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Trentesimo compleanno
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E-book420 pagine6 ore

Trentesimo compleanno

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Info su questo ebook

Emma è una Giovane anglo-canaria, con Una carriera di Successo e ottimi Amici, ma non tutto è come Previsto, la sua vita è Amorosa uguale un cero.

Si trova una pochi giorni da annunciare la sua Promozione vienen direttore creativo di un'agenzia pubblicitaria, ma sua sorella minore decidir di questa sovrapporre una notizia un'altra più Importante. Si sposa! E tutti gli occhi cadono Do Emma facendole ricordare qualcosa di Importante. La sua età!

Emma si sta avvicinando un Compiere i trent'anni nel 2013 e dovrebbe mettere la testa un posto.

Essendo una persona molto orgogliosa vuole chiudere il becco a tutti coloro che la criticano e si prende l'impegno di un uomo trovarsi un lasciare la sua famiglia senza parole. Tuttavia, Il Destino le gioca ONU brutto e scherzo finisce che per lavoro La mandano una paloma Londra, l'Durante infanzia, ja vissuto situazioni insolite e lei incolpa quella che definisce "la maledizione del trentesimo compleanno".

Dovrà riconnettersi con il passato che era stato sepolto e che le farà pensare un quale percorso dovrà scegliere:

Quello che sia pensa Giusto oppure seguire i suoi sentimenti più profundas como

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita30 ott 2017
ISBN9781547501243
Trentesimo compleanno
Autore

Jossy Loes

Jossy loes nació en Venezuela un caluroso julio. Proviene de una familia que al parecer cada generación necesitaba experimentar nuevos horizontes y de su infancia recuerda siempre a sus abuelos leer, pero lo que le marcó esas ganas de escribir fue el instituto. Su profesor de Literatura le abrió las puestas de la imaginación inculcándole el amor a la lectura y recreando ensayos. Estudió ingeniería en Venezuela momento que se atrevió comenzar escribir pequeños relatos que solía pasar a sus amigos por correo electrónico sin decir de donde provenían. Grandes cambios en su vida, hicieron que dejase a un lado esa parte que la llenaba y un buen día el amor logró que cruzara el océano donde asentó sus raíces, estudió administración y comprendió que había llegado la oportunidad para poder lograr su sueño, escribir. Su primera novela fue una distopía juvenil que no está disponible de momento, llamada Antarlia un nuevo mundo, seguidas de historias de género románticos (comedia) ¿Te llamas Julieta?, Las pelirrojas también se enamoran, Y te cruzaste en mi camino, así como también ha escrito relatos para antologías solidarias desde el 2015. En junio del 2017 salió a la venta Trigésimo cumpleaños reeditada y la novedad es su traducción al italiano y próximas traducciones.

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    Anteprima del libro

    Trentesimo compleanno - Jossy Loes

    Jossy Loess.

    SAFE CREATIVE

    Trentesimo compleanno

    Jossy Loess

    ©All rights reserved—2014

    1405140861617

    Tutti i diritti Riservati

    Editato per Babelcube, Inc. www.babelcube.com

    Tradotto da Federico Renzi

    Babelcube Libri e Babelcube

    Sono marche regístrate di Babelcube Inc

    Dedicato a tutte quelle donne che hanno dovuto vivere situazioni simili e a quegli uomini che amano senza misura.

    Prólogo

    A quanto sembra per la società il trentesimo compleanno non rappresenta solamente una data o un anno in più. Dal nulla appaiono messaggi subliminali che ti fanno riflettere costantemente su questo tema.

    1—. La tua età.

    2—. Il tuo stato di salute.

    3—. La tua età.

    4—. Le rughe che iniziano ad apparire perché non ammetterlo: le terribili zampe di gallina.

    5—. La tua età.

    6—. I fidanzati che hai avuto, «escludendo gli uomini di una sola notte».

    7—. La tua età.

    8—. La tua scalata professionale.

    9—. La tua età.

    10—. E la cosa più importante ovvero mettere la testa a posto.

    Quest’ultimo fattore era quello su cui tutti avevano un’opinione. E chiaro senza aver bisogno che tu gli chiedessi un consiglio.

    Quando si avvicina il trentesimo compleanno e non vedono al tuo fianco nessuno, lo percepiscono come un S.O.S che stai mandando.

    Arrivano addirittura a fare delle vere e proprie scommesse su come sarà la tua vita negli anni successivi, è come se avessero una sfera di cristallo e questa dettasse il tuo immediato futuro, semplicemente perché inizi a pestare la trentina.

    Questo sembra succedere alla maggior parte delle persone, ma nel mio caso la gente si sofferma sulla mia vita sentimentale. Hummm! Come dire?!? Disastrosa fin da giovane età?!

    — Nessuno ha mai questo, Emma!

    — É vero lo ha detto il mio sub cosciente, dovresti parlare con lui! Negò di fronte al mio sarcasmo —. E a proposito di lui ha portato nuovamente vecchi ricordi, sono abbastanza sicura che molto pochi ricordano il primo bacio, però la mia coscienza lo porta alla mia mente di tanto in tanto in quanto per qualcuno può essere stata un’esperienza tremenda mentre per altri si può essere trattato di un'esperienza magica.

    Ho trascorso molti anni cercando di ricordare chi mi ha dato il mio primo bacio, ma per quanto mi spremessi le meningi, non sono mai riuscita a ricordare chi fu l'essere spregevole che me lo diede.

    — Emma! Ritorni alle esperienze che tieni sepolte, credevo che era qualcosa di già superato da almeno cinque anni — borbottò in segno di protesta.

    — Oggi ho bisogno di scaricare tutto quello a cui sto pensando in questa prima settimana dell'anno. — Sospirai profondamente e continuai.

    — Perché non potevo essere come le tipiche ragazze, che facevano una bambola voodoo copiata da qualche rivista per adolescenti? E cosi calmare la mia rabbia pungendola per mesi — alzò il sopracciglio ascoltando il mio sproloquio.

    — Sai che ho sempre avuto i miei sospetti. Tuttavia, sono rimasti questo ...sospetti! Non ha mai avuto e non avrò mai la possibilità di domandare.

    — O forse non ne hai mai avuto il coraggio! — Voltai gli occhi.

    — Coraggio non di sicuro — sbottai e lo guardai per poi ridere docilmente —

    Come mi conosci!

    "Nemmeno per sogno le avrei domandato! Meglio morta — rassegnata continuai con la mia verbosità fastidiosa.

    — E a causa di ciò, mi sembra chiaro che nessuno vive d'illusioni, il romanticismo è ormai passato di moda e ho raggiunto questa età potendo contare su una grande vita professionale e sui miei amici. — Iniziò a fiatare e lo guardai da sopra le mie ciglia per continuare la mia confessione.

    — Quasi a punto di compiere il mio trentesimo compleanno, senza ricordare tutti i processi che si sperimentano quando t'innamori, non è che non abbia avuto delle relazioni da quel fatidico giorno.

    "Sai che è così e che sono state sempre relazioni adulte e moderne che si sono concluse in modo molto triste. — Feci notare le virgolette riferendomi all'ultimo.

    — Non ho mai voluto fare il grande passo, perché non ho mai sentito quel segnale che possa portarmi a sentire la necessità irrevocabile di correre rischi.  — Mi coprii la faccia —. Tutto a causa di uno sconosciuto. — Sospirai più forte del normale.

    — Non sono mai stato in grado di sperimentare cos'è un'illusione, in quanto mi ha rubato anni della mia vita pensare che un giorno lo avrei visto di nuovo e mi avrebbe fatto sentire quelle farfalle che la gente dice sentire nello stomaco. —

    Schioccò la lingua e negò nuovamente.

    — Cosa gli posso raccontare. Ha avuto solamente vantaggi con tutto questo!

    — Emma! — Mi rimproverò e piegai le mie labbra di fronte a quella battuta di cattivo gusto e continuai.

    — In verità non è che ho vissuto quindici anni della mia vita pensando in colui che mi ha baciata, sono orgoglioso di aver raggiunto i punti due, quattro, sei e otto della lista e di averne goduto al massimo. — Il suo sguardo passò dall'essere circospetto fino a quando decise d’interrompermi.

    —Continui a nasconderti dietro a una situazione che hai vissuto durante l’adolescenza. — Chiarì immediatamente —. Per affrontare un impegno nella tua vita adulta e avevamo lavorato molto in questo, e pensavo fosse una fase già superata. É normale che all'inizio di una relazione tu abbia dei timori e non voglia precipitarti a condividere una casa con un mutuo, un bagno o i tuoi sentimenti più profondi. Tuttavia, ormai é tempo.

    — Sì, hai ragione, ma la mia vita entra ormai nel terzo decennio ed è iniziato il via vai delle persone, parlandomi dalla lista che ho menzionato al principio e nonostante io continui a dire che non mi interessa, mi frustra il non poter completare quella lista! Soprattutto quando la parola impegno, è legata ad amore e l'unica volta che ho provato qualcosa di simile è stato l'anno in cui mi hanno rubato il mio primo bacio.

    — Emma, penso che sia il momento di smettere.

    — Accidenti! Continuo a tornare sempre allo stesso punto dottore.

    — É normale che tu abbia paura di impegnarti, ti spaventa la possibilità del rifiuto — sbuffai nel raccontargli la mia decisione.

    — Non torno indietro. — Presi una boccata d'aria —. Continuerò con la mia erre moscia, ho deciso fin da domani di prendere il toro per le corna.

    "Il mio nome è Emma Berriel de la Nuez, quest'anno compirò trent'anni e continuerò ad avere la stessa vita sentimentale che ho adesso. — Lui ride.

    — Emma, non sei in una riunione di alcolisti anonimi! Non ti dirò di tornare indietro tu sai qual è la soluzione, affrontare le tue paure e la tua famiglia.Sei una persona adulta e non hai bisogno del loro consenso per tutto ciò che ha a che fare con la tua vita. Non andare in giro a cercare l'uomo perfetto, non esiste. Quello che ti è successo durante l'adolescenza lo abbiamo già discusso, gli adolescenti sono ribelli e impulsivi. Prendilo come un aneddoto, però non anteporre questa scusa per evitare di affrontare quello che ti si presenterà più avanti — concluse.

    Lo guardai rassegnata, lo abbracciai ed uscì dalla visita, nascondendogli che ho preso sul serio le insinuazioni di mia zia Sarito durante il fine anno che ho passato alle Canarie. E che, definitivamente, non tornerò dallo psicologo per raccontare le mie miserie, dovrò imparare ad affrontarle da sola.

    1

    Madrid, 1 di febbraio del 2013. Otto della notte.

    Mi guardai allo specchio prendendo tempo o pensando in qualche scusa prima di uscire per realizzare il mio proposito, il fatto é che il mio problema è sorto quattro mesi fa, quando la mia cara sorella minore si é fatta prendere dal capriccio di sposarsi quest'anno e non ha avuto nessun'altra migliore idea che annunciarlo il trentuno di dicembre con tutta la famiglia riunita.

    La mia santa madre ha fatto due più due ed ha deciso di celebrare il mio trentesimo compleanno ed il matrimonio allo stesso tempo.

    E la storia non finisce qui, non mancò il commento sarcastico della cara zia Sarito, la quale devo ringraziare per la frustrazione che mi accompagna in questo momento e che mi ha obbligato a tornare a visitare il terapeuta che mi aveva aiutato ad avere più sicurezza davanti al pubblico così da poter raggiungere le mete che mi ero prefissata nella mia vita professionale.

    Ho deciso che è arrivato il momento di trovare il mio uomo ideale, dopo averci pensato per alcuni giorni e dopo la mia ultima visita dal psicologo ho capito che era la cosa migliore da fare

    Avevo accarezzato la possibilità che le mie amiche mi facessero una lista delle qualità, però in questi momenti non mi posso permettere certi lussi. Chiusi gli occhi un momento e tornai indietro a tre settimane prima quando la mia vita andava meravigliosamente ed improvvisamente si é trasformata nella triste realtà che adesso mi circonda....

    Canarie, 31 di dicembre del 2012. Undici della notte.

    — Mamma, papà, vogliamo annunciare ... — Iraida strinse la mano del suo fidanzato. Che presto ci sposeremo! —  Lo gridò con la sua voce cantilenante.

    "Però che sorpresa! Churri! — Aday ci guardò a tutti noi come se lo avesse appena scoperto e poi rispose.

    — Bene ... — Si strofinò la nuca e ci guardò di nuovo con un'espressione di tragedia sul volto —. Mi ha minacciato che, o ci sposavamo o se ne andava con il primo motociclista che passava per la strada.

    Tutti rimanemmo in un sorpreso silenzio ascoltando la notizia e la risposta di Aday, la stessa Iraida era piuttosto sorpresa e lo guardò con la bocca aperta e come risposta gli diede uno schiaffo facendoci uscire tutti da quello stato di semi intontimento in cui ci trovavamo.

    — Sarai stupido — Aday rise a pieni polmoni e gli diede un tenero bacio e subito gridò. — — Non ci meritiamo le congratulazioni? Insomma ci sposiamo!

    Mi portai la mano alla testa. Perché non ha atteso che io fossi a Madrid? Ho aspettato tutto il mese per informare tutti che mi avevano appena nominata nuova direttrice creativa del Dip.

    Ero sicura che sarebbe stata la prima volta che qualcosa del mio lavoro li avrebbe resi felici ed adesso sarebbe passato tutto in secondo piano, infatti, ero sicura che non valeva più neanche la pena di dirlo.

    — Idaira e Aday, é una bellissima notizia! — Rispose mia madre ancora sorpresa per tutto il circo che quei due avevano appena finito di montare —. Per colpa della famosa crisi ormai non celebriamo piú come prima.

    Era evidente che era felicissima, diede ad entrambi baci e abbracci. Mia zia Sarito mi guardò da lontano senza perdere l'opportunità di lanciarmi una delle sue frecciatine.

    — Emma? E la tua cerimonia quando? Anche se, sarebbe meglio iniziare con l'avere un fidanzato. Non riesco ancora a capire come hai potuto lasciare quel peninsulare così bello. — La fulminai con lo sguardo.

    — Chi ha detto che sono sola? Non ho un fidanzato, però sto uscendo con qualcuno.

    — Stavo mentendo, avevo la necessità di farlo, non avrei permesso a Sarito di cominciare a ridicolizzarmi...e mi fu pure peggio.

    — Hai un fidanzato? — domandò mia madre.

    — No, ho detto che sto uscendo con qualcuno...mi sembra troppo presto per chiamarlo fidanzato...

    — Però non ci avevi detto nulla? — Domandò nuovamente la madre.

    — Mamma, non è una vera e propria relazione. — Sarito attenta ad ogni parola tornò a lanciare il suo veleno

    — Allora non è una relazione come Dio comanda. — Negò emettendo un suono gutturale —. Da quando hai lasciato il peninsulare ti vediamo frequentare solamente i tuoi amici e quell’amichetto "strano.

    — Mi guardò dall'alto al basso ed aggiunse.

    — Gli anni passano! E tu pensi solamente a lavorare e lavorare, io credo che, in realtà tu abbia paura di una relazione stabile e non dovrebbe essere cosi, guarda tua sorella, due anni con Aday ed ha già una data fissa.

    Sentivo un grande bisogno di commettere un omicidio per come mi lanciava senza pietà ogni dardo nel cuore e mentre nessuno apriva bocca aspettando una mia risposta. Mio padre si rese conto della difficile situazione in cui mi ero messa e decise di aiutarmi.

    — Perché non terminiamo di fare quello che manca, si avvicina l'ora e nessuno ha tirato fuori i lustrini e lo champagne. Siete veramente dei pigroni! 

    Tutti risero allo stesso tempo, dimenticandosi della mia triste vita sentimentale. Guardai mio padre e, silenziosamente lo ringraziai e mi rispose strizzando un occhio,

    Dopo le scampanate telefonai a Vero cercando un aiuto urgente per quella disgrazia che si stava svolgendo nella mia vita.

    — Felice anno nuovo, Vero!

    — Felice anno nuovo, Emm! Come ti stanno trattando sull’isola? Hai lanciato i fuochi d’artificio per il nuovo posto?

    —Vero, ho bisogno...

    — Cosa succede? — Respirai profondamente.

    —Vero, piano C. 

    Rimase in silenzio per qualche secondo. Era una delle mie migliori amiche, avevamo passato molti anni insieme da quando avevo lasciato l'isola per cercare una migliore vita professionale. Noi due avevamo deciso di creare dei codici d'emergenza.

    Due anni dopo di averli creati si unì a noi Cris, alla quale non piaceva quest'idea, gli sembrava ridicola, e comunque, arrivò ad accettarla sapendo bene che per Vero e per me erano necessari ed in base alla gravità del problema si dividevano in:

    Piano A: chiamami in dieci minuti significava che qualcosa non andava bene e che avevo bisogno di sfogarmi.

    Piano B: uscita ragazze uscita per sole ragazze per distruggere quegli uomini che ci avevano arrecato tanto danno. Venne modificata quando al gruppo si unì Lucho il mio assistente.

    In questo caso non era necessario arrivare a perdere la coscienza con qualche film drammatico e vederla tutti insieme in casa accompagnati da una pizza insieme ad una scatola di fazzoletti di carta era sufficiente.

    Piano C: un piano che non usavamo mai perché voleva dire grave emergenza. Avevamo bisogno di visualizzare qualche appartenente al genere maschile attorno a noi alla ricerca di un appuntamento per risolvere una situazione estrema. A questo piano se le aggiungeva a volte un sotto piano.

    Piano C.1: Aiuto, salvami! Si usava solamente se il piano C’era in caduta libera.

    — Emm sei lì? — La sua domanda mi fece tornare alla realtà della telefonata e pensare che non avevo mai usato il Piano C.

    —Sono qui.

    — Appena arrivata lo metteremo in marcia e mi racconterai cosa è successo. Sto già pensando ad un candidato, però domanderò a Cris, forse ne potrebbe trovare un altro.

    Cris? Pensai subito, preferirei mille volte dirle a Sarito tutto quello che penso di lei che Dover mettermi un cartello con scritto: «si cerca aspirante uomo perfetto».

    — Cris vorrà partecipare? Sai che lei non è d’accordo con il piano C.

    —Se è per aiutarti, si farà in quattro.

    — Va bene —sorrisi—. Non ti dimenticare di cercarmi il giorno due, arriverò verso le sei e quaranta spero non ci siano ritardi.

    —Non me ne dimenticherò Emm. Un bacio, bella...

    ❦ 

    Ed ecco che mi sto preparando al terzo appuntamento grazie al Piano C. Cosa è successo nei primi due? Ho usato il sotto piano. Sono andata al salone per incontrarmi con le mie amiche.

    — Sei bellissima Emm — disse Vero —. Sono sicura che con Leo sarà diverso. Non ti porterà a vedere una partita di calcio nel Vicente Calderón, e non andranno neanche a vedere il re Leone. — Cris fa esplodere una sonora risata.

    — Hai un occhio d'aquila! Cara la mia Veronica, appena l'ho visto sapevi cosa avrebbe fatto — e si piegò un'altra volta dal ridere, mentre Vero girava gli occhi all'insù e rispondeva.

    — Mah! Parla quella che sa tutto degli uomini. Quella che possiede un'enorme esperienza sul tema. — Rimase in attesa che Cris si asciugasse le lacrime.

    — Non è che io sappia tanto degli uomini. Il fatto è che loro sono: un'incredibile razza prevedibile! — Disse Cris con una certa dose di sarcasmo.

    — Per favore, non mi alzate tanto lo spirito! — Protestai io rassegnata. Cris si alzò e mi guardò da dietro lo specchio.

    — Sai che non hai bisogno di un appuntamento per andare al matrimonio di tua sorella. A nessuno gli deve interessare la tua vita sentimentale, stai per compiere trent’anni e sei una donna con i piedi ben saldi per terra. Direttrice creativa di un’agenzia! — Disegnò nell’aria quello che stava affermando.

    —Sono sicura che sarà a un livello mondiale, sei giovane, bella e ti trovi nel periodo migliore della tua vita. — Io sorrisi sollevata.

    — Grazie per le tue parole e per ricordarmi quanti anni compirò — dissi triste —. Non posso continuare così, devo trovare un ragazzo prima del matrimonio o dovrò dare ragione a quello che dice sempre Sarito, paura del compromesso.

    — Stupidaggini! — Rispose Cris —. É una cosa così stupida e antica e non tirare fuori la storia di sempre. Di quell'imbecille che ti ha rubato il primo bacio. É un cliché cosi banale — cantilenò ogni parola voltando gli occhi ben sapendo che sarebbero arrivate le stesse parole di sempre e non mi sbagliai cominciava il suo movimento femminista.

    — Da film romantico strappalacrime. Sono passati quasi quindici anni! — Sospirò profondamente e mi guardò con un'espressione del viso che mi faceva capire che non era d'accordo—. Per favore, qualsiasi persona ti ascoltasse penserebbe che sei entrata in un monastero. Non mi ricordo neanche con chi mi diedi il primo bacio, e non m'importa, e a te ti traumatizza. — Negò con la testa dimostrando che non mi capiva.

    — Davvero Emm, mi annoia ricordati che sei stata con tanti. Viva la vita! Godi mentre puoi e a tua zia che le... — Vero la interruppe prima che finisse la frase.

    — Hai tardato parecchio? — Respirai profondamente, io sapevo come iniziava la discussione, soprattutto vedendo Vero che avrebbe espresso il suo punto di vista riguardo all'amore.

    —Ragazze vi voglio bene! Però è ora che me ne vada. — Decisi d'interrompere la conversazione —. Auguratemi buona fortuna.

    — Non ne hai bisogno, sei un gioiello — Disse Vero.

    — Grazie. — Rimasi a fissare Cris.

    — Sai cosa penso, il romanticismo é la cosa meno importante. Ho bisogno di un ragazzo, bello e che abbia una certa testa. — Ricominciò a ridere e se ne andò in cucina.

    — Preparerò pop corn ed invocherò la santa pazienza per poter vedere i film sdolcinati che sicuramente avrai già preparato.

    — Cristina sei insopportabile! — Affermò la mia migliore amico sempre arrabbiata. Chiusi la porta ed uscì per andare al mio appuntamento con Leo. Due ore dopo il sotto piano era già in marcia

    2

    Madrid, 4 di febbraio del 2013. Otto della mattina.

    Ricordare il venerdì disastroso che avevo vissuto, ovvero pensare allo scherzo dei miei grandi amici successo durante la mia uscita. Nella mia mente risalgono ripetutamente i consigli che mi ha dato il mio psicologo, continuamente.

    Scuoto la testa evitando di ripassare la conversazione che non avrei mai pensato di avere. In nessuna delle mie precedenti relazioni avevo mai menzionato il periodo che avevo passato visitando uno psicologo e risulta che quest'appuntamento, mi portò a conoscere specialisti, terapeuti e forum d'appoggio. Permettendo di essere fonte di presa in giro e di qualcosa di cui parlare durante il fine settimana. Senza dimenticare che la domanda che mi fece decidere di ricorrere subito al sottopiano C1 ancora oggi mi fa venire la pelle d'oca.

    Il calendario m'indicava chiaramente i cinque mesi che mi rimanevano per poter soddisfare la mia famiglia e vivere in pace. Non sapevo se dovermi rassegnare e ascoltare Cris e anche quello che mi aveva sempre detto il terapeuta.

    Però, Vero ha inserito nella lista dei futuri appuntamenti un ragazzo della palestra, un altro del suo lavoro ed un poliziotto che per poco la multava e che, grazie alle sue armi femminili, gatta morta era riuscita a fare in modo che non gliela desse.

    Cris continuava a pensare che fosse un piano assurdo e che avrei dovuto avere il coraggio di affrontare la mia famiglia, era una ragazza indipendente sotto tutti i punti di vista.

    Lo stesso discorso di sempre! Tutte quelle chiacchiere mi fecero arrivare tardi al lavoro e difficilmente avrei avuto tempo libero in ufficio.

    Verónica aveva incaricato Lucho di cercare un prospetto futuro, lo stesso personaggio che da venerdì non la smetteva di prendermi in giro.

    — Emma, buongiorno! — Mi diede un bacio su entrambe le guance come sempre faceva —. Allora ti sei ricordata di qual è il luogo più strano dove hai fatto sesso?

    — Non ti sei divertita questo fine settimana? — Rise nuovamente di me ed io lo osservai infuriata.

    — Emm, sei una delle poche persone al mondo a cui durante la sua prima uscita gli fanno una domanda di questo tipo. — Ricominciò a ridere a crepapelle, pero il mio sguardo arrabbiato gli fece capire che la doveva smettere per evitare una pericolosa discussione.

    — Pace amica mia — è fece un gesto a V con le dita —. Non voglio che mi ritrovino cadavere in un cassettone della spazzatura a causa del tuo sguardo assassino. — Feci un sorrisetto guardando il suo sguardo da bestiolina pentita.

    Cosa fare senza Lucho!, dissi a me stessa e mi sedetti per continuare con il disegno di una pubblicità che stavo per presentare. Lui si sedette sulla punta del tavolo pronto a darmi le ultime notizie dell'impresa.

    — Domani vengono da Barcellona per una riunione importante — fece il segno di ok con le dita —. Potremo contare su delle nuove specie. — Dissi io sorridendo.

    — Non ridere! Ho delle referenze — disse indicando con il dito.

    — Uno è il mio nuovo disegnatore grafico. Master in arte della comunicazione digitale, trentun anni e fa sport. Sollevai una ciglia e Lucho girò gli occhi.

    — Rilassati! non stiamo parlando di calcio! La cosa più importante è che è single ed è anche carino! — simulai un sorriso per non dargli gusto — Il secondo è ingegnere informatico con un Master in disegno web. Trentatré anni, appena uscita da una relazione e...

    —Aspetta — gli dissi — Come fai a sapere tutto questo Lucho? — Lui incrociò le braccia con impazienza e rispose.

    —Emma! Davvero non mi conosci, come puoi fare una simile domanda. — Risi e feci finta di non accettare le sue argomentazioni.

    — Forza continua a cercare dei prospetti! — dissi con tono ironico —. Mentre il tuo capo mantiene il tuo culo dentro quest'agenzia, ho una montagna di lavoro da fare e se domani vengono da Barcellona se ne accumulerà ancora di più. E il mio assistente occupa il suo tempo a cercarmi il compagno perfetto ed invece di aiutarmi mi abbandona. — Fece schioccare la lingua aggiunse una moina, facendo finta di aver ferito i suoi sentimenti.

    — Tanto sforzo ed è cosi come vengo ripagato! — E se ne andò in modo drammatico, come sempre. Tornai a scuotere la testa ridendo e decisi che era meglio concentrarsi sul lavoro.

    Il giorno dopo eravamo pronti a ricevere la delegazione proveniente da Barcellona. Lucho mi faceva dei segni con le sopracciglia cosi che io mi concentrassi su quello che avevo scritto nella mia lista. Fummo presentati e mi trovai subito d'accordo con un bel ragazzo, e mi resi conto che Lucho da lontano stava osservando ed alzava i pollici in segno di vittoria.

    Il lavoro che gli aveva affidato Veronica lo stava prendendo molto seriamente e non sapevo se questa era una cosa buona. Il ragazzo si presentò come Roi, e sicuramente era davvero un bel fusto.

    Alto, fisico atletico, sorriso perfetto e capello castano. Non posso negare che me lo sono guardato dall'alto al basso e rispetta totalmente le mie aspettative, passiamo poi ad affrontare la prima riunione che ci ha mantenuto abbastanza occupati cercando le migliori soluzioni per il nostro cliente ed una volta terminato decidiamo di andare a mangiare insieme e Roi si avvicina muovendo la sua pedina in questo simpatico gioco.

    —Emma, bel nome e per niente spagnolo. — Diavolo! Errore al primo approccio fu la prima cosa che pensai.

    — Non è spagnolo, circostanze che si presentano nei momenti meno attesi.

    — É una specie di nome religioso?

    Aprii gli occhi di fronte a questa domanda, nessuno fino a questo momento mi aveva domandato se era biblico, sono sicura di no e fu molto difficile per me non dare una risposta maleducata.

    — No, che sappia io no, non credo che sia un nome biblico — gli dissi —— Ha una storia curiosa — feci un sorrisetto con le labbra.

    — Hmmm — disse mormorando —. Abbiamo tutta la colazione di tempo perché tu me la possa raccontare. — Sorrise e mi strizzò l'occhio.

    Decidemmo di andare in un piccolo ristorante vicino e molto accogliente. Il cibo era squisito ed il servizio veloce e tra piatto e piatto le battute divennero evidenti insieme agli aneddoti e, appena ne ebbe la possibilità, Roi tornò all'attacco.

    — Mi devi una spiegazione? — Il suo sorriso, simile a quello di un lupo, era seduttore e mi piaceva sapere che gli piacevo.

    — Va bene ti darò la versione rapida.

    — Ci sono due versioni? — Curvai le mie labbra e bevvi un poco di vino e quando alzai gli occhi vidi in lontananza Lucho sorridendo apertamente, sospirai e decisi di concentrarmi solamente su Roi.

    — No, solo che non voglio annoiarti. — I suoi occhi si fissarono sui miei per alcuni secondi e di nuovo apparve quel sorriso che tanto mi piaceva.

    — Non credo che tu possa annoiarmi — rispose mantenendo il suo sguardo su di me.

    — Non lo so. — Fissai gli occhi su di lui pensando di giocare il suo stesso gioco.

    Si sistemo di lato facendomi capire che avevo tutta la sua attenzione, guardai distrattamente ancora una volta Lucho che aveva adesso un paio di occhiali da sole impenetrabili.

    E io odiavo essere controllata in quel modo, mi sentivo intimidita, e questo sembrò fargli cambiare opinione e diede un passo indietro.

    Codarda! Sono una codarda!. Dissi a me stessa, rapidamente pensai a qualcosa che mi potesse distrarre e senza rendermene conto scrocchiai le dita. Uccido prima Lucho e dopo Vero!. Dissi nuovamente a me stessa.

    Mi sento come se qualsiasi cosa decido di fare verrà giudicata durante la notte quando mi riunirò con loro. Cancellai l'immagine, cercando di non dimenticare che Roi stava ancora aspettando una risposta.

    — Tutto è cominciato quando l'azienda per cui lavora mio padre decise di mandarlo di nuovo a Londra. All'inizio, sarei dovuta nascere nelle Canarie, mia madre voleva stare vicino alla sua famiglia, era tre anni che viveva lontana, però si è rotta un piede e non è potuta rientrare. Così, in un freddo ottobre sono nata a Londra.

    Una città che ci ha invitati a farne parte per una decina d'anni, fino a quando mio padre ha ottenuto un lavoro migliore e siamo tornati sulle isole, ma io ho continuato a frequentare il Regno Unito per perfezionare la lingua fino ai diciotto anni.

    — Sei originaria delle isole Canarie?

    — Non direi delle Canarie, però si mi sento come una canaria di nascita.

    — Non hai neanche il famoso accento che li caratterizza? — Risi.

    — Neanche tu hai un accento catalano! — Socchiusi i miei occhi fingendo di spiarlo, lui si portò alla testa e sorrise.

    — No, non lo sono— per un momento pensai che stava arrossendo —. Sono dalla Galizia. Ci siamo trasferiti per un motivo simile al tuo e ho finito per essere un catalano adottato.

    Ridemmo allo stesso tempo, per ammorbidire l'atmosfera e in quel momento ci interruppe una sua collega e così terminò la nostra piccola conversazione, senza poter rivelare l'origine del mio nome. Dopo averci pensato qualche minuto, probabilmente accetterei di uscire con Roí, è una persona gradevole e mi piace.

    Una volta tornati in agenzia trovammo una certa rivoluzione, però decisi di non domandare ed entrammo in un'altra riunione con il capo che era appena arrivato.

    — Buon pomeriggio, ragazzi — osservò tutti i presenti con la gioia sul suo volto e continuò —. Per mesi è stata fonte di voci la notizia di una fusione. Dopo un enorme sforzo che avete fatto insieme posso tranquillamente dire ... — prese un respiro e con un sorriso orgoglioso ci guardò.

    —Dip è entrato nella M & W — applaudimmo e gridammo perché questa era la migliore notizia per tutta la squadra —. Ho un'altra notizia, nei prossimi mesi alcuni di voi andranno a Londra o a New York per fare esperienza vedendo come lavorano le grandi agenzie. Tra oggi e domani coloro che saranno selezionati, riceveranno una e—mail e partiranno lunedì diciotto. — L'ambiente era completamente silenzioso e tutti avevano un sorriso felice.

    — É tutto adesso a lavorare che la pubblicità non si crea da sola —  sorrise e se ne andò.

    Mi misi le mani alla testa, sapevo che sarei stata in quella lista, addio agli appuntamenti per un mese, l'idea di Cris prendeva vita sempre di più. E quest'anno stava peggiorando costantemente!

    — Emma, non c'è da meravigliarsi che tu sia una delle prime ad essere selezionata — Mi disse Roi.

    — Roí, Spero di no. Non è un buon momento per me per andare all'estero.

    — E perché?

    — Perché...— Lucho ci interruppe bruscamente.

    — Emm! Ti chiama il grande capo! — Rimasi sorpresa e la prima cosa che vidi fu il volto di Roi, con una espressione tipo: Te l'avevo detto.

    Quest'anno si sta coalizzando contro tutti i miei piani di ricerca del ragazzo perfetto non riescono a funzionare.

    Roi sembrava perfettamente adatto possedendo certe qualità, ma qualcosa nell'universo sembra non essere d'accordo. Senza pensarci, camminai verso l'ufficio delusa.

    — Avanti— disse Martin.

    — Buon pomeriggio, Martin.

    — Siediti — Io mi siedo ed aspetto che inizi a parlare.

    — Emma sei una delle prime ad essere selezionata, non credo che debba domandarti di tenere alta la bandiera della nostra agenzia. — Sorrisi frustrata.

    — Farò tutto il possibile, verrà con me qualcuno di Barcellona?

    Ti prego dì di si, pensai! Se dovesse essere Roí, sarebbe l'ideale. Per favore. Universo, alleati con me!

    — No, in questa prima fase nessuno della delegazione di Barcellona andrà. Questo scambio avverrà prima con i membri di questa agenzia e, fra due mesi andranno quelli di Barcellona. Non ti preoccupare, non ti lascerò sola, andrai insieme al tuo inseparabile Luis Gomez. Tuttavia, dovrai partire fra due giorni.

    — Come? Così in fretta! Non ho niente di pronto? Quest'epoca é freddissima a Londra! E inoltre, chi rimarrà come direttore creativo? — Tamburellava con le dita.

    — Emma, sei la più efficace. Riesci a comportarti sempre in modo molto naturale e non dimenticare che abbiamo con noi Sandoval, per il momento lui

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