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Galles - La Guida
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E-book375 pagine4 ore

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Info su questo ebook

La "terra del dragone rosso", il paese celtico delle leggende di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, dalle coste frastagliate e dalle immense spiagge di sabbia; è la terra dei castelli, dei mille fiumi e ruscelli e delle aspre montagne. Inoltre, è il paese dei cori, di una canzone per ogni occasione, di una vivissima lingua incomprensibile ma melodiosa; quando i tifosi nello stadio del rugby di Cardiff intonano il canto “Hen Wlad Fy Nadau” (Vecchia terra dei miei padri) è difficile resistere alla commozione. E persiste ancora il ricordo delle miniere e della dura vita dei minatori raccontata nello struggente “How green was my valley”, libro e film; un passato di sacrifici che ha forgiato un popolo gentile e sorridente, fiero di sue tre prerogative: la generosità, il coraggio e il calore. Un viaggio nel Galles è un percorso tra atmosfere di tempi perduti quando tutto appariva più genuino. Ma non lasciatevi ingannare! È una regione di forti contrasti e lo dimostra la modernità e il dinamismo di Cardiff, la sua piccola capitale, così cool che qui vengono girati gli episodi della serie fantascientifica “Doctor Who”, e città eleganti come Swansea, maestose come Caernarfon, impronunciabili come Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch…
LinguaItaliano
Data di uscita5 apr 2016
ISBN9788897060765
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    Anteprima del libro

    Galles - La Guida - EDARC Edizioni

    Guida turistica

    Galles - La Guida

    Galles

    La Guida

    Guida Turistica

    Collana Le Guide EDARC

    ISBN 978-88-97060-76-5

    Avvertenza

    L’elaborazione della presente guida è stata effettuata con tutta la cura possibile, controllando e ricontrollando tutte le notizie sia sul territorio sia sulle fonti da cui sono state riprese e/o controllate. L’impegno è stato massimo e confidiamo nell’approvazione del lettore. Altresì, confidiamo anche nella sua benevolenza qualora riscontrasse inesattezze, mancanze o qualche errore sempre possibile nelle opere di questo tipo (specialmente per quanto riguarda orari, prezzi, numeri telefonici e così via…). Anzi, saremmo contenti se il lettore ci segnalasse qualche inconveniente. Gliene saremo grati e provvederemo agli aggiustamenti nelle prossime edizioni della Guida.

    Prima edizione: febbraio 2016

    Proprietà letteraria riservata

    EDARC EDIZIONI

    50012 Bagno a Ripoli (FIRENZE)

    edarc@edarc.it - www.edarc.it

    Visitate il ns. sito

    ISBN: 978-88-97060-76-5

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Indice

    Galles

    GEOGRAFIA

    ​IL CLIMA

    ​LA BANDIERA

    ​LA STORIA

    ​SITUAZIONE POLITICA ED AMMINISTRATIVA

    ​IL FOLCLORE

    LA LINGUA

    ​LA LETTERATURA

    ​LA MUSICA, IL CANTO, LA DANZA, GLI STRUMENTI MUSICALI

    ​IL CINEMA

    RADIO E TELEVISIONE

    ​ARCHEOLOGIA

    ​L’ARTE E L’ARCHITETTURA

    ​LA GASTRONOMIA

    ​LO SPORT

    ​IL PAESE

    ​CARDIFF

    ​SOUTH GLAMORGAN

    ​MID GLAMORGAN

    ​DYFED

    ​GWYNNED

    ​L’ISOLA DI ANGLESEY

    ​CLWYD

    ​POWYS

    ​GWENT

    ​RIASSUMENDO

    ​GLI ITINERARI CONSIGLIATI

    ​CHIESE

    ​MUSEI ED ESPOSIZIONI

    ​CASTELLI

    ​ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

    ​PARCHI NATURALI E GIARDINI

    ​PREISTORIA

    RESTI CELTICI E CROCI

    ​RESTI ROMANI

    ​EDIFICI STORICI

    ​I MERCATI

    ​THE GREAT LITTLE TRAINS OF WALES

    ​NOTIZIE PRATICHE

    ​BIBLIOGRAFIA

    ​INDICE DELLE LOCALITA’

    Galles

    La guida

    Per conoscere il Galles

    un po’ di cultura, di geografia, di storia, di notizie varie…

    Geografia

    Il Clima

    La Bandiera

    Storia

    Situazione politica ed amministrativa

    La Popolazione

    Il Folklore

    La Lingua

    La Letteratura

    Cosa leggere sul Galles

    Cosa leggere nel Galles

    La Musica, il Canto, la Danza, gli strumenti musicali

    Il cinema

    Radio e televisione

    Archeologia

    L’Arte e l’Architettura

    La Gastronomia

    Le bevande

    Lo sport

    GEOGRAFIA

    Il Galles è una penisola della Gran Bretagna sud occidentale che si estende su di un’area di 20.761 kmq., costituendo l’8,5% della superfice del Regno Unito; è lunga 270 km. e larga 100 km. ed ha 1200 km di costa. A nord è bagnata dal Mare d’Irlanda, ad ovest dal Canale di San Giorgio, a sud dal Canale di Bristol; ad est le valli tracciate dai corsi dei fiumi Dee e Severn la separano dalle pianure dell’Inghilterra. Ha una popolazione di 3.64.000 persone.

    Le terre gallesi sono per la maggior parte montuose e segnate da valli profonde, formatesi assieme alle antiche catene caledoniane.

    Complessivamente il paesaggio offre la visione di ampie spianate rocciose intervallate da larghe aree torbose mentre il manto vegetale arboreo, specie lungo la costa, è fortemente ridotto a causa della furia dei venti che soffiano impetuosi dal mare.

    L’antica erosione glaciale quaternaria è testimoniata oltre che dalle valli profonde e scoscese, da rocce montonate, morene e circhi.

    Le fasce montagnose sono caratterizzate dalla presenza di desolate brughiere che nella parte più orientale si trasformano dolcemente in boscose colline.

    La presenza di suoli marnosi, ideali per la crescita di grassi pascoli, ha permesso sia l’allevamento, che l’impianto di diverse coltivazioni. Le coste sono alte, frastagliate, e di difficile accesso quasi dappertutto, con una leggera accentuazione ad occidente dell’estuario del fiume Dee.

    L’isola di Anglesey, situata nella parte nord occidentale e separata dalla terraferma dallo stretto di Menai, è un antico insieme di rocce arcaiche stratificate, distinta da basse lande con coltri ghiaiose e argillose lasciate dall’ultima glaciazione.

    I rilievi, pur accidentati, non presentano cime considerevoli, a parte il massiccio dello Snowdon, detto localmente Eryri, facente parte del sistema dei monti Cambrici, culminante nel Moel y Wyddfa (in gallese il punto d’osservazione), che con i suoi 1.085 metri, è la più alta vetta del Galles e dell’Inghilterra. Lo Snowdon si estende da nord est a sud ovest per tutta la fascia occidentale e costituisce il corrugamento fondamentale del Galles. Oggi nel suo insieme è un grande parco nazionale di 2189 kmq. e un centro d’escursioni molto frequentato. Altre alture consistenti sono il Cader Idris (la sedia di Idris), alto 892 m., e gli altopiani dei Brecon Beacons, alti 886 metri.

    L’intero paese è ricco di corsi d’acqua che prevalentemente scorrono dal versante orientale dei monti Cambrici e sfociano nel Canale di Bristol e nel mare d’Irlanda; nel canale di San Giorgio sfociano soltanto piccoli torrenti.

    I fiumi principali sono il Severn, lungo 338 km., che scorre perlopiù in Inghilterra, nasce nei monti Cambrici e bagna le città di Shrewsbury, Worcester e Gloucester, riceve l’Avon e il Teme, prima di sfociare in un lungo estuario nel canale di Bristol, è collegato con dei canali al Tamigi, al Trent e al Mersey; il Dee (in gallese Afon Dyfdrwy), lungo 113 km., bagna Chester e sfocia in un largo estuario nel mare d’Irlanda, e il Wye, lungo 240 km. che nasce sui monti Cambrici e bagna Hereford e Monmouth e si getta nell’estuario del Severn. Altri fiumi sono il Dovey, il Taff, il Tawe, il Teifi, il Towy, l’Usk di taglie modeste.

    L’attività economica più importante è sempre stata la pastorizia: infatti si contano almeno tre pecore a persona e praticamente ogni contea alleva una razza diversa di ovini.

    Anche l’agricoltura, pur rivestendo un ruolo subordinato, è una delle attività più significative per la vita del paese nonostante sia rimasta una pratica fortemente arretrata almeno fino al XVIII secolo quando furono introdotte nuove tecniche di coltivazione, come l’uso della concimazione, la rotazione delle colture, la coltivazione dei foraggi invernali, che permisero la dissodazione di nuovi terreni.

    Nelle zoni collinari, ad est, attraversate dal Severn e dal Wye le colture si fanno più intense e gli ottimi pascoli permettono l’allevamento bovino.

    La fascia meridionale delle Black Mountains è quella che ha subito, per la presenza di grandi giacimenti carboniferi, profonde modificazioni per mano dell’uomo. Quest’area, in passato, era segnata da centinaia di pozzi e da immensi cumuli di detriti, alti anche centinaia di metri, che butteravano il paesaggio.

    Oggi che l’attività estrattiva è finita, le montagne e le valli, e persino i cumuli di scorie, tornano a ricoprirsi di verde ritrovando l’antico grazioso aspetto.

    ​IL CLIMA

    Il clima gallese è, grazie alla Corrente del Golfo, abbastanza mite lungo la fascia costiera, ma diventa più aspro man mano che ci si allontana dal livello del mare.

    I valori termici sono complessivamente uguali a quelli dell’Inghilterra, per cui in gennaio, periodo più freddo, si hanno medie sui 5,2 C°, mentre in luglio, il mese più caldo, la temperatura è sui 14,9 C°.

    A volte è notevole l’escursione termica tra il giorno e la notte. Peculiare è l’alto tasso di piovosità (superiore anche alle altre zone della Gran Bretagna) con piogge abbondanti che raggiungono valori medi oscillanti tra gli 800 e i 1000 mm. 

    ​LA BANDIERA

    La bandiera nazionale gallese è formata da due campi orizzontali bianco e verde sovrastati da un grande dragone rosso.

    Le origini della presenza del mitico animale sono incerte; le opinioni più accreditate fanno riferimento al fatto che sovente i bardi identificavano con il drago il guerriero valoroso.

    Una leggenda ne dà origini più suggestive. Owain, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda, voleva costruirsi un castello, ma le fondamenta sprofondavano in continuazione, disperato chiamò il mago Merlin cha capì subito i motivi che impedivano la costruzione: sotto quel terreno c’era un lago fatato.

    Ma la presenza del mago in quel luogo provocò uno sconvolgimento poiché il terreno si aprì e sgorgò una fiumana d’acqua da cui emersero due terribili grandissimi draghi, uno era rosso, l’altro bianco. I due esseri magici allora ingaggiarono tra loro una furibonda lotta da cui il drago rosso uscì vincitore. Merlin ne ebbe un presentimento e pronunciò la profezia che un giorno il Galles avrebbe dominato l’Inghilterra e da quel momento il dragone rosso divenne il simbolo dell’antica terra cimbrica.

    La profezia di Merlin si avverò quando nell’agosto del 1485 Henry Tudor, di famiglia gallese, sbarcò in Inghilterra dall’esilio, sconfisse Richard III (che in quest’occasione pronunciò la celebre frase riportata da Shakespeare ...un cavallo, il mio regno per un cavallo!...) e regnò sull’Inghilterra con il nome di Henry VII.

    Al di là della leggenda, questa bandiera fu usata per la prima volta dall’aristocratico gallese Henry Tudor, pretendente al trono d’Inghilterra, nella battaglia di Bosworth, svoltasi nel 1485, e riprendeva l’emblema del mitico re Cadwaladr che, nel VII secolo, aveva regnato su gran parte della Britannia meridionale. 

    ​LA STORIA

    I Celti

    Tra il V e il IV secolo avanti Cristo i Celti, una numerosa popolazione indoeuropea formata da diverse tribù provenienti dall’oriente, si insedia nelle isole britanniche. Il Galles è occupato dagli Ordovici, la zona a nord del Tamigi dai Dobuni, la Scozia dai Preteni, la Cornovaglia dai Dumnoni.

    I Celti erano principalmente tribù guerriere che si dedicavano alla pastorizia e all’agricoltura ed erano profondamente legati alla natura che consideravano sacra. L’acqua rappresentava per loro l’elemento più importante e quasi sempre gli insediamenti si formavano in prossimità di fiumi e di laghi.

    Anche gli animali selvatici rivestivano grande importanza poiché fondamentali per l’alimentazione e di conseguenza, numerose località portano il nome di animali come Pant y Gasseg, la conca della giumenta, o Nant y Mosc, il ruscello dei maiali.

    I Celti eccellevano nelle virtù militari, erano considerati cavallerizzi eccezionali e successivamente furono assoldati come mercenari perfino dai Romani.

    Inoltre i Celti produssero alcuni dei più innovativi oggetti d’arte e di metallo mai esistiti. La loro società era strutturata su base aristocratica ed era diffuso il disprezzo per gli strati più poveri. Grande rilevanza però era data agli artisti, ai bardi, ai cantori, ai poeti, ai filosofi e agli indovini.

    Un ruolo fondamentale era quello rivestito dai Druidi, i sacerdoti-maghi che controllavano le leggi, i costumi e soprattutto l’economia. Sotto la loro direzione si svolgeva l’estrazione dell’oro e il suo smercio. Il tirocinio di druidi e bardi durava vent’anni poiché dovevano imparare a memoria tutte le leggi, per di più molto complesse, e la poesia. Credevano infatti che se la scienza fosse stata scritta, la loro memoria si sarebbe indebolita ed il loro sapere sarebbe potuto cadere nelle mani sbagliate.

    La dominazione romana

    Nel 43 d.C. i Romani, sotto l’imperatore Claudio, invadono la Britannia. Sulpicio Galba, luogotenente di Cesare, trovò proprio nel Galles, dure resistenze con i Gesati, una tribù di guerrieri mercenari celtici. Nel 51 d.C. il re Carataco del Galles meridionale chiamò i Siluri, celebri guerrieri, alla lotta contro l’occupante e, insieme con gli Ordovici nordgallesi, mosse ad est per mobilitare anche le altre tribù. In questa vicenda si distinse una loro principessa Cartimandua che freddamente attirò l’esercito romano in una trappola tesa da Scapula.

    Dopo le prime sconfitte i Celti riuscirono a riorganizzarsi e formarono forti focolai di resistenza, il principale di questi era a Mona, l’odierna isola di Anglesey. Tacito racconta che, quando nel 59 arrivò il quarto governatore romano Svetonio Paolino, le sue truppe si scontrarono nei pressi del canale Menai con i britanni armati fino ai denti; nelle loro fila erano pronte alla battaglia anche le donne con fiaccole accese e i druidi che invocavano gli dei lanciando tremende maledizioni sugli invasori.

    I Romani rimasero fortemente impressionati ma tuttavia conquistarono l’isola radendo al suolo i sacri boschi e massacrando spietatamente i druidi poiché avevano compreso l’importanza che questi avevano nella società celtica e anche per il motivo venale di sostituirsi a loro nel controllo del mercato dell’oro. Nell’anno 78 il console Giulio Agricola condusse una campagna di conquista che si concluse definitivamente nell’84 con la vittoria di Mons Graupius (località mai identificata con precisione).

    Il Galles è completamente sotto il dominio romano ma rimane romanizzato solo superficialmente poiché gli invasori, considerando il territorio poco generoso, si limitano ad un presidio di tipo quasi esclusivamente militare con limitati tentativi di colonizzazione.

    L’opera di latinizzazione resta quindi blanda e quando i romani lasciano il paese (V sec.) le popolazioni tornano rapidamente alle proprie tradizioni tribali.

    I piccoli reami irlandesi e l’arrivo degli anglo sassoni.

    Attorno al 340 sono attrezzate in tutto il paese difese contro le tribù dei Pitti e degli Scoti provenienti dall’Irlanda. Con il successivo ritiro dei Romani dalla Britannia, conclusosi attorno al 410 questi invasori riescono a formare consistenti insediamenti nel Galles che prendono la forma di piccoli reami. Queste popolazioni saranno chiamate gwyddel, parola che significa selvaggio, da cui deriva goidil, poi goideli e quindi gaeli o gaelici. I Britanni, nonostante la vittoria di re Cunedda che riesce a scacciare gli irlandesi dal Galles settentrionale, senza l’aiuto dei Romani sono incapaci a difendersi dalla forza militare e dagli attacchi dei Pitti e chiamano in aiuto gli Angli e i Sassoni. Queste potenti tribù germaniche si insediano stabilmente nel paese e vi resteranno per tutto il V e VI secolo.

    King Arthur

    I dissidi fra le popolazioni indigene e i nuovi arrivati si scatenano immediatamente e si moltiplicano gli scontri in cui i Britanni hanno spesso la peggio. Nei secoli VI-VII i gallesi continueranno ad occupare il Devon e la penisola di Cornovaglia che per lungo tempo sarà definita come Galles occidentale. Nel 516 i Sassoni sono sconfitti a Mount Badon probabilmente da quel personaggio che entrerà nella leggenda come King Arthur. Questa vittoria è di breve durata e i Sassoni rimangono in Britannia.

    L’Età dei Santi

    Il periodo che va dal 500 al 550 passa alla storia come l’Age of Saints. Il vescovo di Auxerre, Germano, inizia l’opera di evangelizzazione fondando numerosi monasteri, alcuni dei quali diventarono cenacoli culturali di primaria importanza.

    Monaci celtici, forse gli eredi degli antichi druidi passati al Cristianesimo, vagano incessantemente attraverso il Galles predicando e convertendo i pagani alla nuova fede.

    Mentre l’Europa cadeva nei secoli bui, il Galles con i suoi centri di cultura, come Llantwit Major nel Glamorgan, riuscì a tenere alta la fiamma del sapere religioso.

    Ad est gli Anglosassoni rimasero restii alla religione di Cristo ancora per lungo tempo. Nel 567 gli Anglosassoni, vincono la battaglia di Deorham e separano le tribù indigene gallesi dal territorio britannico settentrionale.

    La separazione diventa più netta con la vittoria anglosassone nella battaglia di Winwaed.

    I Cymry

    Con l’invasione anglosassone della parte orientale della Britannia, le tribù indigene che popolavano l’isola furono per la gran parte anglicizzate. Solo quelle presenti nella montagnosa penisola occidentale riuscirono a mantenere una distinta individualità etnica, il nome e la loro lingua. Il paese si chiamò Cymru che significa, più o meno, patria e tra loro si chiamarono cymry (al singolare cymro) vale a dire compatrioti.

    Gli Anglosassoni, le cui origini erano germaniche, li indicarono con il termine wealas (stranieri) da cui discendono i termini inglesi welsh (gallese) e Wales (Galles). I cimrici, o cimbrici, si distinguevano secondo il territorio (gwlad) su cui vivevano e della tribù (cenedl) cui appartenevano. Il paese viene diviso in tre grandi regni indipendenti: il Gwynedd, il Powys, il Debeubarth, mentre la parte meridionale, il Morgannwg e il Gwent, non forma un regno poiché è divisa in piccoli principati e gruppi di tribù sovente in lotta tra di loro. Ogni gwlad (territorio del regno) era diviso in cantref (province), cwmmwd (comunità di villaggi) e tref (villaggi).

    Le popolazioni si dividevano in cinque classi: i re che vivevano nel castell in cui era ospitata la llys (corte) composta dalle magistrature, dal bardd (poeta) e dal teulu (il corpo di armati); i boneddig o uomini liberi, i cui più ricchi costituivano la piccola aristocrazia; i servi; gli stranieri detti alltudion; i caethlion o schiavi, quasi sempre prigionieri di guerra cui erano comandate le mansioni più pesanti ed umilianti.

    La costruzione dell’Offa’s Dyke Path

    Per tutti i secoli VI, VII e VIII il paese resta diviso in quattro reami che mantengono una forte organizzazione tribale. Nel 784 il re Offa di Mercia, nipote di Ethebald, non riuscendo a distruggere la resistenza gallese, fa costruire il poderoso vallo da nord a sud (da Chepstow a Chester) che costituendo il confine orientale aumenta l’isolamento dalle altre popolazioni britanniche. Offa, divenuto poi protettore della Chiesa, estenderà la sua tutela al Kent, al Sussex e all’ Est Anglia. Nel 796 stringe un trattato commerciale con Carlomagno.

    Gli assalti vichinghi e il re Rhodri Mawr

    La presenza di quattro regni e di numerose tribù è un impedimento all’unità nazionale e ciò favorisce gli attacchi e le scorrerie dei Vichinghi, il popolo guerriero proveniente dalla Norvegia, già insediatosi in Scozia.

    Attorno all’878 il re Rhodri Mawr, capostipite delle dinastie principesche di Gwynedd e di Deheubarth, per fronteggiare questi pericoli pone sotto la sua signoria gran parte del paese diventando la più eminente figura della storia gallese, prima dell’arrivo dei Normanni. Ma alla sua morte il territorio fu diviso dai suoi figli e dopo la sottomissione del primogenito Anarawd del Gwynedd al re anglosassone Alfred anche gli altri due regni principali del Powys e del Deheubarth finirono con il riconoscere la sovranità straniera.

    Gli ultimi grandi re gallesi

    Nel 950 le tribù si mettono sotto la guida di Hywel Dda (detto anche Howel il Buono) che organizza il paese codificando il diritto tribale gallese, la cui struttura organizzativa su base gentilizia non è intaccata dalle innovazioni di tipo territoriale. Hywel Dda passa alla storia anche per aver concesso il divorzio alle donne di mariti impotenti e dall’ alito cattivo (bastava una sola di queste condizioni)! È l’epoca in cui si rafforzano, tra gli altri, i tre grandi regni che segnano la storia medievale gallese: quello di Gwynedd nel Galles settentrionale, di Powys che si affermò gradualmente in una regione di confine, e di Debeubarth, con capitale Dinefawr nel Galles meridionale. I loro re riconobbero formalmente la supremazia del re d’Inghilterra ma ciò non impedì il verificarsi di rivolte e scorrerie nei reciproci territori.

    Nel 1039 accede al trono, Gruffyd ap Llywelyn, l’ultimo dei grandi re gallesi. Il paese, inteso nella sua interezza, conosce un breve ma florido periodo di governo. Gruffyd conquista quasi tutto il territorio che costituisce il Galles odierno, oltrepassa l’Offa’s Dicke Path, sconfigge gli anglosassoni e si impadronisce di alcuni territori al di là del vallo. Nel 1063, a soli 24 anni, Gruffyd è ucciso da un cortigiano traditore.

    L’invasione normanna

    Nel 1063 il principe anglo-sassone Harold, figlio di Godwin, futuro re d’Inghilterra, conduce un esercito alla conquista del Galles e la supremazia dell’Inghilterra è riaffermata.

    Nel 1066 l’Inghilterra è conquistata dai Normanni guidati da William il Conquistatore. Harold II è ucciso a Battle, presso Hastings, e i signori normanni si stabiliscono lungo le terre sui confini gallesi, accontentandosi di dominare su alcune valli nell’est e nel sud, dove crearono dei feudi (marche), e su qualche limitata zona costiera.

    I gallesi rifiutarono qualsiasi tentativo di assimilazione culturale dimostrando sempre una grandissima ostilità nei confronti dell’aristocrazia anglo-normanna. Questo isolamento dei conquistatori è dimostrato anche dalle numerose roccaforti sorte nel paese mentre invece il sorgere e il prosperare di tante abbazie, oggi quasi tutte distrutte, testimoniano la continuità della diffusione del cristianesimo in tutto il paese. Nel 1099 i signori normanni, ognuno con il suo esercito personale, invadono il Galles conquistando gran parte del paese. Solo nel nord est, sotto la guida lunga e saggia del re Gryffydd ap Cynan (morto nel 1137), si conservò prospero ed indipendente il regno di Gwynedd.

    L’unità gallese

    Con la morte di Henry I d’Inghilterra (1141) il Galles conosce un breve periodo di pace e di rinascita che si interrompe quando Owain, figlio di Gruffyd ap Cynan, si allea con Rhys ap Gryffydd, ultimo principe di Dinefawr, per sollevarsi contro il re inglese per l’affermazione di diritti delle popolazioni gallesi. Ma questo tentativo di rivolta fallisce poiché Rhys, nel 1171, si accorda con Henry II che lo nomina justiciar reale per tutto il Galles meridionale. Quando questi muore nel 1196 la casa di Gwynedd estende il proprio dominio a tutto il paese.

    Llywelyn ap Iorweth il Grande, che aveva riconosciuto la sovranità del re John d’Inghilterra e ne aveva sposata la figlia Joan, riuscì, ricorrendo ad azioni di guerriglia che sfociarono anche in una breve guerra aperta, ad unificare e a disciplinare, durante il suo lungo regno, i capi gallesi, accrescendo così allo stesso tempo il suo potere reale e preservando l’indipendenza del suo popolo.

    Alla sua morte, avvenuta nel 1240, i suoi successori meno abili e più ambiziosi ripresero la temeraria politica d’opposizione ai re d’Inghilterra. Suo nipote Llewelyn ap Griffyd, approfittò delle rivalità tra i baroni e la monarchia inglese, si alleò con i primi riuscendo ad impadronirsi della parte meridionale del Galles e consolidando notevolmente la sua forza. Il periodo di pace che ne segue (1247-1256) accresce la sua già grande popolarità.

    La cultura gallese fiorisce, il territorio è riconquistato e il Galles va verso la completa unità. Ma Llywelyn non è abbastanza soddisfatto ed invade le terre di Edward, conte di Chester, primogenito di Henry III d’Inghilterra e si spinge a sud nel territorio che appartiene ai Mortimer.

    La guerra che ne seguì durò undici anni con lunghe pause durante le quali Llywelyn si alleò con Simon de Montfort e coi baroni inglesi scontenti.

    Nel 1267 Simon de Montfort muore ad Evesham e Llywelyn ottiene dall’Inghilterra il trattato di Montgomery con cui è riconosciuto Principe di Galles con supremazia su tutti i principi e baroni gallesi. Llywelyn, fidanzatosi con Eleonora de Montfort, però continua a tramare intrighi contro la corona inglese con l’aiuto dei fratelli di lei. Nel 1272 fa grande sfoggio d’alterigia rifiutandosi d’assistere all’incoronazione di Edward I.

    Lo statuto di Rhudlan

    La conseguenza fu che Edward I, una volta appianati i gravi dissidi interni, invade, nel 1276, il Galles. La resurrezione del paese finisce definitivamente nel momento in cui Llywelyn è chiuso a Snowdon ed è costretto a sottomettersi. La sua umiliazione fu completata dal trattato di Aberconwy che lo riduce alla stregua di un piccolo vassallo.

    Il suo matrimonio con Eleonora è permesso e per cinque anni viene mantenuta, in apparenza, la pace e l’amicizia. L’introduzione delle regole di giustizia normanne e i metodi tirannici esercitati dai singoli funzionari avevano intanto creato nel paese una forte tensione.

    Nel 1282 Dafydd, fratello di Llywelyn, insorge improvvisamente, attaccando il castello di Hawarden e passando rapidamente nel sud, mentre Llywelyn raccolti attorno a sé i nobili fedeli devasta il nord. Edward avanza attraverso il Galles conducendo una campagna dalle alterne fortune. Nel dicembre 1282 Llywelyn cade ucciso in uno scontro e la sua morte rende più semplice la riconquista del paese. Nell’ottobre 1283 Dafydd è fatto prigioniero e giustiziato come traditore. Con lui si chiude la dinastia dei Cymry.

    Il Galles gradatamente è completamente sottomesso e con lo statuto di Rhuddlan (1284) diviene un principato inglese. La volontà di riscossa non è però completamente sopita e nel 1294 tre nobili, Madog, Maelgw e Morgan, insofferenti alle imposizioni fiscali guidano una ribellione che è duramente stroncata dai soldati di Edward.

    Nel 1301 il figlio più grande del re inglese è designato Principe di Galles, titolo che rimarrà per sempre ai principi ereditari d’Inghilterra. Edward I, per affermare la sua supremazia, inizia la costruzione di castelli in tutto il Galles.

    La rivolta di Llewelyn Bren e il periodo della morte nera

    Nel 1316 Llewelyn Bren, un piccolo aristocratico, guida una sfortunata rivolta contro la corona inglese poiché si arrende dopo il fallimento del suo assedio alla roccaforte di Caerphilly. Sarà impiccato a Cardiff e il suo corpo tirato da quattro cavalli sarà squartato e appeso a pezzi a marcire su dei

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