Sette calze di seta

Di Marcello Colozzo

Sam Diamante è un campione di scacchi. Si sta preparando ad affrontare una sfida con una prodigiosa intelligenza artificiale quando accade qualcosa di imprevisto.
"Sette calze di seta" è un romanzo breve, intenso ed affascinante.

“Numero sette. Sette come i peccati capitali. Sette, numero primo, simbolo della perfezione e della completezza. Sette numero divino, fondamento della parola di Dio e delle sacre scritture, menzionato per ben 326 volte nel testo più venerato, discusso e letto della storia: la Bibbia! E, nella Bibbia stessa, sette sono i libri dell’Eptateuco. Sette, un numero ricco di fascino avviluppato dalla fitta nebbia del mistero anche per la mente pragmatica del matematico, per la quale il sette è un numero primo sicuro, un numero felice e fortunato. Ma per tutti, anche per i profani, il numero sette è un numero “magico” intriso, oltre che di mistero, anche di una forte e insostituibile componente spirituale.”
Da una prefazione di Pasquale Prisco.

“Sam si avvicinò lentamente... per poi massaggiarle con dolcezza il collo. Con fare disinvolto quasi la sollevò. I seni di lei sussultarono come due palle da tennis travolte dall'oceano della passione. Il verde smeraldo dei suoi occhi manteneva viva la fiamma della sensualità, facendoti sentire come un temerario giocoliere che si mantiene in equilibrio su un'asta sovrastante un abisso.”

L'autore

Marcello Colozzo, nato e residente a Gaeta, esordì nel 1999 con "Artificial jail", per poi pubblicare: "Universe" (2002), "La ragazza del bar" e “La Cartomante” (2010),"Codice Rishi", "Lucky Star" (2011), "Joker" (2012), "Creazioni F e altri racconti" (2012), "Bootstrap! e altri racconti" (2013)

• Lingua: Italiano
• Editore: Passerino Editore
• Data di uscita: 5 giu 2015
• ISBN: 9788899447212

Anteprima del libro

Ringraziamenti

Capitolo 1

Non era per niente facile svegliarsi di buon’ora dopo aver trascorso la notte all'addiaccio. Si sollevò faticosamente dal letto: la sveglia marcava le undici antimeridiane, mentre il cellulare notificava - muto e silenzioso sul comodino – tre chiamate perse. Alzò le tapparelle e i raggi solari, facendo capolino, evidenziavano il moto caotico di un’infinità di granelli di polvere. Afferrò il cellulare; pensieroso si grattò il mento: era il suo manager che l’aveva chiamato per ben tre volte. Eppure la suoneria faceva quasi un fracasso, di gran lunga superiore a quello della sveglia che in religioso silenzio, inseguiva l’inesorabile trascorrere del tempo.

Vada in malora mormorò.

Si fece strada nel buio del soggiorno arrancando verso la cucina per prepararsi una frettolosa colazione. Il lavello conteneva ancora i piatti sporchi del pasto precedente. Pigramente afferrò la caffettiera e quasi scivolò su un foglio di giornale che riportava a caratteri cubitali: "Il campione del mondo di scacchi, Sam Diamante, riconquista il titolo". L’articolo riportava in primo piano la sua foto. Prese il foglio da terra, specchiandosi in quel volto giovane e solare che per nulla somigliava a un giocatore di scacchi. Rimase per un attimo a fissarlo. Alla fine appallottolò il foglio nel secchio della spazzatura. L’odore del caffè si propagò dappertutto; la scura bevanda gli regalò una bizzarra sensazione termica in quella fredda giornata di febbraio. Pensò a Sophie, la ballerina del musical che aveva conosciuto la notte