare a quello?

    Io (Dio) gli parlavo…

    dando lui tutti i poteri della Terra…

    offrendogli la libertà d’esser sè stesso…

    di vivere di fantasia seguendo un sogno…

    di rincorrere quel sogno finchè non si avvererà…

    di diventar ricco di soldi o di fama o di donne a suo piacere…

    soltanto credendo a quello che volesse lui

    e gli concedevo tutta quella bellezza…

    … perchè lui era mio figlio

    e lui invece

    al posto di credere a me, che gli parlavo attraverso la sua immaginazione con la mia

    adesso crede a quelli là che dicono la tua è soltanto immaginazione…

    e da quel giorno… s’è fatto furbo

    adesso è senza Dio

    senza Angeli

    senza Paradiso

    senza sogno

    senza immaginazione

    senza niente

    solo soldi

    che gli ho dato io, naturalmente

    che non c’ho voglia di fàr girare mio figlio con degli stracci nel racconto

    Oh MammaRosa… quanti Angeli che gli ho mandato

    una volta stava annegando e gli ho messo là una bionda coi tacchi alti e la gonna corta…

    pensate… sù una barchetta che capitava là per caso… che per tirarlo fuori dall’acqua ha dovuto piegarsi così tanto da dimenticare fino che non aveva le mutandine addosso

    e ha fatto vedere anche la passerina a quello scemo là che adesso dice gli Angeli sono la più pericolosa invenzione fatta dai preti… chi ci crede è perduto… và in palla… diventerà uno scemotto…

    ci pensate?

    Io lo salvo da una brutta fine col mio Angelo più bello…

    ‘quello’ in più… per la grande Gentilezza degli Angeli gli fà vedere anche la bernarda

    e lui adesso dice che gli Angeli sono una roba da scemi

    neanche avesse detto l’inferno è la più brutta invenzione che ha fatto il Papa…

    no, lui è furbo

    crede al Dio degli altri

    e io gli lascio credere quello che c’ha voglia

    tanto, ormai… non ce la faccio a entrarci più nell’immaginazione

    come farà dunque a capire i miei segni?

    Voilà… io che ho sempre creduto d’essere un Genio…

    ho perso finanche il mio personaggio del libro

    lui s’è fatto indipendente

    e così… non arrabbiatevi adesso con me

    quello che scriverò quì di sopra

    lo scrivo io, si

    ma io non c’entro… assolutamente per niente

    perchè lui adesso è indipendente

    e io

    anche se non potrò mai abbandonarlo perchè è mio figlio e lo salverò ovviamente nei momenti che è in pericolo…

    nonostante quèl fattore lì

    che davvero non è poi tuttotuttotutto e ve lo dimostrerò convincentemente anche quello

    il resto della storiella… lo lascerò fare a lui

    e io invece… mi trastullerò gratuitamente

    semplicemente osservando che strada prenderà

    per arrivare alla mia coscenza

    bòn!

    ce la farò?

    ecchènnesò io?

    se non esisto neanche?

    Chèèè???

    fà niente… va bene lo stesso

    dovrà andare bene per forza

    io non posso farci più niente

    e lui?

    guarda

    stà entrando proprio in quel negozio là dei pericoli imminenti

    e io lo chiamo a volume in quella maniera panicosa perchè tutti… e adesso dico tuttituttitutti e non tuttituttitutti meno uno… ma proprio tuttituttitutti senza il ‘meno uno’

    tutti i miei personaggi che sono entrati in quèl negozio là… c’hanno avuto una gràn sfiga

    incredibile

    guarda lui invece come ci entra sicuro come fosse il padrone del mondo soltanto perchè guadagna i soldi facili di Facebook

    ai ai… io ci vedo già la disgrazia… ancora ‘non sò come’… ma in compenso ‘lo sò già’

    quello lì, di sicuro… uscirà da lì con la disgrazia addosso come uno che và all’ospedale nel reparto malattie infettivissime e ci entra nudo per prendere un pò d’aria fresca

    bòn… ma ormai… chèvvuoi?

    meno male che oggi ho fatto degli esercizi gimnastici… che lo sapevo… da ieri in poi, dovrò tirare sù le maniche per salvarlo, fino al giorno che avevo detto prima… quello della presa Bruta di coscenza sbattuta in faccia

    e lui entra e vede una ragazza che stà provando un vestitino di marca bianco

    quella si gira e incontra gli occhi e la faccia da ‘uomo stupito da personaggio di racconto’ che guardandola stupisce ancora di più… come avesse già visto quella faccia da qualche parte, senza idea di dove questo avrebbe mai potuto succedere… a dirla giusta, insomma… gli piaceva quella faccia

    Io a quel punto, gli bestemmio dietro, e lui nella sua immaginazione lo sente anche

    si sente la mia potente parola divina piena di risentimento per il lungo lavoro gratis che dovrò fare

    no, scemo… via di lì… smetti di guardare quella faccetta da paperetta… non lo sai chi è quella?… gli grido io fortissimo nella sua immaginazione

    ma dalla sua immaginazione non mi arriva alcuna risposta

    lui la mia però la sentì… che gliel’ho gridata talmente forte che m’avrebbe sentito anche Nettuno solo che adesso è diventato quello che dice ach… ma è tutta soltanto immaginazione… e così non ascolta neanche più quella voce della Verità Vera (che è la mia)

    Io però, che sono il suo Dio e che lo amo per amore e per forza… non potrò maiepoimaiepoimai, mai … abbandonarlo a quella ragazza là

    perchè la conosco

    è una di quelle là del ‘Dio Generale Razion-ale’ quello che ti permette solo una piccola razione

    per farla corta… si tratta di quel piccolo Dio là al quale tutti credono

    quel Dio là che ti dà il Paradiso certo e sicuro e con la garanzia della mano di Scevola

    ma che però devi prima morire per averlo

    il Dio più gasato e orgoglioso che c’è al mondo… lui ama gli schiavetti

    e che siccome non sà fare altro se non riprodurre sè stesso

    tutti quelli che credono in quèl Dio là… automaticamente, sono gasati come lui… e schiavetti per lui

    e io dico

    non posso essere così cattivo da lasciare che quello là che ho creato per renderlo felice

    cada nelle mani di quel Dio là che lo rende scemo del tutto col suo Paradisetto senza sesso in Cielo e che per di più, per andare in quello, come fosse un premio bestiale d’andare in un Cielo dove ti tagliano i maroni perchè là non c’è sesso… per aver quèl ‘castigo travestito da premio’… devi fare lo snaturato sforzo di rinunciare a vivere anche il Paradiso della Terra… devi tradire la Natura per loro è no!

    facessi quella roba là al mio più grande nemico… sarei troppo cattivo

    e io non lo sono, anzi

    io sono un Gentile

    e così…. per tentare di fermare il mio personaggio ed evitargli quella temuta disgrazia, già certa…

    perchè pare che entrando in quèl negozio si stìa mettendo in quella situazione dove ci vedo già una potenziale disgrazia…

    devo allora mettermi subito giù alla ricerca di qualche Angelo potente

    forse il più potente di tutti

    perchè quella ragazza là cogli occhi belli e azzurri che sembrano la terra vista dalla luna

    è il più grande pericolo che un personaggio da racconto potesse mai avere, girando tutto solo e senza

    Dio frà le righe scritte sù un foglio di computer

    devo fermarlo!

    Scheisse… no!… stà girando un’altravolta la faccia verso la suarovina fermo… no… grido io

    la rovina sono quegli occhi davvero incredibili, da Maga, di quella paperetta brunetta-fintabionda

    lui non mi sente… il tempo stringe e io allora gli grido nella sua immaginazione più forte che posso

    che al momento non c’è neanche un’Angioletto, quà da me

    ci sono soltanto quelli piccolipiccoli, poverini

    e lui

    se non ascolta neanche me

    come farà mai ad ascoltare quelli piccoli?

    non ce la faranno maiepoimaiepoimai

    che quelli lì ce li ho per delle robette più facili… e attenzione… non dico meno importanti

    dico solo quelle importanti dove ci sarà più da giocare che non darsi da fare con tutto il corpo e sudare (più facili per quello)

    e gli grido noooo… scemoooo… leva gli occhi da quellaaa… quella lì ti fregaaa…

    e lui… che quella mia voce lì la sente e la sente anche forte proprio dello stesso volume come la stò gridando

    lui però fà un’alzatina di spalla come fanno le Star quando il ragazzo o il nuovo marito le lascia

    e poi

    sento la sua voce che bussa alla porta della mia immaginazione

    e quella voce da travestito mi fà senza che lui ne sappia qualcosa càsso… c’ho un’immaginazione che potrei inventarmi d’esser Dio e fàr sù le ‘sue’ storie che sòn di sicuro le più belle e più sexy del pianeta e farci tanti di quei biliardi da essere fino costretto a regalarne un pò ai poveri, da non trovàr neanche più il posto dove metterli neanche lo cercassi col trinocolo… sensazionale davvero…

    Io appena sento la sua voce bella chiara nella mia immaginazione, mi vièn l° da ridere per la sua fantasia davvero notevole… e poi da dire càsso… vuoi vedere che ha ripreso il contatto?…

    allora mi faccio prendere dall’entusiasmo nella speranza che sia davvero così come supposto… e gli grido dietro come prima… ma stavolta ancora più forte e perchè non lo fai, allora ?… sei mio figlio … fà quello che vuoi, scemooo…

    ma lui mi ruba subito un’altra volta quella speranza e la getta via nel bidone dove ci vanno i barboni della stazione centrale a cercare le cose da vendere a quelli che vogliono risparmiare ‘a tutti i costi’ lui mi fà la seconda alzatina di spalle di seguito e dice (e io sento anche questo bell’e chiaro)

    dice che forte immaginazione che c’ho… mi pare davvero di sentire la voce di qualcuno… che scemo

    c’era cosí vicino

    adesso invece devo mettermi a lavorare sul serio

    ormai devo lasciargli giocare quella carta anche se sò come andrà a finire giocandola

    perchè il gioco è matematico come lo scopone scentifico e potresti vincere anche con le brutte carte se soltanto c’hai una personalità talmente forte e sicura che schiaccia quelle degli altri giocatori facendoli temere d’aver le più belle in mano giocando come uno psicologo

    il mio personaggio però non ha più niente di quèl carattere appena detto… come gliel’avevo dato io ormai lui è un mongolo (non della Mongolia ma della mongolia che stà in giro per tutto il mondo) ha visto gli occhi di quella paperetta

    e quelli sono bellissimi come la Terra e davvero magnetici come la forza magnetica della Terra

    e alla fine vi giuro che anche a me piacciono e se non c’avesse quella mentalità da Dio piccolo, le avrei fatto già le proposte sessuali sincere e per davvero

    ma sarebbe come sposarsi una casalinga pugliese

    e inevitabilmente, per via della natura di quegli occhi ammalianti di quella paperetta… che ti tirano dentro come quelli fossero magnetizzati a chi li guarda

    lei… e questo lo si può dire sicuro… e allora diciamolo liberi come gli spiriti nell’aria…

    … diciamolo che la verità ci libera anche noi che siamo spiriti nella carne, che per stavolta… ha vinto lei… quella paperella della Gattamusa

    bòn !… chè successe di tanto terrificante in quèl negozietto?

    Il mio personaggio con quell’espressione da uno svegliatosi in fondo al mare che si chiede cosa ci faccio mai quà?… lui, guarda quegli occhi che lo tirano dentro ed è quasi là che per fare lo spiritoso per piacere alle donne, stà per chiederle se potesse tuffarcisi dentro davvero… in quegli occhi belli come la Terra…così potrebbe spiegarsi facilmente anche quella sensazione di trovarsi in fondo al mare… perchè davanti a quelli della Gattamusa ti sembrava d’essere sulla Costazzurra davanti al mare invitante sù un pontone di gomma nell’acqua tipico di quei posti e volerti tuffare via dal caldo ma per fortuna non lo fà… che se l’avesse fatto, la sua sfiga sarebbe comincita fin da subito…

    che quella paperetta ci sarebbe cascata come una mosca nella birra al lievito estiva

    a lei piacciono tantissimo quelle battute là di senso dubbio ma che invitano certamente a supporre non possano esser altro se non un complimento… se per di più sòn anche per lei, più meglissimo ma lui si trattiene, che non vuole correre il rischio che a lei quella battuta non le vada tanto a genio non si fida di sè stesso… c’ha paura… adesso crede che l’immaginazione sìa roba da gioco per i più piccoli e non ci crede più che quella invece è la chiave che ti apre il contatto col tuo Dio

    che alla fine Dio sei te stesso… ma solo quando avrai aperta ‘la coscenza in grande’… (quella mia)

    e io, a vedere quella situazione tanto penosa, come appunto temevo, c’ho la mia prova che quell’incontro stà diventando una situazione da prendere sul serio

    Intanto però, l’insicurezza sulle proprie facoltà da flirt, mi lascia il tempo per provare a chiedere ai miei amici poeti, se qualcuno di loro abbia visto il mio Angelo migliore… la bellissima Michelle

    Michelle è un’Angelo Francese dalla bocca carnosa, fine come una ballerina classica… ma con due meloncini frà il mento e l’ombelico che chi la vede non gli pàr neanche vero che la Terra possa fare delle strade con tante curve pericolose, una dietro l’altra senza interruzioni… e Dio, che prima è stato così bravo da metterci uno spirito a governare le curve, mettere le dolci curve tutte adosso a una sola ragazza… ed essere poi così cattivo da inventare ‘la velocità’… mettendo a rischio di morte certa tutti quelli che sono semplicemente affascinati dalla sua Opera Divina… e che per via di segnali magnetici incompresi che tirano tutti gli occhi verso la padrona ipnotizzante di quelle curve, spingererebbe i pivelli più incoscenti a correrle addosso troppo forte e schiantarsi per morirci di sopra

    ma he… lei è un Angelo… quelle cose lì ce le ha sotto controllo… lei davanti agli allocchi si presenta col sembiante di vecchina curva con la gonna lunga del mercato in fiera… e non così com’è per davvero… che sarebbe un gràn male per il suo spirito se soltanto sbagliasse quèl calcolo

    per fortuna però che come ho detto prima, lei è il migliore…iln°le non sbaglia maiepoimaiepoimai

    La mia Michelle è uno spettacolo

    è perfino più bella e Gentile di Cats… e quello è davvero lo spettacolo più bello della Terra

    ma lei è uno spettacolo così bello che vista lei… a Cats non ci pensi più neanche

    e che fetta abbondante d’amore ha dato lei la Terra

    lei ama tutto

    ‘tutto come’ lo racconto quà sul libro… ma devo farlo a fettine, che sennò scapperanno in tanti

    E allora io, approfittando di quella banale insicurezza del mio mongolo dico "bòn… c’ho un pò di tempo… lui adesso è là tutto intento ad entrare in quegli occhi che vengono dal paradisetto ridicolo che gli Dei della mentalità razionale hanno creato per lei e per tutti quegli allocchi che ameranno di credere in quello perchè incapaci di crearsene uno da sè…

    ma non si fida di quella frase che vorrebbe dire e che sarebbe davvero micidiale e che avrebbe steso lo spirito di quella paperetta bionda per terra…

    e cosí… grazie a quell’impersonale ‘misto fantasia’ di eventi e sentimenti, che quelli che non credono in Dio, quando non riescono più a spiegarsi il susseguirsi delle cose che capitano, nè la frequenza che sarebbe da sospettarci qualcosa di scentifico… loro, lo chiamerebbero al massimo Destino

    e che quando però capiteranno delle situazioni del genere che sono apparentemente fortuite… allora parrà loro d’avere là davanti un Angelo… io… infischiandomene altamente di tutto quelle teorie che i razionali si pensano di notte e anche di quello che ci uscirà fuori da quell’incontro perchè sò che quèl che ne seguirà sarà inevitabile… nonostante tutto, mi sembra che grazie a quell’insicurezza, mi possa concedere un pò di tempo…

    anche se non proprio tutto il tempo di farmi una dormita sotto l’albero in estate colla birra sul lato Da furbo… gli metto tutti i bastoni di quelli che c’ho ancora il potere di mettergli, frà le ruote..

    e scappo a scrivere su Facebook, se qualcuno dei miei amici poeti, hanno forse visto il mio migliore Angelo, la favolosa Michelle

    però, he… aspettate…

    sento ancora una voce che dalla sua immaginazione bussa nella mia

    senti senti

    il mio personaggio, nel momento stesso che viene fulminato dallo sguardo della paperetta dice

    càsso… questa quà l’ho già vista in Paradiso…

    e io allora per vedere se ci sente almeno questa volta che parla di Paradiso, gli grido ancora più forte di quelle due volte prima, con tutta la forza irsuta della mia immaginazione…

    gli grido mannooo… scemooo..quella abita al Paradiso del primo pianooooo… non quello vero che stà al setimoooo di sotto… non quello là che te lo fai da solo perchè il figlio di Dio sei teeee…

    e lui la mia voce la sente anche… sente nella sua immaginazione la mia voce bella e chiara

    ma nonostante lui non creda nè a Dio nè agli Angeli e dunque neanche ai Diavoli…

    sente purtuttavia la mia voce e parlando a sè fà càsso… mi pare di sentire la voce di Satana…

    ecco… lui non crede nè a Dio nè agli Angeli nè ai Diavoli… e non crede neanche d’avere lo spirito… però crede a Satana…ma anch’io credo a Satana… ma il mio è un Satana buono… dopo ve lo dico ma bòn… se non fossi un Gentile… gli avrei davvero tirato dietro una bestemmia gridata forte

    ma giacchè lo sono?

    devo andare di corsa allora… che quello lì e buono da farmi un pasticcio da fiaba romantica e dire poi che l’amore neanche esiste… ci provo un’altra volta… ultimo tentativo ufficiale… che sennò dovrò mettermi giù a fare un bèl lavoro… ah si, tentiamo… potrebbe andare anche bene… chissà?

    e gli grido sempre con la stessa forza di prima quella lììì… non è un Angelo del Paradisooooooo… è uno di quelli del Paradisetto piccoloooo… quello che gli altri hanno fatto per teeeee… scemooo… no… niente… non mi sente… ok… piano B, bell’e fallito

    Ed ecco i suoi occhi tuffatori che si stanno lanciando proprio in questo momento dal trampolino di dieci metri e gli occhi dell’Angelo biondo del primo piano, ispirano ai suoi le capriole che dovrà fare per fàr più belle e interessanti le figure nel suo tuffo da campione del mondo di sguardi

    Io ho visto troppo… adesso corro a scrivere ai miei amici

    apro Facebook e scrivo sulla posta sociale e anche sul mio profilo anche se servirá a poco che là

    non ci guarda nessuno troppo alla svelta…

    ci scrivo chi di voi ha visto Michelle delle belle bocce?…

    poi però mi sembra che neanche scriverlo soltanto sul profilo e sulla posta sociale sarebbe conforme all’assoluta necessità d’andare alla svelta

    per fare abbastanza di quèl che neanche riuscivo a sapermelo immaginare, lo scrivo allora anche sulla rubrica aperta degli amici che comunica con le socetà più ‘in’ come il Tweet, Orkan, Flirk, Evite e le altre piattaforme, in maniera che lo possano vedere tutti quanti… che c’ho poco tempo davvero

    e il mio stato d’animo lo scrivo anche in lettere chiare vado di corsa… scrivo in p.s. nel messaggio e lo scrivo bello e chiaro e non con quella lingua internazionale simpaticissima ma incomprensibile che ti fà perdere tanto tempo prezioso… quella dove i ragazzini che ci scrivono sù in Inglese ci mettono per esempio ‘2’ al posto di ‘to’ oppure ‘u’ al posto di ‘you’ e tutte le altre simpatiche e originalissime ma assolutamente perditempo sciocchezzuole da ragazzetti

    Quello è quasi un codice davvero… roba che per capirle tutte quante se non sei del giro, all’università dovresti avèr studiato alla facoltà di Rebus Egizio, se ti servisse urgentemente di capirci qualcosa

    Egizio?… ma non è quello il prolema

    il problema era che anche tradurne una sola di quelle ci perdi dei preziosissimi secondi… che in quèl momento là io non c’avevo

    credo fortemente che se si andrà avanti davvero con questa moda, frà un paio d’anni si dovrà scrivere un nuovo dizionario di lingua Anglo-Facebookiana

    niente di così orribile, certo… anzi, io la stò già imparando e ci seguo ogni novità espressiva tipo : <3 se sono esperto di lingue?… andrà a finire che il Facebookiano arriva prima dello stesso Esperanto attenti piuttosto a voi che non lo credete… che un giorno vi risveglierete e non capirete neanche più chè stanno dicendo i vostri figlioletti… vi avviso fortissimamente

    Intanto io gli osservavo attentamente la faccia che era così stupita da quello sguardo di bionda come lo potesse essere soltanto uno che si sveglia dal sogno e scopre d’essere nell’universo delle bottiglie vuote di vetro bianco trasparente dall’odore neutrale

    Allora attacco anche yahoo e metto il messaggio di ricerca accessibile a tutti quelli che hanno quèl servizio… così lo faccio sapere anche a quelli che non conosco… come la sorpresa dell’uovo di Pasqua… purchè entrino anche solo per guardare la posta privata

    Lo sapevo che sarei arrivato tardi, ma non si deve mai essere così certi che un miracolo non possa accadere anche agli scemi (detto di traverso : non è Dio che fà i miracoli… sono i suoi Angeli )

    Lui adesso prende il coraggio di quelli là che quasi cascano per terra dallo stupore di tanta grazia e tira fuori una sillaba piena di ispirazione oh, scusi… quasi le sbattevo contro… le fà

    La biondina, che al momento era sola, nel senso che non c’aveva nessuno che fosse così importante più che di volèr passarci qualche ora in un letto ed era bella esperta in quel sentire di stomaco che ci hanno le donne, in un millisecondo di quelli più corti già relativati da Einstein, ripassò nella mente tutti i cretini inutili che aveva lasciato entrare sotto le coperte… e già sùl finire della prima metà del millisecondo, girato tutto l’archivio delle facce da rimbambiti che avevano quelli, le si illuminò nella faccia scoprendo che quella del mio personaggio del racconto la poteva mettere di gran lunga frà quelle che più la convincencessero meritasse davvero d’essere frà i primi… e allora ‘diventava seria’

    Quando però la Gattamusa sentì quella frasetta trovata là per caso per via di una realtà che fosse là per accadere veramente, la ragazza, proprio al finire della seconda metà di quel millisecondo, fidandosi ciecamente del suo sentire di petto, decise di disporre il mio personaggio del racconto al primissimo posto dello scaffale più in alto che c’avesse in quell’archivio dove ci metteva tutte le facce stupite che tombolavano giù per terra soltanto ad osservare quel suo sguardo di paperetta

    Io la sentíi quella paperetta della Gattamusa dir frà sè eccolo quà mio marito… ce n’ha messo di tempo… sarà stato in giro a cercarmi in tutti i posti… come i veri cavalieri romantici di prima…

    Provai a parlare anche con lei, sempre usando la mia immaginazione… ma lei non sentiva niente neanche poi quella voce che il mio personaggio del racconto diceva prima fossa la voce del Diavolo niente, la paperetta non ci sentiva… silenzio assoluto… lei crede al Dio sordocieco ‘che pretende’ io invece ero bell’e triste e mi dicevo quella lì me l’ha già portato via fin da adesso…

    dovetti lasciarli fare

    il mio Angelo non arrivava

    gli amici di Facebook e yahoo non si facevano sentire

    chissà dov’era mai

    Strano, perchè lei ogni tanto si faceva sentire

    io l’ho messa in quasi tutti i miei racconti, tant’era utile, Gentile e bella

    l’ultima missione che le avevo dato, era di guardarmi un personaggio assai giovane, bambino a dirla

    giusta… quello del libro che ho scritto poco tempo fà e che aveva… …è?… ma ò!… mmn?…

    ach… scheisse!

    massì… adesso sono scemo anch’io… sarà che il mio personaggio m’ha infettato della sua scemenza Michelle… ma certamente… lei non può essere che là… dai due bambinelli… e dov’altro sennò? e cosí vado a cercare sul mio ultimo libro…

    dovesaràmaidovesaràmaidovesaràmaiiii??… mmm… ah… sarà frà le ultime pagine… è si

    logico… mica la posso cercare frà le prime?… frà quelle c’aveva da fare fino alle ultime

    nelle ultime invece le ho ghiacciato i movimenti… ma li riprenderà appena apro il libro, no problem!

    e allora giù a cercare frà le ultime pagine di quèl racconto bestiale

    e la vedo sulla Ferrari che c’ha ancora gli occhi rossi accesi come due lampadine psichedeliche intermittenti e stà salutando quei due ragazzini di quèl racconto che ho scritto prima di questo

    Michelle… cosa ci fai ancora là… le faccio

    e Michelle con la voce e il modo Gentile d’Angelo se mi hai lasciata quà tu… io neanche lo sapevo che il racconto era finito…

    e io se l’ho già finito la settimana scorsa…

    e Michelle ma te mi hai lasciata lì… sarà colpa mia?…

    e io si si, Michelle… contala giusta… a te piace stare in giro coi bambini di sei anni…

    e Michelle ma certo che si… perchè, non sono belli, quelli lì?… sono simpaticissimi… pensa che si ricordano quasi tutto il Paradiso da dove venivano…

    e io ma se la sò anch io quella teoria… mi sà che l’ho anche già scritta da qualche parte… ò… e allora?… vieni o non vieni?… dai che c’ho fretta… vedi che c’è uno che stà andando all’inferno quello brutto… non l’inferno nostro dove ci sono i party e il comicissimo Satana scoreggione che ti dà tutte le Micette che vuoi… quell’inferno dei preti… là dove bruci anche se soltanto pensi di baciare tua sorella…

    e Michelle ma lascia stare quella tristezza… dimmi piuttosto che vuoi, amore… vuoi farlo adesso?… subito?…

    e Michelle prima ancora d’averle risposto che non c’ho tempo, dopo il tipico colpo di fulmine che precede l’apparizione degli Angeli, si materializza davanti a me accompagnato da un venticello che odorava di mandorle caramellate come un torrone all’antica e di frutta matura e freschissima

    Nuda nudenta, senza uno straccetto di vestito addosso, col suo sguardo tipico degli Angeli ‘nostri’ sempre innamorato di tutto quello che le capita davanti, il sorriso dolce, le braccia cadenti molli e i palmi delle mani aperti come chi è nato soltanto per non tenersi niente e tutto quello che le vièn regalato le scivola dalle mani per cadere in quelle d’altri… ‘le braccia di dare’

    Quell’Angelo fatto di frutta fresca e maturata al punto giusto per emanare allo zenith la sua fragranza e basta che entri due minuti appena e poi te ne vada e tutta la stanza sente di frutta per un giorno

    Io che sono Dio e per giunta il suo Dio privatoci ho messo una settimana a fare solo quella

    e per farla di quella perfezione frutticola in tutti i suoi componenti ho dovuto perfino prendere a prestito l’ingegno di quel pittore Genio che faceva le facce di frutta medioevale : L’Arcimboldo solo che lui non sapeva d’esser mezzo-Dio e per quello non avrebbe mai potuto essere così potente e convincente come lo sono io che lo sò

    io a lei c’ho messo una bocca che è a forma di due labbra, ma che in verità è una fragola, due occhi che sembrano due Terre

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