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Migrazione: Oetzi
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E-book58 pagine44 minuti

Migrazione: Oetzi

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La novella prende spunto dal famoso ritrovamento della mummia Oetzi, sul ghiacciaio Italo Austriaco del Similaun.
Partendo dai dettagli rilavati dagli studiosi e da alcune suggestive ipotesi sul personaggio che cinquemila anni fa ha calcato i sentieri delle Alpi, una figura ed un percorso di vita del tutto immaginari, richiamano l’attenzione dell’uomo moderno su temi invero attuali, per non dire fuori dal tempo.
Il ricorso ad una mera verosimiglianza, peraltro strettamente necessaria, toglie intenzionalmente spazio a qualsiasi pretesa di carattere scientifico, storico o geografico.
L’arco narrativo si sviluppa dal malessere del protagonista nella propria condizione sociale, attraverso i suoi comportamenti eccentrici, la decisione di emigrare, la fuga, il contatto con una realtà assai diversa e desiderabile, la decisione di tornare in patria e lottare per cambiare le cose, fino alla drammatica conclusione.
L’attualità delle situazioni descritte è appena accennata e lascia spazio alla fantasia del lettore per riflettere e confrontare. Ad esempio: la condizione della donna, il potere di anziani parrucconi, la massa informe abbeverata al pensiero unico, le astuzie del potere religioso, l’individuale scoperta del proprio sé, la solitudine di chi ha il coraggio dell’identità, l’intensa esperienza del soprannaturale, l’amore per la natura, la capacità di ammirare il prossimo quando è migliore, la scelta di lottare per raggiungere e condividere il meglio, che è sempre possibile, fino al sacrificio sulla via del ritorno alla propria gente.
L’intento è dunque di stimolare, possibilmente divertendo, l’attenzione del lettore sulla realtà di situazioni abnormi che purtroppo, per pigrizia e superficialità, siamo abituati ad accettare, anche se inaccettabili, o a tollerare, anche se intollerabili. Si pensi al sacrificio della neonata esuberante, che ci fa inorridire ma è molto meno tragica dell’aborto statale, non solo in Cina. Oppure, al sistema procreativo nella tribù, così disperatamente simile alla procreazione artificiale. Alla tutela della vita dei vecchi, purché ricchi e potenti. Si pensi infine al vero significato dei fenomeni migratori e come vengono gestiti dai poteri politici del mondo d’oggi.
Passato remoto e presente sono legati in epilogo, dal corollario che tratteggia le circostanze ed i personaggi protagonisti del ritrovamento: un brusco risveglio da un sogno primordiale.
LinguaItaliano
Data di uscita17 mag 2017
ISBN9788826085296
Migrazione: Oetzi

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    Anteprima del libro

    Migrazione - Marti Gruter

    GRUTER

    PREMESSA DELL'AUTORE

    Sinossi

    La novella prende spunto dal famoso ritrovamento della mummia Oetzi, sul ghiacciaio Italo Austriaco del Similaun.

    Partendo dai dettagli rilavati dagli studiosi e da alcune suggestive ipotesi sul personaggio che cinquemila anni fa ha calcato i sentieri delle Alpi, una figura ed un percorso di vita del tutto immaginari, richiamano l’attenzione dell’uomo moderno su temi invero attuali, per non dire fuori dal tempo.

    Il ricorso ad una mera verosimiglianza, peraltro strettamente necessaria, toglie intenzionalmente spazio a qualsiasi pretesa di carattere scientifico, storico o geografico.

    L’arco narrativo si sviluppa dal malessere del protagonista nella propria condizione sociale, attraverso i suoi comportamenti eccentrici, la decisione di emigrare, la fuga, il contatto con una realtà assai diversa e desiderabile, la decisione di tornare in patria e lottare per cambiare le cose, fino alla drammatica conclusione.

    L’attualità delle situazioni descritte è appena accennata e lascia spazio alla fantasia del lettore per riflettere e confrontare. Ad esempio: la condizione della donna, il potere di anziani parrucconi, la massa informe abbeverata al pensiero unico, le astuzie del potere religioso, l’individuale scoperta del proprio sé, la solitudine di chi ha il coraggio dell’identità, l’intensa esperienza del soprannaturale, l’amore per la natura, la capacità di ammirare il prossimo quando è migliore, la scelta di lottare per raggiungere e condividere il meglio, che è sempre possibile, fino al sacrificio sulla via del ritorno alla propria gente.

    L’intento è dunque di stimolare, possibilmente divertendo, l’attenzione del lettore sulla realtà di situazioni abnormi che purtroppo, per pigrizia e superficialità, siamo abituati ad accettare, anche se inaccettabili, o a tollerare, anche se intollerabili. Si pensi al sacrificio della neonata esuberante, che ci fa inorridire ma è molto meno tragica dell’aborto statale, non solo in Cina. Oppure, al sistema procreativo nella tribù, così disperatamente simile alla procreazione artificiale. Alla tutela della vita dei vecchi, purché ricchi e potenti. Si pensi infine al vero significato dei fenomeni migratori e come vengono gestiti dai poteri politici del mondo d’oggi.

    Passato remoto e presente sono legati in epilogo, dal corollario che tratteggia le circostanze ed i personaggi protagonisti del ritrovamento: un brusco risveglio da un sogno primordiale.

    CAPITOLO PRIMO:

    tarda estate 3223 avanti Cristo.

    Aveva rischiato parecchio le notti precedenti. Dormire allo scoperto poteva attirare qualche predatore notturno ed era solo, armato unicamente della sua inseparabile asta acuminata e senza fuoco.

    Ma in quelle notti di paura aveva imparato ad apprezzare la fedele compagnia di Lot. Se di giorno era Rar a condurlo, di notte era il lupo a custodire l'uomo. Il dorso appoggiato ai suoi piedi, riposava e vegliava. I sinistri rumori che nelle prime notti lo avevano tenuto sveglio e terrorizzato, ormai gli conciliavano il sonno, sotto lo sguardo pacifico di Lot.

    Negli ultimi giorni, solo prima di addormentarsi s'era imposto di ripassare e rimuginare i motivi della scelta. La paura, l'ansia di nutrirsi e di allontanarsi avevano riempito le giornate da quando se n'era andato.

    Tutto era cominciato quando s'era accorto, quasi improvvisamente, della sua capacità di pensare, valutare fatti e circostanze, giudicare i comportamenti delle altre persone e degli animali. La posizione di Rar nella tribù non era delle peggiori, anzi. Alcune idee innovative, soprattutto nella cattura dei pesci e nella loro conservazione, gli avevano conquistato la stima e la considerazione dei vecchi e degli anziani. Sicuramente, ora che i primi capelli bianchi gli erano comparsi sulle tempie, qualcuno che conta avrebbe cominciato a parlar di lui come di un possibile capo, responsabile di qualche attività e come tale, degno di fecondare le femmine.

    Ma il suo pensiero si era fatto strada tra le pesanti routine della vita quotidiana e le sue intuizioni avevano scalfito il senso del dovere portandolo ad atteggiamenti e comportamenti bizzarri, apparentemente senza alcun

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