James Franco. Un Istrione alla Corte di Hollywood
Di Elena Ricci
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Anteprima del libro
James Franco. Un Istrione alla Corte di Hollywood - Elena Ricci
633/1941.
Introduzione
Quarant’anni e l’energia di un teenager!
James Franco, uno degli attori più amati di Hollywood, ha al suo attivo un curriculum di un artista che ne ha vissuti almeno settanta.
Intellettuale e plurilaureato, il suo talento inventivo e la sua capacità espressiva hanno sviluppato in lui varie forme d’arte, dall’attore al regista, dal pittore allo scrittore oltre ad essere musicista, insegnante e youtuber.
Sempre pronto a mettersi in gioco, instancabile e talentuoso, è capace di passare da un ruolo drammatico ad un ruolo irriverente riuscendo a soddisfare il suo pubblico che lo ama incondizionatamente.
Sorriso contagioso, accattivante e disarmante come il ragazzo della porta accanto.
Il libro ripercorre la sua filmografia con foto e trame dei film; interviste, curiosità e riflessioni di un istrione alla corte di Hollywood.
‘Cerco di capire perché gli uomini siano da sempre in guerra l'uno contro l'altro, quali siano le motivazioni che li spingono a combattere. Ma ciò che mi sta veramente a cuore è ricordare a tutti che il bisogno primario dell'uomo è amare ed essere amato.’ James Franco.
Il 19 aprile 1978 nasce a Palo Alto in California, James Edward Franco figlio di Betsy Lou, una poetessa ebrea e discendente da immigrati russi; autrice, attrice ed editrice di libri per bambini, e Douglas Eugene Franco, di origini portoghesi e svedesi, direttore di una agenzia no profit e di una compagnia di portacontainer. Ha due fratelli, Dave (attore) e Tom (attore).
James, Dave e Tom
James e sua mamma
James si diploma alla ‘Palo Alto High School’ nel 1996, dove inizia a recitare negli spettacoli scolastici e si iscrive alla Università della California, per laurearsi in inglese; per potersi concentrare sulla carriera d'attore, abbandona gli studi, prendendo lezioni con Robert Carnegie al Playhouse West. Nel 2006, si iscrive nuovamente all’Università della California, per completare il suo percorso di studi e, studiando e recitando nello stesso momento, consegue la laurea nel 2008. Successivamente si trasferisce a New York per frequentare i corsi di scrittura della Columbia University, quello di regia alla New York University's Tisch School of the Arts e quello di scrittura creativa al Brooklyn College. Dopo più di un anno di preparazione, inizia a presentarsi ad alcune audizioni a Los Angeles e ottiene il suo primo ruolo importante nel 1999 entrando nel cast di Freaks and Geeks come protagonista.
James si racconta
‘Sono nato e cresciuto a Palo Alto, nella California del Nord. Andavo a scuola con la figlia di Steve Jobs, che era mia vicina di casa. Lì il settore trainante è l'informatica, mentre non c'è una vera e propria industria cinematografica, perciò, anche se amavo il cinema, non pensavo davvero di riuscire a trasformarlo nella mia passione. Quando frequentavo la scuola superiore assistevo all'ascesa di attori come River Phoenix che avevano iniziato a recitare da piccoli, mentre io avevo già 15 o 16 anni. Pensavo di essere troppo vecchio per la recitazione. Poi mi sono trasferito all'Università di Los Angeles per studiare letteratura, recitazione e cinema e sono entrato in contatto con l'ambiente. I miei genitori non hanno voluto iscrivermi alla scuola d'arte in cui tra l'altro, aveva studiato Gus Van Sant, perciò mi sono buttato sulla letteratura.’
‘Mio padre mi ha insegnato a fare calcoli complessi molto presto. Penso di avere preso da lui, perché lavorava in Silicon Valley, ma aveva anche un sacco di progetti paralleli, problemi matematici che richiedevano anni per essere risolti. E faceva anche esperimenti scientifici nel giardino di casa, qualcosa di simile all’alchimia – aveva una teoria secondo cui nell’acqua dei fiumi era nascosto l’oro, e se lui avesse trovato il modo di raccoglierlo avrebbe potuto metterlo insieme. Non ci è mai riuscito, ma ricordo tutti questi tupperware di acqua di fiume in giardino con dentro dei filtri. Erano i suoi esperimenti. Non ci era permesso parlarne, all’epoca, ma purtroppo non c’è più, oggi posso dirl0.’
‘Sette ore di sonno al giorno mi sono sufficienti, poi mi annoio.’
‘Il mio film preferito? Il cielo sopra Berlino. È poesia. E poi ho un rapporto molto stretto con la città, qui ho anche realizzato una mia mostra di sculture e installazioni qualche anno fa.’
‘Ho cercato di recuperare ciò che non ho fatto all’università leggendo, ascoltando e viaggiando. Forse non è la stessa cosa, ma per ora va bene così.’
‘Sono come mio padre. Aveva l’abitudine di fare tante cose, e io mi ci rivedo molto, in questo bisogno di lavorare a progetti diversi.’
‘Mi hanno insegnato che bisogna lottare per la propria performance. Quindi quando a un regista non piaceva quello che facevo, o mi chiedeva di farlo in un modo diverso, io mi ribellavo: lui non era contento, io non ero contento, e nessuno otteneva quello che voleva.’
‘Ho una personalità tendente alla dipendenza. Quando ero adolescente mi sono imbattuto in alcune forme di dipendenza ed è stato in quel momento che mi sono dato alla recitazione, quando avevo 17 anni.’
‘Non prendo più droghe dai tempi del liceo. La caffeina è il mio vizio.’
‘Amo andare a vedere i vecchi film al Cinefamily.’ (cinema d’essai sulla Fairfax.)
‘In passato mi sono cacciato nei guai per alcol, graffiti e addirittura la vendita di bottiglie di profumo rubate, cosa che poi mi fece arrestare.’
‘Da ragazzo, a Los Angeles intorno a me tutti si occupavano di cinema e alla fine anche io mi ci sono avvicinato. Ho preso dei rischi, ho lasciato l'università e mi sono iscritto a una scuola di recitazione. A quel punto i miei hanno deciso di non supportarmi più economicamente, allora ho lavorato per un po' a McDonalds finché non sono stato preso per girare degli spot di Pizza Hut. Per otto anni mi sono concentrato solo sulla recitazione dedicando il tempo libero alla scrittura, allo studio, ma solo segretamente. In pubblico ero solo un attore, ma dentro di me sentivo che avrei potuto fare molto di più. Amo la recitazione, ma voglio fare anche altro.’
La depressione: ‘Ci ho messo tutto me stesso, era diventata tutta la mia vita, al punto che non socializzavo nemmeno. E poi, dopo dieci anni di tutto questo, quando ormai ne avevo 27, ho realizzato: Cavolo, sono così depresso
. A primo impatto la mia vita sembrava piuttosto buona, avevo una carriera e tutto il resto, ma mi sentivo isolato e solo. Così mi sono iscritto al college, ma di nuovo era solo un modo per correre e scappare dal problema. Ho iniziato a imparare a fare surf e