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La finestra sulla stanza
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E-book102 pagine1 ora

La finestra sulla stanza

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Info su questo ebook

Osservare la vita con distacco, un pò come quando si guarda dentro una stanza da una finestra,permette di visualizzare alcuni dettagli che sfuggono a chi la vede e vive da dentro, la stanza. Percezioni vibranti di vita, si rischia la follia, ma i pazzi sono quelli dentro o quelli fuori dalla stanza? Cosi è se vi pare, scrisse un illustre anni or sono, opinioni opinabili aggiungo io, quelle che ognuno di noi si crea.
LinguaItaliano
EditoreLory Vince
Data di uscita1 dic 2019
ISBN9788835337553
La finestra sulla stanza

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    Anteprima del libro

    La finestra sulla stanza - Lory Vince

    Ringraziamenti

    prefazione

    Si arriva ad un certo punto della propria vita in cui occorre mettere in discussione ciò che si è sempre saputo e creduto, occorre mettersi in discussione, perché il vissuto di ognuno ha un senso, un perché, una motivazione e tutti lo andiamo cercando, qualcuno ha la fortuna o la bravura di trovarlo, altri lo cercheranno senza esito positivo, ed altri ancora, credendo di averlo trovato, commetteranno errori su errori, per poi rendersi conto solo all’imbrunire della propria vita di non averlo mai colto davvero quel senso…

    Ciò che non uccide fortifica, il dolore insegna la gioia, la paura insegna il coraggio, il tutto forgia il carattere ed il trucco per cogliere il senso della vita sta nel temprarsi abbastanza da superare ogni ostacolo, cadendo e rialzandosi sempre, senza mai diventare ciò che ci ha fatto del male… Il dolore va inteso come mezzo attraverso il quale innalzarsi, crescere, riflettere, recuperare il terreno perso per poter continuare a camminare sempre, una meta esiste, per tutti, occorre proseguire per la propria strada, che seppur con qualche dubbio, riflettendoci, non sarà mai stata quella sbagliata, qualsiasi strada intrapresa, avrebbe comunque riservato per ognuno i medesimi ostacoli da affrontare, seppur sotto forme differenti. L'intera vita di una persona, pare essere un intreccio di situazioni, volto a formare talune volte un bel nodo elegante, altre volte un groviglio indistricabile, nel quale non si distingue né il capo né la coda, motivo per cui solo poche persone, quelle amanti dei rompicapi, riescono a cogliere pienamente i messaggi che ricevono, ma rimane il fatto che ogni avvenimento accaduto nella vita è uno scalino, ideale sarebbe usarlo per salire, dato che scalino dopo scalino si arriva in cima e solo allora il paesaggio sarà completo e si potrà ammirare il disegno nel proprio insieme, solo cosi il puzzle sarà completo.

    capitolo 1

    La pioggia disegnava piccoli rivoletti sui vetri, raggomitolata sulla poltrona di pelle, avvolta in un caldo plaid di pile, Luisa ne seguiva le goccioline, ognuna di esse le faceva riaffiorare un ricordo, tante goccioline, tanti ricordi, tutti affollati nella sua mente, alcuni belli, divertenti, altri tristi, la sua vita.

    Rifletteva spesso ultimamente, forse arrivati ad una certa età è normale farlo, forse sono gli inevitabili bilanci che occorre siano fatti per convincersi di aver percorso le strade giuste o forse per rimproverarsi di non averle imboccate, quelle giuste.

    L’inverno le aveva sempre fatto uno strano effetto, le trasmetteva malinconia, mista a nostalgia, quelle uggiose giornate grigie, fredde, in cui la felicità è rappresentata da un buon libro ed una tazza di cioccolata calda, intorno il silenzio, il vocio dei bambini piccoli, il loro accapigliarsi per sciocchezze, erano un eco lontano ormai, cosi adesso era silenzio, lui governava quei muri ormai, a volte veniva interrotto da una musica lieve, perché anche se in alcuni casi il silenzio è d’oro, occorre non farlo tramutare mai in un rumore assordante, rischierebbe di essere pericolosamente letale.

    Era buffo ripensare a quelle giornate ricche di frenesia, ore trascorse a rincorrere il tempo per poter fare tutto ciò che era compreso nelle innumerevoli cose da fare durante la giornata, senza per altro riuscire mai in quell'impresa. Avere bimbi piccoli rende sempre le giornate ricche di movimento, ogni impegno intercalato da un capriccio, un malore, una risata, un rimprovero, attimi su attimi che susseguendosi tramutano i volti, perché il tempo inesorabile trascorre, il suo lento tic tac improvvisamente si tramuta in giorni, mesi, anni, scivolati via senza rendersi bene conto come, ma lo specchio rammenta ogni attimo vissuto, ed è li a ricordare con ogni segno e ruga, che si è attraversato un mondo intero, ed in effetti qualche traguardo lo si è pure raggiunto, magari si poteva fare meglio o di più, o forse no?

    Luisa era cresciuta in una famiglia cattolica, media, frequentando una scuola privata gestita dalle suore, aveva appreso la disciplina, era cresciuta col terrore dell’errore, del peccato, peccare equivaleva andare all’inferno; fortunatamente la vita insegna presto che in effetti l’inferno ci tocca spesso attraversarlo, e superandolo la prima volta, tutte le successive diventeranno poi meno traumatiche. Le rigide regole imposte dalla scuola avevano accentuato la sua innata paura di non piacere, di doversi in qualche modo farsi accettare, innescando un meccanismo malato, quello di dover compiacere tutti per non ricevere rifiuti alla sua persona, a costo di uniformarsi o di annientare la propria personalità, che di fondo era forte, tratteggiata da testardaggine e uno spiccato senso all'infrazione di regole imposte.

    Una consapevolezza si era fatta strada nella sua mente, ogni percorso vitale pare sia tracciato da direzioni immaginarie, atte a far intraprendere determinati sentieri ad ognuno, pensieri, questi, formulati grazie anche alle letture inerenti il karma, le vite precedenti, la purificazione dell'anima necessaria per oltrepassare determinati livelli, come fossero gli step di un gioco, nel quale si vince il raggiungimento della serenità profonda, la pace.

    Un uomo di successo non per forza è un uomo di valore, mentre un uomo di valore è sicuramente un uomo di successo, la conclusione naturale di un percorso di purificazione era senz'altro questo.

    Aveva sempre dato più peso al verbo essere che a quello avere, e aveva sempre guardato con sospetto, a volte con un pizzico di disprezzo, la superficialità della vita moderna, fatta di apparenza, di bellezza vuota, fine a se stessa, aveva sempre rincorso un ideale di bellezza pieno, completo, concreto, quel qualcosa che è bello solo se trasmette emozioni a livello sensoriale, toccando tutti i sensi dell’ uomo, vista, olfatto, tatto, gusto, udito ma soprattutto il sesto senso. Quest’ ultimo in particolare era diventato il suo prediletto, quella indefinita sensazione sottopelle, un misto tra intuito e percezione dell’oltre, che parla, racconta storie intere, ma che troppo spesso viene messo a tacere. In effetti, col tempo, si era resa conto che la troppa disciplina mista alla cultura classicamente intesa, tende ad accecare il terzo occhio, porta principale del sesto senso, attraverso il quale si intravede un mondo totalmente sconosciuto ai più, un mondo fatto di energie, di presenze, di emozionalità sottocutanea, di interconnessioni mentali che nulla hanno a che vedere con la razionalità del mondo detto concreto, reale, eppure a tutti capita od è capitato almeno una volta nella vita di assistere ad un evento scientificamente inspiegabile o di provare un esperienza intellettiva superiore, non razionale, ma essendo abituati ad analizzare i fatti, ciò che sfugge, l’impercettibile alla ragione, il mondo emotivo, rimane un misterioso mondo notturno fatto di messaggi che chiamiamo sogni ma che quasi mai verranno ascoltati o capiti, anche per il loro essere quasi mistici e difficilmente interpretabili. Molto tempo dopo, avrebbe imparato a capire determinate sensazioni, a dare loro un significato, quei formicolii sottocutanei che vogliono sempre dire qualcosa, andrebbero sempre ascoltati, sempre seguiti, sempre assecondati.

    Ci sono momenti talmente carichi di dolore che rimangono per sempre, come una cicatrice, li a rammentare l'accaduto, Luisa, nonostante i tanti anni ormai trascorsi, ricordava perfettamente ogni singolo attimo di sofferenza che aveva dovuto sopportare durante la propria vita. I grandi dolori conducono sempre a due risultati differenti, la crescita emozionale di una persona o l'inizio di un processo di inaridimento sentimentale, come sempre, dipende tutto dal carattere che si ha e soprattutto dalla predisposizione al bene o al male insita in ognuno

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