Fernand Cortez (1809): o La conquista del Messico
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Info su questo ebook
Fernand Cortez o La conquista del Messico
LIBRETTO (IT) / LIVRET (FR) - Vers. orig. 1809 - Versi di De Jouy e d'Esménard.
e Book a cura di Dino Finetti.
Nuova traduzione integrale dall'edizione critica di Federico Agostinelli.
Soggetto. Note. I migliori contributi critici in italiano.
Testo francese (1809).
Link ai VIDEO di YouTube (opera completa).
Immagini.
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Anteprima del libro
Fernand Cortez (1809) - Gaspare Spontini
Gaspare Spontini
FERNAND CORTEZ
o La conquista del Messico - Tragédie Lyrique in 3 Atti
UUID: 8afe7519-c6ea-453c-a9bc-93f7aebf6a65
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Contenuto
FERNAND CORTEZ
Soggetto e Note
Personaggi
LIBRETTO
Atto Primo
Atto Secondo
Atto Terzo
LIVRET
Personnages
Acte Premier
Acte Deuxième
Acte Troisième
Come il rumore del tuono
. Spontini e la creazione di un nuovo mondo.
Gaspare Spontini
(STORIA DELLA MUSICA 1790-1830) - L’opera francese
VIDEO (YouTube)
OPERA Smart
FERNAND CORTEZ
Libretto / Livret (vers. orig. 1809)
immagine 1Versione originale 1809
(OPÉRA) TRAGÉDIE LYRIQUE
IN TRE ATTI
VERSI di Étienne De Jouy e
Joseph-Alphonse d ’Esménard
Prima rappresentazione:
Parigi, Opéra ( Académie Royale de Musique)
28 novembre 1809
immagine 2Cortés conquista di Tenochtitlan (1519-21)
Si noti che in questa immagine, di autore ignoto del sec. XVII, si è cercata la fedeltà storica; ad es., nel dipinto si contano 15 cavalli, il numero pressoché esatto di tali animali al seguito del piccolo esercito con cui Cortés ha conquistato il Messico.
immagine 3fldpub@gmail.com
flyingdutchman.pm@libero.it
Soggetto e Note
Fernand Cortez
ou
La conquête du Mexique
Tragédie lyrique in tre atti
di Victor-Joseph-Etiénne de Jouy e Joseph-Alphonse d’Esmenard
Musica di Gaspare Spontini
(1774-1851)
immagine 1Badajoz, Spagna: piastrelle smaltate con scene di conquista dell'America. Hernan Cortés brucia le navi. Foto di Juan G. Aunion
https://d36tnp772eyphs.cloudfront.net/blogs/2/2019/03/cortes-mexico-1200x874.jpg
Note
Spontini lavorò a lungo all’opera, che coniuga in modo problematico la grandiosità monumentale, cara al gusto imperiale francese, e la vocazione melodrammatica romantica, propria delle molte situazioni di intensità emotività. Il soggetto qui riportato corrisponde alla prima versione dell’opera.
Atto primo.
Le truppe spagnole sbarcate in Messico intendono far ritorno in patria, ma il loro comandante, Fernand Cortez, riesce a convincerle a desistere dalla rivolta. Il fratello di Cortez, Alvaro, è prigioniero dei nemici e il comandante stesso è innamorato di Amazily, principessa indigena, che gli reca la notizia dell’imminente sacrificio rituale di cui sarà vittima Alvaro. Si avvicina intanto una folla di messicani guidati da Telasco, fratello di Amazily: le donne si esibiscono in danze affascinanti, cui Cortez contrappone le evoluzioni belliche della cavalleria spagnola. Inaspettamente, Telasco proclama i propositi di vendetta del suo popolo e consiglia a Cortez di partire. Questi però ribatte di essere intenzionato a rimanere, se non altro per abolire il locale culto inumano e, a riprova delle sue intenzioni, appicca il fuoco alla propria flotta.
Atto secondo.
Mentre i soldati spagnoli avanzano verso il tempio, Telasco, loro prigioniero, invoca la morte e accusa la sorella di tradimento verso il proprio popolo. Cortez annuncia la liberazione di Alvaro e libera a sua volta Telasco. L’idillio dura pochissimo, perché i messicani hanno chiesto, in sostituzione di Alvaro, la testa di Amazily. Cortez si trova conteso tra i due affetti, mentre Amazily decide di accettare eroicamente il proprio destino: raggiunge il tempio attraversando a nuoto il lago e salva così Alvaro, per amore di Cortez. Mentre sta per compiersi il sacrificio di Alvaro, il fratello, raggiunto dalle tragiche notizie, ordina alle truppe spagnole di attaccare il tempio.
Atto terzo.
Nel tempio del dio del Male, Alvaro esorta gli altri compagni di sventura a morire con dignità. I sacerdoti e i guerrieri sono pronti per il sacrificio, e il dio risponde, con un oracolo, di volere il sangue dei nemici e non di una «bontà colpevole».
Giunge Amazily per proporsi come vittima. Di fronte agli insulti del sommo sacerdote, che la apostrofa come traditrice, Telasco difende la sorella. Un soldato annuncia che il re Montezuma è caduto nelle mani degli spagnoli. Telasco muove alla liberazione del sovrano, portando con sé i prigionieri nemici come ostaggi. Il sommo sacerdote decide intanto di procedere al sacrificio di Amazily, mentre i cannoni di Cortez tuonano sempre più vicini al tempio. Gli spagnoli giungono proprio nell’istante in cui la ragazza sta per cadere vittima del rito. Distrutto il tempio, i due amanti possono venire uniti in matrimonio proprio da Telasco, in segno di riconciliazione tra le due nazioni, nel tripudio generale.
________________
L’opera venne in origine commissionata, forse su richiesta di Napoleone stesso, quale strumento di propaganda negli anni della campagna militare francese in Spagna (paese funestato, come il Messico del Cinquecento, da fanatismo religioso da redimere con le armi, secondo l’assunto ideologico implicito nella vicenda). Non fu ritenuta del tutto soddisfacente (resse solo per tredici rappresentazioni) e venne sottoposta a un lungo iter di revisioni da parte dell’autore.
Spontini la presentò in forma largamente alterata, sempre all’Opéra, il 28 maggio 1817: i cambiamenti consistettero soprattutto nel rivoluzionamento della disposizione dei fatti – e quindi della musica già composta – all’interno dei tre atti, nonché in alcune soppressioni e aggiunte. In particolare venne smembrato il primo atto, che nella versione originale prevedeva 307 pagine di partitura, quasi quanto gli altri due atti messi insieme. Un’ulteriore revisione del 1824, per Berlino, introdusse lo spettacolare incendio di Città del Messico nel terzo atto, mentre nell’ultima versione predisposta da Spontini (Berlino 1832) il grandioso rogo veniva soppresso.
Protagonista prima dell’opera è Amazily, contesa tra l’amore per il conquistatore e i doveri verso la patria. A lei spettano alcuni dei pezzi migliori della partitura, quali il recitativo con Cortez e l’aria Hélas! Elle n’est plus
(spostati dal primo al secondo atto nel rifacimento), entrambi esemplari dell’intensità espressiva degli interventi di Amazily su diversi registri, dall’elegiaco a quello romanticamente appassionato (si veda la seconda sezione dell’aria, Allegretto animato). Altra apparizione notevole della ragazza è il duetto con Cortez Un instant nous reste
sul finire del terzo atto, luogo in cui i sentimenti dei personaggi (lo ‘spirto guerrier’ dell’uno e la calma rassegnazione dell’altra) si scontrano, risolvendosi, nella seconda versione dell’opera, in una scena di Amazily in cui l’orchestra commenta drammaticamente la situazione angosciosa della ragazza.
Carattere insigne della partitura è l’elaborata strumentazione: Spontini utilizza una seconda orchestra fuori scena, introduce in modo massiccio le percussioni, tra cui l’ ajacatzily messicano [= ayacachtli: sonaglio di zucca vera o d’argilla o metallo, pieno di pietruzze o semi, per accompagnare le danze – vedi:
https://xiuhcoatlahaukan.jimdo.com/musica-pre-ispanica/
e Wikipedia:
https://es.wikipedia.org/wiki/Ayacachtli ],
e prescrive per diversi strumenti l’impiego con la sordina (tra di essi i clarinetti e i piatti). Sorta di ‘vetrina’ di questa serie di esperimenti timbrici è il coro di spagnoli O doux moment
: su un motivo di marcia sentito da lontano il coro festeggia la liberazione di Alvaro, cedendo poi il passo a un gruppo di tre solisti (Cortez, Amazily e Moralez), che viene quindi raggiunto dalla massa corale, ottenendo in progressione un effetto di sonorità monumentale.
L’opera, secondo le consuetudini di Francia, è ricca di danze, tra le quali spicca in particolare quella che precede, nel secondo atto, il coro Enfants du dieu de la lumière
, un Allegretto cantabile affidato al timbro argentato di violini e flauto; oppure la danza ‘barbara’ migrata, nel rifacimento, all’inizio del primo atto. Tra i pezzi scritti ex novo per la ripresa del 1817, emergono il concertato iniziale dell’opera e quello che chiude il primo atto. In quest’ultimo, che muove da un quartetto (Amazily, Telasco, Montezuma e il sommo sacerdote), la tensione cresce progressivamente e inesorabilmente sino all’intervento del coro; al popolo messicano viene affidata in questo caso una parte scritta nel primo Cortez per il finale del secondo atto e destinata in origine ai soldati spagnoli. Un altro importante coro, scritto già dal 1809, è quello dei prigionieri spagnoli con Alvaro, Créateur de ce nouveau monde
, in cui un afflato religioso, di sapore già romantico, viene evocato da un’orchestrazione rarefatta, basata su viole e violoncelli con sordina.
Raffaele Mellace
(note e adattamento di Dino Finetti)
Fonte:
Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi:
http://www.operamanager.com/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=10971
Personaggi
LIBRETTO
Nota del curatore/traduttore
La presente traduzione è al contempo libera e fedele allo spirito del testo (per quanto intuitivamente possibile). Il verso poetico, soprattutto quando fa da supporto al canto, deve sottostare alle necessità della prosodia, della metrica, degli accenti e della rima.
La mia versione, sollevata da questi doveri, ha prestato maggiore attenzione al contenuto espressivo del testo più che all’aderenza letterale.
Ho lavorato principalmente sul testo originale del libretto a stampa (Roullet, Parigi 1809) conservato alla Bibliothèque Nationale de France di cui esiste la copia digitalizzata.
BnF:
https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k849947/f1.image.r=Fernand%20Cortez,%20ou%20La%20conqu%C3%AAte%20du%20Mexique%20.langEN
Google:
https://books.google.it/books/about/Fernand_Cortez_ou_la_Conqu%C3%AAte_du_Mexiqu.html?id=2hU6AAAAcAAJ&redir_esc=y
Ho tenuto conto del prezioso libretto di sala, contenente il testo completo in francese e italiano, pubblicato in occasione della prima ripresa moderna dell’opera al Teatro del Maggio di Firenze (12 ottobre 2019), nella Edizione critica curata da Federico Agostinelli per la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. Il testo di questa edizione è verosimilmente derivato dalla partitura e comporta alcune varianti non sostanziali rispetto alla pubblicazione del 1809; ho integrato tali varianti nella mia versione del libretto aggiornato e nel testo francese riprodotto di seguito a quello italiano, riportando i versi tagliati con caratteri più piccoli, rientranti e preceduti da un asterisco (*).
Dino Finetti
Ferrara, dicembre 2019
Atto Primo
SCENA PRIMA
La scena mostra il padiglione imperiale innalzato nel campo degli Spagnoli; da un lato semiaperto della tenda si scorge la riva del mare e alcune navi all'ancora. Sulla destra il trono di Carlo V, sormontato dal ritratto dell’Imperatore e ricoperto da un drappeggio.
Ufficiali, Soldati e Marinai spagnoli
[Coro]
CORO DI UFFICIALI, SOLDATI E MARINAI SPAGNOLI in tono indignato e costernato.
Via, via, fuggiamo queste rive,
La Spagna ci richiama ;
La fortuna avversa
Si accanisce contro di noi ;
Via, via, fuggiamo queste rive.
UFFICIALE.
Sono troppi i nemici, è inutile sperare.
CORO DI UFFICIALI, SOLDATI E MARINAI SPAGNOLI
È inutile.
[Recitativo]
UN MARINAIO
Per difendere Messico, la città sovrana,
Venti popoli che non osavano sostenere il nostro sguardo
Ora disputano la vittoria alle nostre mani cruente.
CORO DI UFFICIALI, SOLDATI E MARINAI SPAGNOLI
In questo nuovo mondo spuntano armi da ogni parte.
UFFICIALE
E dobbiamo attendere che, sotto queste mura,
L'irriducibile Cortez ci sacrifichi per la sua gloria ?
CORO DI UFFICIALI, SOLDATI E MARINAI SPAGNOLI
Ci sacrifichi per la sua gloria !
[Coro]
Via, via, fuggiamo queste rive,
Tenere la