Una passione da 10. Dieci anni di Fiorentina con Della Valle, dalla C2 alla Champions

Di Enzo Susini

[Tempo di lettura: 60 minuti c.a.]

La tifoseria Viola è tornata a sognare. Il gioco della palla è nato a Firenze e i fiorentini hanno sempre calciato il pallone anche nelle più avverse circostanze. Forse nasce da qui il legame unico tra la città e la sua squadra di calcio, che ne è forse l’espressione più genuina.

La Fiorentina è la protagonista di questo ebook, che si può leggere aspettando il fischio di inizio. Ma il calcio c’entra fino a un certo punto: qui si raccontano soprattutto i fiorentini.

Una passione da dieci spiega, infatti, l’alchimia tra una città e i suoi tifosi. Un racconto dal punto di vista di chi tutte le domeniche non può proprio fare a meno di andare allo stadio e si ritrova lì già un’ora prima della partita perché altrimenti ha la sensazione che gli manchi qualcosa.

Questo è il racconto cronologico degli ultimi dieci anni della Fiorentina dei Della Valle, un ebook non solo da leggere ma anche da guardare. A partire da quel primo agosto 2002, la passione del tifo Viola durante la gestione Della Valle ha attraversato varie fasi: dai campi di periferia della C2 ai fasti della Champions League, promozioni, delusioni, emozioni, imprevisti.

Percorrete questa lunga marcia in compagnia di questo ebook che è un omaggio alla città più bella del mondo.

• Lingua: Italiano
• Editore: goWare
• Data di uscita: 13 mag 2013
• ISBN: 9788867970520

Anteprima del libro

© goWare 2013

ISBN 978-88-6797-052-0

Redazione: Patrizia Ghilardi

Copertina: Lorenzo Puliti

Sviluppo ePub: Elisa Baglioni

goWare è una startup fiorentina specializzata in digital publishing

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Made in Florence on a Mac

L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani riprodotti nel presente volume.

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Garrisca al vento il Labaro Viola

sui campi della sfida e del valore

una speranza viva ci consola

abbiamo undici atleti e un solo cuore.

Oh Fiorentina!

di ogni squadra ti vogliam regina.

Oh Fiorentina!

combatti ovunque ardita e con valor

nell’ora di sconforto o di vittoria

ricorda che del calcio è tua la storia.

Maglia Viola lotta con vigore

per esser di Firenze vanto e gloria

sul tuo vessillo scrivi: Forza e Cuore

e nostra sarà sempre la vittoria.

Oh Fiorentina!

di ogni squadra ti vogliam regina.

Oh Fiorentina!

combatti ovunque ardita e con valor

nell’ora di sconforto o di vittoria

ricorda che del calcio è tua la storia.

[dal sito www.fiorentina.info]

L’inizio

Le origini storiche

Firenze ha un legame speciale con il calcio, dall’antichità c’è un filo rosso che lega la città col giglio al gioco del pallone.

Il gioco del pallone nasce proprio a Firenze con quello che è chiamato adesso calcio in costume e che rappresenta il cuore della città, quello più antico e quello più orgoglioso delle proprie origini. Calcianti suddivisi negli antichi quartieri fiorentini che fieramente si mettono in discussione e lottano in un gioco che rappresenta il parente nobile e antico del gioco del calcio.

Nel calcio in costume si gioca con le mani e il contatto fisico è accentuato ai massimi livelli mentre nel gioco del calcio odierno contano i piedi e l’abilità di evitare il contatto fisico. Ma da questo antico parente molto è stato trasmesso: dalla passione per la maglia alla vigoria, dalla voglia di prevalere alla capacità di sentirsi parte di una storia, quella di quartiere per il calcio storico, quella di una città per il calcio.

Firenze raccoglie in sé un legame unico col mondo del pallone e certamente molto deriva anche dalle origini storiche, dall’anima di quella partita giocata nel 1530 quando la città era sotto assedio e sfidò le truppe nemiche di Carlo V continuando a giocare a palla nonostante l’assedio; tipico dell’orgoglio fiorentino, quello di non farsi sovrastare in nessuna circostanza, nemmeno quando si è assediati.

Passano alla storia epiche sfide sull’Arno ghiacciato e quelle organizzate nel periodo dei Medici dove la sfida venne rimodulata con la presenza di nobili e personalità della città fiorentina. Di quello spirito Firenze riporta tutte le caratteristiche ogni anno nel giorno della sua festa. Ogni 24 giugno, festa di San Giovanni patrono della città, il corteo del calcio storico attraversa le vie del centro con i suoi protagonisti che fanno un salto nel passato: vestiti dell’epoca, chiarine, sfilate con labari e simboli dell’antica Fiorenza che rivive nelle gesta dei calcianti e nei simboli rinascimentali di cui il corteo vive.

Verdi, Rossi, Bianchi e Azzurri si danno battaglia per ottenere il risalto cittadino e la preziosa vitella, premio rimasto intatto dall’epoca dell’inizio del torneo a oggi.

I quattro colori rappresentano i quattro quartieri storici di Firenze: San Giovanni, Santa Maria Novella, Santo Spirito e Santa Croce che è anche la piazza storica dove si svolge il torneo. Il calcio storico vede due accese semifinali e la finalissima appunto nel giorno del patrono subito dopo il riecheggiare del suono delle chiarine e poco prima dei fochi che salutano e rendono omaggio a San Giovanni illuminando a giorno i lungarni.

Verdi, Rossi, Bianchi e Azzurri. Quattro colori diversi che quasi fondendosi danno origine al colore calcistico fiorentino per eccellenza: il viola.

Di questa passione per il colore della città i fiorentini hanno fatto dal 1926 vanto e orgoglio. Poche città vivono la passione per la propria squadra di calcio come Firenze fa con la Fiorentina. Sicuramente per la mancanza di una seconda squadra (cosa che invece hanno città come Milano, Roma, Torino e Genova) e forse anche per la mancanza di vere e considerevoli alternative sportive, visto che eccetto la Rari Nantes di pallanuoto o qualche lontano ricordo della Neutro Roberts di basket e la Ruini per quanto riguarda la pallavolo, il calcio resta l’unico sport presente a un livello accettabile.

Anche per questi due indiretti aiuti, la Fiorentina rappresenta la passione di Firenze, la parte più sentimentale dei fiorentini, la creatura da amare. Spesso non grande