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Una sfida attraverso i limiti
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E-book184 pagine2 ore

Una sfida attraverso i limiti

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Info su questo ebook

Il libro è una sferzata di energia pura, ma è anche il racconto di una storia vera, quella di Sabrina e Davide, una storia d'amore e di rinunce, di sconfitte e di vittorie, di fatica ed entusiasmo. Un giorno accade l'impensabile e la vita dei protagonisti cambia completamente. La quotidianità diviene un piccolo grande inferno quotidiano e sarebbe facile lasciarsi sprofondare nella disperazione e nella passività, ma entrambi decidono di combattere, di dimostrare, a se stessi più che a tutti gli altri, che una vita insieme - e un'esistenza gratificante - è possibile anche dopo una tragedia, se questa vita è radicata veramente nell'amore. La svolta avviene quando in Sabrina scatta la scintilla interiore, accesa dall'intuizione che lo sport può essere non solo valvola di sfogo, dimensione di equilibrio e sfida con se stessi e i propri limiti, ma anche condivisione, amicizia e, soprattutto, solidarietà verso i più deboli. Ne nasce un'avventura straordinaria e un progetto che spalanca il cuore: fare sport per aiutare i bambini disabili e le loro famiglie.
LinguaItaliano
Data di uscita23 nov 2019
ISBN9788885566576
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    Anteprima del libro

    Una sfida attraverso i limiti - Sabrina Schillaci

    Sabrina Schillaci

    UNA SFIDA ATTRAVERSO I LIMITI

    Collana Oltremare - Narrativa

    © 2019 TraccePerLaMeta Edizioni

    ISBN 978-88-85566-57-6

    Associazione Culturale TraccePerLaMeta

    www.tracceperlameta.org

    info@tracceperlameta.org

    Collana Oltremare - Narrativa

    I Edizione digitale settembre 2019

    Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.

    Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata dall’Editore.

    Progetto grafico di copertina: Stefano Dalzini

    Impaginazione ebook: Laura Dalzini

    Prefazione a cura di Fabio D’Annunzio

    Le persone come Sabrina possono cambiare il mondo.

    Questa frase che può risuonare come uno slogan in realtà l’ho percepita e fatta mia vivendo alcuni giorni con lei. L’occasione: un viaggio molto simile a quello raccontato in questo libro, dove il filo conduttore, lo sport, si unisce alla volontà di aiutare e dare voce a chi non può farlo.

    Una vera forza della natura, che si scontra con la fragilità e le debolezze tipiche dell’essere umano. La vita mette ognuno di noi nella condizione di dover prendere decisioni e di dover reagire.

    Ecco... reagire, quello che sembra una cosa scontata, in realtà rientra nella nostra personale sfera emotiva. Sabrina ha trovato nello sport la forza per riprendere in mano la sua vita e quella della sua famiglia, ma ha saputo fare anche di più, canalizzando questa energia positiva nella frase io ti aiuto.

    Non mi sono mai piaciute le premesse dei libri troppo pompose, con lungaggini inutili, credo che l’essenziale si possa leggere in uno sguardo, in un sorriso o in un gesto. Scrivere queste righe per Sabrina e per pagine come queste mi riempie di orgoglio, di immenso piacere e di consapevolezza. Il grande cuore di Sabrina mi fa ricordare la magia dello sport e la potenza della bici, in grado di smuovere le coscienze, scaldare gli animi e i muscoli, facendo coprire a Sabrina una distanza tale da riempire la sua vita di tante consapevolezze che si sono trasformate nelle pagine di questo libro. Il piacere di andare in bicicletta è uno di quei piaceri di una volta che hanno il diritto di ritornare, perché insostituibili. Dalla sella della bici vediamo il mondo in modo un po’ diverso, lo cogliamo, in un certo senso, dall’alto. Muovendoci a una velocità che ci consente di leggerlo bene, lo gustiamo nei suoi particolari e possiamo soffermarci su dettagli interessanti e suggestivi.

    Un viaggio, quello descritto da Sabrina, che dovremmo fare tutti almeno una volta nella vita. Per conoscersi meglio, guardare in faccia la fatica e apprezzare al meglio la nostra quotidianità.

    Non falliscono le persone che provano a cambiare e non ci riescono ma quelle che si lamentano sempre senza provare.

    Fabio D’Annunzio

    Prefazione a cura di Alessia De Gillio

    Ciao Ale! Come stai? Allora quando vieni a trovare me e Davide in Brianza? Faccio la pizza!... ho tante novità da raccontarti e progetti che mi frullano in testa da condividere con te! Ti aspetto! Però mi raccomando, non venire tardi eh...lo sai che io alle 21.30 potrei già essere a letto!.

    Era ottobre 2018. Forse novembre. Ad ogni modo, dire no alla cena, e declinare l’invito di Sabri a casa loro, sarebbe stato molto difficile. Prima di tutto perché la pizza di Sabrina è buonissima, e quando la fa, la prepara per un esercito intero anche se ad essere con le gambe sotto al tavolo, con posate impugnate, e tovagliolo sulle ginocchia pronto ad intercettare ogni briciola, siamo solo in tre. In secondo luogo, perché se Sabri preparerà la pizza, questo significa che preparerà anche una buonissima crostata come dolce! Terzo ed ultimo motivo per cui non declinare un invito a casa Schillaci/Citterio, è che se Sabri ti dice "ho tante novità da raccontarti e progetti che mi frullano in testa", beh, stai pur certo che non ti pentirai mai del tempo passato ad ascoltarla.

    Quella sera pioveva. E non so perché, ma ogni volta che vado a cena da Sabri, piove. Quella sera la pizza era ancora più buona del solito. Quella sera c’era anche la crostata. Quella sera era la sera prima del 50esimo compleanno di Sabri. Quella sera Sabrina mi disse: "sai, ho iniziato a scrivere un libro. Ho iniziato a mettere giù tutto quello che ci è successo negli ultimi anni, ho cominciato a scrivere nero su bianco tutto quello che abbiamo affrontato, provato, pensato, fatto insieme negli ultimi anni. Ho deciso di raccontare quello che è stato RACE ACROSS LIMITS….ho iniziato a scrivere e mi sembra di avere così tante cose da dire che non riesco più a fermarmi... e allora scrivo e scrivo e scrivo ancora!".

    Non è passato molto tempo, e il 22 gennaio 2019 leggo in posta in arrivo "libro bozza – da Sabrina Schillaci".

    Sabri è così. Se si innamora di una cosa, allora sogna di farla. Se sogna di farla, allora farà di tutto per concretizzarla. Se fa di tutto per concretizzarla, allora quel sogno diventerà realtà.

    Ok, un momento.

    PAUSA.

    Mi presento.

    Mi chiamo Alessia De Gilio, ho 30 anni, ho qualche capello d’argento sparso qua e là, un conto corrente che il primo di ogni mese piange alla parola mutuo, e sono single da poco più di 23 anni. Sono di Milano, ma nel mio DNA sono state pervenute tracce di ‘nduja e peperoni ripieni. Sono un’amica di Sabrina e Davide, e Sabrina qualche settimana fa mi ha chiamata per dirmi: vorrei che scrivessi la prefazione del mio libro. Ecco, non posso descrivervi la mia emozione nel sentirmi chiedere una cosa del genere (perché solo per questo dovrei scrivere un libro anche io). Quello che posso dirvi è che dopo aver realizzato la cosa, mi son chiesta... "sì ma Alessia, come si scrive una prefazione?!. È stato un attimo e pochi minuti più tardi ero su Google a digitare testuali parole: COME SI SCRIVE LA PREFAZIONE DI UN LIBRO?". Mi sono informata su qualche blog, e sul web qua e là... e nella speranza che il sito

    www.sulromanzo.it sia stata una buona guida, eccomi qua a scrivere.

    Quando ci siamo conosciute era il 2014. Era il primo weekend di ottobre, ed eravamo a Pescara. Eravamo là perché entrambe ci eravamo innamorate di uno sport chiamato Triathlon. Ed entrambe eravamo là con l’obiettivo e il sogno di tagliare il traguardo dell’IRONMAN 70.3 Italy il 14 giugno 2015. Di incontri belli nella mia vita ne ho fatti tanti... (certo, non ho mai incontrato Hugh Grant, tantomeno Vin Diesel o Nino Frassica, e nemmeno Brad Pitt) ...eppure l’incontro con Sabrina e Davide è stato uno dei più speciali di sempre. L’avevo appena conosciuta, Sabri, e la forza che i suoi occhi sprigionavano sembrava infinita. Davide, invece...potrei dire un comico mancato. "Andavi a 5km/h ? Io in carrozzina sarei andato sicuramente più veloce!" ...questo fu quello che Davide mi disse al ritorno di un giro in bici, dopo avergli confessato la mia lentezza in salita.

    La loro storia ancora non la sapevo. Quello che era successo. Come la loro vita era cambiata. Come avevano toccato il fondo con l’animo. E come poi avevano avuto la forza, il coraggio e la voglia di ricominciare a vivere. Non sapevo ancora nulla di tutto questo…ma l’energia che sprigionavano insieme era fortissima. Erano come fuochi d’artificio. Erano come un motore Ferrari al gran premio di Formula 1. Erano come la parmigiana di melanzane di mia madre fatta rigorosamente con le melanzane e il pan grattato di giù. Erano incredibili, stupefacenti, carismatici. Ma più che erano, posso tranquillamente dire sono.

    Lo sport ci ha fatto conoscere. E proprio lo sport è stato la vera fiamma di questo fuoco che Sabrina, con la sua passione, continua ogni giorno ad alimentare. Quel fuoco partito dal suo cuore, e da quello di Davide. Quel fuoco che oggi contagia e incendia i cuori di chiunque li incontri sulla strada della propria vita.

    La vita è l’arte dell’incontro, disse un certo Vinícius de Moraes. E oggi posso dire che è sicuramente così.

    La fortuna, il caso, il destino. Non so chi di loro abbia il merito, quello che so è che se noi oggi siamo quello che siamo lo dobbiamo agli incontri con la I maiuscola che ogni giorno facciamo. L’incontro che ti cambia la giornata, l’incontro che ti regala un sorriso, l’incontro che ti apre il cuore, l’incontro che ti fa piangere, e l’incontro, come quello con Davide e Sabrina, che ti insegna a trovare sempre il coraggio e la forza di rincominciare da capo. Perché non sarà facile rinascere, ma sicuramente sarà possibile.

    Già, Sabri è così.

    Se si innamora di una cosa, allora sogna di farla. Se sogna di farla, allora farà di tutto per concretizzarla. Se fa di tutto per concretizzarla, allora quel sogno diventerà realtà. E il libro che ha scritto, è semplicemente tutto questo.

    Alessia De Gillio

    11 luglio 2018 - Besana in Brianza

    Allora, sei pronta? Paolo ieri sera mi aveva inviato un messaggio su WA che naturalmente non avevo letto, vista l’abitudine di crollare sul divano subito dopo cena. Chissà quanto mi mancherà il divano, in queste tre settimane.

    È un’altra delle cose a cui non ho pensato.

    Chissà quanti sono gli aspetti che non ho considerato e che verranno fuori in questi giorni. A volte penso di essere stata un po’ impulsiva, un po’ troppo audace. Come si fa a organizzare un viaggio di oltre 2000 km quando si è cominciato a pedalare un paio di anni fa? Forse mi sono fatta prendere un po’ troppo la mano dai libri che ho letto, ma, oramai, non posso più tirarmi indietro, tutto è già stato organizzato.

    E poi, diciamo la verità: i dubbi mi assalgono anche quando devo uscire la mattina presto ad allenarmi, quando voglio percorrere un tragitto più lungo e sconosciuto, quando da sola esco in bici per andare ad assistere all’alba a 20 km di distanza, eppure sono solita farlo, il timore scompare dopo le prime pedalate non appena mi lascio trasportare da quel gesto automatico ma così speciale, in grado di farti svanire qualsiasi pensiero triste o preoccupazione tu abbia.

    Quando ho cominciato a praticare triathlon, la bici era stata la frazione più pesante da digerire, quella in cui avevo più timore, la più scomoda, perché non mi piaceva uscire da sola e detestavo accompagnarmi a gente troppo forte che mi faceva sentire inadeguata perché incapace di stare al loro passo.

    Come sono cambiate, le cose. Adesso starei sempre in bici e se non fosse per il traffico uscirei anche quando le condizioni meteo non sono così favorevoli. Quando mi guardo allo specchio, a parte le rughe e qualche capello bianco, lo sguardo scende subito alle gambe, ai muscoli che sono più voluminosi, più scolpiti, e che dimostrano che lo sport è diventato una parte fondamentale della mia vita. Qualche anno fa mi sarei fatta un cruccio per le gambe muscolose; adesso le considero un elemento funzionale per raggiungere lo scopo e mi piace anche intravedere quel polpaccio da ciclista.

    Con questo pensiero e preparando la colazione risposi quindi al messaggio di Paolo e accennando un sorriso, gli scrissi come facevo abitualmente prima di ogni sfida: Pronta a partire sì, poi, per il resto, vedremo di organizzarci.

    Da giorni mi si chiede se sono pronta, qualsiasi persona incontri, la domanda è sempre la stessa: sei pronta? E io ogni volta tento di sviare, di non parlarne, quasi a voler custodire un segreto di formule magiche in grado di trasformarmi in una sorta di supereroe.

    La verità è che non so cosa rispondere. Come si fa a sentirsi pronti per un’impresa del genere?

    Non esiste allenamento che ti prepari all’avventura. Devi essere disposto a metterti in gioco, a fare cose che non hai mai fatto, come quella di condividere spazi angusti con persone che

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