Grandi Numeri: E altri monologhi su questa storia che tra poco gli algoritmi ci conosceranno meglio di noi o forse è già così

Di Lorenzo Maragoni

Gli esseri umani hanno iniziato a raccogliere dati personali fin dall’inizio della loro storia: per prepararsi alle guerre e alle carestie. Ma presto ci hanno preso gusto, e quasi tutto ciò che fanno è diventato misurabile, quantificabile, “datificabile”. Con l’arrivo di internet, dei social network e degli algoritmi questo processo ha preso una velocità esponenziale. Tanto che ora sembra esserci nel mondo qualcosa che ci conosce meglio di noi, e che inizia a prendere decisioni al posto nostro: dal suggerirci che strada fare o che contenuti guardare, al suggerire le strategie economiche, sanitarie e sociali che gruppi e interi Stati dovrebbero seguire. Grazie alla raccolta e analisi continua dei nostri dati personali, stiamo disegnando un mondo nuovo.
Siamo ancora in tempo per tornare indietro? E soprattutto, lo vorremmo?

• Lingua: Italiano
• Editore: Miraggi Edizioni
• Data di uscita: 31 gen 2024
• ISBN: 9788833862446

Anteprima del libro

Tavola dei Contenuti (TOC)

0. L’isola che non c’è

Perché il teatro?

1. Grandi numeri

Intro

Creator

Piccoli numeri

Millennial

Breve storia dei dati personali

Amore medio

Breve storia dell’internet

Punto di rottura

Breve storia dell’IA

Noi

2. Algoritmi dell’età adulta

Algoritmo della telefonata

Algoritmo della moka

Algoritmo del bancomat

Algoritmo della fedeltà

Algoritmo del cameriere

Algoritmo del km 0

Algoritmo del melone

Algoritmo del pesto

Algoritmo del bagno pubblico

Algoritmo delle zanzare

Algoritmo del trasloco

Algoritmo del parcheggio

Algoritmo dei carabinieri

Algoritmo del sollievo

Algoritmo di Pasquetta

Algoritmo del sabato sera

Algoritmo per smettere di fumare

3. Questa cosa che sembra me

Buonasera

Revenge bedtime procrastination

fomo

Favino

#ad

Abaco-zuzzurellone

Airbnb

Password

Questa cosa che sembra me

Carattere speciale

4. Contenuti premium

Grattacieli e frittate1

Grandi Dimissioni2

Spreco di risorse3

Questo argomento

Vorrei imparare a fare le cose4

Ghostami

5. Ritorno all’isola che non c’è

Ma quindi perché il teatro?

golem

lorenzo maragoni

Grandi Numeri

e altri monologhi su questa storia

che tra poco gli algoritmi

ci conosceranno

meglio di noi

o forse

è già

così

Miraggi Edizioni

©

2023

Miraggi edizioni

via Paolo Ferrari

4

,

10154

Torino

www.miraggiedizioni.it

Progetto grafico Miraggi

In copertina: fotografia di Davide Santinello

Finito di stampare a Borgoricco (PD)

nel mese di febbraio

2024

da Logo srl

per conto di Miraggi Edizioni

su Carta da Edizioni Avorio – Book Cream

80

gr

Prima edizione digitale: febbraio

2024

isbn

978-88-3386-244-6

Prima edizione cartacea: febbraio

2024

isbn

978-88-3386-245-3

0. L’isola che non c’è

Perché il teatro?

Ma quindi perché il teatro? mi chiede la mia nuova psicologa al nostro terzo incontro. E io le dico Beh perché sa, da piccolo, la recita delle elementari, Peter Pan, gli applausi, la magia. E lei mi dice Ah, e che parte faceva, nella recita di Peter Pan? E io: Beh, il protagonista. E lei: Ah, Peter Pan? E io, dopo un certo silenzio: No.

E quindi, al terzo incontro con la mia nuova psicologa, a trentanove anni, a trentatré anni di distanza dalla recita di Peter Pan alle elementari, realizzo che no, non ero stato il protagonista della recita di Peter Pan alle elementari, perché non ero Peter Pan alla recita di Peter Pan alle elementari, ero un cazzo di fratellino di Wendy di cui nemmeno mi ricordo il nome, di cui nessuno si ricorda il nome, e ti credo ci sono personaggi così interessanti in Peter Pan, c’è Wendy, c’è Capitan Uncino, c’è Trilly, c’è Spugna, c’è il coccodrillo, e per trentatré anni io ho raccontato a me stesso che un cazzo di fratellino di Wendy era il protagonista di Peter Pan, nello scrivere questo pezzo sono andato a cercare come si chiamano i fratellini di Wendy si chiamano Gianni e Michele, capito? Che parte facevi in Peter Pan? Gianni. E chi è Gianni? L’idraulico dell’isola che non c’è? E quindi perché il teatro, perché sei un bambino, perché hai sei anni, perché hai bisogno di sentirti al centro dell’attenzione, perché hai bisogno di sentire ristabilito il tuo posto nel mondo, e quindi se ci dobbiamo raccontare che Gianni è il protagonista di Peter Pan va bene anche questo, va bene tutto, e se salire sul palco rende questo possibile allora va bene, perché il palco è un luogo magico e rende vere cose che non lo sono, e la terapia è un luogo magico che rende vere cose che lo sono, e tutto questo sarebbe già abbastanza straziante se fosse un aneddoto infantile ma nel caso specifico è la pietra fondativa di un intero percorso professionale.

Perché il teatro? Perché una volta, da piccolo, alla recita delle elementari, ho fatto il… protagonista.

1. Grandi numeri

Uno spettacolo di stand-up comedy, slam poetry

e analisi dei dati personali

Intro

Istruzioni per me stesso qualora mi scordi come inizia lo spettacolo:

Lorenzo, che poi sarei io che parlo in terza persona di me stesso, si presenterà in platea con un vassoio di cookies.

Li offrirà al pubblico, specificando che non serve mangiarli, basterà accettarli.

Per colmare il vuoto tra quando uscirà dalla platea e salirà sul palco nonché quello di attenzioni ricevute nella sua infanzia, inviterà gli spettatori a cantare in coro Lo-ren-zo, Lo-ren-zo.

Uscirà dalla platea e salirà sul palco, accolto (forse) da una folla osannante il suo nome.

Grazie. Grazie, non me l’aspettavo. Che bella accoglienza. Benvenuti a Grandi numeri, uno spettacolo di stand-up comedy, slam poetry e analisi dei dati personali. Iniziamo dai miei. Il mio nome, come i più arguti tra voi avranno intuito, è Lorenzo. Il mio cognome è Maragoni. La mia città di nascita è Terni. Il mio titolo di studio è Dottorato di ricerca in Scienze Statistiche. La mia professione è poeta. La persona più confusa da questo cambio di carriera è mio padre. Il mio luogo di lavoro è l’unico che oggi assuma poeti: Instagram.

E l’altro giorno ho fatto un reel di una poesia. E ho visto un like. Poi due like. E a un certo punto, decine di like di seguito. Centinaia di like. E poi migliaia di like, di commenti, di condivisioni. Di nuove persone che iniziavano a seguirmi. E ho pensato è successo. Ce l’ho fatta. Ho preso l’onda dell’algoritmo.

Inizia una delle splendide musiche composte da Giovanni Frison per lo spettacolo: ha un’atmosfera cattiva, incalzante, fomentata.

Creator

È segno che il mio reel sta andando in giro

Sta essendo visto

Sta essendo messo in circolo

Lo spingono

Lo condividono

Allora esistono

Le logiche meritocratiche dell’algoritmo

Io esisto

Quando questa roba entra nelle vene

Ti fa stare così bene

Così bene

Da smettere di bere

Da smettere di mangiare

Il cibo è acqua passata

L’acqua è acqua passata

A pranzo solo acqua pane pasta con la passata

Guarda come salgono ’sti numeri

Mi danno i brividi

Ho il cuore che mi batte gli occhi umidi

Dopo decine di