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La Calabria nell'antichità
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E-book564 pagine5 ore

La Calabria nell'antichità

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Info su questo ebook

In questo libro si descrivono luoghi, personaggi e situazioni della città di Palmi e della Calabria. Non esiste un libro che offra la verità assoluta della vita di un popolo che fu sottomesso dai governi, dai feudatari, da gente senza cuore e reso schiavo con la prepotenza. Infatti, la Calabria, fu saccheggiata continuamente dai Saraceni, Goti, Visigoti e molti altri invasori. Si descrive in questo volume il percorso di storia di tanti secoli che conducono alM periodo del feudalesimo con Seminara e Palmi sempre in lite. Questo libro offre una severa analisi dell’antica Calabria, ma nello stesso tempo, tante profonde e lucide chiavi di lettura per capire e aiutare la Calabria di oggi a evolversi. Si vuole comunque rilevare che le storie narrate sono un esempio per formulare un’analisi oggettiva e accurata, a volte cruda, della realtà, con una grande capacità di cogliere gli aspetti più affascinanti che la vita offre e che l’autore percorre con amore per la sua terra. La nuova Calabria deve contrapporsi con un’evoluzione culturale forse rompendo con le vecchie tradizioni, ma con l’attenzione e il senso della continuità storica.
LinguaItaliano
Data di uscita5 ago 2016
ISBN9788892616028
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    Anteprima del libro

    La Calabria nell'antichità - Salvatore Idà

    Indice

    1) Prefazione

    2) Presentazione

    3) Capitolo Primo Sommario

    4) Prologo

    5) Palmi, erede di Tauriana

    6) Le origines di Catone il Censore

    7) Oreste, figlio di Agamennone

    8) Le tragedie di Esclilo e di Euripide

    9) Pitagora

    10) Stesicoro

    11) Ibico

    12) Caronda

    13) Lotte contro i Bruzi e le Polis greche di Reggio e Locri

    14) La prima guerra punica

    15) Tauriana polis città stato

    16) Tauriana in guerra contro Annibale

    17) Le Regioni di Roma contro Pirro

    18) Tauriana città federata a Roma

    19) Cassiodoro istruisce i giovani calabresi

    20) Fra Baarlamo di Seminara e Leolonzio Pilato maestri di Petrarca

    21) Il normanno conte Ruggero detto il Guiscardo e il sarcofago della moglie Eremburga

    22) Tauriana devastata dai saraceni

    23) Tauriana porto commerciale

    24) Cenno sulla dominazione francese

    25) Conclusioni

    26) Capitolo Secondo Sommario

    27) Descrizioni introduttive del sito di Tauriana

    28) Tauriana assaltata dai Longobardi

    29) Gregorio Magno scrive tre lettere al Vescovo di Messina

    30) L’Esarca Olimpio va a Tauriana per sconfiggere l’Emiro Abdullòh

    31) Devastazione di Tauriana

    32) Il Beato Stefano, San Nilo e altri monaci scappano dal Monastero di San Fantino

    33) La leggenda di Donna Canfora

    34) I primi abitanti di Tauriana

    35) Secondo Apollonio al tempo degli Astronauti

    36) Derivazione del nome di Tauriana secondo Apollonio

    37) Gli Ausonici a Tauriana allevano cavalli e buoi

    38) Periodo della Magna Grecia, i Greci approdano a Taur

    39) Le monete rinvenute a Tauriana

    40) Periodo Romano, Pirro contro la terra Bruzia

    41) Roma manda a Tauriana il Pretore Clepsina

    42) Il Console romano Appio Claudio sconfigge i nemici nel mare di Tauriana e inizia la prima Guerra Punica

    43) I Bruzi alleati con Annibale contro i Greci

    44) Tauriana città federata a Roma

    45) Ottaviano sfida a Sesto Pompeo ed è sconfitto nel mare di Tauriana

    46) Periodo Imperiale attraversdo i rinvenimenti

    47) Il busto di marmo dell’Imperatore Adriano trovato nella contrada Uscinà di Tauriana

    48) Periodo cristiano al tempo di San Paolo

    49) Vita e miracoli di San Fantino

    50) San Mercurio martire, nativo di Tauriana

    51) San Gerolamo bloccato a Tauriana da un viol. Terrem

    53) I Visigoti di Alarico assaltano la terra Bruzia

    54) Periodo Bizantino, diciotto anni di Guerra-Gotica

    55) L’Esarca Longino abolisce la carica di Correttore della Lucania e della terra Bruzia

    55) CAPITO TERZO Sommario

    56) Descrizionio introduttive di Palmi, Tauriana e d’intorni

    57) Tauriana, sede Vescovile

    58) La Cappella di Porto Oreste

    59) Le bellezze di Palmi, Tauriana e di’intorni

    60) Del monte Aulinas, Sant’Elia

    61) Sant’Elia costruisce il suo monastero e il diavolo lo ostacola

    62) Le coste calabr. Assalt. da Halassan di casa Kelbita

    63) Il primo Vescovo di Mileto

    64) Il comand. Malachiano sconfigge i Saraceni a Nicoter

    65) Roberto e Ruggero detto il Guisc conquist. la Calabria

    66) L’Imperatore Michele Quarto aiuta i Bizantini contro i Saraceni

    66) Il Conte Ruggero si pente dei misfatti compiuti

    67) Ricostruzione di Palmi e sviluppo commerciale

    68) Ritrovamento della statua della Madonna dei Poveri

    69) CAPITOLO QUARTO –Sommario

    70) Nicotera e Palmi devast da un sudd. di Almuravide

    71) Finita la dominazione normanna inizia quella Sveva con Federico

    72) Il Regno riconquistato dagli Angioini

    73) il Re Alfonso introduce la lingua italiana neo.latina

    74) Nel 1234 un grande catacl. devasta Reggio Calabria

    75) Muore l’Imperatore Federico II e gli succede Corradino di soli quattro anni

    76) Il Conte di Catanzaro Ruffo tenta di appropriarsi del regno di Corradino

    77) Manfredi reagisce e con un grosso esercito sconfigge il Conte Ruffo

    78) Saccheggio di Seminara perpetrato dai Messinesi e loro disfatta

    79) Lo zio di Manfredi il cap. Federico Lancia conquis la Sicil. a nome di Manfredi e le prop. Del Conte di Ruffo

    80) Manfredi tradisce Corradino e a Palermo si fa incoronare Re della Sicilia

    81) I Vespri Siciliani e fatto d’armi del Re Pietro d’Aragona contro i Francesi

    82) Ruggero di Lauria colleg. con Aragona prende parte ai fatti d’armi

    83) Pietro d’Arag. appostato sui Piani della Corona di Palmi

    84) A San Martino il principe C. D’Angiò convoca un parlamento di nobili e prelati

    85) Il Re Pietro lascia un forte presidio a Seminara

    86) Il principe Carlo d’Angiò dalla Pianura di S. Martino si trasferisce alla marina di Nicotera

    87) Ruggero di Lauria in una battaglia navale sconfigge gli Angioini a Sorrento

    88) Il Re Carlo Primo muore e Ruggero di Lauria conquista tutte le Calabrie

    89) Il Papa Michele Quarto fa liberare Carlo II dalla prigione e questi dich. guerra agli Aragon. in Calabria

    90) Ruggero di Lauria, ambizioso si dà agli Angioini

    91) CAPITOLO QUINTO Sommario

    92) L’importanza di Seminara alla fine del secolo XV

    93) Palmi sottomessa a Seminara con la reggenza di Jacobus de Rota

    94) Lotte tra Aragonesi e Angioini in Calabria e in Sicila

    95) Fra Baarlamo di Seminara, monaco basiliano, uomo di grande cultura

    96) Vallis Salinarum, oggi Piana di Gioia Tauro

    97) il Re Ferrante II dona a Carlo Spinelli la città di Seminara e i suoi Casali "

    98) Scesa di Carlo VIII in Italia, D’aubigny occupa e governa le Calabrie

    99) Fernando II col cap. Consalvo rioccupa parte dell’estrema Calabria

    100) Gli Spagnoli nel 1495 vincono i Francesi ed entrano in Seminara

    101) Altro fatto d’armi avvenuto presso Seminara (battaglia della Figurella)

    102) Battaglia tra Aragonesi e Francesi nel fiume Petrace, sul territorio di Seminara

    103) Consalvo occupa le Calabria e quasi tutto il Regno

    104) Ferdinando il Cattolico e Ludovico XII si accordano e spodestano Re Federico

    105) Consalvo è nominato Duca di Terranova

    106) Fatto d’armi tra il conte Onorato Sanseverino e Ugo di Cardona a Terranova

    107) Fatto d’armi tra Francesi e Spagnoli schierati al di là del Petrace, vicino al Ponte Vecchio

    108) D’Aubigny assediato in Angitola con altri capitani è imprigionato

    109) CAPITOLO SESTO – Sommario

    110) L’importanza di Terranova dal 1283 al 1600

    111) I vari feudatari che si susseguirono nel dominio

    112) Il territorio di Terranova e l’importanza strategica

    113) Fatto d’armi tra Francesi e Spagnolo avvenuto nei pressi del Petrace

    114) Sviluppo agricolo e commerc. della Piana di Terranova

    115) CAPITOLO SETTIMO -Sommario

    116) Progressi di Seminara nella prima metà del XVI secolo

    117) Morte di Ferdinando il Cattolico succedono Giiovanna Terza e Carlo V

    118) Dissensi e guerre tra questo Imperat. e Francesco Primo

    119) Pirateria dei Turchi e degli Algerini nelle Calabrie

    120) Fra Antonio Minarota costruistruisce il Convento dell’Annunziata, (l’attuale Chiesa del Monaci

    121) Altre chiese e conventi a Palmi e d’intorno

    122) Miracolo della Madonna del Soccorso

    123) Fra Cappuccino Ludovico annuncia la roina. di Palmi ad opera di Dragut

    124) Pirateria dei Turchi e degli Algerini nelle Calabrie

    125) Saccheggi di Barbar e disfatta inflittagli da Andrea Doria

    126) Ritorno di Carlo V dall’Africa e suo passaggio da Seminara e Palmi

    127) Altre scorrerie di Barbarossa

    128) il Re della Francia si unisce ai Turchi contro Carlo V e Barbarossa

    129) Disposizione del Vicerè Pietro di Toledo per fortificare ed erigere torri di guardia

    130) Il nipote di Andrea Doria, Giannettino và in Corsica e imprigiona il pirata Dragut

    131) Altro sbarco dei corsari alla Marinella di Palmi

    132) CAPITOLO OTTAVO –Sommario

    133) A Carlo Spinelli succede Pietro Antonio Spinelli che fece riedificare la Chiesa di San Fantino

    134) A Pietro Antonio succede Scipione Spinelli che per debiti vende il suo feudo a don Fabrizio Ruffo

    135) Palmi riscatta il feudo appellandosi al Regio Demanio

    136) La Santa Madre Maria di Nazareth consegna agli Ambasc. messinesi una lettera e una ciocca di capelli

    137) Il Senato di Messina dona ai marinai di Palmi un capello della Madonna

    138) Ubicazione delle varie chiese di Palmi

    139) Palmi s’ingrandisce con la costruz. di tanti nuovi rioni

    140) Tremendo terremoto del 1626

    141) Seminara affligge Palmi e questi reclama alla Corte di Re Filippo

    142) La famiglia Conchubleth acquista il Casale di Palmi

    143) Formazione della piazza del mercato e descrizioni della Fontana della Palma

    144) Morte del marchese D’Arena in seguito a un duello col principe Spinelli

    145) Muore Filippo IV e gli succede il figlio Carlo II di solo quattro anni

    146) Nel 1671 i Messinesi si danno ad atti di pirateria

    147) La pace di Nimega fra Spagna e Francia

    148) Illustre uomo politico Diego Sgroi

    149) CAPITOLO NONO –Sommario

    150) Successione nei regni di Spagna, Napoli e Sicilia dal 1700 al 1734

    151) Carlo III occupa le due Sicilie e và a Palermo per la sua incoronazione

    152) Itinerario del viaggio e particolari del soggiorno dio Carlo III a Palme

    153) Tremendo terremoto del 1783

    154) Morte del feudatario e novero degli eredi fino alla soppressione del feudalesimo

    155) CAPITOLO DECIMO- Sommario

    156) Cenno sulla Rivoluzione Francese e conseguenze in Italia

    157) I perseguitati palmesi arrestati nel 1708)

    158) Itinerario di Giuseppe Bonaparte del suo viaggio nelle Calabrie e sosta a Palmi

    159) L’avventura della capitanessa Francesca La Gamba

    160) Giuseppe Bonaparte Napoleone diventa Re delle Indie e di Spagna, lascia il suo regno a Gioacchino Murat

    161) I borboni reagiscono contro i Franc. e inviano 14.000 soldati nelle coste calabre di Reggio C., Palmi e Gioia T

    162) Gioacchino Murat sui Piani della Corona di Palmi

    163) Nel 1812 un’armata inglese con venti cannoni si accosta alla Marinella di Palmi restando in agguato

    164) Sconfitta di Napol. Bonap. a Waterloo ed esilio nell’isola di Sant’Elena

    165) La santa alleanza fra Austria, Prussia e Russia nel 1815 1686 Il Generale Nunziante persecutore spietato dei carbonari calabresi

    167) Muore Francesco Primo e subentra sul Trono Ferdinando II di venti anni

    168) Ferdinando II visita le provincie del suo regno e arriva a Palmi

    169) Epidemia di colera a Palmi nel 1837

    170) Accenno sulle persecuzioni in Calabria della Società Segreta, La Giovane Italia di Mazzini

    171) I martiri di Cosenza

    172) I fratelli Attilio ed Emilio Bandiera

    173) Il Generale Ferdinando Nunziante piomba a Palmi e la mette in stato di assedio

    174) Nunziante da Gerace ritorna a Palmi e installa il suo Quartiere Generale

    175) Premiazione degli assassini di Domenico Morabito nella piazza di Palmi

    176) I palmesi accusati di cospirazione politica contro il governo borbonico

    177) CAPITOLO UNDICESIMO – Sommario

    178) Morto Ferdinando II il Trono passa a Franceschiello

    179) Sbarco di Garibaldi in Calabria

    180) Rocco De Zerbi giovanissimo indossa la camicia rossa

    181) Le truppe borbon., nell’approssimarsi di Garibaldi a Palmi sgombrano la città lasciandovi un forte presidio

    182) I cospiratori palmesi fugano il presidio borbonico e aprono le carceri ai detenuti politici

    183) Trionfale accoglienza a Palmi del Generale Garibaldi

    184) L’intrepido Rocco De Zerbi

    185) Raffaele Piria, rappresentante politico del Colleggio di Palmi

    186) Movimento demografico a Palmi e il suo traffico commerciale

    187) Terremoto del sedici gennaio 1894 e miracolo di Maria SS del Carmelo

    188) CAPITOLO DODICESIMO- i personaggi illustri palmesi

    190) NICOLA ANTONIO MANFROCE

    191) Il Pittore DOMENICO AUGIMERI

    192) Ritratti

    193) Gli emigranti

    194) NICOLA OLIVA

    195) ANTONIO DE SALVO

    196) FRANCESCO CILEA

    197) LUIGI PARPAGLIOLO

    198) LEONIDA REPACI

    198) Il Presidente Rèpaci

    199) Al tempo degli almanacchi letterari

    200) Il calabrese

    201) Rèpaci amico

    202) Vecchio amico

    203) Quanti Rèpaci in un solo Rèpaci

    204) Il lottatore

    205) Vent’anni di uomini liberi

    206) A Roma in viale Liegi

    207) Rèpaci sincero

    208) Sangue vivo

    209) Ritrattino di Leonida Rèpaci

    210) A Milano nel 1920

    211) La furia d’essere vivo

    212) FELICE BATTAGLIA

    213) ANTONIO ALTOMONTE

    214) FRANCESCO SALERNO

    215) Bibliografia

    216) Indice

    Salvatore Idà

    La Calabria nell’antichità

    Youcanprint Self-Publishing

    Alla memoria

    di mia moglie

    Gioconda Nastasio Idà

    3 agosto 1932 – 22 settembre 2010

    e di mio figlio

    Federico Idà

    22 febraio 1955 – 28 settembre 1992

    Titolo | La Calabria nell’antichità

    Autore | Salvatore Idà

    ISBN | 9788892616028

    Prima edizione digitale: 2016

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)

    info@youcanprint.it

    www.youcanprint.it

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    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    Prefazione

    Negli anni 1998 pubblicai due volumi di saggistica in vernacolo calabrese, idioma di Palmi, città, dove sono nato e cresciuto, dal titolo: Calabria Antica, (storia tra miti leggende e poesia). Gli argomenti che tratto sono infiniti. I due volumi ottennero un largo consenso di pubblico e tuttora, a distanza di circa diciotto anni sono ancora richiesti e letti da molte persone. Alcuni capitoli, li avevo inseriti nelle pagine di Facebook e continuamente ricevo segnalazioni favorevoli con regolare richiesta di conoscere in quale libreria si possono acquistare. Purtroppo, al tempo furono stampate quattromila copie e l’Editore, non ha potuto o saputo commercializzare il prodotto, per cui, oggi, è introvabile. A me è rimasta qualche copia. Su suggerimento di un amico ho voluto tradurre i dodici capitoli dei due volumi in lingua italiana con versi a rime alternate, in parte endecasillabe. La lettura è scorrevole ed è piacevole. Coloro che sono alla ricerca di notizie del lontano passato della Calabria, qui troveranno tutto ciò che gli storici ci tramandarono, evitando, così, la consultazione di svariati testi che, anche volendo, di ogni notizia è indicata la bibliografia che ognuno può consultare per maggiori approfondimenti. Con l’occasione, intendo porgere un caro saluto a Monsignor Silvio Mesiti e un lieto ricordo al compianto Avv. Enzo Augimeri. Entrambi furono i presentatori dei due volumi in vernacolo, intitolati: "Calabria Antica". Lo stesso vivo saluto e ringraziamento lo rivolgo anche agli altri amici, che scrissero molti articoli in varie testate giornalistiche. Qui, voglio ricordare e ringraziare il giornalista Avv. Girolamo Lazzoppina, il direttore del mensile: La Piana Dott. Damiano Tripodi, il Professor Giuseppe Parrello, il carissimo amico, giornalista e scrittore, Dott. Arcangelo Badolati che, grazie a lui, il noto giornalista Professor Luigi Carbone scrisse un interessante articolo e tanti altri che al momento non ricordo. Infine, per il presente lavoro, qui, pubblicamente, intendo porgere un grande ringraziamento e riconoscimento al Professor Pellegrino Mancini, nostro concittadino palmese, la cui cultura è smisurata, per l’immane sforzo che dovette affrontare nella lettura, in brevissimo tempo del presente lungo lavoro, onde ricavare gli argomenti di cui trattare nella lunga e sua articolata PRESENTAZIONE Salvatore Idà

    Presentazione

    Il racconto storico, nella finalità didattico-divulgativa, presenta, nella forma in prosa, la sua più usuale veste espositiva.

    Eppure sono sempre esistite delle strategie per farlo acquisire, questo racconto, con studiata e relativa comodità ed esse si sono avvalse spesso di varie formule pubblicistiche: edizioni a fascicoli periodici, iconograficamente corredate con dovizia e gusto documentale, pubblicazioni a fumetti, persino, di lussuosa ed accattivante editoria, supporti elettronici, oggigiorno, che ne favoriscano un impatto audio-visivo di ormai collaudato successo, specialmente tra i giovani.

    Salvatore Idà, invece, è ricorso, con intimo e profondo amore per la sua terra, in un primo momento al suo dialetto, quel vernacolo palmese che abbiamo goduto in strofe con rime alternate nella precedente edizione dei due volumi Calabria Antica (Storia tra miti, leggende e poesia) Palmi: La sua storia e i suoi personaggi, ed ora, quel medesimo lavoro, riproposto in questa nuova pubblicazione con quella indovinata formula, sempre in versi, ed anch’essi in rima alternata, ricorrendo però all’uso della lingua italiana che quegli eventi storici, quei miti, quelle leggende locali e palmesi, quelle caratteristiche descrittive da racconto familiare e colloquiale riproponessero con uguali, godibili risultati e finalità.

    Un necessario accostamento, a questo punto, dei due modi narrativi, quello precedente in vernacolo e quello, ora, di questo ultimo lavoro, renderà bene analogie e differenze, di natura più che altro lessicale, tra le due fatiche affrontate dall’autore per tipi di lettori diversi, entrambi forniti di quel desiderio di approfondire su luoghi ed accadimenti delle nostre parti ma anche contraddistinti, tali lettori, da possibilità diverse di più o meno facile acquisizione dal testo anche se al primo, e in misura minore per le sole note lessicali anche al secondo, non mancano copiose ed erudite note esplicative, accudite da preciso e puntuale riscontro bibliografico ed anche iconografico.

    ‘A vecchia Taurianum era ‘llocata / di lu Metauru ‘e rupi dà Tunnara, / dù mari dà scumarra era vagnata / e dill’acqua chi scindiva dà hjumàra/…..‘Nto centudicessètti Era Evangelica / ‘U ‘Mperaturi Adrianu ragiunàu, / cusà pecchì, ma nci giràu l’elica, / mi jàpri nu strhatùn ‘iddhu pensàu.

    L’antica Taurianum era situata /dal fiume Metauro alle rupi della Tonnara,/dalla schiuma del mare era bagnata/e dall’acqua che scendeva dalla fiumara……………..Nel centodiciassette Era Evangelica/l’Imperatore Adriano aveva deciso,/come suol dirsi: gli girò l’elica /di aprire uno stradone all’improvviso.

    E’ uno soltanto tra i molteplici raffronti che si possono prospettare e non sempre la strada si presenta così agevole e lineare tanto da fare ammettere al Nostro che, certo, parafrasare in italiano dal vernacolo più stretto, obbedendo, per di più, agli obblighi della rima, ha presupposto adattamenti alla rinnovata forma pur non discostandosi dalle accezioni e concettualità rispondenti al letterale significato.

    Valga per tutti un solo esempio là dove, a proposito delle popolazioni dei Bruzi Sabelloti che ebbero come capitale Mamertum, l’attuale Oppido, e che si scagliarono in armi contro i Greci della costa, i versi in dialetto nel II capitolo dell’edizione in vernacolo, riportano :

    cuntrh’a li Greci comu terramoti / si ettàru a corpu fittu ddhi ‘nimali

    che verranno resi, nella nuova edizione in lingua italiana:

    contro i Greci, come terremoti / ci fu un’aggressione generale.

    Necessità di rima hanno portato a quella aggressione generale che tralascia l’epiteto di nimali per gli invasori e la veemenza, da parte di questi, dell’attacco serrato a corpu fittu.

    Nulla però cambia nel contenuto di questo passaggio che agevola comunque comprensione e intensa atmosfera descrittiva dell’evento.

    Ecco perciò, e perché non ribadirlo, che le due edizioni si rivolgono a due tipi di lettori diversi e al contempo simili nelle istanze culturali che li motivano alla lettura e all’approfondimento: quelli che, forniti di quell’humus culturale per un substrato glottologico locale, apprezzano quelle forme espressive dialettali che attingono a descrizioni intense e rispondenti all’essenza stessa che il dialetto possiede per la sua perfetta descrizione dei fatti e per quel pizzico d’ironia o humor che ne caratterizza la forma espressiva e, a loro volta, quelli che, meno conoscitori del dialetto più stretto, ma anche più interessati ad una consultazione delle molteplici note storiche di commento, desiderano un quadro immediato e di più agevole acquisizione per il lungo percorso che si ha davanti e che conduce attraverso secoli interi di storia non solo palmese e calabrese.

    Il panorama storico prende avvio dai primordi che porteranno alla fondazione e vita politica e sociale dell’antica Taurianum, dalla cui distruzione nel X secolo nasceranno tante altre realtà sociali, economiche e culturali, la Palmi di oggi compresa, nella vasta area dell’odierna Piana e di tutto quel contorno montano che ad essa fa da cornice.

    Ma ancor prima, si potrà risalire a quegli insediamenti o passaggi di varie popolazioni che colonizzarono la terra calabra (Aurunci, Enotri, Osci, Morgeti, Lucani, Bruzii, Siculi sino all’arrivo dei Greci (leggende inerenti la Guerra di Troia con il giovane Oreste e la sua venuta presso il fiume Metauro, odierno Petrace, per purificarsi e trovar pace della sua sconvolgente tragedia familiare).

    Le epoche storiche poi vedranno la dominazione romana, il passaggio ed il contrasto ad Annibale, i Visigoti fino alla presenza bizantina, longobarda e normanna.

    Le zone costiere, angustiate dalla pirateria saracena, avranno intensi scenari, per questo racconto, in leggende come quella di Donna Canfora e i fulgori della Cristianità troveranno spazi narrativi nella vita e miracoli di San Fantino o negli apostolati di San Pietro che predicò il Verbo di Cristo a Medma, a Metauria e a Vibona, San Mercurio Martire, nativo di Tauriana, San Gerolamo bloccato a Tauriana nel 385 D.C. da un violento terremoto, uno dei tanti flagelli della natura che hanno da sempre costellato la vita ed i progressi di queste terre e ritornano, puntuali e cadenzati nel tempo, a segnare umane sorti e nuovi vigori ricostruttivi.

    Le torri di scolta, che dovevano tutelare le popolazioni rivierasche, ci racconteranno, dalla loro muta testimonianza di odierni ruderi, dell’improvviso apparire all’orizzonte di flottiglie minacciose come quella di Dragut che la leggenda locale vuole giustiziato da impavidi Palmesi presso l’Acqualive, poco più sotto delle mura della Cittadella, antico insediamento fortificato della città di Palmi, prima che sul pianoro sopra di esso si estendesse, su terreni di feudatari seminaresi, l’odierno abitato più volte rimesso in sesto dopo violenti sussulti tellurici e finalmente giunto alle odierne bellezze di una cittadina modernamente progettata sì da farne una delle più belle di questa parte di Calabria.

    E così sino alle storiche vicende che riguardano il Regno di Napoli e le annose lotte tra Angioini ed Aragonesi.

    Tiene la scena anche una nutrita molteplicità di personaggi che hanno fatto la storia culturale, religiosa, politica in queste terre, e non solo in esse, per molti secoli oggetto di mire espansionistiche e teatro di conflitti lunghi e rovinosi ( Cassiodoro, Barlam di Seminara, Leonzio Pilato e veri e propri esportatori della cultura della Calabria verso il nord come Cecco Simonetta, Parrasio, Bernardino Telesio, Pomponio Leto, Tommaso Campanella cospiratore acerrimo contro i Vicerè Spagnoli.

    Un percorso storico di secoli che ci porterà presso luoghi a noi familiari come la vicina Seminara ed il suo feudalesimo nei confronti di Palmi, l’imperatore Carlo V ospite tra le sue poderose mura di ritorno dalla Campagna d’Africa (luglio 1535) e così fino ai Piani Corona e alla Marinella di Palmi, tra i primi scenari, dopo quelli dell’ormai conquistata Sicilia, dell’impresa di Garibaldi e delle sue camicie rosse che porteranno alla fine dei Borbone nel Regno delle Due Sicilie e all’inizio dell’Unità d’Italia.

    In tutto questo lui, l’autore, Salvatore Idà, i cui interessi di cultura ed arte trovano sempre nuove energie e spunti di indagine, approfondimento preciso, pedissequo di bibliografie copiose ed erudite visionate e, dove occorre, citate col piglio del vero filologo la cui spinta principale, come dicevamo all’inizio, è lo smisurato amore per la sua terra che, quando gli fa riporre momentaneamente la penna, gli fa altresì imbracciare o carezzare vari strumenti musicali in melodie, canti locali, testi intensi di quotidianità e documento importante di usi e costumi che lo vedono testimone e cultore esperto e motivato, nonché già imprenditore discografico di successo.

    Un impegno costante, talora insonne, riteniamo o ci piace immaginare, poiché la ricerca non ha orari e riesce a farti sobbalzare, anche per un semplice appunto, un memorandum, in piena notte, se occorre, poiché la nota bibliografica o la particolarità sintattica o lessicale nonché l’aneddoto che si vuol riportare in maniera più elegante o rispondente di quello precedentemente utilizzato possono essere delle meteore di passaggio nella mente da trattenere per la coda e poi farne espressione artistica ovvero dotto puntello bibliografico o di riscontro in questo meraviglioso viaggio nel passato che ricostruisce prima nella sua mente poi nelle sue pagine, quegli scenari che la moderna computer grafica dei documentari storici multimediali ricostruisce visivamente su luminosi schermi affabulando il racconto storico ma che Salvatore Idà eguaglia, se non supera addirittura, con descrizioni intense, con costrutti sintattici calzanti poiché dettati da una consuetudine espressiva che il dialetto, ed ora questa sua trasposizione in italiano, rende austera, blasonata, godibile perchè rispondente alla realtà ed altamente descrittiva come tutto ciò che nasce dall’usato modo colloquiale della gente di qui.

    Nell’ultimo capitolo, versi intensi e sentiti verso le personalità più eminenti dell’arte e della cultura della città di Palmi ed il lettore toccherà con mano questo anelito dello storico e poeta di riproporsi nuovamente ad un pubblico ancora più vasto e la fatica delle due monumentali, senza tema di smentita, edizioni non trasparirà minimamente poiché l’entusiasmo e la passione saranno stati il propellente per un infaticabile ed inesauribile cultore della storia, della leggenda, del mito di luoghi che ancora oggi respirano l’aura eroica dell’antica Taurianum e di tutto ciò che, intorno ai suoi odierni ruderi in contrada San Fantino di Taureana, continua a trasmettere ancora nei cuori dei più sensibili alla vicenda umana di queste parti di Calabria il necessario afflato a volerne approfondire la conoscenza.

    Palmi, marzo 2016

    Pellegrino Mancini

    Capitolo Primo

    SOMMARIO

    Introduzione-- Palmi erede di Tauriana.—Le Origines di Catone il Censore.--Oreste (figlio di Agamennone).--Le tragedie di Eschilo e di Euripide.--Le origini.--I primi abitanti di Tauriana.--Lotte contro i Bruzii e le Polis greche di Reggio C. e Locri.--La prima guerra punica.-- Tauriana Polis, Città Stato.--Tauriana in guerra contro Annibale.--Le Legioni di Roma contro Pirro.--Tauriana città federata a Roma.---L’artigianato a Taurina—Cassiodoro istruisce i giovani calabresi.---Barlaamo di Seminara e Leonzio Pilato maestri di Petrarca e Boccaccio.---Il Normanno Conte Ruggero detto il Guiscardo costruisce Templi e Cattedrali.---Il sarcofago di Eremburga, seconda moglie del Conte Ruggero seppellita a Mileto.--Tauriana porto commerciale.--Tauriana devastata dai saraceni musulmani.—I Normanni favoriscono lo sviluppo commerciale.—Cenno sulla dominazione francese--Conclusioni.

    PROLOGO

    Antico è il proverbio e ha attinenza

    chi nasce rotondo non morirà quadrato

    di zucca è fatta la testa che non pensa,

    io ci pensai tardi e fu un peccato.

    Scrivevo sempre versi di poesia,

    con rima e senza rima li trattavo

    e altri rivestiti di melodia

    con la testa mia li improvvisavo.

    Il mio cervello era nel trambusto,

    la vita non mi offriva le certezze,

    ma ero ansioso e provavo gusto

    di scrivere di Palmi le bellezze.

    Ogni notizia vera e affascinante

    la cercavo come ago in un pagliaio,

    con gli occhi spalancati e vigilanti

    per non cacciarmi in un ginepraio.

    Mi consumai gli occhi assai leggendo,

    per esser pronto ed esser preparato,

    io ne cardai lana ed è stupendo

    il piacere di essere ascoltato.

    Forse non c’è nell’Italia tutta

    un Centro come la città di Palmi

    che può sembrare

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