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Egemona: Chew-9 11
Egemona: Chew-9 11
Egemona: Chew-9 11
E-book93 pagine1 ora

Egemona: Chew-9 11

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Info su questo ebook

ROMANZO BREVE FANTASCIENZA - Si era circondato di droidi perché non si fidava dell'essere umano. Aveva affidato la sua vita a un'intelligenza artificiale. Non aveva calcolato, però, che anche un computer quantico può desiderare...

Quando Iro irrompe nella vita di Caronte, boss del traffico di Chew-9, la potente droga del benessere, tutto sembra precipitare: la cortina di sicurezza che lui ha stretto attorno alla sua vita viene distrutta; Arcaj, il suo droide più fidato, è sparito e Cerberus, il computer quantico posto a difesa della sua privacy, è stato violato e lo crede una minaccia. A Caronte non resta che ridiscendere con la ragazza i Livelli della città di Egemona e nascondersi dove nessuno oserebbe cercarlo: nel Livello Nove, il più basso e pericoloso, chiamato il Girone. Nel Girone la scalata al successo di Caronte è iniziata e, forse, lì qualcuno vorrebbe vederla finire. Ma non sempre il nemico è chi si crede. A volte è più vicino e colpisce per scopi inimmaginabili. Caronte dovrà affrontare il suo passato e lì, giù nell'inferno, riprogrammare il futuro. "Egemona" è il seguito del racconto "Cerberus" già uscito in questa collana a firma Ilaria Tuti. Anche la copertina di "Egemona" è illustrata da Ilaria Tuti.

Ilaria Tuti, friulana, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2012 ("Isabel", Edizioni Montag). Per Delos Digital ha pubblicato "La fame e l'inferno", con Carlo Vicenzi, "Ceneri" e "Nido di carne" nella collana "The Tube";  il racconto ""Cerberus"", per la collana Chew-9.
LinguaItaliano
Data di uscita4 mar 2014
ISBN9788867752225
Egemona: Chew-9 11

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    Anteprima del libro

    Egemona - Ilaria Tuti

    a cura di Franco Forte

    Egemona

    di Ilaria Tuti

    1.0 marzo 2014

    ISBN versione ePub: 9788867752225

    © 2014 Ilaria Tuti

    Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0 marzo 2014

    Font Quattrocento Sans by Pablo Impallari, SIL Open Font Licence 1.1

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Colophon

    Ilaria Tuti

    Egemona

    Premessa

    Nel precedente capitolo

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Epilogo

    Postfazione. CHEW-9 La droga del benessere

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Ilaria Tuti

    Ilaria Tuti, friulana, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2012 (Isabel, Edizioni Montag). Per Delos Digital ha pubblicato La fame e l’inferno, con Carlo Vicenzi, Ceneri e Nido di carne nella collana The Tube;  il racconto "Cerberus", per la collana Chew-9.

    Dello stesso autore

    Ilaria Tuti, Carlo Vicenzi, La fame e l'inferno The Tube ISBN: 9788867750863 Ilaria Tuti, Ceneri The Tube ISBN: 9788867751082 Ilaria Tuti, Nido di carne The Tube ISBN: 9788867751761 Ilaria Tuti, Cerberus Chew-9 ISBN: 9788867752034

    Premessa

    Il Chew-9, la droga del benessere, è la sostanza più preziosa della galassia. Un potente allucinogeno in grado di sconvolgere la vita degli esseri umani, capace di fare interagire l’immaginazione con la realtà, manipolando la materia per ottenere effetti sconvolgenti. Una droga che solo i ricchi e i potenti possono permettersi. A costo di annientare intere civiltà…

    Nel precedente capitolo

    Chi è Iro? E perché è salita dai Livelli più profondi della città di Egemona per infastidire Caronte, il potente spacciatore di Chew-9 che vive come un dio? La risposta cambierà la vita a entrambi. Per sempre… (Cerberus di Ilaria Tuti)

    1

    La Morte Bianca: una distesa di ghiaccio che circondava la città di Egemona; un deserto spazzato da venti rabbiosi e dalle propaggini del campo di forza elettromagnetico che proteggeva la metropoli. La matrice d’energia disfaceva il tessuto molecolare di chiunque cercasse di oltrepassarla senza conoscerne l’architettura. I torrioni che la generavano svettavano come gigantesche aste lungo tutto il suo perimetro; più alta di loro, c’era solo La Lux: il faro di Egemona spargeva la sua luce in un cielo dai colori cangianti; l’attività solare era in uno dei suoi picchi e generava spettacolari aurore boreali dai riflessi iridescenti.

    Egemona era una metropoli costruita su nove Livelli concentrici, che salivano come i piani di un tempio gigantesco. In cima, il Livello Uno sfavillava con il suo skyline di palazzi di acramex, dimore del potere corrotto che governava la città e dell’élite che vedeva concentrata in poche mani una ricchezza senza eguali. A mano a mano che i Livelli scendevano verso la base, le tracce del benessere diventavano sempre più labili, fino a scomparire nel Livello Nove, il più basso, chiamato il Girone; il solo a non essere riscaldato per mezzo dell’energia geotermica.

    Beatrix era l’unica creatura vivente a sfidare la Morte Bianca, quel giorno, inoltrandosi nei cunicoli segreti scavati nella neve gelata. Attorno a lei, piccoli cumuli indicavano i resti dei disgraziati condannati al Confinamento. Beatrix immaginava i loro miseri resti sotto il manto di cristalli: corpi vinti dal gelo, rannicchiati su se stessi alla disperata ricerca di un po’ di calore. Con l’arrivo della Nuova Glaciazione, il profondo Nord era diventato un inferno bianco, ma Egemona aveva resistito; la scoperta delle miniere di acramex aveva assicurato ricchezza e benessere alla città; almeno, a chi ne controllava il commercio.

    Beatrix correva nei cunicoli, diretta alle cave e poi più giù, nelle miniere. I minatori utilizzavano i tunnel sotterranei, sicuri e isolati. Controllati, però, dalla Sorveglianza. Lei strisciava appena sotto la superficie. Rubare qualche chilo del metallo bianco e lucente, resistente più dell’acciaio e duttile come la creta, era l’unico modo per guadagnare abbastanza accreditabili per non essere costretta a vendersi nel Girone. L’altro modo era spacciare il Chew-9, ma con quella polvere lei non voleva più avere a che fare. Era per colpa del Chew-9 se non aveva più il corpo con cui era nata.

    Anche lei era stata una Condannata, ma in qualche modo aveva superato il Confinamento ed era tornata alla vita.

    In qualche modo…

    Di ciò che era un tempo era rimasto ben poco di intatto. Il suo corpo era stato divorato dal gelo. Degli organi interni era sopravvissuto solo il cervello. Ciò che la Morte Bianca aveva necrotizzato era stato sostituito con organi artificiali e protesi biomeccaniche. La cute sintetica la ricopriva fino al mento, come una guaina lucente che ricordava il derma di un rettile. Solo il viso era stato risparmiato, ma una calotta di acciaio ne racchiudeva il contorno. Beatrix odiava il cambiamento che l’aveva portata lontana dalla sua origine. Ora, però, doveva ammettere di essere più forte, più adatta a Egemona e al Livello Nove che l’aveva accolta da reietta: il suo corpo biomeccanico era stato progettato per sopravvivere, e nel Girone era quello che si faceva. Si lottava per la sopravvivenza.

    La sua resurrezione artificiale era costata milioni di accreditabili, che pochi a Egemona avrebbero potuto pagare. Lei non era tra quelli. L’uomo che anni prima l’aveva condannata alla Morte Bianca, sì.

    2

    Caronte rimuginava. Più rifletteva, più sentiva la rabbia salire.

    La capsula scendeva in elissi lungo gli anelli dell’aerovia che circondava i Livelli di Egemona. Quando Zilyan e Sibel, i droidi alla guida, gli avevano chiesto istruzioni su dove andare, lui non aveva avuto dubbi. Dopo che qualcuno aveva violato Cerberus, il server quantico posto a guardia della sua esistenza, non gli restava altro da fare che cercare rifugio dove nessuno si sarebbe mai avventurato volontariamente: nella bolgia del Livello Nove.

    Dall’Uno al Nove, una discesa all’inferno, pensò. Dal Nove era riuscito a fuggire, anni prima, e mai avrebbe pensato di rimetterci piede. Il Girone apparteneva a un passato fatto di stenti e di violenza, di una lotta alla sopravvivenza quotidiana che si era augurato di essersi lasciato alle spalle una volta per tutte.

    Invece, eccomi qua.

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