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Emicranihard
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E-book52 pagine33 minuti

Emicranihard

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Info su questo ebook

Il primo personaggio con cui voi lettori vi confronterete, sulle note di una ballata di Sclavi, sarà Sazerac, un oste di New Orleans, destinato a soddisfare una richiesta inusuale della Morte in persona.

L’onirico misto a un effluvio di whisky e assenzio in apertura cede il passo al racconto metropolitano, biografico, da pub. Beshaba, Emicranhiard, Ohi Tequila. Storie su donne bellissime e altre sgradevolissime, inquiete, folli. Racconti guarniti di un sarcasmo dissacrante, in cui le parole si elevano a immagini fervide, fino a svelare il retrogusto amaro di riflessioni turbolente, come in Bloemen.

Racconti che sanno di malto e luppolo, con qualche incostante, dolce nota di begonia o miele d’acacia.

LinguaItaliano
Data di uscita7 lug 2016
ISBN9786050475111
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    Anteprima del libro

    Emicranihard - Jeffrey Hopman

    Jeffrey Hopman

    Emicranihard

    UUID: 9d9bce2a-449c-11e6-bbb0-0f7870795abd

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Indice dei contenuti

    Presentazione

    Biografia

    SAZERAC

    IL BARISTA

    BEVITORI

    NEBBIA

    LEI

    IL NATALE

    EMICRANIHARD

    BLOEMEN

    AL PUB

    SHIFU NEKO

    OHI TEQUILA

    BESHABA

    SCOGLITTI

    UTOPIA DI BENESSERE

    IL VERO AMORE

    BLACKOUT

    Ringraziamenti

    Presentazione

    «Si chiamava Jeffrey Lebowski. O almeno così lo avevano chiamato gli amorevoli genitori. Ma lui non se ne serviva più di tanto. Jeffrey Lebowski si faceva chiamare il drugo. Già, Drugo...», Joel Coen, regista di Il grande Lebowski.

    Quando Jeffrey Hopman, per tutti J.H., mi chiede di scrivere questa prefazione ancora non sa che è la prima volta che esploro questo tipo di scrittura e sono (quasi) astemia. 

    Credo sappia che amo scrivere, vivere, sorridere, condividere. È forse questo il motivo per cui mi manda il suo e-book? Non lo so. Leggo i suoi 16 racconti in cielo, sull'aereo che mi riporta a casa ed è una scelta magica.  

    Perché il volo si arricchisce d'improvvisa e sorprendente umanità, raccontata con un linguaggio crudo, reale, sincero, vivo. 

    È quello di J.H. - inciso: Jeffrey è un tributo a Drugo, Hopman è un gioco di parole tra Hope (speranza) + Hop (luppolo) + Man (uomo) -, classe 1983, esperienze come barista e passione per sigari, birra, donne, musica.

    Non so se questo sia l'ordine giusto e poco importa. J.H. invita alla lettura con "Sazerac" ed eccoci a fare i conti con nostra fragilità umana, con il nostro essere di passaggio e quasi sempre impreparati alla nostra fine: la morte. 

    Morte senza gravità, morte parte della vita. Presente in più di un racconto e, come un bottone che fai passare nella sua asola, è un frammento simile ad altri di quel film che J.H. immagina e compone attraverso 16 racconti. 

    Parole, pensieri, riflessioni, ricordi senza età. Perché nonostante ci separi qualcosa come mezzo quarto di secolo, Lei è una storia in tre lettere di amicizia, amore, morte a me conosciuta. 

    Parole e non verità, o sentenze, che J.H. amalgama in un italiano corretto, semplice, pulito: che meraviglia! Come in questo passaggio finale di "Blackout", la paura dell'amore:

    «H.J., ma tu sei mai stato innamorato?».

    «Sì. Di te».

    In mezzo ci sono "Bevitori (4 righe per 9 parole), Nebbia - naturale, artificiale, chimica e quella della nostra mente che non ha aggettivi -, Beshaba - una notte d'inferno che si conclude un sabato mattino -, Emicranihard - un concentrato dell'assurdo e fino all'ultimo non immagini cosa accadrà -, Ohi Tequila", lui e lei al bar incollati al proprio cellulare...

    Immagini e frammenti contemporanei. Sotto i nostri occhi. J.H. li intercetta, raccoglie e intreccia in una trama sincera, tesa alla ricerca di

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